Biutiful |
||||||||||||||
Un film di Alejandro G. Iñárritu.
Con Javier Bardem, Maricel Álvarez, Eduard Fernández, Diaryatou Daff, Cheng Taishen.
continua»
Drammatico,
durata 138 min.
- USA 2010.
- Universal Pictures
uscita venerdì 4 febbraio 2011.
MYMONETRO
Biutiful
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dramma sociale e redenzione individualedi andyZeroSetteSetteFeedback: 1377 | altri commenti e recensioni di andyZeroSetteSette |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sabato 5 febbraio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il tema dell'aldilà e del rapporto con la morte, pur presente sotto traccia in non poca cinematografia anche hollywoodiana, generalmente era però secondario e finiva per essere affrontato in modo ingenuo o per servire allo scopo di confezionare qualche blockbuster senza pretese. Negli ultimi due anni si assiste invece all'uscita di film di grande qualità, sia pure diversissimi per sviluppi narrativi e sensibilità dei rispettivi autori, che sono fondamentalmente delle riflessioni sulle conseguenze della morte o sul modo in cui la morte, intesa come partenza verso un altro mondo, può sconvolgere l'esistenza di chi resta. Se ad esempio Scorsese con Shutter Island indagava sugli aspetti psichici di uno shock causato dalla morte violenta di persone care, e Peter Jackson provava in Amabili resti a declinare il tema in un'ottica più intimista e per certi versi consolatoria, più recentemente è stato addirittura Clint Eastwood, che un tempo si sarebbe considerato distante anni luce da argomenti di carattere "spirituale" in senso lato, a costruire con Hereafter una bella storia incentrata sul passaggio da l nostro all'"altro" mondo e su come il contatto con quest'utimo possa cambiare per sempre la percezione della realtà. E' difficile non collocare Biutiful in questo filone, e soprattutto sfuggire alla tentazione di cogliere il parallelismo fra il personaggio interpretato da Javier Bardem e quello di Matt Damon in Hereafter, accomunati da un dono che entrambi vivono come un fardello e che talora "usano" più per destino che per scelta, ma di cui mai abusano. Ma mentre Eastwood, forse anche con qualche semplicismo, si muove principalmente sul terreno dello spirito, Inarritu preferisce puntare su quello del corpo e riesce magistralmente a sviluppare la sua storia su più piani paralleli ma tutti ugualmente "carnali": il dramma personale e fisico di Uxbal si sovrappone a quello della sua difficile situazione famigliare reso evidente dagli eccessi del fratello, dagli squilibri della moglie e dalle conseguenze di tutto questo sui due bambini, e al dramma sociale di una Spagna (di un Occidente) in cui gli "ultimi" esistono ancora, hanno la pelle nera o gli occhi a mandorla e con la morte, oltre che col rifiuto della società, convivono quotidianamente. Uxbal, proprio a partire dal momento in cui scopre di stare affrontando un suo percorso senza ritorno verso la fine, trova una sorta di redenzione personale in parte negli affetti familiari (il tema del rapporto padre-figli percorre tutta la storia), ma soprattutto in una sua personalissima condivisione del dolore con un mondo di emarginati di cui aveva sempre fatto parte anch'egli, ma in precedenza ricoprendo un ruolo per così dire "compromesso" con gli squilibri della società ricca e sfruttatrice. Un Bardem sempre più a suo agio in ruoli dove anche fisicamente sembra portare il peso del dolore, rende progressivamente palese questa sorta di lenta evoluzione del suo personaggio, complicata peraltro, e per questo resa più "eroica", da eventi tragici in cui il destino sembra giocare il classico ruolo crudele che in genere gli spetta. Ma se la redenzione, il "redde rationem" prima di andarsene, è dei singoli, la società ne esce invece fatta a pezzi perchè non mostra alcun segno di "pentimento" per le iniquità globali che produce con noncuranza, facendo della vita umana una lotta per la sopravvivenza e scatenando nelle sue vittime comportamenti estremi, tanto bassi istinti quanto slanci di umana compassione.
[+] lascia un commento a andyzerosettesette »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di andyZeroSetteSette:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | writer58 2° | pipay 3° | fabio2 4° | paapla 5° | sergio dal maso 6° | seiza 7° | andyzerosettesette 8° | algernon 9° | livio costarella 10° | toro sgualcito 11° | gianluca bazzon 12° | renato volpone 13° | elisil 14° | club dei cuori solitari 15° | iattadrug 16° | reservoir dogs 17° | davide belloni 18° | basketkk 19° | giorgio47 20° | protus74 21° | simone dato 22° | lombi89 23° | nox86 24° | zico76 25° | dado1987 26° | brucewayne 27° | theconformist 28° | eugenio 29° | filippo catani 30° | molenga 31° | lisa casotti 32° | ultimoboyscout 33° | fabry68 34° | domenico a 35° | pipay 36° | mareincrespato70 37° | gianleo67 38° | matteo 39° | lapepa 40° | paride86 |
Premio Oscar (2) Golden Globes (1) Festival di Cannes (1) Critics Choice Award (1) BAFTA (2) Articoli & News |
|