Melancholia |
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Un film di Lars von Trier.
Con Charlotte Gainsbourg, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgård, Alexander Skarsgård.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+16,
durata 130 min.
- Danimarca, Svezia, Francia, Germania 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 21 ottobre 2011.
MYMONETRO
Melancholia
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'attesa della fine fra fatalismo e rassegnazionedi andyZeroSetteSetteFeedback: 1377 | altri commenti e recensioni di andyZeroSetteSette |
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mercoledì 16 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Variazione sul tema della fine del mondo, Melancholia è un intenso dramma che tiene avvinto lo spettatore ricorrendo a un'atmosfera opprimente, presagio di sciagure, nella quale i comportamenti dei personaggi e soprattutto la loro incomunicabilità contribuiscono con la freddezza dell'ambiente natuale a suggerire che qualcosa di terribile sta per accadere, e poco importa se riguarderà l'io interiore delle protagoniste oppure l'intero pianeta. Chi non ha amato le sequenze di impatto più "estetico" di The Tree of Life di Malick, considerandole magari una sorta di divertissement fine a se stesso del regista, probabibilmente storcerà il naso anche di fronte al lungo prologo, introduzione composta di immagini suggestive a tema cosmico-naturalistico, che tuttavia andrebbero seguite con attenzione poichè non poco svelano sul senso complessivo dell'opera. Le protagoniste del film sono due sorelle, a ciascuna delle quali è dedicata una parte: Justine, interpretata da una sempre efficacemente stralunata e "assente" Kirsten Dunst, si è appena sposata ma durante il ricevimento da matrimonio altoborghese non sembra affatto felice, mentre Claire (Charlotte Gainsbourg), che sin dal matrimonio stesso tenta di riportarla alla razionalità e si impegna per "gestirne" lo stato depressivo, verrà progressivamente a perdere le sue certezze nella seconda parte del film, quando la sua vita familiare ripetitiva e controllata verrà sconvolta dalla preoccupazione per la notizia del passaggio del pianeta Melancholia in un'orbita relativamente vicina a quella terrestre. Quello che rimane al termine della visione è l'alone di pessimismo e fatalismo che pervade tutta l'opera, accentuato da una fotografia che punta prima su colori come il giallo e il verde ma nelle loro versioni più "fredde", e poi su una patina di azzurrognolo lattiginoso che sembra imprigionare i personaggi, i quali del resto agiscono in una splendida tenuta immersa nella natura in un imprecisato ambiente norderuropeo, ma sostanzialmente, anche per scelta, sono privi di contatto col mondo esterno e con la società. Efficace in tal senso è l'abbondante ricorso all'estetica dell'immaginario romantico, in particolare a quello leopardiano della "natura matrigna", e magari a quello decadente dei preraffaelliti.
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