Più o meno un anno fa, ci stavamo ancora godendo “Gravity”, che rappresentava l’ambizione più
estrema e spettacolare dei film sci-fi. Nulla da dire sul prodotto di Cuaròn, che gli è valso l’Oscar alla regia, ma è indubbia la superiorità del ben più ambizioso sci – fi di Nolan, “Interstellar”. Con “Interstellar”, Nolan ha osato molto più di quanto si potesse immaginare, e non aspettavamo altro che rimanere affascinati e tramortiti da una pellicola così grandiosa. Il film si districa senza problemi sulle teorie del fisico Kip Thorme, non risultando eccessivamente complicato e pieno di metafore e tematiche sull’esistenza umana e sul potere dei sentimenti dell’uomo. Tra argomenti di fisica che studiano i warmhole spazio temporali, paradossi e i problemi che probabilmente affliggeranno la terra, Nolan ci porta con sé in un viaggio interstellare pieno di pericoli di cui non si sa la precisa entità e di pianeti che dovrebbero ospitare la fauna morente della terra, senza tradire le regole cardine di una sceneggiatura ben scritta e senza tanti luoghi comuni del genere. I riferimenti al genio di Kubrick ci stanno, ma sono solo omaggi e con passaggi alla “2001: Odissea nello spazio” appena sussurrati che non fanno scendere scomodi paragoni. La scelta di girare in analogico (vera e propria religione per Nolan) è una scelta ardita e ben studiata, e che premia l’impegno e ci fa vedere la bravura di Nolan, che ormai dovrebbe essere riconosciuto il migliore solo per il tentativo di fare un film così difficile, e che è comunque ben riuscito. Ottimo il cast, con un McCounaghey che giganteggia su tutti e che si dimostra uno dei migliori attori in circolazione; bravissime anche la Hathaway e la Chastain, che mettono in mostra capacità e risolutezza da grandi attrici. “Interstellar” è un film che dovrebbe essere visto e rivisto per cogliere bene tutti i messaggi e i tanti dettagli che possono sfuggire ad una prima visione, ma è ben chiaro che un film che ti colpisce in tutti i sensi, che ti fa tremare i polsi in tante sequenze ben studiate e applicate, che ti fa riflettere su cosa potrà fare l’essere umano in futuro e, cinematograficamente parlando, ti fa sperare in un cinema ancora in grado di sfornare film con idee originali e che non debbano somigliare ai soliti film con storie tutte uguali (anche se ben realizzati) che non ci sanno soddisfare al 100% come “Interstellar”.
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