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Prossimamente al cinema: Le avventure di una generazione precaria

Buoni titoli italiani accompagnano il dorato mondo di Hollywood.
di Chiara Renda

Criminali, auto e topi medievali
Robert De Niro (81 anni) 17 agosto 1943, New York City (New York - USA) - Leone. Interpreta Ben nel film di Barry Levinson Disastro a Hollywood.

mercoledì 1 aprile 2009 - News

Criminali, auto e topi medievali
Il mese di aprile, iniziata la primavera, ci si prepara ad accogliere in sala gli ultimi grandi titoli, prima dell'arrivo del caldo e della conseguente penuria di film degni di nota (Harry Potter escluso, in uscita a luglio). Tra questi titoli di punta ci sono sicuramente Fast & Furious - Solo parti originali e Rocknrolla, ma anche qualche pellicola italiana di forte impegno sociale, necessario in tempi di crisi e precariato. Cominciando con titoli d'azione hollywoodiani troviamo appunto il nuovo Fast & Furious di Justin Li, ritorno – otto anni dopo il primo Fast & Furious – di Vin Diesel e Michelle Rodriguez come protagonisti di un'avventura su quattro ruote che dalla Repubblica Dominicana, passando a tutta velocità per Los Angeles, li porterà nel deserto messicano sulle tracce di un pericolosissimo Signore della droga. Un film adrenalinico per chi ama l'azione, che però trova il suo punto focale nella storia d'amore, di fratellanza e d'amicizia.
È invece frutto dell'opera di Guy Ritchie Rocknrolla, film che riporta l'ex marito di Madonna alla formula che gli ha dato notorietà (Lock & Stock, Snatch), l'intricato mondo della malavita londinese affrontato in chiave ironica e con ritmo narrativo incalzante. In un turbinio di traffici e personaggi corrotti e surreali, grotteschi e amabili, Ritchie dimostra di saper tenere le fila del gioco con consueta maestria e agilità.
Si passa all'ambiente hollywoodiano dell'altrettanto corrotto mondo dello spettacolo in Disastro a Hollywood di Barry Levinson, con un cast all stars che va da Robert De Niro a Sean Penn e signora, fino a Turturro e Bruce Willis. Una commedia brillante che vede in primo piano le doti istrioniche di De Niro nei panni di un produttore alle prese con i capricci degli attori di Hollywood, smascherando con stile e ironia segreti del "dorato" mondo del Cinema.
Concludendo le uscite internazionali, troviamo la favola moderna Le avventure del topino Despereaux, storia di un topino considerato "coraggioso" dai suoi simili, ma che in realtà è solo curioso, talmente tanto da superare la naturale paura che identifica la sua razza. Il primo lungometraggio in computer grafica della Universal è una favola raffinata, di impianto mitologico classico e lontana dall'animazione recente fatta di azione e umorismo: una storia semplice, accompagnata esteticamente da uno stile pittorico e ricercato, che parla dritto al cuore di bambini e adulti.



Gli italiani
Dopo Faenza, Avati, Ferrario, torna sugli schermi in questo periodo anche l'autorialità di Francesca Archibugi, che in Questione di cuore racconta la delicata storia di due uomini che si incontrano in sala rianimazione per problemi "di cuore" e diventano amici nella loro estrema diversità: il giovane, Angelo, giovane carrozziere e padre di famiglia, accoglie così a casa sua lo scatenato e solo Alberto, sceneggiatore di successo, che si trova a diventare un secondo capofamiglia e padre di due adolescenti. Nel cast oltre ai protagonisti Kim Rossi Stuart e Antonio Albanese, anche Paolo Villaggio, Francesca Inaudi e Micaela Ramazzotti.
Dall'intimismo della Archibugi si passa invece all'impegno sociale con due film simili nel tema, il precariato nelle giovani generazioni: Generazione mille euro è una tipica commedia classica che vede protagonista un trentenne precario laureato in matematica (Alessandro Tiberi) la cui vita viene sconvolta nel giro di pochi terribili giorni in cui perde la fidanzata, viene sfrattato e rischia il lavoro. Si ritroverà a pensare al futuro con l'arrivo nella sua vita di due ragazze molto diverse tra loro: Beatrice (Valentina Lodovini), una nuova coinquilina che aspira a diventare insegnante, e di Angelica (Carolina Crescentini) che oltre ad essere molto bella, è anche il capo del marketing nell'ufficio dove lavora.
Sullo stesso tema, e sull'influenza del precariato nei sentimenti e nella vita privata anche l'indipendente Fuga dal call center, che però sceglie di intrecciare documentario (interviste a reali operatori di call center) e fiction per raccontare la crisi di un giovane precario dei giorni nostri, Gianfranco, catapultato dalla laurea a pieni voti in vulcanologia direttamente in un call center. Declassato all'ultimo grado della scala professionale, il ragazzo, frustrato, rischierà di mandare all'aria i progetti di vita con Marzia, costretta nel frattempo a lavorare come centralinista in un telefono erotico. Un'opera di un giovane regista che racconta con il cuore la bruciante realtà italiana.
Altrettanto indipendente ma più positivo è il film pugliese di Nico Cirasola Focaccia blues, storia vera di una focacceria che è riuscita a mettere in crisi un Mc Donald's ad Altamura. Il film, attraverso una storia di fiction, descrive la vittoria del piccolo mondo locale che si oppone alla diffusione della globalizzazione e della massificazione del gusto grazie alla genuinità, la qualità e la simpatia. Il film vede la partecipazione di volti noti non solo del mondo dello spettacolo (Renzo Arbore, Lino Banfi, Michele Placido), ma anche di Nichi Vendola.

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