E pensare che il cinema per Paola Randi non è stato il primissimo amore. Lei che ha una laurea in giurisprudenza e che si avvicina al mondo del cinema e dello spettacolo soltanto dopo, studiando disegno, pittura, tecniche d'incisione, canto, mimo e recitazione. Dal 2003, però, si dedica solo ed esclusivamente alla settima arte con la direzione di cortometraggi e lungometraggi, per cinema e televisione e l'ottenimento di diversi riconoscimenti.
Prima del cinema
Nata a Milano nel 1970, Paola Randi si laurea in giurisprudenza e, parallelamente, studia disegno, pittura, tecniche d'incisione, canto, mimo e recitazione.
Lavora per 12 anni presso organizzazioni non profit internazionali a favore delle donne nell'economia (Les Femmes Chefs d'Entreprises Mondiales e Women's World Banking) occupandosi di formazione, rapporti internazionali e comunicazione.
Nel 1996, insieme a Chiara Sforni, Federico Parenti e Federica Santambrogio, fonda e dirige, fino al 2000, TTR trimestrale sul teatro e le arti visive da cui nasce un Festival Internazionale di Teatro di Ricerca a Milano in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali italiane e internazionali (Piccolo Teatro di Milano, Università degli Studi di Milano, Sorbona, Crt, Fondazione CARIPLO e molti altri).
Nel dicembre 2001 si trasferisce a Roma, dove inizialmente lavora con Stefano Voltaggio in D.I. società di comunicazione. Ma è dal novembre 2003 che si occupa esclusivamente di cinema.
Workshop, seminari e i primi lavori
Partecipa al workshop di Silvano Agosti e al Talent Campus della Berlinale 2004 (tra i docenti ci sono Ken Loach, Mike Leigh, Stephen Frears, Anthony Minghella, Walter Murch, Alan Parker), segue il seminario di Werner Herzog, alla Scuola Holden di Torino.
Collabora con Paolo Franchi in qualità di prima assistente alla regia nel lungometraggio La spettatrice del 2003 e di collaboratrice artistica del regista per il film Nessuna qualità agli eroi, selezionato in concorso a Venezia 2007. È finalista a Sonar 2008 con un soggetto dal titolo Susigiunò scritto con Pietro Albino Di Pasquale.
Scrive e dirige video, progetti di animazione e stop motion, cortometraggi, tra cui Giulietta della spazzatura con Valerio Mastandrea e La Madonna della frutta con Isabella Ragonese che viene candidato al David di Donatello nel 2008.
L'esordio al lungometraggio
È il 2010 l'anno in cui esordisce nel lungometraggio con il film Into Paradiso, che viene presentato nella sezione Controcampo Italiano della 67esima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il film, prodotto da Acaba Film di Fabrizio Mosca, vede la partecipazione di Gianfelice Imparato, Peppe Servillo, Saman Anthony. La storia è quella di un ricercatore universitario, Alfonso D'Onofrio, che, dopo essere stato licenziato, chiede aiuto, su suggerimento dell'amico Colasanti, a Vincenzo Cacace, un amico d'infanzia e politico locale in ascesa coinvolto, suo malgrado, in affari con un clan di camorra. Questi, che sembra intenzionato ad aiutarlo, gli chiede un favore: consegnare una scatola a delle persone in un vicolo della zona popolare del centro di Napoli. La scatola in realtà contiene una pistola che deve essere utilizzata per un agguato di camorra.
Il film ottiene quattro nomination ai David di Donatello (miglior regista esordiente, migliori effetti speciali, miglior scenografia e miglior musicista), una al Globo d'oro e tanti riconoscimenti tra i quali miglior film al Festival Bimbi Belli di Nanni Moretti. Viene selezionato a festival nazionali e internazionali.
Sperimenta anche il genere documentario, scrivendo "Progetto Panico", un episodio che compone il film collettivo 9x10 novanta prodotto dall'Istituto Luce e presentato al Festival di Venezia 2014.
Una carriera cinematografica che continua
Nel 2018 scrive e dirige, per BIBI Film di Angelo Barbagallo e RAI Cinema, il suo secondo lungometraggio Tito e gli alieni, una commedia surreale italiana, ma ambientata nel Nevada, presentato al Torino Film Festival con Valerio Mastandrea. Il Professore è uno scienziato che vive, isolato dal mondo, nel deserto del Nevada, accanto all'Area 51. Invece di lavorare a un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti passa le sue giornate su un divano, ascoltando il suono dello spazio. Il suo solo contatto con il mondo è Stella, ragazza che organizza matrimoni per i turisti a caccia di alieni. Ma tutto cambia nel momento in cui arrivano i due giovani nipoti del protagonista, direttamente da Napoli, affidatigli dal fratello prima di morire.
Il film, come il precedente, riceve diversi riconoscimenti: il premio per il miglior film alla decima edizione dell'Ortigia Film Festival, il premio FICE al Bari International Film Festival e il Nastro d'argento come miglior soggetto.
Nel 2021 prende il timone del film La befana vien di notte II - Le origini dopo il primo capitolo, diretto da Michele Soavi. Paola Cortellesi è nuovamente la protagonista in questo film che, nonostante sia uscito dopo, non è il sequel, ma il prequel, come suggerito dal sottotitolo.
E nel 2022 dirige Beata te, tratto dall'opera teatrale "Farsi fuori" di Luisa Merloni. Il film, che ha per protagonista Serena Rossi, è una divertente commedia incentrata su una donna di quarant'anni single, regista teatrale, soddisfatta della propria vita. Ma a scuoterla è una notizia che riceve quando sta per debuttare con lo spettacolo di Amleto e in procinto del suo quarantesimo compleanno: l'Arcangelo Gabriele, sceso sulla Terra per parlare con Marta, le comunica che presto sarà madre e avrà un bambino.
Nel 2024 esce al cinema La storia del Frank e della Nina.
Non solo cinema
Come anticipato, e considerate le sue "origini", Paola Randi non si limita solo a scrivere e dirigere suoi lungometraggi.
Oltre ad essere stata membro della giuria del Premio Solinas Storie per il Cinema 2012 e 2017, ed essere nel coordinamento del gruppo di Pari Opportunità dei cento autori, la regista ha anche tenuto masterclass al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, all'Università di Oxford, all'Università di Roma Tor Vergata, all'Università della Tuscia, a Wake Forest University, alla Roma Film Academy, e insegna alla Griffith e alla RUFA. Ha ideato e diretto "Il Pilota", workshop per la creazione di una serie per il web in collaborazione con Il Kino.
Poi, per quanto riguarda la scrittura, la ritroviamo impegnata nella sceneggiatura di Maledetta primavera, film diretto da Elisa Amoruso.
Il tutto alternandolo con la direzione degli episodi 5 e 6 della serie originale Netflix Luna Nera e degli episodi 1 e 3 della serie Zero e in attesa del suo nuovo film Facciamo tutti centro.
Approdata alla regia da autodidatta, dopo alcuni corti (da Giulietta della spazzatura, 2003, con Valerio Mastandrea), nel 2011 Paola Randi ha scritto e girato il suo primo film di finzione, Into Paradiso: incontro tra comunità napoletana e minoranza srilankese che rovesciava gli stereotipi sull'immigrazione. In Tito e gli alieni - prodotto da Bibi Film e Rai Cinema in collaborazione con TIMVISION - si è spinta in Nevada (ma anche in Almeria, sui set di Sergio Leone, e alla centrale di Montalto di Castro) per una storia che affronta la morte con la chiave del genere fantascientifico