Titolo originale | La plus précieuse des marchandises |
Anno | 2024 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Francia |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Michel Hazanavicius |
Attori | Jean-Louis Trintignant, Grégory Gadebois, Denis Podalydès, Dominique Blanc . |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,10 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 20 gennaio 2025
Una coppia di poveri taglialegna e un dono prezioso. Una neonata sfuggita all'olocausto.
CONSIGLIATO SÌ
|
Il Povero Taglialegna e la Povera Taglialegna avevano perso un figlio e non potevano più averne. Fino al giorno in cui la donna, pregando il Dio del treno che passava attraverso i campi, trovò nella neve una neonata avvolta in un telo intessuto anche con fili d'oro. Era la più preziosa delle merci di quel convoglio: gettata fuori dal padre affinché si salvasse.
Hazanavicius ci ricorda, facendo uso dell'animazione, che il tarlo della disumanità è sempre in agguato ma può trovare l'opposizione di anticorpi.
Inizia come una fiaba con una prestigiosa voce narrante nell'originale (quella di Jean Louis Trintignant) questo film in cui il regista rivisita alcune sue peculiarità. Da un lato il disegno che lo interessava da giovane e che qui lo ha visto coinvolto nel character design e dall'altro la parsimonia nell'uso delle parole che aveva toccato l'apice con il 'muto' The Artist. I testi qui sono essenziali perché spetta alle immagini parlare descrivendo inizialmente una coppia di poveri in cui lei non ha smesso di credere nel miracolo. È convinta che da quel treno che attraversa le lande desolate in cui abitano dovrà prima poi arrivare un dono inviato dal Dio che domina quel mezzo di trasporto. Quando il dono arriva appare ben presto chiaro che si tratta di un'appartenente ai Senza Cuore. Così vengono definiti dalla propaganda, che ha attecchito negli animi anche di coloro che non militano esplicitamente nelle file dei razzisti. Anche il Povero Taglialegna ne è convinto ma dovrà ricredersi. Il film di Hazanavicius (nato in una famiglia ebraica ashkenazita di origini polacche e lituane) grazie a una grafica molto delicata, su cui volutamente contrastano le figure degli esseri umani tutte contornate con evidenza, viene proposto al Festival di Cannes in un momento estremamente delicato della storia del popolo d'Israele ma proprio per questo assume più valore. Ci ricorda cioè come ognuno possa finire con l'essere assalito dal tarlo del razzismo e come nessuno possa pensarsene totalmente esente.
Il Povero Taglialegna dovrà affrontare un percorso non semplice prima di affezionarsi a quell'essere umano su cui non ha potuto trovare nessun marchio di discriminazione. Non è un maschio e quindi non c'è la circoncisione. Altri invece saranno pronti ad accettare per vera la falsità dell'assenza di un cuore in coloro che il treno porta verso la 'giusta' eliminazione. Vengono in mente i tentativi di messa a punto di leggi in paesi mitteleuropei finalizzati a negare che una parte, seppur non maggioritaria, della popolazione era connivente con i nazisti in particolare sulla questione ebraica. Hazanavicius conserva comunque una fiducia nell'animo umano. È convinto che non tutto sia perduto e che il pianto di un bambino (di tutti i bambini di qualsiasi provenienza essi siano) non possa restare inascoltato e debba poter trasformarsi, seppur con fatica, in un sorriso.
Un povero boscaiolo e la sua povera moglie vivono isolati nel cuore di una gelida foresta, soli, senza figli. Da un treno in corsa verso un campo di sterminio viene lanciato un fagottino, una merce molto pregiata: un neonato. Lo accudiscono nella cura e nel segreto, consapevoli che accogliere un "senza cuore", un ebreo, in quel tempo disumano potrebbe costare loro molto caro.
C'era una volta un povero taglialegna che viveva con sua moglie in una casa nel bosco, vicino alla ferrovia. Comincia con l'incipit di una fiaba il primo lungometraggio animato di Michel Hazanavicius, un adattamento dell'omonimo romanzo di Jean-Claude Grumberg. Un film che riporta in concorso il cinema di animazione nella sezione principale di Cannes dal 2008, quando un altro film sulla guerra, Valzer [...] Vai alla recensione »
«C'erano una volta un povero boscaiolo e una povera boscaiola...». Inizia come una favola classica La plus précieuse des marchandises, il nuovo film di Michel Hazanavicius per la prima volta alle prese con un film di animazione. E in effetti, con il suo messaggio e i suoi lati oscuri, di una favola si tratta. Siamo nel pieno della Seconda Guerra Mondiale: la coppia combatte il freddo e la fame con [...] Vai alla recensione »
In una delle sequenze più interessanti de La Plus Précieuse des marchandises il povero taglialegna sta camminando lungo i binari e dietro di lui spunta un treno. Uno dei tanti che passano ogni giorno, a ogni ora, su binari che attraversano il bosco. È ovviamente uno dei treni della morte, ovvero i convogli gestiti dalla Deutsche Reichsbahn e controllati dai nazisti che caricavano i prigionieri diretti [...] Vai alla recensione »
C'erano una volta un povero taglialegna e sua moglie che vivevano in una grande foresta. Freddo, fame, povertà e guerra in Polonia rendevano molto dura la loro vita, già afflitta dalla perdita di un figlio. Un giorno, la moglie del taglialegna salva un neonato abbandonato da uno dei tanti treni speciali che transitano incessantemente nella foresta. La bambina, ribattezzata "il più prezioso dei carichi", [...] Vai alla recensione »