La luna rossa minaccia la nostra esistenza sulla terra. La nostra unica speranza è l'enigmatico Paul WR, l'astronauta più talentuoso della sua generazione. Espandi ▽
L'ultimo giorno sulla Terra è un interessante esordio alla regia di un lungometraggio da parte di Romain Quirot, non a caso premiato a Sitges e passato anche al Science+Fiction di Trieste. Il regista è oggi coinvolto in diversi altri progetti tra cinema e Tv e già aveva firmato una prima versione di questa storia in forma di corto, visibile anche sul web sottotitolato in inglese e intitolato
Le dernier voyage de l'énigmatique Paul W.R..
L'ultimo giorno sulla Terra è una metafora del riscaldamento globale e altre catastrofi causate dall'uomo sul pianeta, ma non ha la freddezza della satira di Adam McKay, bensì lo slancio malinconico di un road movie alla fine del mondo, tragico ed ecologista, che lancia un nuova voce del cinema mainstream francese. Non si tratta della risposta francese a
Don't Look Up, bensì di un film precedente che, tra postapocalisse, ecologia e intimismo, riesce nel raccontare una storia di fantascienza senza rinunciare allo spettacolo né all'autorialità.