martinside
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martedì 20 dicembre 2011
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stupendamente inquietante
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ne sono certa, capolavoro, perchè sono uscita dal cinema pensando che quel pianeta mi stava arrivando addosso e sentivo già il fragore e il calore. e non avevo costruito la grotta magica. 5 stelle, una per le due donne a confronto, una per Justine sposa, una per la sensazione di brutta attesa, una per la musica grandiosa, una per le riprese della prima parte dedicata al matrimonio.
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lucapic
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lunedì 19 dicembre 2011
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melancholia di trier: promosso o bocciato?
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Lo dico subito, il film non mi ha convinto. Presentato lo scorso maggio al festival di Cannes, è stato segnato da due eventi. Prima, durante la presentazione, le insopportabili e provocatorie dichiarazioni filo-hitleriane del regista Lars Von Trier poi le reazioni della critica in sala che, dopo la visione del film, si è spaccata in: chi lo definiva un capolavoro e a chi non è piaciuto per niente. Nel frattempo lui è stato escluso dalla competizione (diventato “persona non gradita”), Kristen Dunst, protagonista, si è aggiudicata il premio (meritatissimo) per la miglior interpretazione. Non è finita. Agli ultimi European Film Awards su otto nomination, altri tre premi vinti, tra cui, miglior film.
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Lo dico subito, il film non mi ha convinto. Presentato lo scorso maggio al festival di Cannes, è stato segnato da due eventi. Prima, durante la presentazione, le insopportabili e provocatorie dichiarazioni filo-hitleriane del regista Lars Von Trier poi le reazioni della critica in sala che, dopo la visione del film, si è spaccata in: chi lo definiva un capolavoro e a chi non è piaciuto per niente. Nel frattempo lui è stato escluso dalla competizione (diventato “persona non gradita”), Kristen Dunst, protagonista, si è aggiudicata il premio (meritatissimo) per la miglior interpretazione. Non è finita. Agli ultimi European Film Awards su otto nomination, altri tre premi vinti, tra cui, miglior film. Cerchiamo di capirci qualcosa. Il film è fantascientifico e diviso in due parti. Nella prima Justine, neo-sposina (per giunta del bellissimo Alexander Skarsgard, marito innamoratissimo, comprensivo e fin troppo compiacente) pare felice, stupendo i parenti stretti. La sorella (elegantissima Charlotte Gainsburg) le ha minuziosamente organizzato, insieme ad un esperto di eventi (Udo Kier!), un sontuoso banchetto di nozze nell’albergo-castello del marito (Kiefer Sutherland), ricco sfondato ma nonostante ciò sempre a far conti. Tra gli invitati: la madre (Charlotte Rampling, l’avrei voluta continuare a vedere per tutto il film) che non si è presentata in chiesa (non crede nel matrimonio), disprezza tutta quella sovrabbondante opulenza mascherata da eleganza e tira freddure durante la cena e il padre (John Hurt), un omuncolo più preso a far divertire che, come del resto la madre, a preoccuparsi della figlia. Justine comincia a perdere l’iniziale entusiasmo e a lasciare spazio a quella parte ombrosa e depressa che la segnerà per tutto il resto del film. Lascia ripetutamente il salone dei festeggiamenti e sfugge ai momenti d’intimità con il marito. Dopo un po’ non si premura nemmeno di fingere allegria, risponde stanca e arrabbiata al capo (Stellan Skarsgard), che per tutta la sera le piazza dietro un assistente sicuro che le avrebbe estorto il nuovo slogan per una campagna e fornica con l’assistente stesso in mezzo a un campo da golf. La seconda parte è meno affollata, solo le sorelle, marito e nipote. Melancholia, grosso pianeta, sta per passare molto vicino alla terra, ma non la distruggerà, secondo le teorie scientifiche del marito fissato con l’astronomia. Justine, catatonica nella sua depressione, è seguita da Claire,preoccupatissima per il pianeta ma più risoluta (all'inizio) a far guarire la sorella con ogni tipo di persuasione. E dunque, la fine. Per le musiche Wagner, che fa sempre un certo effetto. Bella fotografia, soprattutto nell’incipit. Il regista non la da a intendere: il mondo è malato e l’unica soluzione è che venga distrutto. Ma perché? Fa muovere i personaggi (sono tutti bravissimi) in momenti di facile ipocrisia e un po’ affettata e lascia le sue conclusioni al dialogo finale tra sorelle dove Justine dice a una incredula Claire che il mondo è cattivo, la vita sulla terra è cattiva, e finirà presto. Come lo sa? Perché lei sa, come sapeva il numero esatto dei fagioli nella bottiglia (poi capirete). Lo spettro della gratuità aleggia e il tutto scarseggia di contenuti nonostante le pretese. Restano però alcune buone intuizioni. Fatevi la vostra idea.
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chissima
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domenica 18 dicembre 2011
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il pianeta dentro di noi
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Quando un regista ti mette di fronte a ciò che vuoi evitare. Quello che sai a cui non vuoi pensare. Ciò che senti e cerchi di soffocare. Immagini che già stai vedendo e da cui distogli lo sguardo. L'amica che eviti e la parte di te a cui sfuggi...
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cinemania
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domenica 11 dicembre 2011
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melancholia
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Meravigliosamente poetico il prologo,i primi dieci minuti sono splendidi,un'ouverture con splendida musica wagneriana che dà subito allo spettatore una prima chiave di lettura del film: grande tecnica utilizzata dal regista.
Il film è diviso in due parti, in cui ritroviamo il dogma di Von Trier, notevoli le due attrici, la Dunst e la Gainsbourg,l'unica attrice che ha accettato di lavorare per la seconda volta con Von Trier!
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weach
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venerdì 9 dicembre 2011
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un 'amore sentito s'è rotto
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Di Friedrich Nietzsche"Gott ist tot" .
"Dio è morto.E noi lo abbiamo ucciso: come potremmo sentirci a posto noi assassini di tutti gli assassini?Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo ed ora è sanguinante sotto e nostre ginocchia : chi ci ripulirà dal sangue ?Che acqua useremo per lavarci ?Che festività di perdono,che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi ?Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni ? '(tratto dalla Gaia Scienza di Fiedrich Nietzsche)
Melancholia di Lars Von Trier
anno produzione ottobre 2011
è Sospesa fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo; è opera che appare sprovvista di aspettative spirituali ;vive la fine come attimo di vera dissoluzione senza riuscire a farsene una ragione ;tanto meno si intravede qualsivoglia purificazione per l'assenza di una visone armonica del tutto .
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Di Friedrich Nietzsche"Gott ist tot" .
"Dio è morto.E noi lo abbiamo ucciso: come potremmo sentirci a posto noi assassini di tutti gli assassini?Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo ed ora è sanguinante sotto e nostre ginocchia : chi ci ripulirà dal sangue ?Che acqua useremo per lavarci ?Che festività di perdono,che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi ?Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni ? '(tratto dalla Gaia Scienza di Fiedrich Nietzsche)
Melancholia di Lars Von Trier
anno produzione ottobre 2011
è Sospesa fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo; è opera che appare sprovvista di aspettative spirituali ;vive la fine come attimo di vera dissoluzione senza riuscire a farsene una ragione ;tanto meno si intravede qualsivoglia purificazione per l'assenza di una visone armonica del tutto .
Il dualismo di Justine e Claire di fronte alla morte ripropone in qualche modo dubbi e sospensione della lettura definitiva.
Una ricerca estetica di sicuro rilievo, un 'ambientazione surreale sono il corollario di questa storia che appare prevalentemente introspettiva.,onirica, trasognata, infelice .
Cosa vogliamo conservare di questo lavoro , comunque intenso come sempre?
Direi un sentimento di provvisorietà à che Lars Von Trier ben conosce e che, con cadenza estetica e lenta riesce a far insinuare nei meandri complessi delle nostra menti.
E l'uomo si disperde nella sua solitudine senza mai assurgere a divinità.
C'è da pensare, tanto un sogno,una preghiera di gioia si è infranta.
"Un 'amore sentito s'è rotto.Il pensare , bello, con gioia s'è paralizzato.Perché? Distruzione che deve rigenerarsi ?
Saremo distrutto insieme ai nostri i sogni. Questo dolore separato può essere accettato se dovuto.Ma non possiamo non gioire dei nostri ricordi pieni di speranza per te vita che ci hai concesso di essere.Vita , nostro amore grande, Amore abbracciaci dentro il cuore il cuore che palpita!!!!!! "( tratto da un poesia che ho letto di m.l. kenz 1957)
buona visone
weach illuminati
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sassolino
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venerdì 9 dicembre 2011
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un film post atomico
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Sono zampilli di morte quelle piccole fiammelle che compaiono all'inizio su uno sfondo di notte e brume, sono vivi già morti tutti i bellissimi e magnetici ospiti del gran party di matrimonio organizzato per Justine, delle due sorelle (l'altra è Claire), la più inquieta e selvaggia, capace di vedere il futuro e di accorgersi dell'immane catastrofe.
Una bellissima liturgia quella di Von Trier, come accadeva nei film di Dreyer, due atti per una tragedia annunciata che ha i colori seppia dell'ambiguittà, i volti irraggiungibili di Charlotte Rampling, un fantasma diabolico e malefico che s'insinua come un cancro post atomico.
Non c'e' salvezza nel mondo immaginifico di Von Trier, c' e' solo un disperante bisogno di barocca sopravvivenza; perfetta l'iperbole della grande casa sull'isola, quasi un rifugio delle nostre piccole meschinità che di fronte alla forza della natura si sgretolano in un finale angosciante e memorabile.
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Sono zampilli di morte quelle piccole fiammelle che compaiono all'inizio su uno sfondo di notte e brume, sono vivi già morti tutti i bellissimi e magnetici ospiti del gran party di matrimonio organizzato per Justine, delle due sorelle (l'altra è Claire), la più inquieta e selvaggia, capace di vedere il futuro e di accorgersi dell'immane catastrofe.
Una bellissima liturgia quella di Von Trier, come accadeva nei film di Dreyer, due atti per una tragedia annunciata che ha i colori seppia dell'ambiguittà, i volti irraggiungibili di Charlotte Rampling, un fantasma diabolico e malefico che s'insinua come un cancro post atomico.
Non c'e' salvezza nel mondo immaginifico di Von Trier, c' e' solo un disperante bisogno di barocca sopravvivenza; perfetta l'iperbole della grande casa sull'isola, quasi un rifugio delle nostre piccole meschinità che di fronte alla forza della natura si sgretolano in un finale angosciante e memorabile.
Von Trier filma per metafore: i cavalli che nitriscono inquieti sono l'elemento selvaggio, il bambino che guarda nel telescopio (immagine bellissima e Spielbergiana) è forse l'innocenza o quel che resta dell'innocenza.
Le due sorelle, contrapposte tra ragione e impulso sono in fondo le due facce dell'umanità, fragile, impreparata, sottilmente terrorizzata da un capit mundi cosmico che farà tabula rasa.
Le musiche, wagneriane credo, e l'uso del suono tonitruante contribuiscono a conturbare lo spettatore, avvinghiato alle sue poche certezze, quasi risucchiato da quel pianeta turchese che invade la sala e le nostre povere enaime derelitte. Imperdibile!
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[+] un film post atomico si bravo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(di weach )
[ - ] un film post atomico si bravo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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weach
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giovedì 8 dicembre 2011
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gott ist tot
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Di Friedrich Nietzsche"Gott ist tot" .
"Dio è morto.E noi lo abbiamo ucciso: come potremmo sentirci a posto noi assassini di tutti gli assassini?Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo ed ora è sanaguinante sotto e nostre ginocchia : chi ci ripulirà dal sangue ?Che acqua useremo per lavarci ?Che festività di perdono,che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi ?Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni ? '(tratto dalla Gaia Scienza di Fiedrich Nietzsche)
Melancholia di Lars Von Trier
anno produzione ottobre 2011
è Sospesa fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo; è opera che appare sprovvista di aspettative spirituali ;vive la fine come attimo di vera dissoluzione senza riuscire a farsene una ragione ;tanto meno si intravede qualsivoglia purificazione per l'assenza di una visone armonica del tutto .
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Di Friedrich Nietzsche"Gott ist tot" .
"Dio è morto.E noi lo abbiamo ucciso: come potremmo sentirci a posto noi assassini di tutti gli assassini?Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo ed ora è sanaguinante sotto e nostre ginocchia : chi ci ripulirà dal sangue ?Che acqua useremo per lavarci ?Che festività di perdono,che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi ?Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni ? '(tratto dalla Gaia Scienza di Fiedrich Nietzsche)
Melancholia di Lars Von Trier
anno produzione ottobre 2011
è Sospesa fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo; è opera che appare sprovvista di aspettative spirituali ;vive la fine come attimo di vera dissoluzione senza riuscire a farsene una ragione ;tanto meno si intravede qualsivoglia purificazione per l'assenza di una visone armonica del tutto .
Il dualismo di Justine e Claire di fronte alla morte ripropone in qualche modo dubbi e sospensione della lettura definitiva.
Una ricerca estetica di sicuro rilievo, un 'ambientazione surreale sono il corollario di questa storia che appare prevalentemente introspettiva.,onirica, trasognata, infelice .
Cosa vogliamo conservare di questo lavoro , comunque intenso come sempre?
Direi un sentimento di provvisorietà à che Lars Von Trier ben conosce e che, con cadenza estetica e lenta riesce a far insinuare nei meandri complessi delle nostra menti.
E l'uomo si disperde nella sua solitudine senza mai assurgere a divinità.
C'è da pensare, tanto.
weach illuminati
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weach
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giovedì 8 dicembre 2011
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gott ist tot"
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Di Friedrich Nietzsche"Gott ist tot" .
"Dio è morto.E noi lo abbiamo ucciso: come potremmo sentirci a posto noi assassini di tutti gli assassini?Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo ed ora è sanaguinante sotto e nostre ginocchia : chi ci ripulirà dal sangue ?Che acqua useremo per lavarci ?Che festività di perdono,che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forsela grandezza di queasta morte troppo grande per noi ?Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni ? '(tratto dalla Gaia Scienza di friedrich Nietzsche)
Melancholia di Lars Von Trier
anno produzione ottobre 2011
è Sospesa fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo; è opera che appare sprovvista di aspettative spirituali ;vive la fine come attimo di vera dissoluzione senza riuscire a farsene una ragione ;tanto meno si intravede qualsivoglia purificazione per l'assenza di una visone armonica del tutto .
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Di Friedrich Nietzsche"Gott ist tot" .
"Dio è morto.E noi lo abbiamo ucciso: come potremmo sentirci a posto noi assassini di tutti gli assassini?Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo ed ora è sanaguinante sotto e nostre ginocchia : chi ci ripulirà dal sangue ?Che acqua useremo per lavarci ?Che festività di perdono,che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forsela grandezza di queasta morte troppo grande per noi ?Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni ? '(tratto dalla Gaia Scienza di friedrich Nietzsche)
Melancholia di Lars Von Trier
anno produzione ottobre 2011
è Sospesa fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo; è opera che appare sprovvista di aspettative spirituali ;vive la fine come attimo di vera dissoluzione senza riuscire a farsene una ragione ;tanto meno si intravede qualsivoglia purificazione per l'assenza di una visone armonica del tutto .
Il dualismo di Justine e Claire di fronte alla morte ripropone in qualche modo dubbi e sospensione della lettura definitiva.Una ricerca estetica di sicuro rilievo, un 'ambientazione surreale sono il corollario di questa storia che appare prevalentemente introspettiva.,onirica, trasognata, infelice .
Cosa vogliamo conservare di questo lavoro , comunque intenso come sempre?
Direi un sentimento di provvisorietà à che Lars Von Trier ben conosce e che, con cadenza estetica e lenta riesce a far insinuare nei meandri complessi delle nostra menti.El'uomo si disperde nella sua solitudine senza mai assurgere a divinità.
C'è da pensare, tanto.
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weach
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giovedì 8 dicembre 2011
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fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo
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Melancholia di Lars Von Trier
anno produzione ottobre 2011
è Sospesa fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo; è opera che appare sprovvista di aspettative spirituali ;vive la fine come attimo di vera dissoluzione senza riuscire a farsene una ragione ;tanto meno si intravede qualsivoglia purificazione per l'assenza di una visone armonica del tutto .
Il dualismo di Justine e Claire di fronte alla morte ripropone in qualche modo dubbi e sospensione della lettura definitiva.
Tante riflessioni emergono nella loro intensità grazie a splendidi attori ed una regia veramente estetica introspettiva , sofferta.
E' forse film che descrive, con un sentire trasognato ed estetico, il sofferto conflitto fra forma ed energia , fra materia e spirito, fra i diversi piani dell’ essere che si osservano , si compenetrano ,si desiderano , si respingono in fiero tenzone ,poi inevitabilmente si ricompongono essendo solo per, per illusione , distinti???
Resta aperta questa lettura come pure la visione di un perire, finire ,inaccettabile, sofferto e disperato.
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Melancholia di Lars Von Trier
anno produzione ottobre 2011
è Sospesa fra un mondo visionario ed il cinico meccanicismo; è opera che appare sprovvista di aspettative spirituali ;vive la fine come attimo di vera dissoluzione senza riuscire a farsene una ragione ;tanto meno si intravede qualsivoglia purificazione per l'assenza di una visone armonica del tutto .
Il dualismo di Justine e Claire di fronte alla morte ripropone in qualche modo dubbi e sospensione della lettura definitiva.
Tante riflessioni emergono nella loro intensità grazie a splendidi attori ed una regia veramente estetica introspettiva , sofferta.
E' forse film che descrive, con un sentire trasognato ed estetico, il sofferto conflitto fra forma ed energia , fra materia e spirito, fra i diversi piani dell’ essere che si osservano , si compenetrano ,si desiderano , si respingono in fiero tenzone ,poi inevitabilmente si ricompongono essendo solo per, per illusione , distinti???
Resta aperta questa lettura come pure la visione di un perire, finire ,inaccettabile, sofferto e disperato. L'arte è nel dolore , nell'infelicità, nell' insufficienza , nell'inadeguatezza, nella morte, nella provvisorietà: se così vogliamo parlare allora Melancholia è espressione artistica , sentimento complesso ed esistenziale dove la regia riesce mirabilmente a comunicare e farci condividere il suo disagio esistenziale .
il sentire di Justine e Claire ,le due sorelle del film, di fronte alla morte prossima ventura, è sentire emotivo, forte che indaga nella profondità dell'essere nell'attimo in cui sta per sopravvenire la fine di tutto :reazioni umani contrapposte di accettazione o di sofferenza ma anche di evoluzione e di composizione potrebbero essere le letture che si voglio rappresentare .
Ancora rintoccano le campane " disperate "di Lars Von Trier nel suo film le onde del destino , con quel sordo , ossessivo, richiamo di morte. A stento mi sono salvato da un attacco di depressione ed un senso di tristezza mi ha oscurato per molto tempo ; in quell'occasione scrissi "anche il finale è senza luce ,speranza ,le campane urlano di dolore...se il regista contiene veramente tutte queste cose ha decisamente qualcosa che non va. Certo non è film che lascia indifferenti ma neanche la morte lascia indifferenti, poi senza un poco di luce si fa morire anche chi vuol vivere"
Mi ritrovo dentro questo Melancholia e non riesco a coglierne il significato : per un attimo propendo per un film catartico , una sorta di cerimonia di purificazione con una promessa di sacrificio planetario , la perdita della nostra complessiva opportunità di essere,con una sua conclusione rituale propiziatoria che coincide con l'accettazione del sacrifico, con l'ablazione del se e di tutto" l'essere " che si agita nel globo!!!!!!!
Ma poi tale assunto appare poco convincente: l'ipotesi catartica in Lars Von Trier, visto che il nostro regista vive , con un destino quasi monocorde , sull'orlo di un abisso senza fine sembra non credibile ; poi la purificazione ,anche nella fine, sembra un miraggio sempre lontano.
Lars Von Trier ha , l'opportunità sempre di ricredersi sulla sua visione del mondo ma in lui è evidente un compiacimento nel sapore del "finire".
Suggeriamo la seguente terapia : vada più spesso nelle terre del sud e si sottoponga a lunghi bagni di sole.
Melancholia è Fantascienza ? No assolutamente!Apocalittico? Neppure ! Forse solo intimamente esistenziale e drammatico si.
Una ricerca estetica di sicuro rilievo, un 'ambientazione surreale sono il corollario di questa storia che appare prevalentemente introspettiva.,onirica, trasognata, infelice .
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Direi un sentimento di provvisorietà à che Lars Von Trier ben conosce e che, con cadenza estetica e lenta riesce a far insinuare nei meandri complessi delle nostra menti.
Tre sole stelle a questo lavoro?Si, forse solo per un fattto umorale: non riesco ad accettare la visone filosoffica proposta da Melancholia di Lars Von Trier.
Buona visione.
Weach iIluminati
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lina menazzi
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mercoledì 7 dicembre 2011
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melamcholia: che malinconia
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Lina Menazzi
melancholia: che malinconia!
dopo un attacco gastroqualcosa e un giorno a letto per riprendermi ho ceduto e l'ho visto. Nulla è la pochezza del film in confronto a quella dei critici che lo acclamano. Citerebbe, secondo loro, niente popodimeno che sacrifazio di tarkowskj. Ma sanno di quello di cui stanno parlando? ( E non sarò certo io a dire che sacrifazio sia uno dei migliori film di tarkowskij). che poi prenda la protagonista come rappresentante di sè stesso, ci credo: sta male, sta molto male (come direbbe mio figlio). allora io dico alla spettabile critica che probabilmente nemmeno tarkowskij in sacrifazio ha dato delle risposte, ma qui non ci sono neanche le domande.
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