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Un film che nel suo apparente disordine sa mostrare l'animo femminile in tutta la sua complessità. Magistrale Valeria Golino. Drammatico, Italia, Francia2025. Durata 115 Minuti.
Roma, 1980. Uscita dal carcere, Goliarda Sapienza cerca un lavoro per evitare lo sfratto. Ignorata come scrittrice, trova conforto solo nelle ex compagne di cella. Espandi ▽
Roma, 1980: la scrittrice Goliarda Sapienza è appena uscita dal carcere, dove è stata rinchiusa per aver rubato e rivenduto dei gioielli. Ora che è fuori, deve trovarsi un lavoro. Nel cassetto ha il manoscritto di “L’arte della gioia”, che sarà pubblicato solo postumo. Nel tempo sospeso dopo la sua scarcerazione Goliarda trova conforto solo nella presenza di due ex compagne di carcere, Roberta e Barbara. Fuori si basa in buona parte sui due romanzi in cui Goliarda Sapienza ha raccontato la sua esperienza carceraria e ricostruisce lo spaesamento della scrittrice, una volta rientrata in quello che la gente perbene chiama la normalità. L’interpretazione di Golino è magistrale nel mantenersi sottotono e nel giocare in sottrazione. Con il suo andamento scomposto e apparentemente distratto, Fuori è il racconto fedele di un percorso interiore che si dipana in modo disordinato ma non casuale, e porta in sé l’eredità di Cassavetes nella capacità di mostrare l’animo femminile nella sua complessità con totale aderenza emotiva, senza inseguire una trama canonica. Recensione ❯
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Il film racconta la storia d'amore tra Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, uniti nel coraggio e nella lotta alla mafia fino alla strage di Capaci. Espandi ▽
Palermo, 1979. La sostituta procuratore presso il tribunale per i minorenni Francesca Morvillo vede arrestato un suo ex alunno che ha ucciso il padre. È sposata con un giurista, ma di lì a poco incontrerà l'uomo del destino, il giudice istruttore Giovanni Falcone. L'attrazione è immediata, non solo personale ma anche professionale. Purtroppo la loro dedizione al lavoro e la loro rettitudine li condannerà, insieme, alla strage di Capaci.
Ricky Tognazzi e Simona Izzo dirigono la storia di Morvilllo e Falcone partendo da un'ottica privata - non a caso il loro film da registi e sceneggiatori si intitola con i loro nomi propri, Francesca e Giovanni - ma non ne dimenticano mai la dimensione pubblica e politica, sia perché è stata determinante per la loro formazione individuale, sia perché il pubblico ne deve (ri)conoscere il portato storico imprescindibile nella storia del nostro Paese.
La marcia in più del film è l'interpretazione di Ester Pantano, una delle attrici più interessanti del panorama italiano contemporaneo. Recensione ❯
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Il film pone l'accento sul femminicidio e sulle devastanti conseguenze di questa realtà sulle vite, in particolare su bambini e donne sopravvissuti. Espandi ▽
Nina e Giulio sono una giovane coppia di sposi che vive la propria relazione d'amore in un appartamento con un grande terrazzo. L'equilibrio che inizialmente regna fra loro ben presto si incrina: Giulio dovrà assentarsi per un lungo periodo per motivi di lavoro e questo turba improvvisamente la precaria stabilità emotiva di Nina, tormentata da ansie profonde. La protagonista inizia inoltre a nutrire dubbi sulla fedeltà del marito, arrivando a seguirlo di nascosto per le vie della città. Fra liti violente e silenzi carichi di tensione, il legame tra Nina e Giulio appare destinato a deteriorarsi in modo irreversibile.
Laura Angiulli dirige un dramma complesso e stratificato, che affronta il tema del voyeurismo all'interno di una narrazione profondamente tragica, costruita su continui rispecchiamenti e su una recitazione molto teatrale, che alterna l'eccesso al minimalismo.
Nonostante le citazioni colte e la complessità nascosta dietro a una storia apparentemente semplice, Io ti conosco risulta un lungometraggio difficile da digerire, troppo legato alla ricorsività degli eventi mostrati e a una recitazione teatrale che oscilla volutamente tra l'eccessivo e il minimale. Recensione ❯
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Un'opera che riflette sulla violazione del corpo delle donne conservando il tratto autoriale del suo regista. Drammatico, Italia, Belgio, Svizzera2025. Durata 123 Minuti.
Dal romanzo di Rosella Postorino un film che propone uno sguardo inedito sul nazismo. Espandi ▽
Rosa Sauer, insieme ad altre sei donne, viene costretta per anni a sedere a tavola per assaggiare il cibo destinato ad Adolf Hitler con lo scopo di verificare che non sia avvelenato. Tra le sette donne, che ogni giorno potrebbero perdere la vita, si intrecciano rapporti che implicano sia la solidarietà che il possibile tradimento. Il film si ispira al romanzo omonimo di Rosella Postorino vincitore del Premio Campiello nel 2018. La scrittrice era rimasta colpita dalla vicenda reale di Margot Wölk, una segretaria tedesca costretta dal 1942 ad assaggiare il cibo destinato ad Hitler. Compiendo per la prima volta un balzo indietro nel passato, realizzando quindi il suo primo film ‘in costume’, Soldini continua la riflessione sul corpo delle donne violato. Ne nasce un film che merita la visione dimostrando che un vero autore può rimanere se stesso anche tentando nuove strade ed affrontando storie che sembrano lontane nel tempo ma che possono purtroppo ripresentarsi, mutando magari forme, nella storia di quella che chiamiamo umanità. Recensione ❯
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Tra kung fu, universo tarantiniano e la Roma multietnica, Mainetti si confronta alla pari con il cinema internazionale. Drammatico, Italia2025. Durata 137 Minuti.
Mei, arrivata a Roma per trovare la sorella scomparsa, incontra Marcello, un cuoco che difende il ristorante di famiglia. Tra pregiudizi e nemici spietati, scopriranno che vendetta e amore sono inseparabili. Espandi ▽
Cina, 1979. Due genitori sfuggono all'obbligo del figlio unico mettendo alla luce le bambine Yun e Mei. Mei, la secondogenita, è però costretta a nascondersi. Da grande Mei si ritrova nella Roma multietnica del quartiere Esquilino, presso il ristorante cinese La città proibita. Quel luogo è la chiave della ricerca che l'ormai giovane donna ha intrapreso per ritrovare la sorella maggiore, che è diventata una prostituta nella Città Eterna. I destini di Mei si incroceranno con quelli di Marcello. In più Annibale cerca di dare loro una mano, anche perché detesta il proprietario di La città proibita e i tentativi degli immigrati di diventare "padroni in casa sua".
Laddove Lo chiamavano Jeeg Robot giocava con l'immaginario audiovisivo dei supereroi applicato alla romanità di margine, La città proibita si muove fra il Kung Fu movie, l'universo tarantiniano e la Roma multietnica. La regia di Mainetti gestisce con destrezza le scene di azione e si confronta alla pari con i più elevati standard di professionalità del cinema internazionale, in particolar modo quello statunitense (più che quello dell'Estremo Oriente), e la fotografia di Paolo Carnera è come sempre impeccabile.
Quello che lascia purtroppo a desiderare è invece la sceneggiatura, una sorpresa essendo il team di scrittura formato dalla formidabile coppia Stefano Bises-Davide Serino, insieme allo stesso regista. Recensione ❯
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Un melodramma barocco su un intrigo di relazioni amorose tossiche con, sullo sfondo, la criminalità organizzata. Drammatico, Italia2025. Durata 107 Minuti.
La storia della giovane Mary, che si ritrova invischiata in una relazione di cui si pente molto. Espandi ▽
Mary (Giulia Schiavo) è la giovane amante del pregiudicato Nunzio (Simone Susinna), sposato a sua volta con la capoclan Carmela (Antonella Carone). Quando la ragazza
incontra Giulio (Simon Grechi), il nuovo insegnante di equitazione del maneggio che frequenta, trova la forza di troncare questa relazione tossica. Nunzio, in attesa di uscire dal carcere da dove continua a gestire i suoi business e traffici illeciti, invia il suo sgherro Michele (Antonio Orlando), amico d’infanzia di Mary, per metterla in guardia e cercare di farle cambiare idea. Ma Mary vuole sentirsi libera e decide di andare via per qualche giorno. La sua partenza scatenerà Nunzio, che, uscito di galera, darà sfogo a tutta la sua ira. Opera prima di Francesca Schirru, Malamore costruisce un melodramma barocco su un intrigo di relazioni amorose tossiche con, sullo sfondo, la criminalità organizzata. La regia porta esteticamente alle estreme conseguenze, con una coerenza ammirabile ma con una ridondanza melodrammatica, la narrazione della sceneggiatura. L’utilizzo di una fotografia patinata insieme all’abuso dell’utilizzo dei droni e a quello delle musiche pervasive cerca di aumentare, da un lato, l’efferatezza delle azioni del protagonista e, dall’altro, la melodrammaticità dell’assunto rischiando però di finire in una sottolineatura didascalica di stereotipi narrativi da cui non sfugge neanche la direzione attoriale di alcuni interpreti. Recensione ❯
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La storia di Nicola Calipari, Alto Dirigente del SISMI che ha sacrificato la propria vita per salvare quella della giornalista de Il manifesto Giuliana Sgrena. Espandi ▽
4 febbraio 2005. Nicola Calipari, alto dirigente del SISMI, sta partendo per una vacanza con la moglie e i due figli, quando viene richiamato a Roma perché la giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena è stata rapita a Baghdad, al suo ritorno da una visita ad un campo profughi, da quello che si scoprirà essere un commando sunnita. Per 28 giorni Calipari, soprannominato "il Nibbio", dovrà fare la spola fra l'Iraq presidiato dall'esercito statunitense e la dirigenza dei Servizi Segreti nel tentativo di ottenere la liberazione di Sgrena.
Il ricordo dell'uccisione del giornalista Enzo Baldoni, avvenuta sempre in Iraq l'anno precedente, è ancora fresco e doloroso, e Calipari farà di tutto per assicurarsi che quella storia non si ripeta, cercando di trattare il rientro di Sgrena senza commettere errori e unendo le forze con il direttore di Il Manifesto, il compagno di Sgrena e alcune alte cariche istituzionali. Ma il destino, e l'incompetenza di certi uomini, non saranno altrettanto attenti e rispettosi nei suoi confronti.
Un racconto solido che si segue con facilità, anche se con amarezza, ben sostenuto dalle interpretazioni di Claudio Santamaria nei panni del Nibbio e di Sonia Bergamasco in quelli sgomenti di Giuliana Sgrena. La figura di Calipari emerge come un baluardo di buon senso e intelligenza diplomatica, un uomo la cui parola, credibilità e coerenza sono state moneta preziosa nel corso di rapporti delicati e trattative spinose. Recensione ❯
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"Altrove" è allo stesso tempo un film e tanti film diversi. Mescola i linguaggi, incrocia continuamente i diversi mezzi con cui è possibile oggi raccontare la realtà. Tanti film quanti sono i personaggi, sperimentando e indagando i modi con i quali la macchina da presa, una piccola videocamera, un telefono cellulare possono mostrare quello che ci circonda e allo stesso tempo modificarlo con il loro sguardo specifico Recensione ❯
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La storia di due amiche e di una famiglia che si troveranno ad affrontare una realtà fatta di segreti e continui colpi di scena. Espandi ▽
Questa è la storia di due amiche e di una famiglia che si troveranno ad affrontare una realtà fatta di segreti e continui colpi di scena, in un viaggio tra le parafilie ed i precari equilibri di una società immorale e perversa. Attraverso le loro vicende si avrà una fotografia in bianco e nero di una umanità che evidenzia un bisogno di continuo di novità, di comprensione e in ultima analisi di accettazione.
Tutti i personaggi saranno costretti ad affrontare le loro menzogne. Recensione ❯
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In un mondo devastato da una pandemia misteriosa e letale, un gruppo di cinque sopravvissuti cerca disperatamente un rifugio sicuro. Espandi ▽
In un mondo devastato da una pandemia misteriosa e mortale, cinque sopravvissuti cercano disperatamente un rifugio sicuro. Trovano rifugio in una villa lussuosa e isolata. Ma presto si rendono conto di non essere soli. Esseri misteriosi chiamati "OMBRA" minacciano le loro vite e la loro salute mentale. La villa diventa una prigione dove paranoia e tensione si insinuano in ogni angolo. Mentre cercano di preservare la loro umanità e sfuggire a morte certa, vengono alla luce inquietanti rivelazioni sulla pandemia e sul destino dei sopravvissuti. La speranza si scontra con l'oscurità in una lotta disperata per la sopravvivenza. Recensione ❯
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Tommaso sta cercando di sfuggire alla propria morte. L'incontro con una ragazza francese può offrirgli un'ultima opportunità. Espandi ▽
Tommaso è stato un tempo un bravo ragazzo ma ora si è fatto attirare dai facili guadagni offerti dal mondo del crimine. È ricercato non dalle forze dell'ordine ma proprio dai malavitosi. In una stazione di servizio in Puglia incontra Justine, una ragazza francese che vuole raggiungere Giovinazzo, paese di origine di quello che è stato per un breve periodo il suo compagno. Ci arriveranno insieme. Tommaso sperando di trovare una soluzione alle sue vicende e lei confidando in un ricongiungimento.
Sebastiano Rizzo conferma le sue qualità di regista purtroppo non sostenute da una sceneggiatura che regga la durata. Sa costruire, con la professionalità che gli deriva dall'essere stato a lungo sia davanti che dietro la macchina da presa, le atmosfere giuste per far nascere e progredire un contatto umano tra un uomo che cerca di conservarsi in vita e una giovane donna che crede nell'amore. Recensione ❯
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Il progetto esplora il futuro della Società 5.0, un modello in cui l'innovazione digitale non è solo un motore economico, ma un elemento trasformativo della società e dell'ambiente circostante. Espandi ▽
Un blackout in una società futuristica mette a rischio la vita di milioni di persone portando caos e panico tra i cittadini. Jodie, ispettrice di polizia, deve assolutamente trovare il responsabile che ha manomesso l'intero sistema di rete tecnologica che regge la città: trasporti, sicurezza mondiale, sanità. Se non si risolve il problema gli ospedali sarebbero al collasso, la gente morirebbe e si aprirebbe davanti ai nostri occhi uno scenario apocalittico. Per le indagini Jodie può fare affidamento su suo padre Mark e sull'inaspettato aiuto di Matt, un hacker con precedenti penali. Gli indizi portano ad un unico colpevole: il Dottor Borghese, psicologo stimato e apprezzato, che ha causa dell'intelligenza artificiale ha perso il lavoro. Sarà stato davvero lui o qualcuno ha cercato di incastrarlo? La società è schiava della tecnologia? Recensione ❯
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Piero ed Elisabetta si sono conosciuti e amati molto presto, riuscendo a costruire una famiglia felice. Ma un lutto terribile li ha colpiti. Espandi ▽
Piero ed Elisabetta si sono molto amati e hanno avuto tre figli con cui formare un'unità apparentemente indissolubile. Ma quando il maggiore, Flavio, perde la vita in un incidente la famiglia si disgrega. Sono i due figli che restano, Dennis e Sara, a convincerli a celebrare insieme il Natale a Cortina d'Ampezzo, la località dove i nonni materni possiedono un lussuoso chalet. I due ragazzi hanno un piano, che però verrà bruscamente interrotto da un evento inaspettato. Tutte le dinamiche famigliari verranno messe in discussione, e terranno tutti in sospeso per una lunga notte di attese e di riflessioni sul passato.
Storia di una notte racconta le ricadute di un lutto terribile su un nucleo domestico e soprattutto su una coppia che non riesce a non trasformare il dolore in una serie di rinfacci.
Basata sul romanzo "Nelle migliori famiglie" di Angelo Mellone, la vicenda esplora quel dolore trasformandolo in uno spazio vuoto che nessuno riesce a colmare, e che tiene separati gli uni dagli altri. Purtroppo però il risultato drammaturgico risulta artificioso e poco emotivamente coinvolgente, forse anche perché nelle prime scene la famiglia appare forzosamente felice, e in quelle ambientate dopo la tragedia altrettanto forzosamente ostile. Recensione ❯
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