Nélie è fuggita da un'esistenza miserabile diventando infermiera al fronte nel 1914. Un giorno assume l'identità di Rose, una giovane donna benestante che è morta sotto i suoi occhi. Nélie, fingendosi la donna morta, fa visita a Madame de Lengwil, una donna estremamente ricca per cui inizia a lavorare come lettrice. La bugia ha un fascino, superando le sue aspettative. Nélie non trova solo un tetto sulla testa, ma anche quello che le è mancato per tutta la vita: l'amore. Ma un giorno, la donna morta riappare. Recensione ❯
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Una commedia tutta al femminile con al centro della vicenda, quattro amiche alla vigilia di un matrimonio. Espandi ▽
Eleonora voleva rifarsi tutta; Linda voleva morire prima dei 40 anni; Vanessa scommetteva che sarebbe diventata grassissima; e Chiara ha fatto fare loro una promessa: che anche vent'anni dopo ci sarebbero state sempre l'una per l'altra. Vent'anni sono passati, le quattro amiche dell'adolescenza hanno seguito strade diverse, ma da San Francisco, dove si è trasferita, Chiara invita le altre tre a celebrare insieme il suo addio al nubilato, ed Eleonora, Linda e Vanessa non possono mancare alla loro promessa di "esserci". Così si ritrovano immerse in una caccia al tesoro inventata da Chiara per fare festa nella maniera più folle. Recensione ❯
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Una filo-favola che celebra il pianeta e il cinema dell'infanzia. Louis Garrel si mette ad altezza di bambino e del cinema di Truffaut. Commedia, Francia2021. Durata 67 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un insolito, ma non irrealistico progetto da parte di un gruppo di giovanissimi allo scopo di salvare il pianeta Espandi ▽
Possiamo continuare a vivere come se fossimo i padroni incontrastati di una Terra con risorse presumibilmente infinite? Per riflettere e mettere in discussione soprattutto le nostre abitudini Jean-Claude Carrière ‘racconta’ nel 2015 quarantacinque favole, antiche e moderne. Un commento filosofico le accompagna invitando il lettore a indagare le nozioni di condivisione, equilibrio e solidarietà. “Les Philo-Fables pour la Terre” stimola un entusiasmo ecologico e invita grandi e piccini ad andare più lontano del mondo delle favole. Commedia breve e brillante, La crociata nasce da un’idea di Jean-Claude Carrière, che firma la sua ultima sceneggiatura e narra, prima della rivoluzione Greta Thunberg, una storia di bambini appassionati di ecologia. Spingendosi un po’ più lontano, senza cadere nel grottesco, La croisade mette gli adulti di fronte alle loro incoerenze o peggio, alla loro rassegnazione. La crociata è una piccola (ma solo per durata) boccata d’ossigeno che celebra il pianeta e il cinema dell’infanzia. Un ‘genere’ che Garrel prende sul serio, mettendosi ad altezza di bambino e del cinema di François Truffaut. Recensione ❯
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La vita di una ragazza viene sconvolta dall'incontro di un ragazzo in un bar. Espandi ▽
Nadia ha 16 anni (quasi diciassette come tiene a precisare), frequenta l'Istituto Alberghiero con buoni risultati e tende a condurre una vita solitaria. L'incontro con un ragazzo incontrato in un bar cambierà completamente la sua vita. Mentre segue il percorso e le scelte di Nadia, chi conosce il cinema di Wilma Labate non può fare a meno di riandare con la memoria a Domenica.
Sono trascorsi esattamente vent'anni ma lo sguardo della regista è ancora, come allora, intenso e partecipe nei confronti di una figura femminile 'forte' alla cui consistenza hanno contribuito, in fase di sceneggiatura, i fratelli D’Innocenzo. Grazie all'intensità costantemente controllata (e quindi mai sopra le righe) di Alma Noce, Labate ci offre un ritratto di un'adolescente che soffre ma sa anche scegliere, superando in consapevolezza gli adulti che le dovrebbero fare da guida. Recensione ❯
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Un film plasmato di professionalità e di un sentire profondo che si avverte fin dalla scelta del cast. Commedia, Italia, Polonia2021. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia segnata dai conflitti, gli equivoci, i confronti, le voci e i silenzi di una famiglia tanto eccezionale quanto, nel suo intimo, caotica e disfunzionale. Espandi ▽
Dopo aver diretto con successo il testo di Maurizio De Giovanni a teatro, Alessandro Gassmann ne propone ora la versione cinematografica conservandone l'impianto con, in aggiunta non secondaria, la possibilità di utilizzare una scenografia che gli permette di far scoprire a poco a poco quel personaggio fondamentale che è Villa Primic. Sono quelle mura, sono quegli spazi che, non vissuti dal protagonista autoseppellitosi nel suo studio biblioteca, vedremo esistere nel momento in cui stanno per perdere la loro funzione di luoghi in cui lasciare (o non lasciare) traccia del proprio passaggio esistenziale. Perché Valerio può indubbiamente rinviare, con la sua presenza di Nome noto e in buona misura pervasivo, alla figura di papà Vittorio ma il legarlo soltanto a questo riferimento significherebbe depauperare un testo e una messinscena che sanno andare oltre. Gassmann in un'intervista ha affermato di voler fare un "film di una volta": Ben vengano questi film quando sono plasmati non solo di professionalità (e qui ce n'è in abbondanza) ma anche di un sentire profondo che si avverte già dalla scelta e dalla prestazione degli attori. Recensione ❯
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Una commedia divertente e graffiante, diretta da Francesca Marino, dove le certezze lasciano il posto ai sentimenti. Perché lasciarsi andare in amore a volte significa crescere. Espandi ▽
Valeria è una donna che sembra aver capito tutto dalla vita. Colleziona un uomo dopo l'altro, senza mai guardarsi indietro. Allena una squadra femminile di pallavolo e, oltre alle regole del gioco, alle giovani ragazze insegna anche come comportarsi in amore. Ma tutto non è come sembra... Quando nella sua vita torna Marco, il più grande amore e la più grande delusione, il suo castello di carta fatto di regole e strategie crolla miseramente. Recensione ❯
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Una sconcertante odissea interna, una visione intima e universale del mondo e della storia. Espandi ▽
Girata in giapponese, questa coproduzione internazionale racconta la storia del soldato Hiroo Onoda che fu inviato su un'isola nelle Filippine nel 1944, per combattere contro l'offensiva americana. Mentre il Giappone si arrende, Onoda lo ignora, addestrato a sopravvivere a tutti i costi nella giungla, continua la sua guerra. Ci vorranno 10 000 giorni per capitolare, rifiutandosi di credere alla fine della seconda guerra mondiale. Recensione ❯
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Un ragazzo decide di tornare nel suo paese d'origine e affrontare il passato. Espandi ▽
Juan Camilo Zuluaga Tordecilla torna in Colombia 25 anni dopo averla dovuto abbandonare, all’età di 10 anni. Lì si immerge nell’archivio di famiglia, rivede i luoghi della propria infanzia e attraverso gli scritti sui diari e le foto riemerge il grande dolore che l’ha segnato per sempre, quello della scomparsa della madre. Flavia Montini, al primo lungometraggio, realizza un film istintivo, dove tutti i materiali contribuiscono a costruire questo puzzle privato nel corso del tempo, dalla seconda metà degli anni ’80 al 2008. Los Zuluagas è un documentario che sa mettersi in gioco e che racconta la delusione, la speranza, la rabbia, l’isolamento, la voglia di ricominciare e, insieme, la necessità di non dimenticare nulla. Recensione ❯
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Dal romanzo bestseller, un film che sa emozionare e far riflettere, lavorando sugli sguardi, i gesti, i silenzi. Drammatico, Italia2021. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazzina di tredici anni che tutti chiamano l'Arminuta scopre di non essere la figlia delle persone con cui è cresciuta e viene restituita alla sua vera famiglia. Espandi ▽
Tratto dal romanzo bestseller di Donatella Di Pietrantonio vincitore del Premio Campiello 2017. Estate 1975. Una ragazzina di tredici anni viene restituita alla famiglia cui non sapeva di appartenere. All'improvviso perde tutto della sua vita precedente: una casa confortevole e l'affetto esclusivo riservato a chi è figlio unico venendo catapultata in un mondo estraneo. Recensione ❯
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Il racconto di una incongruenza famigliare che soffre della stessa disfunzionalità che rappresenta. Drammatico, Italia2021. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ritrae la famiglia di Nena, riunita per festeggiarne il compleanno nella sua casa in riva al mare. Espandi ▽
Umberto e Nena sono sposati da decenni ma la loro coppia è sempre stata in realtà un triangolo. Nel giorno del compleanno di Nena la famiglia, che comprende due figli, i loro compagni e la nipotina Alma, si riunisce nella casa di famiglia al mare. Sarà in quest'occasione che verranno fuori le problematiche e le relazioni disfunzionali che caratterizzano i particolari legami familiari. Il paradiso del pavone, terzo lungometraggio diretto da Laura Bispuri e da lei scritto insieme a Silvana Tamma, soffre della stessa disfunzionalità che rappresenta.
Accanto al talento registico ed all'impeccabile professionilità e bravura dell'apparato tecnico, la mancanza di equilibrio in quella enclave problematica sembra quasi estendersi anche alla costruzione dei personaggi, con i quali si fa fatica ad empatizzare. Recensione ❯
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Bravo, venditore di donne, vive a Milano godendosi la vita notturna della città. La sua vita cambia un giorno in cui incontra una donna che cambierà tutto il suo mondo. Espandi ▽
È il 1978. Nella Milano da bere dove Vallanzasca comanda la mala, Bravo, interpretato da Mario Squeglia, vive la sua vita tra locali di lusso, discoteche e bische in compagnia dell'amico Daytona, interpretato da Paolo Rossi. Bravo si definisce un imprenditore. Il suo settore sono le donne. Sì, perché lui le vende. Ma la vita di un venditore di donne non è facile. Sarà sconvolta dall'arrivo di Carla, interpretata da Miriam Dalmazio, che risveglierà in lui sensazioni sopite da tempo. Una sola notte fuori da una bisca cambierà tutto. Non si tratterà però dell'inizio di una nuova vita. Sarà l'inizio della fine. Recensione ❯
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Il viaggio a bordo di un lussuoso yacht di tre coppie che si trasformerà da entusiasmante esperienza, a terribile incubo. Espandi ▽
Tre coppie di fidanzati, Flavio (Filippo Nigro) ed Elena (Diane Flerì), Federico (Alessandro Tiberi) e Claudia (Marina Rocco) ed Enrico (Marco Bocci) e Martina (Caterina Shulha) decidono di trascorrere un weekend insieme nel Mediterraneo, tutti ospiti sullo yatch di Flavio. Sono quasi tutti ricchi, abituati alla bella vita, e questo viaggio è l'occasione per passare del tempo insieme e ripianare vecchi rancori.
Si inserisce tra loro l'outsider Martina, giovanissima fidanzata di Enrico, poco abituata a quel tenore di vita, ma molto attratta dall'occasione. Dopo il primo giorno di festa, mare e sole, la crociera prende una piega inquietante. Perché si sono svegliati in mezzo al mare?
Perché la barca non parte? Perché cibo e acqua sono scomparsi? Un walkie talkie trasmette una voce. È quella di uno sconosciuto Emilio (Eduardo Valdarnini) che li ricatta e vuole i loro soldi, in particolare quelli di Enrico... Ma è solo questo? O qualcuno ha approfittato di questo viaggio, lontano da tutto, per mettere in atto una vendetta? Questa situazione estrema li porterà a far emergere i loro lati più oscuri e le loro verità, anche quelle più scabrose e inconfessabili. Forse ciò che sta accadendo è sepolto nel passato che quel gruppo di amici avrebbe voluto dimenticare, ma che qualcuno vuole riportare alla luce... Recensione ❯
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Girato nell'arco di cinque anni, Californie è la poetica ed avvincente rappresentazione di quante decisioni, apparentemente irrilevanti, determinino il futuro di un individuo, in bilico tra farcela e il soccombere di fronte alle difficoltà. Espandi ▽
Jamila, una ragazza di origine marocchina, vive con la sua famiglia a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. A 9 anni ha grandi ambiziosi ma poi si isola sempre più in sé stessa, non frequenta i coetanei ed evita di andare in classe. A 12 anni, mette i soldi da parte perché vuole tornare in Marocco, anche da sola. A 13 lavora a tempo pieno come parrucchiera presso il salone Californie. Riesce a comprarsi tutto quello di cui ha bisogno, vestiti e telefono compresi. Poi una mattina, sul posto di lavoro, arriva un assistente sociale e le chiede come mai non va a scuola. Jamila viene seguita dai 9 ai 14 anni, in un percorso di crescita e di messa a fuoco della sua identità che richiama istintivamente il lavoro fatto da Richard Linklater con Boyhood. Ma soprattutto c’è il volto di Khadija Jaafari che cambia nel corso degli anni, che mantiene negli occhi la sua irrequietezza, che prevale all’interno dell’inquadratura. L’identità tra Italia e Marocco segue i naturali passaggi soggettivi, dal desiderio del ritorno a casa al suo rifiuto, con la figura del padre vista come marginale, se non assente. Un film che colpisce dritto, che ha l’impeto e la poesia del cinema di Antonio Capuano combinate con la vitalità e la grazia di quello di Sébastien Lifshitz. Recensione ❯
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Weerasethakul porta il suo universo visivo, auditivo e formale in un paese straniero: nulla succede eppure tutto si compie. Drammatico, Colombia, Tailandia2021.
Il viaggio di scoperta di una donna inglese in Colombia, attratta da un misterioso rumore che proviene da lontano. Espandi ▽
Jessica, una donna inglese in visita alla sorella a Bogotà, viene attirata da un misterioso suono che la sorprende più volte: di notte, per strada, in un ristorante. È reale il suono o è solo nella testa di Jessica? La ricerca dell'origine dello strano fenomeno, prima da un medico poi in uno studio di registrazione, e la visita ad Agnes, archeologa che studia resti umani scoperti durante uno scavo, porta Jessica dalla città alla foresta, dove incontra un pescatore che le fa capire come ogni persona è connessa alle altre e le mostra ricordi di vite mai vissute. Rasserenata, Jessica accetta l'esistenza del suono, mentre la radio dà la notizia di un terremoto forse causato dal decollo di una navicella aliena...
Prima esperienza fuori dal suo paese per il regista tailandese Apichatpong Weerasethakul (Palma d'oro a Cannes nel 2010 con Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti), che in una città e in una terra che non gli appartengono registra l'alienazione di una donna anch'ella straniera e la sua progressiva accettazione della totalità del cosmo.
Nella seconda parte di Memoria, nulla succede eppure tutto si compie. La memoria abbraccia il cosmo, che essendo una totalità senza forma non può che manifestarsi in maniera così ampia da diventare invisibile, inconoscibile in termini razionali. Recensione ❯
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Il ritratto tenero e commovente di una ragazza solare fin dal nome a dispetto delle sue circostanze. Drammatico, Italia2021. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di una ragazza viene stravolta dal forte rapporto che ha con il padre. Espandi ▽
Dopo il successo con il lungometraggio di esordio Manuel, Dario Albertini torna al grande schermo con una maturità superiore, mettendo bene a frutto il suo passato di documentarista, e in particolare il primo lavoro, Slot – Le intermittenti luci di Franco, che seguiva la quotidianità di un giocatore d’azzardo compulsivo. Questa volta però Albertini sceglie di mostrare le ricadute su chi sta vicino a un giocatore, e in qualche misura dipende da lui per la sua sopravvivenza. Con Gioia il regista e sceneggiatore (insieme a Simone Ranucci) disegna in punta di penna il ritratto di una ragazza solare fin dal nome a dispetto delle sue modeste circostanze, che si muove con leggerezza operosa all’interno di una comunità solidale mai raccontata con condiscendenza.La bella mano di regia di Albertini riesce a non essere mai impositiva o invadente e racconta con tenera partecipazione i sogni e le speranze di un’anima giovane e incontaminata, che conosce la nobiltà del lavoro e riesce a frequentare squallidi motel senza sporcarsi, nonché ad usufruire delle nuove tecnologie senza lasciarsene fagocitare. Recensione ❯
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