Tre amici si conoscono in montagna facendo i partigiani e affrontano il dopoguerra pieni di energia e di idee. Espandi ▽
Nella storia di tre amici, trent'anni di storia italiana. Si conoscono in montagna facendo i partigiani e affrontano il dopoguerra pieni di energia e di idee, ma l'infermiere rimane infermiere e il professore meridionale passa da una delusione all'altra. Solo il più smagato dei tre, l'avvocato Gianni, diventa ricco e potente. Quando si incontrano dopo molto tempo, non avrà il coraggio di confessare agli amici il proprio successo, ottenuto grazie a imbrogli, ad affari avventurosi, a un ricco matrimonio. C'eravamo tanto amati non è forse quella "storia italiana" che si ripromettevano gli autori (l'abilissimo regista Scola e gli sceneggiatori Age e Scarpelli), ma nelle due ore di spettacolo riesce a coinvolgere lo spettatore, che si identifica alternativamente con l'uno o l'altro dei protagonisti. Recensione ❯
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Dramma della solitudine firmato da Risi e interpretato da uno strepitoso Gassman. Commedia, Italia1974. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Viaggio del capitano Fausto, aspirante suicida, e di un simpatico soldatino, accompagnatore che apprenderà molte cose dal più anziano. Espandi ▽
Durante un'esercitazione militare, due ufficiali rimangono vittime di un incidente e perdono la vista. Per due uomini di azione come loro la menomazione è insopportabile: decidono di suicidarsi insieme. Nel viaggio da Torino a Napoli, la città in cui deve raggiungere il commilitone per mettere in atto questo proposito, il capitano Fausto è accompagnato da un simpatico soldatino, che apprende dal più anziano molte cose sulla vita. Fallito il tentativo di suicidio, i due si accorgono che la vita vale lo stesso la pena di essere vissuta: Fausto accetterà finalmente l'amore che la bella e tenace Sara gli offre da anni. Recensione ❯
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È il terzo capitolo di quella che Pasolini chiamava la "trilogia della vita" in contrapposto a quella sulla morte che aveva in mente (ma di cui fu rea... Espandi ▽
È il terzo capitolo di quella che Pasolini chiamava la "trilogia della vita" in contrapposto a quella sulla morte che aveva in mente (ma di cui fu realizzato solo il primo segmento, Salò). Dopo Boccaccio e Geoffrey Chaucer, qui il regista friulano attinge alla novellistica orientale. Pasolini ha abolito il filo conduttore delle Mille e una notte, cioè l'intervento della bella Sheherazade in veste di narratrice, ma ha serbato alcuni celebri episodi. Il fiore delle mille e una notte è forse il più prodigo di belle immagini dei film di Pasolini, ma è anche quello più almanaccato e freddo. Eppoi il vezzo di far parlare in dialetto i personaggi popolari, si rivela qui un espediente per far colore, privo di un autentico significato. Recensione ❯
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Un operaio milanese d'una certa età sposa la sua figlioccia, figlia d'immigrati meridionali, da cui ha un bambino. Durante uno sciopero l'operaio conosce un giovane poliziotto e i due, nonostante combattano su due fronti opposti, fanno amicizia. Espandi ▽
Un operaio milanese d'una certa età sposa la sua figlioccia, figlia d'immigrati meridionali, da cui ha un bambino. Durante uno sciopero l'operaio conosce un giovane poliziotto e i due, nonostante combattano su due fronti opposti, fanno amicizia. L'agente diventa però l'amante della ragazza e l'operaio, dimentico di tutte le sue idee progressiste, scaccia l'adultera. Anni dopo lei, che è stata abbandonata dal poliziotto, va a visitare il marito tormentato dalla solitudine. Forse si rappacificheranno. Recensione ❯
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Lemmon-Matthau nella terza edizione di un soggetto tratto da Charles MacArthur e Ben Echt. Commedia, USA1974. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Chicago, anni Trenta. Un giornalista sta per sposarsi e per ritirarsi dal mestiere, ma un avvenimento di grande richiamo richiederebbe di nuovo il suo intervento professionale. Espandi ▽
Chicago, anni Trenta. Un giornalista sta per sposarsi e per ritirarsi dal mestiere, ma un avvenimento di grande richiamo richiederebbe di nuovo il suo intervento professionale: è scappato un condannato a morte, un anarchico a suo modo candido e idealista, del cui caso il protagonista si è a suo tempo interessato. Il terribile direttore del giornale inventa trucchi di ogni genere per convincere il giornalista a riprendere il suo posto: quando finalmente quest'ultimo si farà persuadere, renderà pubbliche tutte le losche manovre elettorali che stanno alla base della vicenda. Impagabile l'accoppiata Lemmon-Matthau nella terza edizione di un famoso soggetto tratto da una commedia di Charles MacArthur e Ben Echt, già usato per The Front Page di Milestone, mai giunto in Italia, e per La signora del venerdì di Hawks (in quest'ultimo caso, il ruolo principale era sostenuto da una donna, la bravissima Rosalind Russell). Recensione ❯
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Altro graffiante, irriverente e acre capitolo della satira di Buñuel contro istituzioni, credenze, modi di comportamento e vuoti rituali della società occidentale. Espandi ▽
Altro graffiante, irriverente e acre capitolo della satira di Buñuel contro istituzioni, credenze, modi di comportamento e vuoti rituali della società occidentale. Ecco che le grandi matrici del cinema del maestro spagnolo (surrealismo e humour, irrazionalità e anarchia, fede e agnosticismo) si mescolano in un film a episodi che affresca un mondo assurdo, rovesciato, colto attraverso una serie di aneddoti paradossali: i patrioti che muoiono inveendo contro la libertà a cui danno la vita, lo scandalo per le cartoline porno che in realtà raffigurano innocui paesaggi e monumenti noti a tutti, il raffinato pranzo condotto in punta di forchetta che si trasforma in un fenomeno di evacuazione collettiva. Recensione ❯
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Due delinquenti stravaganti e senza scopo molestano e aggrediscono le donne, rubano, uccidono e alternativamente incantano, combattono o scappano dai guai. Prendono qualunque cosa il valore dei personaggi borghesi: che si tratti di automobili, tranquillità o figlie. Marie-Ange, una parrucchiera passiva e stanca, si unisce a loro come amante, cuoca e madre confessore. È alla sua ricerca di piacere sessuale apparentemente irraggiungibile. Recensione ❯
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Tre amici in crisi di mezza età si incontrano ogni fine settimana con il più giovane amico Jean per mettere a confronto i rispettivi problemi di cuore, lavoro e salute. Espandi ▽
Ogni domenica, tre amici di vecchia data (Vincent, piccolo industriale, François, medico, e Paul, giornalista) si ritrovano con un amico più giovane, Jean, pugile dilettante, le rispettive consorti o amiche, ognuno con i suoi problemi. Con un taglio caloroso e nel contempo cronachistico, è un quadro tenero e intimista della Nouvelle Vague giscardiana degli anni '70, in cui Sautet passa da un personaggio all'altro con armonia unificante. Gli interpreti sono straordinariamente efficaci e credibili. All'origine c'è un romanzo di Claude Néron che ha collaborato alla sceneggiatura con Sautet e Jean-Louis Dabadie. Recensione ❯
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Due sposini che vivono a New York vogliono migliorare il loro tenore di vita. Ma come di norma avviene in questi casi, non fanno altro che indebitarsi... Espandi ▽
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