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Il racconto di una comunità guerriera e della propria terra, di cui nessuno ha saputo intuire la bellezza
. Documentario, Italia2020. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto fra realismo e proiezioni nell'immaginario, fra nostalgia ed inevitabile pragmatismo. Espandi ▽
L'ultimo triangolo di spazio abitabile alla foce del Tevere: le persone che ci vivono lo chiamano Punta Sacra. Il film racconta la vita della comunità dell'Idroscalo di Ostia, oggi composto da 500 famiglie. Su tutte, quella di Franca, a capo di una famiglia completamente al femminile, narratrice e motore delle storie che rendono vivo quel lembo di terra. Un racconto fra realismo e proiezioni nell'immaginario, fra nostalgia ed inevitabile pragmatismo. E un desiderio su tutto: poter continuare a vivere in quel luogo, che per loro è casa. Recensione ❯
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Il grande cantautore viene indagato dallo sguardo del figlio Cristiano che ne eredita parole e musica. Espandi ▽
Jacques Lacan, psicanalista e filosofo francese, riteneva che le contestazioni giovanili del '68 avessero demolito l'autorità simbolica del padre nella vita della famiglia e in quella della società. La sua previsione era che il vuoto lasciato dal padre venisse colmato dal carattere feticistico delle merci, dall'oggetto di consumo. La previsione era corretta ma in quel Maggio, Fabrizio De André resiste come un'anomalia, come l'eccezione che fu: un padre-testimone che irriga oggi nuovi narrazioni. De André#De André. Storia di un impiegato è una di quelle narrazioni. È la storia di un disco che si fa spettacolo teatrale e poi cinema. È la storia di un figlio che interroga il padre e il suo patrimonio rintracciando la loro intimità, i loro fantasmi, i loro ricordi. Recensione ❯
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Segre torna a registrare umori e motivazioni di un gruppo di tifosi: gli autarchici Drughi juventini. Documentario, Italia2018. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Daniele Segre torna ad indagare nel mondo dei tifosi. Cosa rappresenta, per loro, la curva? Espandi ▽
A quattro decadi da uno dei suoi primi lavori, Il potere dev'essere bianconero (1978) Daniele Segre posiziona di nuovo la macchina da presa in un ambito non proprio tra i più accessibili: il gruppo dei Drughi, una delle cinque tifoserie organizzate della curva juventina. Il nome drughi riprende quello dei delinquenti furiosi di Arancia meccanica di Stanley Kubrick (1971), a sua volta tratto dal romanzo omonimo di Anthony Burgess): un fotogramma con le sagome nere dei droogs campeggia sullo sfondo di uno dei set di questa serie di interviste a fedelissimi bianconeri. Recensione ❯
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La storia della nuova generazione di rapper nata nella Riviera Ligure. Espandi ▽
Izi, Dori Ghezzi, Tedua, Gino Paoli, Bresh, Cristiano De André …. E si potrebbe proseguire sono i coprotagonisti di questo documentario. Coprotagonisti perché la vera protagonista è la città di Genova con la quale tutti loro si sono confrontati e tuttora si confrontano in una narrazione in cui, più che sentirle, si parla di canzoni, di hip hop e di rap.
Un viaggio in una città capace di nascondere tesori dietro vicoli che ha dato e continua a dare al panorama musicale italiano talenti indiscutibili. Ci sono documentari che restano legati al luogo che raccontano e che quindi sono destinati a suscitare un interesse locale. Ce ne sono altri, e questo è il caso, che invece pur rimanendo decisamente ancorati a un territorio allargano lo sguardo, raccontando la Storia della canzone italiana che in Genova ha trovato alcuni degli innovatori riconosciuti e riconoscibili anche dalle nuove generazioni. Alla fine della visione si comprende come ogni generazione abbia fatto proprio il linguaggio del suo tempo per farne un uso che aprisse nuovi orizzonti. Recensione ❯
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Il trionfo dell'Italia nei mondiali dell''82 in un documentario dalle immagine inedite. Espandi ▽
Quando la nazionale italiana di calcio lascia il paese alla volta della Spagna, dove si giocano i campionati mondiali del 1982, il clima è prima disinteressato e poi, dopo tre pareggi iniziali, addirittura ostile nei confronti di una squadra che non convince e le cui convocazioni suscitano dubbi, a cominciare dal centravanti Paolo Rossi che non gioca da due anni. Messi di fronte all’ultimo appello in una partita decisiva contro l’Argentina di Maradona, gli azzurri si lanciano però in una cavalcata sorprendente e trionfale che nessuno si aspettava. Pochi momenti sportivi nella nostra storia sono così cinematografici come l’urlo di Tardelli, immagine simbolo di un torneo, di una generazione e di un’epoca intera. Ma tutto il mondiale del 1982 possiede in realtà la struttura drammatica perfetta, così imprevedibile nel suo rovesciamento che trasforma le tensioni e gli stenti iniziali in una incredibile vittoria finale, a Madrid contro la Germania Ovest. Lo racconta nel quarantennale del trionfo la Stand by me di Simona Ercolani, la quale rielabora per il cinema la ricetta televisiva che rese celebre Sfide. Un racconto minuzioso e le storie umane sono il trampolino che consente di abbandonarsi all’esaltazione una volta che la cavalcata si fa inarrestabile, e si finisce tutti a cantare “Cuccuruccucù Paloma” di Battiato con Bruno Conti. Recensione ❯
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Un viaggio trasversale nel pugilato romano, l'omaggio a una nobile disciplina da cui emerge lo spirito di un'intera città. Documentario, Italia2017. Durata 71 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia del mondo della Boxe, dalla sua nascita all'evoluzione negli anni, raccontata attraverso le testimonianze dei protagonisti che hanno reso Roma la capitale della Boxe. Espandi ▽
Un viaggio trasversale nel pugilato romano. Un mondo con più di cento anni di storia dove all'interno vi sono i vecchi racconti, le intramontabili leggende, la malinconia del passato, i mille personaggi, le storiche palestre, le nuove realtà delle periferie, i volti, le tensioni degli spogliatoi e il calore del pubblico romano. C'è la boxe e c'è la città di Roma. Recensione ❯
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Immagini e interviste con detenuti condannati all'ergastolo, il direttore del carcere di Opera e agenti di polizia penitenziaria e il capo del DAP Santi Consolo. Espandi ▽
Un docufilm lontano dalla "gerarchia delle cose urgenti", lontano dalla vita quotidiana di ogni persona. Criminali, mafiosi, autori di numerosi omicidi ci accompagnano in un viaggio inimmaginabile; un viaggio dentro ad anime oscure, un viaggio nel buio profondo attraverso squarci di luce che come dei lampi accecano chi li guarda. Emerge con chiarezza non solo un cambiamento interiore dei detenuti - nel loro modo di pensare, di sentire e di agire - ma anche la rottura esplicita con logiche e comportamenti del passato e una maggiore fiducia nelle istituzioni. Dalle testimonianze emerge anche che l'istituzione-carcere può rendere possibile il cambiamento e la ri-conversione di persone detenute in persone autenticamente libere. Recensione ❯
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Il mondo dei videogiochi in Italia raccontato attraverso le storie dei creatori, dei giocatori professionisti e di chi ne parla sulle piattaforme di streaming. Espandi ▽
Game of the Year è l'opera seconda di Redaelli, che con Funeralopolis ha ritratto il mondo dell'underground milanese. Sotto la lente di questo nuovo lavoro si snoda un mondo altrettanto complesso, che coinvolge sviluppatori, giocatori professionisti, content creators: è il mondo dei videogame in Italia. Redaelli ci porta a contatto con le aspirazioni, le sfide e le pressioni dell'industria dell'intrattenimento. Game of the Year svela gli aspetti della la vita dei giovanissimi enfant prodige così come quella degli autori o dei giocatori più scafati che decidono di dedicare la vita a questa forma d'arte. Tra l'aspirazione al successo e le possibili rovine individuali questo documentario d'osservazione diventa un vero e proprio ritratto generazionale. Recensione ❯
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Un viaggio intimo nella vita di Luca Alinari uno dei più grandi artisti del Novecento italiano: interviste, testimonianze dirette, rari documenti d'archivio portano sul grande schermo l'universo globale del pittore fiorentino. Espandi ▽
"Anche la pittura è sempre una guerra" racconta Luca Arinari (1943 - 2019) mentre dipinge una delle sue tele. L'inquadratura è concentrata sulla mano dell'artista che, con il pennello, pian piano crea, con calma e delicatezza, minuzia e poesia, quegli elementi che andranno a comporre una grande narrazione visiva. Per Alinari la pittura è "una guerra" che combatte profondamente la realtà. Un quotidiano contro cui un animo e un talento come quello di Alinari hanno cercato di ribellarsi, con un esito che ha lasciato tracce positive e incancellabili.
Il film documentario di Lorenzo Borghini racconta, in maniera delicata, senza mai sovrapporsi ai soggetti trattati, la storia e il lavoro di un'anima gentile che, da quando era bambino - come testimoniano gli amici di sempre, come Pino Pini, con il quale Alinari ha sperimentato su altri media, come quello del video ad esempio - ha scelto la pittura (o è stato scelto dalla pittura) come strada per interpretare la realtà.
Suggestioni, narrazioni, immagini dettagliate, aiutano a osservare quei dipinti costellati di piccole figure, di linee e puntini, di stelle e di cieli, di occhi e di scritte, di tracce e di colore con cui Alinari ha creato la sua poetica come difesa dal mondo circostante, o come tributo ad esso. Recensione ❯
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Un film di Marie Audiffren, Luca Ciriello, Gabriella Denisi, Alessandro Freschi, Giovanni Linguiti, Antonio Longobardi, Isabella Mari, Daniele Pallotta.
La vita quotidiana dei uno dei quartieri periferici a Est di Napoli. Espandi ▽
Ponticelli, circa 60.000 abitanti, un tempo fertilissima riserva orticola della città, è uno dei quartieri periferici a Est di Napoli lacerati dalle trasformazioni degli ultimi 40 anni. Eppure questo "grande retro della città" cerca riscatto ogni giorno all'interno di sé stesso ed è pregnante di vita e di futuro. L'umanità delle storie minime e la bellezza dei paesaggi estesi che si intersecano nel racconto a più mani dei giovani dell'atelier di cinema del reale sono una traccia per riconoscere identità ad un territorio che non è solo l'altra Scampia.
Il film documentario racconta questo sguardo trasversale di un territorio apparentemente immutabile, eppure ricco di storie e di storia, di relazioni e di comunità, di idee e di energie. Il puzzle è composto da attori del reale, persone e luoghi, frammenti di uno specchio andato in pezzi ma che, con pazienza, può essere incollato e rimesso a posto. Recensione ❯
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La parabola di Manuel Ernesti, pugile e barbiere, chbe cerca di aiutare i ragazzi che come lui arrivano da contesti sociali difficili. Espandi ▽
Una vita difficile, quella di Manuel Ernesti. Un'infanzia passata nelle case occupate, il riscatto come campione di pugilato, le difficoltà economiche e la rinascita come barbiere e imprenditore di successo. Infine la nascita di un progetto sociale chiamato Barber Ring, in cui Manuel insegna sia il mestiere del barbiere che la disciplina dell'arte nobile del pugilato. Un modo per tendere una mano a tutti quei ragazzi che come lui vengono da realtà difficili, li segue, li aiuta e li supporta per far in modo che si costruiscano un futuro migliore. Recensione ❯
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Un documento prezioso da cui partire, ricco di suggestioni che meritano di essere approfondite . Documentario, Italia2021. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'Italia vista attraverso gli occhi di un gruppo di adolescenti. Espandi ▽
All'inizio del 2020 tre registi hanno intrapreso un grande giro per l'Italia, domandando ai ragazzi e alle ragazze di tutta la Penisola quale fosse la loro idea di futuro: Alice Rohrwacher, Francesco Munzi e Pietro Marcello hanno attraversato lo stivale fermandosi sia nelle grandi città - Milano, Genova, Roma, Napoli, Palermo - sia nelle campagne e nei piccoli centri, incontrando giovani che appartengono a scuole e atenei, corsi professionali, circoli sportivi, cori, manifestazioni di piazza, luoghi di lavoro. Le testimonianze raccolte formano l'affresco di un Paese che non presta abbastanza ascolto e attenzione ai ragazzi, e dedica loro ben poche risorse economiche e organizzative. Recensione ❯
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L'avventurosa ascesa di Salvatore Ferragamo, dalla provincia di Avellino all'incontro con Hollywood. Documentario, Italia2020. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto del celebre stilista che dall'Italia arrivò a Hollywood. Espandi ▽
L'appassionante storia umana, artistica e imprenditoriale di Salvatore Ferragamo, dall'infanzia a Bonito, dove ha realizzato le sue prime scarpe, al viaggio in America in cerca di fortuna, dalle esperienze a Hollywood al ritorno in Italia, dal rischio del fallimento alla rinascita nel suo laboratorio di Firenze fino alla definitiva consacrazione. Carattere, istinto, genio, curiosità e straordinaria intuizione: Salvatore - Shoemaker of Dreams mostra il mistero e il fascino di una figura complessa, un'icona della moda italiana e mondiale che non ha mai perso di vista l'importanza dei legami famigliari. Il docufilm, con la voce narrante di Michael Stuhlbarg, si avvale di immagini inedite e testimonianze che vedono protagonisti, accanto ai membri della famiglia Ferragamo, il regista Martin Scorsese, la costumista Deborah Nadoolman Landis, e numerosi studiosi, docenti, stilisti, giornalisti, critici di moda e cinematografici. Recensione ❯
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Ritratto più didattico che artistico di una donna africana e del suo esilio forzato a Napoli, vissuto con dignità. Documentario, Italia2017. Durata 64 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La drammatica testimonianza di una donna costretta a lasciare il proprio paese con la speranza di un futuro migliore. Espandi ▽
IIbitocho Sehounbiatou è nata in Benin nel 1960. Madre di tre figli, per provvedere al loro sostentamento nel 2000 accetta di fare il corriere per dei trafficanti di droga. Scoperta e arrestata, finisce in carcere: dopo tre anni esce ma non può tornare dai suoi cari né ottenere un permesso di soggiorno in Italia. Si ferma in Campania, a Castel Volturno, in un purgatorio che sembra non avere mai fine. Recensione ❯
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Un'opera partecipativa che comunica senza retorica il senso profondo e lo spirito che anima chi fa teatro. Documentario, Italia2015. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film dedicato al rivoluzionario innovatore della scena teatrale internazionale e all'Odin Teatret, comunità cosmopolita attiva in Danimarca da 50 anni. Espandi ▽
A Holstebro, cittadina della Danimarca dove ha sede, l'Odin Teatret si prepara a festeggiare i 50 anni di attività. Per l'occasione il suo fondatore ed anima Eugenio Barba ha fatto arrivare da Kenia, Brasile, India, Bali ed Europa diverse compagnie teatrali formate in maggior parte da giovani. Recensione ❯
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