La regista filma il difficile percorso di una pittrice in un mondo dominato ancora dal patriarcato. Espandi ▽
Nel 2009 la regista danese Lea Glob incontra per la prima volta la pittrice Apolonia Sokol, mentre a Parigi conduce una vita da bohémien tra altri artisti e attivisti politici, tra cui Oksana Shachko del gruppo d'azione femminista Femen. Dal loro legame nasce un film che ci mostra il difficile viaggio di Apolonia nel mondo dell'arte e la resilienza delle donne in una società dominata dal patriarcato, dal capitalismo e dalla guerra. Recensione ❯
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Dei giovani israeliani si trovano a dover fare i conti con la loro Storia. Espandi ▽
Una gita scolastica ai memoriali della Shoah mette a confronto i giovani israeliani con una parte della loro identità e contemporaneamente con emozioni e dinamiche tra di loro. Recensione ❯
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Un film di fantasmi che esce dai canoni di genere per riflettere sui traumi che la guerra lascia nell'inconscio. Drammatico, Francia, Italia, Polonia, Belgio2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un arruolato della Legione Straniera incrocia il destino di un uomo che sta cercando di salvare il suo villaggio. Espandi ▽
Aleksei è un giovane bielorusso che per raggiungere la Francia è costretto ad aderire alla Legione Straniera. Si troverà così a combattere sul delta del Niger dove un giovane, Jomo, a sua volta combatte contro le multinazionali che sfruttano il territorio. Disco Boy è un film che parla di guerra uscendo dai canoni del genere per affrontare sensazioni e traumi che permangono nell’inconscio. È un film di fantasmi quello che Abbruzzese ci propone. Sono ectoplasmi della memoria che tornano a tormentare chi ne ha visto e toccato concretamente i corpi e non può più liberarsene. Non è un film, come altri ne abbiamo visti, sui corpi militari speciali e sulla loro struttura gerarchica pressoché assoluta. Abbruzzese si colloca semmai sulla scia di chi, come Clint Eastwood con Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima ha mostrato la guerra dai fronti opposti. Recensione ❯
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Dita si trova a crescere due figlie. Nasce una riflessione sul senso di famiglia naturale e di quella che si sceglie. Espandi ▽
Una storia che esplora le verita` universali della famiglia, sia quella in cui nasciamo sia quella che scegliamo. Dita non ha mai desiderato essere madre, ma le circostanze la costringono ad allevare le due figlie della sua ragazza: la piccola peste Mia e l'adolescente ribelle Vanesa. Ne nasce uno scontro di volonta` che porta le tre a litigare continuamente e a diventare una famiglia improbabile, costretta a lottare per restare insieme. Recensione ❯
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Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Drammatico, Polonia, Germania, Francia, Belgio2023. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria. Espandi ▽
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: Green Border è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini. Recensione ❯
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Una regia dal passo lento e gentile per una storia di resistenza umana e solidarietà fra spiriti affini. Drammatico, Italia, Polonia2023. Durata 105 Minuti.
Due sconosciuti alle prese con la propria attività di giardinaggio incominciano a intessere un dialogo profondo. Espandi ▽
Pietro Lorenzi è un professore di lettere in pensione e dopo il divorzio dalla moglie vive da solo in un bell’appartamento romano con un terrazzo che accudisce con cura, dedicandosi alle sue piante. Nell’appartamento di fronte a quello di Pietro si trasferisce una coppia più giovane: Luca, fotografo d’arte contemporanea, ed Eleonora, che ha studiato pittura e disegno all’Accademia ma ad un certo punto ha smesso di creare, “perché non era abbastanza brava”. Luca ed Eleonora custodiscono un dolore segreto e non riescono a parlarsi più: lei pensa che lui la dia per scontata, lui la vede sempre “incazzata col mondo”. Quando Luca parte per preparare una personale a New York, Eleonora e Pietro cominciano a frequentarsi, fra terrazzi e orti botanici, il bar sotto casa e un ristorante d’atmosfera. In un universo artistico più scontato I limoni d’inverno sarebbe la storia di una trasgressione amorosa: ma nella visione delicata e quasi evanescente della regista Caterina Carone è invece una storia di resistenza umana e di solidarietà fra spiriti affini. Anche la fotografia di Daniele Ciprì e le musiche di Nicola Piovani si mettono a servizio di questa visione che racconta un presente sfuggente proprio perché a tutti i personaggi la vita, e la memoria, stanno scivolando via di mano. Recensione ❯
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Una serie incentrata su una giovane in bilico tra i desideri di emancipazione e il rispetto per la famiglia. Espandi ▽
Dopo aver vissuto per anni nel Regno Unito l'adolescente rom Gita torna con la famiglia nella nativa Polonia. Qui la ragazza cerca di ritrovare se stessa e scopre le proprie passioni, cercando allo stesso tempo di vivere la vita di una normale diciassettenne. Ma quando s'innamora, dovrà trovare un equilibrio tra il mondo moderno degli adolescenti e le regole tradizionali della famiglia. Recensione ❯
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L'adolescente Ada finisce nella misteriosa Accademia Kleks dove è possibile entrare nel mondo delle fiabe e raggiungere i confini dell'immaginazione. Scopre anche un modo per scoprire il suo segreto di famiglia più nascosto. Recensione ❯
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Il percorso della ricerca della libertà di genere, nella Polonia tra comunismo e capitalismo. Espandi ▽
Fin dalla prima infanzia Andrzej si è sentito una donna, sognando di vestirsi da sposa e dipingendosi le unghie con lo smalto rosso. Da giovane adulto però si innamora di una donna, Izabela, che sposa e con la quale ha due figli. Ma ad un certo punto il suo percorso di transizione incontrerà l'ostilità di molti, soprattutto del governo polacco, che non vuole regolamentare il riconoscimento di genere e ostacola le persone transgender attraverso una ostinata burocrazia e cure mediche costose non rimborsabili dal sistema sanitario.
La riuscita del film è disomogenea: dalle belle sequenze iniziali, quasi mute e improntate ad un'estetica luminosa e colorata, si passa a scene melodrammatiche che confermano la tendenza del cinema a trattare la transizione di genere unicamente in termini di tragedia personale dalle conseguenze nefaste.
Malgorzata Hajewska-Krzysztofik è l'attrice cisgender che interpreta Andrzej nel processo di diventare Aniela in maniera molto convincente e i due registi hanno evidentemente fatto un capillare lavoro di ricerca sulle esperienze reali delle persone in transizione, ma la sceneggiatura enfatica appesantisce la narrazione e rende l'odissea al centro della storia più ostica che convincente. Recensione ❯
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Un chirurgo un tempo stimato che ha perso la famiglia e la memoria ha una possibilità di redenzione quando riallaccia i rapporti con una persona del suo passato. Recensione ❯
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Adattamento dell'omonimo romanzo vincitore del Premio Nobel di Wladyslaw Reymont. Espandi ▽
Utilizzando un team di animatori e pittori che lavorano a mano, Kobiela adatta un romanzo vincitore del premio Nobel su una contadina polacca dell'inizio del XX secolo che crea scompiglio sposando un uomo ricco e anziano. Recensione ❯
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Un'opera di cui si parlerà a lungo. Un laboratorio di analisi della banalità del male con la straordinaria Sandra Hüller. Drammatico, Storico - Gran Bretagna, Polonia, USA2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita del comandante di Auschwitz e sua moglie nei pressi del campo di concentramento. Espandi ▽
Rudolf Höss e famiglia vivono la loro quiete borghese in una tenuta fuori città, tra gioie e problemi quotidiani: lui va al lavoro, lei cura il giardino e i figli giocano tra loro o combinano qualche marachella. C'è un dettaglio però. Accanto a loro, separato solo da un muro, c'è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolf è il direttore. A dieci anni di distanza da Under the Skin, acclamato universalmente come una delle opere che ha meglio colto le inquietudini della contemporaneità, Jonathan Glazer si ripresenta con la trasposizione di un romanzo di Martin Amis: un film ambizioso e collocato in un'epoca storica tristemente nota, quella degli anni '40 e della messa in atto della Soluzione Finale da parte dei nazisti. Ma è chiaro fin da subito come non sia la ricostruzione storica a interessare il regista, bensì la messa in scena di una situazione paradossale, così estrema da trasformarsi in un laboratorio di analisi della banalità del male e della separazione tra percezione soggettiva e realtà oggettiva. Recensione ❯
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La storia di Lampo, fedele come Lassie, coraggioso come Bella e divertente come Beethoven. Espandi ▽
La storia di Lampo, fedele come Lassie, coraggioso come Bella e divertente come Beethoven, che fin da cucciolo si sentì attratto dalle grandi avventure e toccò milioni di cuori con i suoi viaggi in treno. Recensione ❯
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Un viaggio surreale che parte dalla crisi di un uomo. Espandi ▽
Camil è un giovane travagliato. Si sente sminuito e insicuro con le donne intorno a lui, specialmente con la sua compagna, che scompare per unirsi a una comunità segreta di donne dedite a misteriosi rituali di fertilità da qualche parte vicino a un lago. Un viaggio surreale attraverso la crisi della virilità. Recensione ❯
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Una panoramica sul durissimo Concorso Pianistico Internazionale Chopin, che ogni cinque anni si svolge a Varsavia. Espandi ▽
Un documentario coinvolgente sui partecipanti al famoso Concorso Pianistico Internazionale Chopin, che ogni cinque anni si svolge a Varsavia. La durezza del concorso si scontra con la vita, quotidiana e intima, dei partecipanti da tutto il mondo accomunati dalla volontà di successo in un'occasione più unica che rara. Uno spaccato sincero quanto crudele, per un cambio radicale di prospettiva sulla competizione del mondo della musica rispetto ai programmi d'intrattenimento e talent show. Recensione ❯
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