Titolo originale | Vincent, François, Paul et les autres |
Anno | 1974 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Claude Sautet |
Attori | Michel Piccoli, Gérard Depardieu, Serge Reggiani, Yves Montand, Jean Rochefort Antonella Lualdi, Umberto Orsini, Stéphane Audran, Marie Dubois, Davide Tonelli, Catherine Allégret, Catlo Nell, Mohaled Galoul. |
Tag | Da vedere 1974 |
MYmonetro | 3,10 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 giugno 2013
Tre amici in crisi di mezza età si incontrano ogni fine settimana con il più giovane amico Jean per mettere a confronto i rispettivi problemi di cuore, lavoro e salute.
CONSIGLIATO SÌ
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Vincent, François e Paul, rispettivamente un imprenditore, un medico e uno scrittore, si ritrovano regolarmente insieme alle proprie mogli e ad altri amici, come il giovane boxeur Jean, per bere, mangiare, trascorrere il fine settimana in campagna. Chi più chi meno, tutti stanno attraversando un periodo difficile.
Coetaneo dei Rohmer, dei Truffaut, dei Resnais, Claude Sautet non si è mai discostato molto da quel "cinema tradizionale" da cui i rappresentanti della Nouvelle Vague avevano preso le distanze.
Una posizione che gli è valsa spesso l'ostilità di certa critica francese, malgrado le pellicole ottenessero il favore del pubblico; anche se poi nei decenni successivi, in particolare negli anni Novanta, troverà il meritato riconoscimento. La sua è una filmografia che incentra l'attenzione sulla composizione di una sceneggiatura sempre molto accurata e sulla caratterizzazione di personaggi spesso appartenenti alla media borghesia.
Tratto dal romanzo "La Grande marrade", Tre amici le mogli e affettuosamente le altre, traduzione non troppo calzante di Vincent, Paul et les autres segna la terza collaborazone tra Claude Sautet e lo sceneggiatore e scrittore Claude Néron.
Un riuscito ritratto di un gruppo di amici sulla quarantina soggetto a pene d'amore e a difficoltà finanziarie, che conferma l'interesse del cineasta d'Oltralpe verso la comunità; un tema ricorrente nella sua filmografia (la banda di malfattori in Il commissario Pelissier, il triangolo amoroso in È simpatico ma gli romperei il muso, i clienti di un ristorante in Mado). Una scrittura che rivela una straordinaria sensibilità e attenzione nel tratteggiare le psicologie dei protagonisti senza tralasciare i ruoli secondari, supportata da un'impeccabile interpretazione degli attori, alcuni di loro già "compagni di viaggio" di Sautet (è il caso di Yves Montand o di Michel Piccoli) altri appena scoperti, come il giovanissimo Gérard Depardieu che in questa pellicola muove i primi passi nel mondo della Settima arte. Una regia capace di raccontare in maniera lieve e profonda, raffinata e intimista le "choses de la vie".
Per citare Claude Sautet: "Se la vita 'passa' in un film, il film è riuscito. Ma se la vita non "passa", si può fare tutto quel che si vuole, il risultato sarà pessimo": Tre amici le mogli e affettuosamente le altre, appartiene certamente alla prima categoria.
Il ritratto di tre amici di mezza età, apparentemente felici, ma in realtà in piena crisi professionale e sentimentale. Delicato film di Sautet con ottime interpretazioni di alcuni mattatori del cinema francese.
Infatti i tre protagonisti sono tutti sulla cinquantina, sebbene animati da uno spirito giovanile granitico, indistruttibile. Con questo film-capolavoro Claude Sautet tocca davvero la vetta più alta della commedia amara francese degli anni '70. Certo, Sautet è noto come regista abile ed elegante, gli viene riconosciuta una dote unica: riesce a trattare il tema dei sentimenti con una tale delicatezza [...] Vai alla recensione »