Titolo originale | Bridget Jones: Mad About the Boy |
Anno | 2025 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Regia di | Michael Morris (II) |
Attori | Leo Woodall, Emma Thompson, Renée Zellweger, Hugh Grant, Chiwetel Ejiofor Celia Imrie, Isla Fisher, James Callis, Jim Broadbent, Shirley Henderson, Nico Parker, Joanna Scanlan, Leila Farzad, Gemma Jones, Sally Phillips, Sarah Solemani, Josette Simon, Neil Pearson, Oli Green, Isla Ashworth, Ruth Gibson, Jane Fowler. |
Uscita | giovedì 27 febbraio 2025 |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 febbraio 2025
L'ormai 51enne Bridget, ormai vedova e madre di un bambino, ha una torrida storia di con un trentenne.
CONSIGLIATO SÌ
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Bridget Jones ce l'aveva fatta, era diventata la signora Darcy, ma ora Mark non c'è più, è rimasto ucciso in una missione umanitaria in Sudan, e lei è costretta a destreggiarsi ormai da anni tra il dolore per il lutto e l'esigenza di crescere nel miglior modo possibile i loro figli, Billy e Mabel. Per uscire dal limbo emotivo e cercare di far ripartire la propria vita, accetta di iscriversi a Tinder, dove inizia una fitta conversazione con il giovanissimo e aitante Roxster. Anche il nuovo insegnante di Billy, però, il signor Walliker, sembra osservarla con interesse da una certa distanza.
All'inizio del film l'eroina è dunque al punto di partenza. Letteralmente. Il quarto capitolo dedicato alla single più pasticciona di Londra la riporta esattamente alla situazione iniziale: al tavolino del solito bar, con gli amici di sempre -Tom, Jude e Shazzer - fissati nelle caratteristiche di sempre.
Perché Bridget esca dal pigiama si rende presto necessario anche il ritorno alla vita sociale assicurata dal lavoro: e così tornano in scena, al loro posto di battaglia, anche Miranda e Richard. Stiamo dunque per assistere a una sorta di remake del primo capitolo? No, per fortuna non è così.
I film di Bridget Jones non sono instant movies messi in piedi in fretta e furia; sono invece produzioni ragionate, che attribuiscono valore alla scrittura (in questo caso firmano la sceneggiatura l'autrice dei romanzi e coproduttrice del film, Helen Fielding, con Dan Mazer, già autore del terzo film, e Abi Morgan) e non temono di prendersi il tempo che serve tra un capitolo e l'altro. Una formula che restituisce la cortesia con gli interessi. Nonostante le faccette in cui si produce Renée Zellweger siano tali e tante da sfiorare il tic, il film dosa bene le parti melanconiche e la commedia, senza farsi mancare l'esagerazione, programmatica, in entrambi i sensi: non mancano, cioè, né i momenti propriamente commoventi né quelli apertamente scemi, che fanno parte fin dall'inizio della cassetta degli attrezzi di questa serie (emblematica, a questo giro, la scena del party a bordo piscina).
Questo quarto racconto, per di più, non teme di rivolgersi peculiarmente a chi è invecchiato insieme ai personaggi; e non è la presenza del giovane Leo Woodall nei panni del guardiaparco Roxster a cambiare le cose. Il rinnovamento del cast va soprattutto nella direzione di un ampliamento dell' inclusività, ma a ben guardare la notizia migliore del film è il ritorno in scena di Hugh Grant dopo la parentesi della sua morte apparente. Seppure con una certa goffa insistenza sullo stesso tasto, il suo Daniel Cleaver, libertino impenitente, senza alcuno scrupolo woke, si conferma un personaggio comico formidabile, anche e soprattutto per come si avvicina, ingrigito ma mai redento, alle recenti apparizioni dell'attore fuori di finzione.
Bridget Jones - Un amore di ragazzo è un'evoluzione della saga, con l'età e con successo, da commedia romantica a commedia più ampiamente sentimentale, che sfrutta la memoria emotiva del corpus di film che trova con esso una probabile conclusione, affinando ulteriormente la cura di molti aspetti (le scenografie in particolare), e continuando a proporre un umorismo spesso irresistibile, tanto di parola che di situazione.
Ma vi prego lasciateci il ricordo di bridget Jones giovane. Questo ennesimo capitolo è deprimente, con battute da cinepanettone, personaggi e storie banali.
C'era una volta Bridget Jones. Ultratrentenne. Disordinata, goffa e con numerosi vizi. Eternamente sovrappeso, disperatamente single, scarsamente ambiziosa: l'antitesi della donna in carriera. Nata dalla penna di Helen Fielding nel 1995, sulle colonne del quotidiano dell'Independent e diventata in breve famosa. Tanto che nel '96 la Fielding ha deciso di fare del racconto settimanale un romanzo e Il [...] Vai alla recensione »