Un grande padre che ha pesato profondamente sulla sua carriera di attrice. Ma dietro questa giovane interprete cinematografica e teatrale si è nascosto anche un po' dello stesso talento del tanto amato genitore. Seppur non abbia lo stesso successo paterno, Kate Burton si è trasformata in una splendida primadonna del teatro americano e in una ottima caratterista del grande e del piccolo schermo.
Figlia d'arte
Figlia dell'attore Richard Burton e della produttrice Sybil Williams, nasce in Svizzera, ma cresce a Manhattan (dopo il noto divorzio dei genitori), con sua sorella autistica Jessica, e le sorellastre Amy Christopher (figlia del matrimonio della madre con l'attore Jordan Christopher) e Maria Burton (figlia del matrimonio del padre con Elizabeth Taylor). Inizialmente, vuole fuggire dal mondo cinematografico che ha inglobato praticamente quasi ogni membro della sua famiglia (persino il suo padrino lavora nello spettacolo, è infatti il commediografo e attore Emlyn Williams) e si dedica allo studio della Russia e della storia europea alla Brown University. Successivamente, dopo aver lavorato con il Production Workshop, la compagnia teatrale dell'ateneo, comincia a pensare che forse la carriera diplomatica non è la scelta giusta e, sentendo lo stesso fuoco sacro che aveva già bruciato suo padre, sceglie di iniziare a studiare recitazione alla Yale University School (dove sarà compagna di classe dell'attrice Jane Kaczmarek), dalla quale uscirà laureata nel 1983 (la Burton avrà comunque il dottorato onorario dalla Brown University nel 2007). Nonostante goda della doppia cittadinanza anglo-americana, si definirà un'attrice statunitense.
Il primo debutto con suo padre
C'è da sottolineare il fatto che la Burton, aveva cominciato a recitare da ragazza in un piccolissimo ruolo nel film di Charles Jarrott Anna dei mille giorni (1969) proprio accanto a suo padre, a Geneviève Bujold, a Irene Papas e Vernon Dobtcheff. Riprende questo mestiere nel 1983 con il film Doonesbury - A Broadway Musical di Jacques Levy, ma il film passa praticamente invisibile davanti agli spettatori. Molto meglio andò invece la sua piccola parte nel film d'avventura Grosso guaio a Chinatown (1986) di John Carpenter, nel quale interpreta il ruolo di una giornalista d'assalto.
I tanti ruoli cinematografici
Negli Anni Novanta, ha dei minuscoli ruoli in Cercasi superstar (1993) e Il club delle prime mogli (1996) con Goldie Hawn, successivamente diventa una delle protagoniste femminili del film August (1996) di e con Anthony Hopkins. A questo seguiranno: Tempesta di ghiaccio (1997) con Sigourney Weaver e Kevin Kline; Celebrity (1998) di Woody Allen con Kenneth Branagh; The Opportunists (2000) con Christopher Walken; Unfaithful - L'amore infedele (2002) con Richard Gere; Swimfan - La piscina della paura (2002); Stay - Nel labirinto della mente (2005); Disastro a Hollywood (2008) con Robert De Niro, Sean Penn e Bruce Willis; Max Payne (2008); il ruolo della segretaria Janine nella commedia romantica Remember me (2010); Quella sera dorata (2009) dove ritorna a lavorare con James Ivory; e il ruolo della candida madre di Aron Ralston nel bellissimo 127 Ore (2010) di Danny Boyle con James Franco e Amber Tamblyn. Seppur si tratti di una manciata di minuti, la Burton riesce a esprimere tutta la tenerezza, la grazia e la sicurezza tipiche di una madre comune.
La mamma di Meredith Grey
Televisivamente, è stata la protagonista e la co-protagonista di molte miniserie: Evergreen (1985); Ellis Island (1984); La valle dei pini (1994) con Jacob Young; Monty (1994); e soprattutto Grey's Anatomy (2005-2007) con Sandra Oh, Justin Chambers, Chandra Wilson, Patrick Dempsey, Katherine Heigl, Sara Ramirez, Eric Dane, T.R. Knight e Isaiah Washington, nel difficile ruolo della madre della protagonista (Ellen Pompeo) affetta dalla sindrome di Alzheimer. Una parte, quella di Ellis Grey, che le è valsa ben due candidature agli Emmy. Ha poi partecipato ad altri telefilm (Oltre il ponte, Criminal Intent, Giudice Amy, The Practice - Professione Avvocati, The West Wing, Numb3rs, Medium, The Good Wife) e a un gran numero di film tv: Obsessed - Ossessione (2002); Il diario di Ellen Rimbauer (2003); e Empire Falls - Le cascate del cuore (2005) con Paul Newman, dove interpreta la disabile Cindy.
La luminosa carriera teatrale
Come attrice teatrale, ha cominciato a calcare il palcoscenico nello spettacolo di Broadway "Present Laughter", firmato da Noel Coward e diretta da George C. Scott. Negli anni seguenti, ha lavorato a "Doonesbury", "An American Daughter" e "The Beauty Queen of Leenane". Plurinominata agli Tony Award come miglior attrice per "Hedda Gabler" (2002) , "The Elephant Man" (2002) e "The Constant Wife" (2005), è stata una delle tre attrici (le altre sono Amanda Plummer e Dana Ivey) a essere due volte candidata al premio teatrale lo stesso anno. Ha lavorato anche nei palcoscenici Off-Broadway con il Second Stage Theatre in "The Water's Edge" di Theresa Rebeck, accanto a Tony Goldwyn e lo stesso anno ha portato sulle scene "The Cherry Orchard" con il Boston's Huntington Theatre. Ha lavorato anche nel musical con "Spring Awakenin", rimpiazzando l'attrice Christine Estabrook, e ha interpretato magnificamente il ruolo dell'attrice Katharine Cornell in "The Grand Manner" (2010).
Lettrice di audiolibri
È una lettrice di audiolibri molto ricercata. Solitamente audioregistra i libri di Patricia Cornwell, Lisa Scottoline, Iris Johansen e Dean Koontz.
Vita privata
È sposata dal 1984 con il regista teatrale e direttore del Massachusetts Williamstown Theatre Festival Michael Ritchie. I due si sono incontrati durante il suo debutto sulle scene, nel 1982, con "Present Laughter". Hanno due figli, Morgan e Charlotte Ritchie.
