Un film che si serve del consumismo e della devozione verso il cliente come strumenti di espiazione dei sensi di colpa dell'uomo. Espandi ▽
Fin da quando era bambina, Akino era affascinata da Hokkyoku, un gigantesco centro commerciale frequentato da animali antropomorfi di ogni specie, incluse quelle estinte. Da grande Akino diviene la concierge di Hokkyoku, un ruolo che richiede una totale dedizione ai clienti e alle loro esigenze, spesso strampalate. Il suo principale, Todo, ne spia ogni mossa, ma anche quando combina un pasticcio, Akino è di una gentilezza così disarmante e talmente piena di risorse da trovare sempre un modo per accontentare il cliente.
Dal manga di Tsuchika Nishimura, Yoshimi Itazu trae un breve film - appena 70 minuti - dallo stile grafico tradizionale, sia per le gag slapstick, dalle animazioni clownesche, goffe e accelerate, che per il gusto di fondali e scenografia, che rimanda alle stagioni auree per i mangaka della fine del secolo scorso.
The Concierge non assurge a classico dell'animazione nipponica, benché gli amanti del tratto di Masaaki Yuasa o del Miyazaki de
La città incantata potranno ritrovare alcuni tratti tipici del suo disegno negli animali esotici rappresentati qui (in particolare il gigantesco mammut scultore).