Ennesimo reboot per le tartarughe ninja, con animazione accattivante ed enfasi sul lato nerd-adolescenziale. Animazione, USA2023. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Reboot animato delle Teenage Mutant Ninja Turtles. Espandi ▽
Dopo l'esplosione del laboratorio di scienziato Baxter Stockman, il fluido di mutazione si diffonde nelle fogne di New York, provocando effetti irreversibili su topi e tartarughe. Nascono così Leonardo, Donatello, Raffaello e Michelangelo, addestrati dal loro "papà" adottivo, il topo mutato Splinter, a divenire guerrieri ninja. Quando sono in età adolescenziale, le fogne cominciano a star loro strette e così le tartarughe tentano di integrarsi nella società degli uomini. Questi ultimi tuttavia sono terrorizzati e disgustati appena li scorgono.
Il film ha tutta l'aria di un'operazione in tono minore, un divertissement in cui gli autori mostrano la loro sapienza otaku ma sono i primi a essere consapevoli della aleatorietà del tutto.
La vera novità e ragione di interesse sta nella grafica realizzata dalla Mikros Animation, insieme vintage e iperrealista, per il ricorso a effetti digitali e inquadrature tecnologicamente impensabili nelle precedenti incarnazioni delle Tartarughe. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Viggo Mortensen rivisita i codici del western declinandoli al femminile e arricchendoli di suggestioni originali. Drammatico, USA2023. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Far West, anni '60 del 1800. Una coppia di immigrati tenta di costruirsi faticosamente una nuova vita in una San Francisco corrotta. Espandi ▽
Il punto di vista sulla conquista del West è femminile, una donna québécoise si stabilisce in Nevada nel 1860 e combatte la sua guerra mentre il suo uomo è al fronte a combattere quella assurda degli uomini. Viggo Mortensen si impegna in un processo di riflessione e di decostruzione del suo doppio fallocratico. Almeno nei film che sceglie di dirigere. Dopo aver interpretato un figlio gay (Falling - Storia di un padre), sceglie un'eroina alle prese con la vigliaccheria maschile in tutte le sue espressioni, che si tratti del marito assente o dei predatori che si aggirano come avvoltoi intorno alla vergine vestale. Uomo orchestra - è attore, sceneggiatore, regista e compositore -, l’attore rivisita i codici del genere, li declina al femminile e li arricchisce di suggestioni originali (i riferimenti ai cavalieri del romanzo arturiano, la cultura francese dell’eroina…), muovendosi tra passato e presente e interessandosi al destino di una donna che coltiva giardini, mette fiori nelle pistole e recide le ingiunzioni patriarcali. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Parabola di un antieroe in cerca di riscatto, infarcita di cliché dei film sulla boxe e schiacciata dal peso del suo stesso immaginario. Drammatico, USA2023. Durata 105 Minuti.
Il percorso di redenzione di un pugile tra passato e presente. Espandi ▽
In attesa di combattere un incontro al Madison Square Garden, Mikey Flanaghan, ex pugile di origini irlandese tornato a combattere dopo anni di lontananza dal ring, decide di sistemare i conti in sospeso della sua vita. Dalla mattina alla sera, l’uomo attraversa New York ripensando con dolore al passato (l’abbandono forzato della boxe, l’alcolismo, l’incidente che l’ha portato in prigione, la fine del matrimonio…) e incontrando le persone che ama: un amico di famiglia che lo aiutò dopo il suicidio della madre; un amico prete; l’ex moglie e la figlia nel frattempo diventata adolescente; il padre che lo sempre maltrattato. L’incontro sarà per Mikey l’occasione per dare un senso alla sua esistenza. C’è tutta la retorica del cinema sulla boxe, in Day of the Fight: l’autodistruzione del campione che ha portato la violenza del ring nella vita privata; il retaggio di un passato familiare che grava sull’anima del guerriero; l’insperata seconda occasione che offre la possibilità del perdono; il rimorso per peccati impossibili da cancellare; il combattimento come testimonianza di un coraggio e una forza indomiti; il mito della caduta, della rinascita e, forse, della salvezza. Tutto è ricalcato e greve, come se per il regista aderire al genere del film sulla boxe – com’è noto il più cinematografico degli sport, quello che meglio si adatta alla parabola dell’antieroe in cerca di riscatto – implicasse anche sobbarcarsi tutti i suoi cliché, senza alcuna ironia o senso della misura. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una commedia animata musicale che rende meno insopportabile la perdita e l'oblio. Animazione, Francia, Italia2023. Durata 73 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un film che parla dell'infanzia dal punto di vista di un bambino, senza essere sentimentale o esagerato. Espandi ▽
Linda non ha preso l'anello di sua madre! Non meritava di essere punita! Che ingiustizia!
E ora Paulette, la mamma di Linda, farà di tutto per farsi perdonare dalla figlia, anche se questo significa preparare il pollo con i peperoni, nonostante non sappia cucinare. Ma come si fa a comprare un pollo durante uno sciopero generale? Dal pollaio al camioncino dei cocomeri, dalla polizia dal grilletto facile al camionista allergico, dalla nonna alle inondazioni, Paulette e sua figlia si imbarcano alla ricerca del pollo, coinvolgendo la "banda di Linda" e, alla fine, l'intero quartiere. All'insaputa di Linda, il delizioso piatto di pollo che suo padre era solito preparare è la chiave della memoria. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La prima band di Nick Cave rivive in un documentario che non si ritrae di fronte agli eccessi. Documentario, Biografico - Australia2023. Durata 98 Minuti.
Il docu-film che racconta l'ascesa e l'implosione di uno dei gruppi post-punk più selvaggi di sempre. Espandi ▽
Alla fine degli anni ’70 Nick Cave, Mick Harvey, Tracey Pew, Phill Calvert e Rowland S. Howard misero a ferro e fuoco l’Australia con una musica che iniettava nelle ceneri del punk forti dosi di blues degenere e derive psychobilly. Il loro nome, benché per qualche anno lo cambiarono in Boys Next Door, era Birthday Party; il loro leader era un personaggio destinato nei decenni a seguire a divenire un gigante indiscusso del rock. La “festa di compleanno” più pericolosa e debosciata che si potesse concepire caratterizzò gli anni a cavallo dei due decenni, seminando caos in giro per il mondo. Il film di Ian White, prodotto da Wim Wenders, segue cronologicamente le vicende del gruppo, dai primi vagiti a St. Kilda, Melbourne sino alla dissoluzione a Berlino, che porterà alla nascita del primo nucleo dei Bad Seeds. Il montaggio del materiale di repertorio privilegia le esibizioni live, in cui l’eccesso era all’ordine del giorno, mentre nulla o quasi appartiene al tempo presente. Il film ha il merito di non pretendere di essere molto più di una cronistoria fedele di un’epoca di follia e le testimonianze orali di Cave e Harvey forniscono materiale sufficiente per rendere l’idea di cosa significasse un concerto animalesco dei Birthday Party. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un giovane paramedico si fa strada durante il suo primo anno di lavoro a New York City. Affiancherà uno dei migliori sul campo. Espandi ▽
Ollie Cross è un giovane paramedico alle prime armi con il sogno di superare l’esame di medicina, per il quale studia nel suo squallido appartamento di Chinatown. Il resto del tempo lo passa su’un ambulanza guidata da Rutkovsky detto Rut, un partner di consumata esperienza con una vita personale disastrata e la capacità di supplire ad un’istruzione limitata con grandi intuito e pragmatismo. L’area loro assegnata è East New York, il che significa che l’utenza con cui hanno a che fare è composta di tossici e spacciatori, mariti violenti e vittime di sparatorie fra gang rivali, malati di mente e criminali da strapazzo. Adattato da romanzo omonimo del romanziere ed ex paramedico americano Shannon Burke, Black Flies è firmato dal regista francese Jean-Stéphane Sauvaire che ha vissuto a lungo a New York e ne conosce la dark side. I riferimenti al cinema indipendente yankee non si contano, e le sottolineature di una storia per certi versi già vista anche sul piccolo schermo, dove le serie mediche abbondano in crisi esistenziali, sono troppo marcate, a cominciare dal nome del protagonista. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Brando De Sica porta i vampiri a Napoli con tanta immaginazione, in un esordio "di genere"
scanzonato e dark. Drammatico, Italia2023. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Mimì è un adolescente orfano nato con i piedi deformi che lavora in una pizzeria a Napoli. Un brutto
giorno incontra Carmilla, una giovane ragazza convinta di essere una discendente del conte Dracula. Espandi ▽
Mimi` e` un adolescente orfano nato con i piedi deformi che lavora in una pizzeria a Napoli. Un brutto giorno incontra Carmilla, una giovane ragazza convinta di essere una discendente del conte Dracula. Insieme decidono di fuggire un mondo cinico e violento. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un racconto su Sissi colorato dalle sensibilità femministe d'oggi. Ma anche un'intelligente riflessione sul potere. Biografico, Germania, Svizzera, Austria2023. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La celebre Sissi una versione inedita narrata dalla sua dama. Espandi ▽
La contessa ungherese Irma Sztáray viene convocata alla corte dell'imperatrice Elisabetta di Baviera come dama di compagnia. Irma è una donna di 42 anni che non si è mai sposata e che conserva qualcosa dello spirito agreste che un tempo aveva caratterizzato anche l'imperatrice, dunque le due trovano presto una sintonia. La dama di compagnia seguirà Sissi nei suoi inquieti peregrinaggi fra la Grecia, l'Algeria e l'Inghilterra, fino alla Svizzera dove l'imperatrice vedrà compirsi il proprio destino, mantenendo una forma di adorazione per quella creatura volubile e intemperante che avrebbe stregato con il suo carisma tutto l'impero austroungarico.
Io e Sissi rifiuta la tentazione di fare dell'imperatrice un santino, come era avvenuto in molto cinema del passato, in particolare nella serie interpretata da Romy Schneider, e anzi mostra tutte le contraddizioni e le fragilità di Elisabetta di Baviera durante il suo lungo regno.
Il racconto appartiene soprattutto a Irma, interpretata da quel prodigio della recitazione che è Sandra Hüller. L'attrice coglie tutte le sfumature del suo personaggio: dall'esitazione all'esaltazione, dalla gelosia alla tenerezza, dall'entusiasmo infantile alla profonda solitudine. Interessante è anche la riflessione che il film fa sul potere, che si esprime sia attraverso la figura di Sissi che quella di suo marito, l'imperatore Francesco Giuseppe, e che condiziona tutti i rapporti gestiti dalla coppia. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il debutto alla regia del romanziere di successo Legardinier è certamente garbato ma anche troppo datato. Commedia, Drammatico - Lussemburgo, Francia2023. Durata 100 Minuti.
Un uomo d'affari britannico vedovo accetta il lavoro come maggiordomo di una casa padronale in Francia per conservare i ricordi della sua defunta moglie francese. Espandi ▽
Andrew Blake, un uomo d'affari britannico, ha appena disertato la cerimonia di "imprenditore dell'anno" dove è stato premiato; non si è ancora ripreso dalla morte dell'amata moglie avvenuta quattro mesi prima. Da Londra, decide di partire per la Francia per tornare nella tenuta di Beauvillier, lo stesso luogo dove aveva conosciuto la donna della sua vita molti anni prima. Ma questo suo nostalgico 'ritorno al passato' non va secondo i suoi piani; per poter restare lì deve improvvisarsi maggiordomo in prova. Così la sua vita cambia completamente.
Nel film non c'è mai un dettaglio che prende davvero consistenza. Sono solo pennellate di colore di un film sicuramente garbato ma anche datato e inconsistente, evidente in gag come quella del ferro da stiro che lascia il segno sul giornale o le scene in cui Andrew perde il telefono nel bosco e minaccia i potenziali acquirenti.
La mano di Legardinier è lieve, anche troppo ma non è stato capace di ripulire il proprio testo dalla sua letterarietà che finisce per diventare così il principale ostacolo di un adattamento senza identità. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Benjamin, dottorando senza borsa di studio, accetta una cattedra a contratto in un college. Espandi ▽
L'estate è finita e un nuovo anno scolastico sta per cominciare. Gli studenti affollano il cortile e i professori risalgono in cattedra. A un team di insegnanti impegnati e affiatati, si aggiunge Benjamin, un giovane supplente di matematica con zero esperienza e tante domande sulla professione. Sbarcato in una scuola ordinaria nella banlieue di Parigi, scoprirà a sue spese i problemi e le gioie della trasmissione.
Dopo aver affrontato il tema della salute da diverse angolazioni (ospedali, studi medici di città e di campagna...), dopo aver messo in scena le prove e le tribolazioni della professione medica, denunciando il progressivo disimpegno dello Stato francese, Thomas Lilti passa all'istruzione.
Sbilanciato dalla parte dei buoni sentimenti, Guida pratica per insegnanti è il perfetto grand film publique che trova il suo punto di svolta in un giovane allievo difficile. Con lui il racconto si lascia alle spalle l'intenzione verista per seguire una linea, una figura, un temperamento e un vero dramma. Un personaggio e una storia da sviluppare magari in stagioni televisive e anni scolastici successivi. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Biopic su Golda Meir, l'unica donna ad aver ottenuto l'incarico di primo ministro nella storia di Israele. Espandi ▽
L'invasione del suolo israeliano da parte di Egitto e Siria, che scatenerà la guerra dello Yom Kippur, coglie impreparato, nell'ottobre del 1973, il paese intero oltre che il primo ministro Golda Meir, già alle prese con una malattia grave e segreta. Le perdite dell'esercito sono numerose ma non sfuggono al taccuino del capo di stato, che ne sente la responsabilità fino all'ultimo uomo mentre cerca di navigare un conflitto che rischia di mettere in ginocchio il paese e i rapporti esterni con gli Stati Uniti.
Un ritratto che segue una traccia piuttosto convenzionale, fatta di maternità simbolica, spirito di sacrificio e soluzioni narrative ripetute come quella dello scontro militare vissuto attraverso il prisma penitenziale della "war room", che con varie soluzioni espressioniste si distorce nel suono e nella visione per assicurarci della sofferenza filtrata della protagonista.
Pur elementare e poco ispirato, il risultato sarebbe passabile se non fosse per l'inadeguatezza ad accogliere le enormi questioni che ogni trattazione del conflitto arabo-israeliano si porta dietro. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un docufilm che tenta di restituire la grandezza musicale di Desprez, ma non appassiona davvero. Documentario, Italia2023. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il compositore Josquin Desprez, l'artista che ha segnato musicalmente il Rinascimento, e su cui ancora oggi si forma ogni musicista. Espandi ▽
Vissuto tra il Quattrocento e il Cinquecento, Josquin Desprez è stato il più grande compositore musicale del Rinascimento, e tra i più importanti nella storia della musica. Di origini franco-fiamminghe, precursore di Bach e maestro della polifonia, ha lavorato come musicista alla corte di due re di Francia, per il Papa a Roma e per gli Sforza a Milano (in particolare per Ludovico il Moro), imponendosi come la massima autorità musicale dell'epoca grazie al suo stile innovativo e geniale. Questo documentario lo celebra, ricordandone la vita trascorsa principalmente tra Francia e Italia, e le gesta artistiche che hanno lasciato un segno profondo nell'evoluzione musicale dei secoli successivi.
Attingendo anche al vasto repertorio di Josquin Desprez, il docufilm tenta di restituirne la grandezza musicale, senza però riuscire ad appassionare davvero e a staccarsi da una dimensione illustrativa.
Tuttavia, tra una chanson e l'altra, e poi ancora mottetti, messe, brani sacri e profani, letture più o meno faticose, si fa strada la percezione di essere di fronte a un'opera piuttosto settoriale, da addetti ai lavori e studiosi di musica, perlopiù illustrativa e con pochissimi cambi di passo, incapace di appassionare davvero il pubblico e di stimolare la curiosità. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Due fratelli devono fare i conti con la propria coscienza quando i figli si ritrovano nei guai. Espandi ▽
L'occupazione di Jae-wan come avvocato include la difesa degli assassini. Suo fratello è un medico religioso che mette costantemente i suoi pazienti al di sopra dei propri interessi. Una circostanza che coinvolge i loro figli adolescenti mette alla prova la coscienza dei fratelli. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un ottimo lavoro di ricerca che si fonde alle riprese amatoriali per indagare sull'essenza della Corsa degli Zingari. Documentario, Italia2023. Durata 56 Minuti.
In un piccolo paesino dell'Abruzzo sopravvive un rito crudele al limite della sopportabilità, la Corsa degli Zingari. Espandi ▽
A Pacentro, un comune dell'Abruzzo, ogni anno alla prima domenica di settembre si rinnova la tradizione della Corsa degli Zingari, una competizione che vede i partecipanti scendere da una montagna a piedi nudi su percorsi di terra e sassi per raggiungere la Chiesa dedicata alla Madonna di Loreto. Alcuni vi partecipano da decenni. Altri la affrontano per la prima volta. Ognuno con una propria motivazione.
Un documentario che approfondisce il senso di una tradizione che unisce sacro e profano. Zazzara riesce, con un ottimo lavoro di fusione tra riprese amatoriali anche datate e uno sguardo che sa come cogliere le motivazioni profonde di ogni partecipante, ad offrircene un'immagine che ce ne restituisce l'essenza.
Le testimonianze che Zazzara ha raccolto (utilizzando la tecnica del posizionare tutti in uno spazio neutro e nella stessa collocazione) offrono un'amplissima varietà di motivazioni. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il film è ambientato in un mondo perfetto nel cielo, dove tutti vivono felici. Doraemon e Nobita partono per un'avventura alla ricerca dell'utopia con l'aiuto di un nuovo gadget di Doraemon. Espandi ▽
Il film è ambientato in un mondo perfetto nel cielo, dove tutti vivono felici. Doraemon e Nobita partono per un'avventura alla ricerca dell'utopia con l'aiuto di un nuovo gadget di Doraemon. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.