Stefano Sollima è forse uno dei pochi eredi del cinema di genere italiano e,più di preciso,del genere crime e "poliziottesco",un regista straordinario che riesce a portare in scena dei prodotti veramente di qualità,cosa che,non può altro che far piacere invasi come siamo da spocchiosi e finti autori come Virzì e Ozpetec,buoni solo a raccontare storielle prive di mordente e vera cattiveria.
ACAB,il primo film di Sollima ha fatto scalpore,sarà per la forte cattiveria,sarà perchè i protagonisti erano dichiaratamente fasci,la pellicola non venne apprezzata,io dal canto mio lo trovo un film fighissimo e chi non lo ha apprezzato non lo ha capito.
Con questo Suburra Sollima ha portato in scena qualcosa di differente ma che però riesce a colpire nel segno e a ricordare,un certo tipo di vecchia scuola,come poteva essere Umberto Lenzi,Fernando Di Leo e un certo stile nel portare in scena l'azione e il noir.
La regia di Suburra è un qualcosa che difficilmente si vede in un film nostrano,vi sono inquadrature "sporche" e ricercatissime alla Michael Mann (anche se il livello è ben altro),scene d'azione serrate,crude e che lasciano ben poco all'immaginazione,e un approfondimento dei personaggi veramente potente,grandioso e epico,in un certo senso,antiepico se si guarda il tutto da un punto di vista puramente umano,inoltre la fotografia ben si adatta all'ambientazione romana che si sente tutta e questo non può che far piacere,inoltre una cosa che mi ha fatto veramente molto piacere è stato non puntare su un'ambientazione modaiola come quella di Gomorra e quindi le zone della Campania eccetera,ma ci si è tenuti ben saldi su Roma,la città preferita da Sollima almeno per quanto si capisce e questa passione si vede tutta,qui la città eterna è presentata come pericolosa,piena di insidie,un posto in cui,se imbocchi il vicolo giusto(o sbagliato) puoi trovare di tutto,veramente di tutto.
Il cast è di tutto rispetto,Pierfrancesco Favino interpreta un personaggio sgradevole,cattivo e pronto a tutto,simbolo della politica corrotta e dello smacco nei confronti della società da parte di questa classe sociale,anche se,in questo marasma di personaggi,quello che mi ha colpito di più è Numero 8,interpretato da Alessandro Borghi che rappresenta la criminalità nella sua forma più violenta,un personaggio che tuttavia,a differenza degli altri è mosso da qualcosa di più del profitto,che incarna il pensiero in cui il pubblico si riconosce,del volere il meglio per la propria città,in questo caso Ostia e di volerla sempre vedere al meglio,tutti i protagonisti sono infatti coinvolti in un progetto task force tra criminalità,governo e clero per creare una città nuova,una sorta di Las Vegas romana e per farlo,milioni in appalti,cambiali,stanziamenti pubblici usati in malomodo e un teatrino dell'eccesso che,giunti ai titoli di coda lascia una forte sensazione di nausea,ma anche la piacevole sensazione di avere visto un'opera totale,che,oltre al sociale ha anche una forte valenza biblica,gli eventi sono suddivisi in giorni,fino al suo culmine chiamato tramite didascalie l'Apocalisse,che sta ad indicare per l'appunto la caduta del governo Berlusconi e la nomina,scevra di elezione del governo tecnico,qui rappresentata per ciò che è,la fine,l'ultima goccia che fa traboccare il vaso,emblematica è la pioggia in cui il tutto inizia e in cui il tutto si conclude,simbolo del diluvio universale,la pioggia che inonda le strade ma che al posto di lavare via i peccati,riempie le fogne a tal punto che questo male,questo cancro non può fare altro che sgorgare e da quel momento il male,il sesso,la droga e gli omicidi non possono fare altro che aumentare,vorrei concludere quindi con una citazione di Roarshach,personaggio di Watchmen,il quale fa un monologo che ben si adatta a questo contesto "(...)Questa città ha paura di me. Io ho visto il suo vero volto. Le strade sono lunghi rigagnoli,e i rigagnoli sono pieni di sangue e quando alla fine le fogne si ricopriranno di croste......tutti i parassiti affogheranno,il sesso e i delitti accumulati come sudiciume li sommergeranno fino alla cintola e le puttane e i politici guarderanno vero l'alto e grideranno :-Salvaci!!- e io sussurrerò.....No.Ora il mondo è in bilico,contemplando quel terribile inferno sotto di se.....tutti quei liberali,intellettuali e meliflui chiacchieroni....all improvviso nessuno sa più cosa dire. Sotto di me,questa orribile città urla come un mattatoio pieno di bambini ritardati e il crepuscolo puzza di fornicazione e di coscienze spoche.(...)
Voto 8.5/10
[+] lascia un commento a themaster »
[ - ] lascia un commento a themaster »
|