Una missione dal Paradiso mette a repentaglio la vita di un uomo in crisi. Rimarrà incinto e tutto cambierà per sempre. Espandi ▽
Aristide è un angelo adibito all'ufficio smistamento preghiere che sogna un trasferimento nel coro dell'Altissimo. Dopo un'assemblea celeste, decide di andare sulla Terra per ingravidare una donna con il nuovo figlio di Dio. Una volta atterrato, dovrà posare la mano sul ventre di una prescelta, e il gioco sarà fatto. Ma per una serie di equivoci finirà invece per toccare il ventre di Nicola, un vicepreside in rotta con la moglie, che si ritroverà incinto del messia. E per poter tornare in Paradiso Aristide dovrà trovare il modo di riparare il guaio commesso.
Il duo dei protagonisti Ficarra e Picone conosce bene i tempi comici e presta la sua bonomia ad una storia che rispecchia i nostri tempi confusi: e dunque fa la scelta intelligente di non offrire soluzioni ma punti di vista, senza chiudere fino in fondo nessuna linea narrativa, né riannodare tutti i fili.
Santocielo non sposta l'asse della cultura cinematografica italiana o i confini della commedia nostrana, ma si propone con garbo e gentilezza; non offre soluzioni facili (e cinematograficamente prevedibili) ma piccole consolazioni adatte per quelle feste in cui, in teoria, dovremmo essere tutti meno incattiviti contro il mondo. Recensione ❯
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La terza età, poco rappresentata nel nostro cinema, vive e lotta con noi. Commedia, Italia2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
L'incontro tra Gerri e Tom fa nascere un'accesa competizione che darà vita a una serie di esilaranti sfide tra nonni, senza esclusione di colpi... e colpi di scena. Espandi ▽
Gerri (Vincenzo Salemme) è un nonno attento e premuroso, vive con la famiglia della figlia, aiuta in casa e si prende cura dei suoi amati nipoti. In questo perfetto equilibrio familiare irrompe nonno Tom (Max Tortora), che dopo anni vissuti all'estero torna in Italia per trascorrere un po' di tempo con i nipotini. Esuberante e chiassoso, nonno Tom è pronto a infrangere ogni regola stabilita da nonno Gerri pur di realizzare i desideri dei bambini e conquistare il loro amore.
Dall'incontro tra Gerri e Tom nascerà un'accesa competizione che darà vita a una serie di esilaranti sfide tra nonni, senza esclusione di colpi... e colpi di scena. Recensione ❯
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Un'insegnante stringe un forte legame con cinque studenti che si trasformerà in qualcosa di pericoloso. Espandi ▽
Miss Novak, giovane insegnante con ambizioni 'purificatrici', viene assoldata da un liceo privato per tenere un corso nutrizionale innovativo. Raccolto un gruppo di studenti volontari, lo educa progressivamente al digiuno secondo un rito preciso e un protocollo stretto di meditazione. Il programma diventa presto insostenibile per i partecipanti. Le loro abitudini alimentari verranno completamente stravolte fino a ridursi al nulla, tra lo stupore e l'apprensione dei genitori. Assenti o ingombranti, quando decideranno di agire, per i loro figli sarà già troppo tardi.
Quattro anni dopo Little Joe, insidiosa opera di science-fiction intorno a una pianta geneticamente modificata, Jessica Hausner gira un altro film in lingua inglese, un altro film 'fantastico', una nuova satira gelida e sofisticata del modernismo occidentale.
Tra humour freddo e crudeltà formale, Jessica Hausner punta il dito su le derive contemporanee: le dottrine pericolose e la sfiducia nella scienza. E a questo punto il problema di Club Zero risiede nel suo tono beffardo e fasullo, che si prende costantemente gioco dei suoi personaggi e serve una morale reazionaria sulla stupidità umana, su una (neo)borghesia incapace nel suo isolamento di classe di interessarsi a d'altro che a se stessa. Recensione ❯
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Un grande affresco che vuole rendere giustizia a chi ha subito una prevaricazione in nome degli 'affari'. Drammatico, USA2023. Durata 206 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nel 1920 una tribù di indiani viene massacrata. L'Fbi indaga e risolve uno dei casi più difficili della storia. Espandi ▽
Oklahoma, primi anni Venti. Ernest Burkhart ha combattuto in guerra e torna nella nativa Fairfax in cerca di fortuna. Su consiglio dello zio, Ernest sposa una donna nativo-americana, Molly, in parte perché spera di appropriarsi delle sue ricchezze, in parte perché ne è davvero innamorato. Nella Nazione Indiana gli Osage si stanno ammalando e muoiono uno dietro l'altro di una strana "consunzione", o di quella malinconia che i conquistatori sono ben contenti di far loro affogare nell'alcool. Quelle morti sono strategiche e stanno avvenendo anche nella famiglia di Molly.
Killers of the Flower Moon, ispirato al romanzo omonimo di David Grann, stana il peccato originale degli Stati Uniti: quella avidità e prepotenza di cui i pionieri si autoassolvono raccontandosi un mare di bugie. un grande affresco che, prendendo le mosse da una serie di delitti, si libera della detection per illuminare le dinamiche dietro i comportamenti criminali, e il lato oscuro dell'animo umano che li razionalizza come "affari".
Su tutti giganteggia Robert De Niro, che nel ruolo di Bill "il Re" Hale fa confluire tante sue caratterizzazioni precedenti, da Al Capone a Max Cady, regalandogli un'ambiguità diabolica e una bonomia terrificante nella sua totale mancanza di reale empatia. Recensione ❯
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Un film da ricordare. Claudio Bisio esordisce con l'urgenza di condividere riflessioni ed emozioni. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La missione di tre bambini durante la seconda guerra mondiale. Espandi ▽
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
L'esordio alla regia di Claudio Bisio appartiene alla categoria di quelli che non si dimenticano. Bisio guarda ai suoi giovanissimi e straordinari protagonisti con il desiderio di fare un film che arrivi al pubblico più vasto senza però scegliere soluzioni facili o scorciatoie narrative anche quando modifica, come è necessario fare, elementi anche importanti del romanzo. Si sente l'urgenza di condividere pensieri, riflessioni (non solo, si badi bene, sul passato) ed emozioni.
Qualcuno sa ancora rinvenire dentro di sé l'innocenza, lo sguardo comunque ancora aperto alla meraviglia che è proprio dei bambini, nonostante tutti i possibili condizionamenti. Bisio c'è riuscito e ha trovato anche il modo migliore per comunicarlo. Recensione ❯
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Un classico 'film idea' che parte da una buona intuizione ma si perde tra gli stereotipi e un'idea obsoleta di società. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Alberto è un marito e un padre felice. Ha però un cruccio: avere solo figlie femmine. Il film racconta la storia di Alberto che, grazie a una magia, si ritrova improvvisamente padre di quattro figli maschi. Espandi ▽
Volevo un figlio maschio è il classico “film idea” che parte da una buona intuizione di commedia e poi però si perde seguendo uno svolgimento dissennato, ovvero privo di ogni logica. In compenso tracima stereotipi sul maschile e il femminile che, al di là di qualsiasi political correctness, dimostrano un totale scollamento dalla realtà: ad esempio nel dare per scontato che la dieta vegetariana fra i giovani sia appannaggio esclusivamente femminile o che “la violenza come alternativa al dialogo” sia una prerogativa “di genere” maschile. Questa divisione manichea non solo non rispecchia il presente, ma impedisce di dare ai personaggi delle caratteristiche meno scontate e più sorprendenti - oltre che più divertenti. Enrico Brignano e Giulia Bevilacqua fanno del loro meglio per destreggiarsi all’interno di una sceneggiatura scritta a quattro mani da Gianluca Bompressi, Manuela D’Angelo, Pierpaolo Piciarelli e Neri Parenti, che dirige da consumato professionista il ritmo e i tempi comici ma rimane ancorato a schemi narrativi ormai superati e a una visione della società obsoleta. Recensione ❯
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Una storia d'amore contemporanea che trae spunto da Giacomo Leopardi. Espandi ▽
Roberta e Davide stanno felicemente insieme da quattro anni da quando si sono incontrati e innamorati al Museo di Casa Leopardi a Recanati: oggi Davide sta cercando di affermarsi come pittore, mentre Roberta, nonostante la sua passione letteraria, è diventata un agente immobiliare e lavora nell'agenzia di Davide, sposato alla ricca e annoiata Greta ma segretamente innamorato di lei. Quando Roberta scopre che Davide all'inizio della loro relazione l'ha tradita, il rapporto tra i due entra in crisi profonda e la ragazza comincia ad interessarsi a Lorenzo, il commesso del supermercato che ha un tatuaggio "leopardiano" sul polso. Ma anche nelle relazioni non tutto è come sembra e come nel nastro di Moebius due persone possono camminare nello stesso spazio ma ritrovarsi alla fine in punti diametralmente opposti. Recensione ❯
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Due gemelle, identiche nell'aspetto ma diverse nell'anima, vivono vite opposte: una nello spietato mondo dell'alta finanza, l'altra nell'universo onirico dell'arte. Espandi ▽
Due gemelle, con un passato tragico, che affonda le sue radici nell’infanzia. Due gemelle che vivono vite opposte: una è un’artista senza successo, che si immalinconisce in teatrini semideserti. Stanno per ritrovare il controllo sulla propria vita, e su quella di uomini importanti. Ma i loro destini paralleli riservano drammatiche sorprese. L’ultimo lavoro per il grande schermo di Julian Sands –che riunisce di nuovo le “indivisibili” gemelle Fontana – è un thriller con qualche stereotipo narrativo, ma una sorprendente levigatezza formale. Fra Roma e la penisola araba, fra il Ninfeo di Villa Giulia a Roma e le strade a molteplici corsie sotto i grattacieli di Dubai, si snoda una storia la cui sceneggiatura porta ben cinque firme. Eppure, o forse proprio per questo, sembra la sceneggiatura la parte più fragile del film. Paradossalmente, funziona tutto meglio quando non ci sono dialoghi: emerge la fluidità della regia di Valerio Esposito, ci si immerge con lui nello splendore di alcune location. Ogni movimento di macchina è fluido, vivo. Teniamolo d’occhio, questo regista. Recensione ❯
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Ethan Hunt e il suo team IMF devono rintracciare un'arma pericolosa prima che cada nelle mani sbagliate. Espandi ▽
Un sottomarino sovietico viene affondato da un proprio torpedo: lanciato contro una minaccia fantasma, gli viene poi ritorto contro dall'intelligenza artificiale infiltrata a bordo del sistema. È solo una delle azioni di quella che viene definita “entità”, una IA divenuta senziente su cui tutti vogliono mettere le mani, ma a sua volta decisamente capace di difendersi e di contrattaccare. Il montare della crisi coinvolge così l'IMF ed Ethan Hunt, che inizia la sua nuova impossibile missione. Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno continua la tradizione spettacolare della serie, ma è sia più comico, sia più drammatico dei capitoli precedenti. Tom Cruise, com'è noto, si cimenta negli stunt in prima persona e questo dà alle scene d'azione una maggior concretezza, aiutata anche da un comparto di effetti speciali che cerca soluzioni analogiche anziché abusare di CGI. È notevole in questo senso anche l'impegno delle sue due nemesi, interpretate da Esai Morales e soprattutto da Pom Klementieff, che sfoggia una bellezza dai tratti molto particolari, oltre a una notevole ferocia nelle scene di corpo a corpo. Mission: Impossible almeno dai tempi di Protocollo Fantasma di Brad Bird, non un'impresa da poco per una serie arrivata al settimo capitolo. Recensione ❯
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Tartaglia aggiorna la storia sulla struttura del film precedente ma il risultato è più fiacco e meno originale. Commedia, Italia2023. Durata 93 Minuti.
Dopo le rocambolesche e divertentissime disavventure in "La valigia sul letto", torna la sgangherata banda di antieroi. Espandi ▽
Ancora a ruota libera, tredici anni dopo La valigia sul letto. Da Salemme a Tartaglia, prosegue una tradizione della commedia partenopea che guarda all’improvvisazione come forma di libertà in cui, a partire dal canovaccio, esplodono gag verbali e sketch che si basano anche sulla variazione minima della stessa situazione, come la Fiat 127 con le bottiglie d’acqua.
Il trio Biagio-Izzo-Maurizio-Casagrande-Eduardo Tartaglia riaggiorna la storia sulla struttura del film precedente, sul modello di una pièce teatrale fatta di colpi di scena, apparizioni improvvise e tracce di una componente sentimentale stavolta più accentuata come nel caso del rapporto tra Antimo e il figlio Camillo. Il risultato però è più fiacco proprio perché la commedia non si riesce a integrare con il poliziesco. C’è di nuovo la valigia sul letto fa fatica a frenare le molte battute che spesso mancano il bersaglio e non riesce davvero a rinnovare un repertorio stanco e in debito d’ossigeno come, per esempio, nell’inquadratura dei boss che lavorano a maglia. Recensione ❯
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Un caso da manuale di cinema senza alcuna idea: un'apocalisse raccontata con la grandeur di un picnic. Azione, Avventura, Fantascienza - USA2023. Durata 117 Minuti.
Un'epica avventura in giro per il mondo, dove ritroviamo gli Autobot e una nuova generazione di Transformer, i Maximal, che prendono parte all'eterna battaglia sulla terra tra Autobot e Decepticon. Espandi ▽
Sul mondo dei Maximals, robot con la forma di animali terrestri, giunge il divora pianeti Unicron, in cerca della chiave di transcurvatura. I Maximals però fuggono portandola con sé. Nella New York del 1994, nel mentre, l'ex soldato Noah Diaz e la brillante archeologa Elena Wallace navigano difficoltà personali e soprattutto professionali, che li portano, in modo diverso, a scoprire l'esistenza dei Transformers. Per questi ultimi la chiave di Transcurvatura sarebbe il solo modo di ritornare sul pianeta nativo di Cybertron, ma la minaccia di Unicron è troppo grande per correre dei rischi.
Formalmente sequel di Bumblebee e prequel degli altri film della saga, Transformers - Il risveglio è un caso da manuale di cinema senza alcuna idea, prodotto solo per perpetuare un franchise.
Il sottotitolo di Transformers - Il risveglio diventa subito involontariamente autoironico: la saga non riesce infatti a scuotersi dal letargo e ripete i propri luoghi comuni, dal giovane che scopre l'esistenza dei Transformers, fino a scontri dove l'azione è uno sfiancante cozzare di pixel più o meno grigi. Recensione ❯
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Cresce Miles e cresce anche la saga, che si fa più grande, colorata e continua a far brillare gli occhi. Animazione, Avventura, Azione - USA2023. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
240 personaggi all'azione all'interno di sei universi differenti: il secondo capitolo del franchise allarga gli orizzonti. Espandi ▽
Cresce Miles, e cresce anche la saga: tutto è più grande e colorato, ma tutto si tiene per la grande scrittura e attenzione ai personaggi. In Spider-Man: Across the Spider-Verse, capitolo di mezzo della trilogia ragnesca dedicata a Miles Morales, è Miles a viaggiare tra le dimensioni “altre”, quindi è il nostro sistema estetico-percettivo a virare. Ma il film però non si regge soltanto sullo strappo dato dal comparto estetico, perché vicende e protagonisti sono anche loro scolpiti in profondità – e questo a partire dallo stesso spirito che ha infiammato l’animazione del film. I vati Lord e Miller, bravi, molto bravi a scrivere e produrre, sono bravi, bravissimi nel cogliere appieno l’aura unica e inscalfibile del personaggio di Spider-Man, battezzando l’unica operazione possibile: non mettere in piedi l’ennesimo aggiornamento del personaggio quanto raccoglierne l’eredità per portarla avanti in modo nuovo e personalissimo. È un coming of age continuo, quello di Miles. Se nel primo Spider-Man: Un nuovo universo la bussola era data dalla definizione di chi si è, in questo Spider-Man: Across the Spider-Verse la sfida è quella di difendere quello che si è diventati dal mondo esterno, per non dimenticare da cosa si è venuti e prepararsi a tutto il resto. Recensione ❯
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Registi e cast ci credono: l'obiettivo è un contagioso divertimento per famiglie che unisce avventura, azione e commedia. Latita però il pathos. Fantasy, Avventura - USA2023. Durata 134 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco di ruolo in un'avventura divertente e ricca di azione. Espandi ▽
Edgin e Holga si trovano in una prigione nelle lande innevate della Valle dal vento gelido. A Sud dei monti si trova la più mite Costa della Spada, dove si ergono le più grandi città del mondo di Faerûn. Edgin e Holga sono finiti in galera dopo un colpo andato male. Troveranno presto il modo per evadere e ricongiungersi alla figlia di Edgin, che però è ora accudita dal loro ex alleato Forge, un astuto truffatore. Per sventare i piani dei due la banda si mette alla ricerca di un elmo capace di annullare i sigilli magici, ma non è un'impresa semplice.
Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri riporta sullo schermo il gioco di ruolo più celebre del mondo e lo fa con l'intento di incantare più le famiglie che i giocatori veterani. I registi e il cast vogliono crederci e fanno il possibile per trasmettere un senso di contagioso divertimento.
Neverwinter e dintorni sono però quanto di più simile a un fantasy generico, con poca personalità, e infatti, nonostante il gran numero di nomi messi in bocca ai personaggi, il mondo di Faerûn emerge poco o nulla. Nonostante l'ingegno, le battute e il carisma degli attori, purtroppo alla fine il pathos latita. Recensione ❯
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Canet reinventa i protagonisti ed elogia l'amicizia, ma il soggetto originale fa rimpiangere le invenzioni a fumetti. Commedia, Francia2023. Durata 111 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
L'unica figlia dell'imperatore cinese Han Xuandi fugge da un principe e si rifugia in Gallia alla ricerca di un aiuto. Riuscirà a trovare i due valorosi guerrieri Asterix e Obelix? Espandi ▽
Con Asterix e Obelix. Il Regno di Mezzo non si può più parlare di commedia ma di comico puro, quello delle sberle a destra e a manca, dei giochi di parole che strizzano l’occhio ai tormentoni televisivi, che ridicolizzano le istanze sociali più bollenti, dal vegetarianesimo al femminismo, e nello stesso tempo se ne servono, assestando un colpo al cerchio e uno al marketing. Ultimo grande franchise del cinema francese, esportato sull’onda dell’amore per i fumetti di Goscinny e Uderzo, Asterix sullo schermo ha cambiato pelle più di una volta, inseguendo la chimera di accontentare un pubblico sempre più vasto, internazionale, transgenerazionale. Per questo quinto film, il primo a non essere tratto da un albo specifico, Guillaume Canet si fa in tre - regista, co-sceneggiatore, e interprete principale - al fianco di un nuovo Obelix, Gilles Lellouche, che punta giustamente più sulla tenerezza che sul confronto col colosso Depardieu. Recensione ❯
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Un assassino, al suo ultimo contratto, viene ingaggiato per uccidere sette persone sparse in tutto il mondo; senza immaginare che gli obiettivi siano a loro volta assassini assunti per ucciderlo. Espandi ▽
Un assassino, al suo ultimo contratto, viene ingaggiato per uccidere sette persone sparse in tutto il mondo; senza immaginare che gli obiettivi siano a loro volta assassini assunti per ucciderlo. Trasformandosi dunque da cacciatore a preda, la sua unica possibilità per sopravvivere è scoprire la misteriosa mente che si cela dietro al piano mortale. Recensione ❯
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