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Maria è una donna delle pulizie, che è riservata, timida e goffa. Quando viene assegnata alla Scuola di Belle Arti, incontra Hubert, il bizzarro guardiano della scuola. Espandi ▽
Maria è una donna delle pulizie dalla sensibilità fuori dall'ordinario. Appassionata di scrittura, la incontriamo a casa di una cliente, nel bel mezzo di una veglia funebre, in attesa di una riassegnazione. La invieranno alla Scuola di Belle Arti a Parigi, universo a lei completamente sconosciuto. Dovrà imparare che esistono opere d'arte bizzarre (di simil burro, da non gettare nella spazzatura) e che ci sono studenti creativi da poter aiutare. Come? Attraverso le sue mani, il suo saper fare, ma anche il suo corpo.
Siamo di fronte ad una trascinante storia di trasformazione e viaggio interiore, di incontro e confronto con l'arte ma anche con l'altro. Una storia anche universale, come è universale il desiderio di scoprirsi, di darsi un'altra possibilità, di emanciparsi e di nutrire il proprio animo di arte e relazioni appaganti.
Il film si rivela un grazioso e godibile ritratto di una donna decisa a riappropriarsi dei propri desideri, metafora utile e convincente per suggerire a chi guarda che non è mai troppo tardi per essere felici. Recensione ❯
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Un film fatto di sketch umoristici e tentativi di superare il trauma. Un connubio difficile da tenere in equilibrio. Commedia, Drammatico - Israele, Polonia, Colombia2022. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Sud America, 1960. Un sopravvissuto all'Olocausto solitario e scontroso si convince che il suo nuovo vicino non è altro che Adolf Hitler. Espandi ▽
Scappare dall’Europa del dopoguerra dopo aver perso tutto a causa della persecuzione nazista, e ritrovarsi in Colombia in mezzo al nulla con Hitler come vicino di casa: è l’assurda premessa del film del regista polacco Leon Prudovsky, alle prese con una coproduzione internazionale variegata e una storia da far quadrare nonostante le discrepanze di tono.
La parte del leone la fa difatti una serie di sketch umoristici sul tema del cattivo vicinato, in cui il protagonista David Hayman (scozzese, ma che calca molto sull’inflessione est-europea) e l’icona ironica/autoironica di Udo Kier si danno battaglia tra rose, steccati, scacchi e una buona dose di vodka. Dietro ai battibecchi c’è però la dimensione più seria di un uomo ancora immerso nel trauma di una vita sradicata e una famiglia perduta.
Tenerle in qualche modo in equilibrio è una missione temeraria dal punto di vista cinematografico, proibitiva anche per opere molto più complesse di questa, che cerca di stare alla larga da qualunque specificità. Recensione ❯
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Un'eccezionale prestazione di Renato Carpentieri in un'opera prima di qualità. Drammatico, Italia2021. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Roberto, scrittore affermato ormai cieco, torna dopo molti anni a Napoli per la morte della madre. Lì ritrova il fratello maggiore Lorenzo, musicista mancato. Espandi ▽
Dopo molti anni trascorsi in Argentina, Roberto, scrittore ormai cieco, torna a Napoli per la morte della madre. Insieme con il fratello Lorenzo, musicista mancato, intraprenderà un viaggio della memoria nella città della sua giovinezza, che non può più vedere ma solo percepire attraverso i sensi che gli restano, i ricordi e l'immaginazione, alla ricerca del tragico motivo del suo addio. Recensione ❯
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Un road movie malinconico con una Stefania Sandrelli istrionica e vitale ma troppo poco guidata. Commedia, Italia2022. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una star del liscio di 70 anni si mette in viaggio verso i luoghi e le persone che più ha amato. Espandi ▽
Olimpia ha una settantina d’anni e un trascorso di successi come cantante da balera insieme alla sua band, I capricci di Olimpia. In Emilia Romagna è stata una star, ma ora “i suoi capricci non li ascolta più nessuno”. Un viaggio verso Zurigo in compagnia della mite Maria, fidanzata del bagnino del lido dove prende ancora il sole in topless, sarà di un’avventura che cambierà la vita a entrambe. Acqua e anice è un road movie lungo il passato pieno di successi, ma anche di errori, di Olimpia, che è stata molto amata e molto offesa. La sceneggiatura, firmata dal regista Corrado Ceron insieme a Federico Fava e Valentina Zanella, ha una sua grazia triste, ma la regia è incerta, forse intimidita dalla presenza di Stefania Sandrelli che, nel ruolo di Olimpia, ha momenti di ineffabile grandezza, ma avrebbe avuto bisogno di una direzione più precisa: come uno Stradivari che necessita di un direttore d’orchestra di grande capacità di controllo. Recensione ❯
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Un film fatto di luci e ombre, magnifico nella fotografia ma ridondante e sin troppo didascalico nella scrittura. Drammatico, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un artista geniale e sovversivo che vive con il peso di una condanna a morte e su cui sta per allungarsi l'Ombra di un implacabile potere occulto. Espandi ▽
Napoli, 1609. Michelangelo Merisi trova rifugio presso la famiglia Colonna in attesa della grazia papale che gli permetterebbe di sfuggire alla decapitazione per aver ucciso l’amico-rivale Ranuccio. Per questo la Chiesa gli mette alle calcagna una sorta di inquisitore che ha il compito di indagare sul suo passato e di mettersi in contatto con le persone a lui più vicine, quelle che malgrado tutto lo proteggono.Di luce e di ombra è fatto il film di Placido, scritto insieme a Sandro Petraglia e a Fidel Signorile, e la fotografia di Michele D’Attanasio evoca quel contrasto fra oscurità diffusa e illuminazione mirata che è caratteristica saliente della pittura del Caravaggio: una fotografia magnifica e coraggiosa che trae il meglio dall’ottimo lavoro di scenografia e costumi (di Tonino Zera e Carlo Poggioli), creando una sintesi pittorica fra l’opera caravaggesca e l’estetica cinematografica. La regia di Placido invece calca eccessivamente la mano su ogni scena e reitera all’infinito il messaggio sulla libertà dell’artista che ha il dovere di raccontare la verità senza adeguarsi alle pressioni esterne, in questo caso la finzione di matrice religiosa imposta dalla Chiesa e un’Accademia manierata e conservatrice. Recensione ❯
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La prima commedia romantica di una major su due uomini gay che forse, possibilmente, probabilmente, inciampano verso l'amore. Espandi ▽
Come vive le relazioni e l'amore Bobby Lieber? Ne parla spesso, ad ogni occasione, addirittura vive di questo - è il conduttore del podcast e show radiofonico "The Eleventh Brick at Stonewall", è il curatore del primo LGBTQ+ Museum di New York. Ma è anche quello che non riesce ad avere una relazione stabile, che vede tutti i suoi amici diventare coppie, throuple, andare a vivere insieme, avere figli. E lui rimane sempre lì, orgoglioso della sua indipendenza, dell'essere capace di scindere i sentimenti dal sesso, accettando, semplicemente, che è fatto così e basta.
Poi un giorno incontra Aaron, avvocato (forse) noioso con una vita (sicuro) noiosa, e le cose cambiano: Aaron è diverso da lui e dagli altri. Come vivere questa relazione e quest'amore? Il film di Nicholas Stoller e Billy Eichner è la prima commedia romantica omosessuale distribuita da una major - la Universal. È sempre una questione di genere. Al cinema come nella vita. Lo sanno bene Nicholas Stoller e Billy Eichner, gli autori di Bros, che con questa commedia romantica ci mostrano la felicità e il dolore dell'intera comunità lgbtq+. Recensione ❯
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I giochi metatestuali di Hazanavicius raggiungono nuove vette di sfacciataggine per celebrare di nuovo il cinema come sforzo collettivo. Commedia, Francia2022. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia si svolge sul set di un film di zombie che vira verso il disastro. Mentre si preparano a girare una scena, vengono sconvolti dall'arrivo dei veri morti viventi. Espandi ▽
Per il regista premio Oscar, autore di The Artist e dei primi due episodi della saga dell’agente speciale 117, mimare e ri-contestualizzare i codici dei generi cinematografici è diventata una missione, che con Coupez! raggiunge forse nuove vette tanto di sfacciataggine quanto di ri-appropriazione. Si tratta infatti di un remake di un piccolo film giapponese ormai di culto (One cut of the dead) a sua volta ispirato a uno spettacolo teatrale, quindi di originale c’è molto poco. Nulla di nuovo, diranno i detrattori di Hazanavicius che gli contestano quel modo di lucidare l’argenteria altrui e spacciarla per sua. Al tempo stesso, però, chi meglio di lui per adattare una trovata così, celebrazione ultima dell’artificio e dell’arrangiarsi prendendo dove si può? “Rapido, poco caro e dignitoso” è la filosofia del cinema di Remi, regista-protagonista che si situa a metà tra la creatività improvvisata dell’autore originale Shin'ichiro Ueda e quella inevitabilmente più curata e meno spontanea di Hazanavicius. Non c’è dubbio che la comicità e l’astuzia di questo doppio sguardo, davanti e dietro la macchina da presa, funzioni centrando in pieno tanto l’aspetto cameratesco delle relazioni sul set quanto la celebrazione del cinema come sforzo collettivo. Recensione ❯
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Un genuino, sincero e semi-artigianale racconto d'avventura, che funziona a pieno e ad ogni livello. Drammatico, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è tratto dall'omonima graphic novel di Mauro Boselli e Maurizio Colombo. Espandi ▽
Balcani, 1992. Arrivati nel villaggio di Yorvolak, il comandante Kurjak e i suoi uomini arrivano trovano tutti gli abitanti trucidati in modo brutale da un nemico senza nome né volto. Decidono così di accamparsi nel villaggio per scoprire cosa davvero sia successo, ma l’unica soluzione sembra essere quella di chiamare un dampyr, che nelle leggende balcaniche è il figlio di un vampiro e di un’umana… Frutto di un lavoro a più teste con Brandon Box e Eagle Pictures, Dampyr è la prima, vera, incursione cinematografica della Bonelli interamente seguita passo dopo passo dall’editore milanese, che ancora pronta a digrignare i denti davanti ai passi falsi del passato – sì, il Dylan Dog di Kevin Munroe –, stavolta ha fatto le cose con la cura e l’attenzione che ha sempre riversato su ogni singola pagina a fumetti: budget da 15 milioni di dollari, set in Romania, cast internazionale e girato in inglese. Il risultato è un film che funziona a pieno e ad ogni livello, e se lo fa è perché riesce nel suo intento di essere una copia non conforme della saga a fumetti, prendendo quel molto di cinematografico che già c’era per adattarlo e lasciarlo vibrare in questa sua nuova forma. Recensione ❯
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Un film su una clausura reale e ideale interpretato con ruvida forza da Lidia Vitale. Thriller, Drammatico - Italia2021. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Roxanne, una rude restauratrice di organi a canne di mezz'età, cerca di controllare la sua attrazione ossessiva verso la sua nuova giovane assistente muta. Espandi ▽
Nella piccola chiesa di un paesino del nord Italia, durante i primi giorni della pandemia da Covid-19, la cinquantenne Roxanne, donna solitaria e aggressiva, lavora al restauro di un grande organo. Costretta dal gestore della chiesa (un antico edificio sul punto di essere sconsacrato) ad assumere un'assistente, Roxanne si ritrova a condividere il proprio tempo con Lucia, una ragazza muta che il fratello disoccupato ha affidato alle sue cure per insegnarle a suonare l'organo. Infastidita dalla presenza di Lucia, Roxanne ne riconoscerà presto il talento e poco alla volta proverà verso di lei sentimenti contrastanti...
Nel volto contratto e indurito di Roxanne si concentra la solitudine di una donna, il suo amore ossessivo per uno strumento che diventerà tramite di un'attrazione altrettanto travolgente.
La struttura narrativa ridotta, la sostanziale unità di luogo, il numero ristretto di personaggi si integrano con il ritratto psicologico di un personaggio femminile che nonostante l'età adulta e la maturità non ha mai trovato un modo per comunicare con gli altri. Recensione ❯
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Una storia, a tratti esile, che tocca argomenti scottanti rivelando un amore profondo per il continente africano. Drammatico, Italia2022. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sul valore universale dell'amicizia, in cui l'incontro tra due donne diventa il simbolo dei due mondi che esse rappresentano: l'Europa e il mondo arabo-africano. Espandi ▽
Emma Garofalo è un'avvocatessa pugliese con un marito assente e una mamma in ospedale. Quando la mamma viene a mancare e il marito non si presenta nemmeno al funerale Emma decide che è arrivato il momento di prendersi una pausa, e raggiunge in Africa una vecchia amica e compagna di viaggio, che lavora per un'associazione incaricata di mappare le piste degli elefanti. Il tentativo è quello di prevenire gli assalti dei bracconieri che vogliono procurarsi l'avorio delle zanne e rivenderlo a caro prezzo, nonostante il governo africano abbia abolito il bracconaggio e lo contrasti attivamente.
Nel villaggio vicino alla sede dell'associazione vive Nuri, una ragazza africana di religione musulmana che i genitori vogliono dare in sposa ad uno zio che già in passato ha molestato lei e la sua sorellina. Ma Nuri è innamorata di Finn, uno dei fondatori della onlus, ed Emma prenderà a cuore la sua difficile situazione.
La fotografia di La Vopa racconta un amore profondo per il continente africano e riesce a restituire l'incanto di certi paesaggi, a volte anche costruendo inquadrature che devono più alla video art che al cinema di finzione, e il commento musicale (le musiche originali sono di Alberto Salini, le canzoni tradizionali sono interpretate da varie voci africane come Alieu Saho) è fortemente evocativo delle atmosfere sospese che caratterizzano il continente. Recensione ❯
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Un dono di gratitudine alla creazione teatrale in tutte le sue forme. Con un vero colpo di genio: il casting di Ficarra e Picone. Commedia, Italia2022. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
1920. L'omaggio per l'ottantesimo genetliaco di Verga è l'occasione per un ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello. Espandi ▽
Girgenti, 1920. Nofrio e Bastiano sono becchini, ma anche attori "dilettanti professionisti". L'ottantesimo compleanno di Giovanni Verga riporta Luigi Pirandello alla sua città natale, e la morte della balia del drammaturgo favorisce il suo incontro con i due becchini. Il Maestro è in crisi creativa, e osservando di nascosto le prove della compagnia amatoriale di Nofrio e Bastiano trae ispirazione per uno dei suoi lavori più importanti, "Sei personaggi in cerca d'autore". Ciò che succede sul palco si mescola con ciò che succede dietro le quinte.
Roberto Andò è eccezionale direttore d'orchestra di questa "storia semplice" che non indulge nel melodramma né scollina nella farsa, e trova la sintesi di tutti gli elementi in scena: miseria e nobiltà, storia e Storia, buio e luce, ispirazione e pantomima.
Valentino Picone e soprattutto Salvo Ficarra sono maschere estremamente efficaci nella loro esagerazione drammaturgica, e il loro casting è un vero colpo di genio: due guitti che non distinguono finzione e realtà, e per i quali il confine fra tragico e comico è costantemente superabile. Recensione ❯
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Una storia vera che perde di brillantezza a causa di una costruzione da fiction tv. Drammatico, Italia2022. Durata 81 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ha come protagonista colui che ha vissuto la vera vicenda narrata nel film, Filippo Laganà. Espandi ▽
Il ventenne Filippo, durante un viaggio a New York, accusa dei forti dolori addominali. Essendo sprovvisto di assicurazione sanitaria, riesce a imbarcarsi in modo rocambolesco su un aereo per farsi curare in Italia. Viene ricoverato d'urgenza e la sua vita è appesa a un filo. Per sopravvivere deve sottoporsi a un trapianto di fegato. Comincia così la sua odissea. Filippo però non è solo. E presto si ritroverà a dialogare con quello che sarà con un amico invisibile, che diventerà però il suo 'amico per la pelle'.
Amici per la pelle non sceglie la strada mélo dei film statunitensi sulla malattia e neanche l'approccio documentaristico dove restano solo dei frammenti (il protagonista ha lo stesso nome dell'attore) e quel momento autentico già accennato, a fine film. Ma la costruzione attorno da fiction tv gli fa perdere, malgrado le premesse e le migliori intenzioni, autenticità e brillantezza.
Il mette in evidenza anche il rapporto di Filippo col padre - Massimo Ghini nel film e Rodolfo Laganà nella vita reale - e già si sofferma all'inizio sulla sua passione per lo spettacolo quando da bambino gli brillavano gli occhi nel camerino. Recensione ❯
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Una coppia di modelli, Carl e Yaya, partecipa a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di super ricchi e a un comandante con un debole per gli alcolici e Karl Marx. Espandi ▽
Ostlund ama indubbiamente mettere il dito nella piaga ma ancora di più ama osservare la piaga da una prospettiva originale, spesso contraria al comune senso di marcia. La sequenza iniziale del film, con la sfilata di modelli uomini interrogati sui loro diritti calpestati (guadagnano un terzo delle colleghe femmine) inaugura subito un gioco di ribaltamenti che continuerà con l’imposizione da parte della miliardaria russa di un bagno in mare a tutta l’equipaggio della nave e approderà definitivamente in superficie con l’episodio finale sull’isola e la presa del potere da parte di chi, nel mondo pre naufragio, era ultima fra gli ultimi. Ma ciò che rende speciale questo approccio è l’aggiunta dell’umorismo. Si ride moltissimo, infatti, in Triangle of Sadness, mentre va in scena, in maniera spettacolarmente orribile, la fine della civiltà occidentale. Una durata minore avrebbe dato più compattezza al film, più fulmineità (la terza parte è di gran lunga meno originale del resto) ma, nonostante ciò, si esce ritemprati dalla visione del film, felici che ci sia qualcuno che ci prende ancora ferocemente in giro e colpisce alla testa. Recensione ❯
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Un survival movie privo di guizzi ma ben eseguito. Con immagini che mozzano il respiro. Thriller, Gran Bretagna, USA2022. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Le due amiche Becky e Hunter si ritrovano intrappolate a 2.000 piedi di altezza sopra una torre radio abbandonata nel deserto, senza attrezzatura e rifornimenti. Espandi ▽
Becky ha suo marito Dan e la migliore amica Hunter. Il trio è appassionato di free climbing, e proprio durante un'arrampicata Dan finisce nel vuoto. Becky è distrutta dal dolore. Un giorno, Hunter riappare con una proposta: scalare assieme all'amica la torre per le comunicazioni B67, struttura in mezzo al deserto alta 610 metri e al momento abbandonata. Lo faranno per le migliaia di follower dei profili social di Hunter e per spargere le ceneri di Dan.
Nel film non c'è un'increspatura, una scarica che smuova uno schema predefinito, ben eseguito ma privo di guizzi e personalità. E allora ci si aggrappa - letteralmente - alla forza delle immagini, che davvero mozzano il respiro con i continui droni e campi lunghissimi delle due protagoniste intrappolate sulla torre.
Fall è inoltre un film da appena tre milioni di dollari che ha la sua forza realizzativa nell'ingegnosità delle soluzioni trovate per portare a casa la premessa che ne sta alla base. Recensione ❯
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Una macchina ben oliata - con dialoghi fortemente letterari e illustrazioni da storyboard. Peccato per il rumore degli ingranaggi. Drammatico, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Lago di Como. Un addetto alla raccolta dei rifiuti colleziona spazzatura e alla sera fa il giro dei locali notturni, nascosto dietro un parrucchino e un paio di baffi finti. Una voce maschile da dietro una porta verde gli dice quello che deve fare. Poi c'è una madre cerca di proteggere le donne del luogo, una tredicenne con un ciuffo viola che ha un rapporto conflittuale con i genitori. Questi personaggi finiranno per portare a compimento un complicato disegno del destino, che parte dall'assunto che "il Male è un cerchio".
Carrisi è maestro nel tenere alta la curiosità e la tensione, e si diverte a creare meccanismi ad orologeria. Tuttavia sembra davvero che giochi a "fare come se", attingendo, oltre che ai suoi studi di Criminologia, a tutti gli stilemi (e talvolta i cliché) del cinema e della serialità d'oltreoceano, a scapito di una cifra autoriale originale e di uno spontaneo slancio narrativo.
Così i dialoghi restano fortemente letterari, le inquadrature rimangono illustrazioni da storyboard (con una preferenza per il piano inclinato laddove si vuole rappresentare la mente deviata del protagonista), gli attori appaiono come simulacri di verità, i rapporti fra i personaggi si confermano rotelle del meccanismo narrativo. In altre parole la macchina è ben oliata, ma si sente il rumore degli ingranaggi. Recensione ❯
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