Attore britannico, ha portato sul grande schermo (in maniera molto arguta) ruoli imporanti in due dei più popolari film realizzati a cavallo tra il 2017 e il 2018. Prima è arrivato lo spaventatissimo fotografo Chris Washington in Scappa - Get Out, minacciato da una comunità bianca che non vedeva l'ora di stare letteralmente nella sua pelle, e poi l'ex capo della sicurezza della Tribù di Frontiera del Regno di Wakanda, W'Kabi, in Black Panther. In entrambi, si è adoperandoto per trasformare il suo accento fortemente inglese in americano.
Prima di allora, era conosciuto soprattutto in patria, e in Europa più in generale, per aver preso parte a vari telefilm, tra i quali spiccava la prima stagione di Black Mirror, dove aveva vestito i panni del protagonista (Bing Madsen) nell'episodio "15 milioni di celebrità". Così, quando la serie antologica è arrivata negli Stati Uniti, ben quattro anni dopo, lo scrittore e regista Jordan Peele lo ha subito notato per il suo talento e ha pensato che quel ragazzo, così incisivo in quell'unica puntata, fosse perfetto per il suo film di esordio cinematografico.
Dunque, due ondate di notorietà nella sua carriera. La prima lo ha trascinato verso la popolarità nazionale a suon di sacrosanta gavetta televisiva e teatrale, la seconda, invece, verso la fama mondiale, incensata addirittura con una nomination agli Oscar. Nel mezzo, un divario di quattro anni che rappresenta l'impatto ansiogeno di Black Mirror su un'America sempre più terrorizzata da se stessa e dagli altri.
Infanzia
Daniel Kaluuya nasce a Londra da genitori ugandesi, che sono rimasti per lunghi anni geograficamente separati a causa delle rigide norme sul visto del Regno Unito. Cresciuto in una grande casa nell'area di Kentish Town con sua sorella maggiore, soffre molto dell'assenza paterna.
Studente del St. Aloysius College di Londra, si appassiona immediatamente all'arte drammatica e, in particolare, all'improvvisazione.
I primi ruoli
Dopo qualche spettacolo scolastico, sente di voler fare l'attore a ogni costo e comincia a presentarsi a varie audizioni. Entra così nel cast della pellicola Shoot the Messenger e partecipa a telefilm come The Whistleblowers e Comedy: Shuffle.
La grande occasione arriva però con il ruolo di Posh Kenneth nel mitico serial della E4 Skins, dove partecipa alla scrittura delle prime due stagioni e diventa, giovanissimo, lo sceneggiatore di ben due episodi ("Jal" e "Thomas").
Dopo Skins, ancora tanta tv (Testimoni silenziosi, That Mitchell and Webb Look, Doctor Who, Lewis), fino a un altro ruolo fisso nella sitcom FM.
Già indicato dalla critica come un giovane astro nascente, comincia a dedicarsi al teatro e ai cortometraggi, ottenendo entusiastici elogi. Nel frattempo, continua a presenziare la tv inglese con il telefilm comico-horror Psychoville della BBC.
Nel 2011, appare nel sequel Johnny English - La rinascita, poi ha un ruolo da scoppiettante comprimario nel serial soprannaturale The Fades, che purtroppo verrà cancellato dopo la prima stagione.
La candidatura agli Oscar
Dopo essere apparso in Kick-Ass 2 e nel thriller Sicario di Denis Villeneuve in parti minori, viene scelto come protagonista di un episodio di Black Mirror. A questo punto, si aprono le porte di Hollywood e, contattato da Jordan Peele, entra di diritto nel cast di Scappa - Get Out, film horror evento del 2017. La sua interpretazione è talmente raffinata e curata da essere candidata nella categoria del miglior attore protagonista agli Oscar, che però vincerà un suo conterraneo: Gary Oldman per il ritratto di Winston Churchill in L'ora più buia.
In compenso, premiato con un BAFTA come miglior stella emergente, si vedrà aperte le strade dorate del Marvel Cinematic Universe che lo introdurrà in Black Panther, mediocre superhero movie nella sostanza, molto sopravvalutato in America, ma che però otterrà un enorme successo al botteghino e farà scandalosa incetta di statuette agli Oscar.
Definitivamente inserito a Hollywood, reciterà anche in Widows - Eredità criminale (2018) e sarà il produttore e l'interprete di Queen & Slim (2019) accanto a Jodie Turner-Smith.
Con l'Oscar era solo un appuntamento rimandato, perché grazie all'intenso ruolo dell'attivista Fred Hampton in Judas and the Black Messiah ottiene la prestigiosa statuetta che sembrava aspettarlo, ma non senza creare uno scandalo. I produttori del film, infatti, per ottenere più candidature e per aumentare la probabilità di vincere, avevano proposto sia Kaluuya che il suo compagno di set, Lakeith Stanfield, nella stessa categoria, con la conseguenza che, a conti fatti, nessuno dei due attori principali della pellicola fosse il protagonista. Una situazione assurda. Non mancarono le proteste e la richiesta (inascoltata) di un maggiore controllo da parte dell'Academy nei confronti di certe meccaniche del tutto irregolari.
Dopo un anno di assenza dai grandi schermi, ritornerà al cinema con un altro film di Jordan Peele, Nope, su una pioggia di oggetti e animali che misteriosamente cominciano a cadere sulla terra.