romilda vanitoti
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martedì 7 febbraio 2017
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un romantico passo a due
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Un romantico passo a due che ammalia per il candore dei protagonisti
Los Angeles, la città delle stelle, è ancora il posto dove si costruiscono e si demoliscono i sogni. Ne sa qualcosa Mia, barista e aspirante attrice, che si presenta a un provino dopo l'altro senza essere mai presa in considerazione. Anche Sebastian, aspirante pianista di jazz, non ha vita facile, tra bollette da pagare e datori di lavoro che non apprezzano le sue composizioni al piano. Quasi per caso, Mia e Sebastian incrociano le loro vite e i loro sogni, ma si separano a un passo dalla loro realizzazione. Damian Chazelle miscela la leggerezza del musical e la profondità dei dramma sentimentale, e attinge senza per questo farne un copia e incolla al suo unico film precedente: come già in Whiplash, torna la passione per il jazz e, soprattutto, la tensione tra l'ambizione e la difficoltà di raggiungere i risultati, tra il presente vissuto come limitante e il futuro minaccioso e carico di angoscia.
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Un romantico passo a due che ammalia per il candore dei protagonisti
Los Angeles, la città delle stelle, è ancora il posto dove si costruiscono e si demoliscono i sogni. Ne sa qualcosa Mia, barista e aspirante attrice, che si presenta a un provino dopo l'altro senza essere mai presa in considerazione. Anche Sebastian, aspirante pianista di jazz, non ha vita facile, tra bollette da pagare e datori di lavoro che non apprezzano le sue composizioni al piano. Quasi per caso, Mia e Sebastian incrociano le loro vite e i loro sogni, ma si separano a un passo dalla loro realizzazione. Damian Chazelle miscela la leggerezza del musical e la profondità dei dramma sentimentale, e attinge senza per questo farne un copia e incolla al suo unico film precedente: come già in Whiplash, torna la passione per il jazz e, soprattutto, la tensione tra l'ambizione e la difficoltà di raggiungere i risultati, tra il presente vissuto come limitante e il futuro minaccioso e carico di angoscia. La la land, titolo scherzoso che dà il via a un motivetto accattivante, è anche un romantico passo a due, che ammalia per il candore dei suoi protagonisti. Bellissima la scena d'apertura nella giugla mettopolitana di L.A., vera overture della storia dove entrano in scena Mia e Sebastian insieme a una frotta di ballerini e cantanti in cerca di un posto al sole nella città dei sogni, vista per una volta da un'altra prospettiva: a dispetto dei colori sgargianti dei poster alle pareti c'è un cupezza nei discorsi e nel modo di approcciarsi alla vita che solo l'amore riesce a mitigare. Memorabile la scena in cui una sera d'inverno Mia, entrando in un locale da cui proviene musica jazz, si imbatte nella stessa persona che gli aveva suonato il clacson in fila a una coda interminabile di auto. Tutto parte da lì, da un incontro casuale che li porta a condividere gli stessi sogni e le medesime ambizioni, a darsi sostegno reciproco finché entrambi non gettano la spugna di fronte agli ostacoli che si frappongono alla loro relazione. Con un mix di ironia e saggezza, Chazelle si dimostra abile nel muoversi all'interno di una storia d'amore dall'inizio fino alla fine, lasciando spazio anche per l'ottica del "cosa sarebbe successo se". Molto americano, ma anche legittimamente romantico, ladddove la frontiera della realizzazione personale è spostata più in qua dalla sublimazione dall'amore, resa possibile dalla prova schietta e onesta degli attori.
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ollipop
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venerdì 17 febbraio 2017
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due vite due sogni
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Cimentarsi nel musical ,genere che ha visto non pochi capolavori nella storia del cinema , non e' certo impresa facile : inevitabili i confronti , le critiche e gli scontati sostenitori da un lato e i denigratori dalll'altro .
musical e' spettacolo : il tema trattato ogni volta ha si un suo significato e una sua importanza , ma non e' necessariamente la sola chiave di lettura : e' come si realizza utilizzando tutto cio che il musical ti offre tecnicamente: ballo coreografia musica colori e dentro questo caleidoscopio possono entrare momenti di vita che cavalcano uno stereotipo collaudato : l'amore , i sogni e il loro realizzarsi e soprattutto il prezzo che spesso inevitabilmente si paga.
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Cimentarsi nel musical ,genere che ha visto non pochi capolavori nella storia del cinema , non e' certo impresa facile : inevitabili i confronti , le critiche e gli scontati sostenitori da un lato e i denigratori dalll'altro .
musical e' spettacolo : il tema trattato ogni volta ha si un suo significato e una sua importanza , ma non e' necessariamente la sola chiave di lettura : e' come si realizza utilizzando tutto cio che il musical ti offre tecnicamente: ballo coreografia musica colori e dentro questo caleidoscopio possono entrare momenti di vita che cavalcano uno stereotipo collaudato : l'amore , i sogni e il loro realizzarsi e soprattutto il prezzo che spesso inevitabilmente si paga.
in La La Land ci sono tutti gli ingredienti : la vita e' un viaggio e ognuno di noi ha il proprio percorso e i propri sogni da realizzare : la splendida iniziale sequenza in autostrada dove la musica via via via coinvolge in un effetto domino sconosciuti automobilisti rende con rara efficacia il senso stesso del film : la vita e' un musical : la musica e' la colonna sonora della vita stessa : si canta si balla ma si soffre anche : il percorso dei due protagonisti nella ricerca di un sogno da realizzare via via si sdoppia ed ognuno raggiungera' il proprio scopo ma perdera' qualcosa di molto prezioso : ne e' valsa la pena?
Tema banale? forse ma la vita ci propone temi che sembrano banali ma nascondono in questa facile lettura tutte le sensazioni che accompagnano la nostra lotta per realizzarci: solitudine, frustrazione e spesso amara constatazione di un fallimento insuperabile,
Il film rende tutto questo con pacata nostalgia senza enfasi supportato da una splendida fotografia e da una originale quanto efficace sceneggiatura : e poi bravissima lei i cui mezzi espressivi valgono davvero uno dei tanti Oscar a cui il film e' candidato.: troppi firse e in effetti il rischio di entrare in sala prevenuti e' reale: si rischia di perdere un bel film
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liuk!
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domenica 25 giugno 2017
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5 stelle piene
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Non sono un amante del jazz e detesto i musical, con queste premesse mi sono seduto a vedere La La Land, incuriosito dall'Oscar alla sempre bravissima Emma Stone ed ancor più incuriosito dal mancato Oscar come miglior film, andato ad un filmetto di serie B come Moonlight.
Già dopo pochi minuti ho percepito l'immensità dell'opera, una potenza visiva grandiosa che fondeva colori e musiche, che univa l'epoca attuale agli anni '60 senza quasi accorgersi dello stacco, tutto reso in sordina con grande delicatezza e, soprattutto, raffinatezza. I riferimenti a film classici sono innumerevoli ma nulla è copiato, semplicemente rivisitato in grande stile ed arricchito con attori veri, bravi anzi bravissimi.
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Non sono un amante del jazz e detesto i musical, con queste premesse mi sono seduto a vedere La La Land, incuriosito dall'Oscar alla sempre bravissima Emma Stone ed ancor più incuriosito dal mancato Oscar come miglior film, andato ad un filmetto di serie B come Moonlight.
Già dopo pochi minuti ho percepito l'immensità dell'opera, una potenza visiva grandiosa che fondeva colori e musiche, che univa l'epoca attuale agli anni '60 senza quasi accorgersi dello stacco, tutto reso in sordina con grande delicatezza e, soprattutto, raffinatezza. I riferimenti a film classici sono innumerevoli ma nulla è copiato, semplicemente rivisitato in grande stile ed arricchito con attori veri, bravi anzi bravissimi. L'Oscar alla Stone è forse il premio più meritato degli ultimi dieci anni ma anche Gosling non è da meno.
Non mi soffermo sulla storia, di cui si è scritto e parlato già a sufficienza, mi limito a dire che il finale, tristissimo e melanconico, è uno dei migliori di cui ho memoria.
Per quanto mi riguarda La La Land è un capolavoro assoluto e merita come minimo un paio di visioni.
Chapeau.
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elpanez
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venerdì 27 gennaio 2017
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una hollywood classica in salsa moderna
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La La Land. Una Hollywood classica modernizzata in modo eccellente e mai vista prima. Chazelle ci propone una vera e propria pietra miliare del cinema in salsa moderna, riuscendo a raccontare una storia davvero coinvolgente con una componente musical in modo molto efficace. La regia è dinamica e funziona alle perfezione con la sceneggiatura.Il prologo è una pura goduria, la cinepresa crea un senso d'immersione nella scena stupefacente. I cambi e i giochi di camera sono in grado di rendere l'azione fluida implicando un magistrale proseguirsi degli eventi Le storie dei due protagonisti vengono gestite tale da creare suspence e da immedesimarvi completamente nei personaggi.
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La La Land. Una Hollywood classica modernizzata in modo eccellente e mai vista prima. Chazelle ci propone una vera e propria pietra miliare del cinema in salsa moderna, riuscendo a raccontare una storia davvero coinvolgente con una componente musical in modo molto efficace. La regia è dinamica e funziona alle perfezione con la sceneggiatura.Il prologo è una pura goduria, la cinepresa crea un senso d'immersione nella scena stupefacente. I cambi e i giochi di camera sono in grado di rendere l'azione fluida implicando un magistrale proseguirsi degli eventi Le storie dei due protagonisti vengono gestite tale da creare suspence e da immedesimarvi completamente nei personaggi. La sceneggiatura è incisiva e funziona, i dialoghi sono avvincenti, sublimi, reali, spontanei. Essa riesce a catapultarti completamente nel rapporto fra i due personaggi sottolineandone difetti, pregi, conflitti e stati d'animo. I colori risaltano, mettendo in scena una fotografia accesa e definita. Emma Stone è passionale, profonda, a ogni suo sguardo ti ci perdi dentro; interpretazione all'altezza, grandissima attrice, cantante e ballerina (inoltre questo ruolo le calzava a pennello per la simile vita che ha condotto lei stessa). Goslin inscena un personaggio spontaneo, ambizioso e sicuro di se stesso, con un tono comico davvero perfetto. La colonna sonora: stiamo parlando di musical, è fondamentale e l'importanza della musica in questa opera la si sente eccome, è la terza protagonista del film che accompagna i primi due per tutto il film, fenomenale. Infine ci troviamo davanti ad un opera scritta e diretta in modo eccelso, talvolta tende a cadere nei soliti cliché ma piacevoli poiché ricordano i grandi classici, ma La La Land è un passo sopra, poiché stravolge nel finale, azzarda e stupisce. Quando uscirete dalla sala avrete un sorriso a 32 denti, ci posso mettere la mano sul fuoco.
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paolo salvaro
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domenica 29 gennaio 2017
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sogni e stelle a mulholland drive
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Impressionante e maestoso film di Chazelle che può trotterellare allegro verso uno degli Oscar al miglior regista più meritati di sempre. Questo ragazzo ha diretto una delle opere d'arte più belle che io abbia mai avuto il piacere di vedere, un'autentica delizia per tutti i sensi. Movimenti di macchina, coreografie, giochi di luce e interpretazioni del genere si riescono a trovare tutte insieme in un solo film forse una volta ogni 100 anni, per non parlare dell'ambientazione perfetta per un cocktail di magia, eleganza ed armonia del genere: la Los Angeles degli anni '50. Che? E' ambientato ai giorni nostri? Si vede pure gente che parla al cellulare? Non me ne frega niente, non mi rovinate il sogno: sono negli anni '50 e stanno andando a vedere Gioventù bruciata perchè è appena uscito nelle sale, punto e basta!
Scherzi a parte, gli edifici ed i costumi di questo film sono talmente ben realizzati che sembra davvero di ritrovarsi in un'altra epoca; non si era mai vista una Los Angeles così luminosa, splendente e che irradiasse così tanta vita, speranza e gioia negli spettatori.
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Impressionante e maestoso film di Chazelle che può trotterellare allegro verso uno degli Oscar al miglior regista più meritati di sempre. Questo ragazzo ha diretto una delle opere d'arte più belle che io abbia mai avuto il piacere di vedere, un'autentica delizia per tutti i sensi. Movimenti di macchina, coreografie, giochi di luce e interpretazioni del genere si riescono a trovare tutte insieme in un solo film forse una volta ogni 100 anni, per non parlare dell'ambientazione perfetta per un cocktail di magia, eleganza ed armonia del genere: la Los Angeles degli anni '50. Che? E' ambientato ai giorni nostri? Si vede pure gente che parla al cellulare? Non me ne frega niente, non mi rovinate il sogno: sono negli anni '50 e stanno andando a vedere Gioventù bruciata perchè è appena uscito nelle sale, punto e basta!
Scherzi a parte, gli edifici ed i costumi di questo film sono talmente ben realizzati che sembra davvero di ritrovarsi in un'altra epoca; non si era mai vista una Los Angeles così luminosa, splendente e che irradiasse così tanta vita, speranza e gioia negli spettatori. Se da un lato David Lynch in Mulholland Drive aveva posto l'attenzione su tutto ciò che di sbagliato, marcio e corrotto vi è nello star system, facendo viaggiare lo spettatore tra i deliri e gli incubi più atroci della protagonista e trasformando l'amore stesso in una forza autodistruttiva, letale e spietata, dall'altro invece Damien Chazelle, pur non lesinando indirette frecciatine e critiche rivolte a quello stesso mondo, fa vivere un sogno romantico ai suoi protagonisti a cavallo tra malinconia e comicità, tra i balli più gioiosi e le camminate più solenni, tra la gioia di un momento e l'insoddisfazione cronica tipica dell'essere umano; indipendentemente da ciò che riuscirà o non riuscirà a raggiungere nel corso della sua vita, non si può mai ottenere davvero tutto. Ora, non volevo fare dei paragoni tra i due film che poco o nulla hanno in comune, ma solo far notare come si possa parlare di cose molto simili anche in generi completamente diversi ed arrivando ad assai diverse conclusioni. Ci saranno sempre un'attrice affermata che entra nel bar catturando l'attenzione e l'ammirazione di tutti ed una giovane di belle speranze dall'altra parte della cassa che sogna di diventare, un giorno, come lei a qualsiasi costo ... ed è per questo che nè Eva contro Eva, nè La La Land saranno mai dimenticati.
Infine, Emma Stone e Ryan Gosling sono stati semplicemente sublimi; la loro intesa e affinità sullo schermo erano talmente evidenti da poterle toccare con mano. Non so se sia mai esistito un film capace di vincere contemporaneamente tutti e 4 i premi per il miglior film, la miglior regia, il miglior attore protagonista e la miglior attrice protagonista, ma La La Land dovrebbe prenderseli tutti e ci sarebbe ancora spazio per altre statuette. A mio avviso passerà molto tempo prima che critici e pubblico riescano a trovarsi così concordi nell'elogiare un film; tra un mese questo potrebbe davvero diventare quel film su 10.000 in grado di fare la storia. Staremo a vedere.
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flyanto
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martedì 31 gennaio 2017
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il sogno americano di due giovani
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Dopo moltissima pubblicità, finalmente esce nelle sale cinematografiche il tanto atteso "La La Land", musical diretto dal giovane Damien Chazelle, già divenuto noto e molto apprezzato dal pubblico per il suo precedente ed originale "Whiplash".
Completamente differente dal suddetto film, se non per la quanto mai evidente passione per la musica jazz di cui entrambe le pellicole sono intrise, "La La Land" racconta il tipico "sogno americano" dei giovani che, con svariate aspirazioni artistiche, e chi più e chi meno talento, sognano di sfondare nel mondo dello spettacolo e per questo si trasferiscono a Los Angeles. I protagonisti della storia rappresentata sono due giovani: lui (interpretato da Ryan Gosling) un abbastanza talebntuoso pianista jazz, che suona per sbarcare uil lunario in locali notturni dovendosi però adattare ai gusti dozzinali" del pubblico; lei (Emma Stone) un'aspirante attrice proveniente da un paesino della provincia, che lavora come cameriera nel bar degli studios holliwoodiani e che indefessamente continua a sostenere provini cinematografici che però non riesce mai a passare.
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Dopo moltissima pubblicità, finalmente esce nelle sale cinematografiche il tanto atteso "La La Land", musical diretto dal giovane Damien Chazelle, già divenuto noto e molto apprezzato dal pubblico per il suo precedente ed originale "Whiplash".
Completamente differente dal suddetto film, se non per la quanto mai evidente passione per la musica jazz di cui entrambe le pellicole sono intrise, "La La Land" racconta il tipico "sogno americano" dei giovani che, con svariate aspirazioni artistiche, e chi più e chi meno talento, sognano di sfondare nel mondo dello spettacolo e per questo si trasferiscono a Los Angeles. I protagonisti della storia rappresentata sono due giovani: lui (interpretato da Ryan Gosling) un abbastanza talebntuoso pianista jazz, che suona per sbarcare uil lunario in locali notturni dovendosi però adattare ai gusti dozzinali" del pubblico; lei (Emma Stone) un'aspirante attrice proveniente da un paesino della provincia, che lavora come cameriera nel bar degli studios holliwoodiani e che indefessamente continua a sostenere provini cinematografici che però non riesce mai a passare. Incontratasi una sera per caso con il protagonista, essi si innamorano ed inbreve tempo iniziano a convivere dividendo la stessa passione per il mondo artistico e soprattutto cercando di relaizzare i propri sogni: lui quello di aprire un locale jazz tutto suo dove suonare, e lei sfondare come attrice. Dopo svariati avvenimenti e non poche difficoltà che conduranno loro anche alla rottura sentimentale, essi riusciranno artisticamente a realizzare i propri sogni, dovendo però "sacrificarsi" sentimentalmente parlando....
La trama, senza alcun dubbio non presenta alcunchè di originale: svariate pellicole precedenti (da "Fame", a "E' Nata una Stella" , e moltissime altri...) hanno presentato sullo schermo il desiderio di realizzare i propri sogni artistici ed il raggiungimento di ciò, inoltre si deve anche aggiungere che l'impostazione generale del film è quella propria dei musicals degli anni '50/'60 e , dunque, forse un poco superata, ma in generale esso è ben diretto, ben interpretato da tutto un cast di attori primari e comprimari professionalmente preparati, ed in definitiva la storia si dimostra assai piacevole da seguire. Una menzione, nonchè lode, occorre senza alcun dubbio indirizzarla ad Emma Stone che emerge su tutti quanti per le sue poliedriche doti artistiche: infatti ella dimostra di saper cantare, ballare e recitare allo stesso tempo. Meno eclatante è Ryan Gosling cche funziona per presenza fisica e come attore, ma sicuramente meno come ballerino e cantante.
Eccessive, forse, tutte le candidature (ben 14!) a cui il film è candidato per la notte degli Oscar, ma per certi aspetti esso deve venire giustamente premiato .
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elpiezo
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martedì 28 marzo 2017
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una deliziosa rincorsa ai propri sogni!!!
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Le vite intrecciate di due ambiziosi artisti che rincorrono il successo per le strade di una Hollywood colorata e festosa. Un incantevole film musicale, un inno all'amore, ai sogni, alla voglia di rivalsa una storia moderna dai sapori vagamente retro'; attraverso un fluido amalgama di canti balli e sequenze romantiche prende vita un'elegante commedia malinconica che ammicca al cinema di un tempo.
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lunedì 6 febbraio 2017
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un omaggio al grande cinema del passato
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In una Los Angeles da cartolina, che fa rimpiangere i bei tempi andati, si muove la vicenda (banalissima peraltro) dell'amore tra i nostri due sognatori. Mia e Sebastian, novelli Ginger Roger e Fred Aister, si muovono in un contesto ricco di citazioni dal passato che rendono questo film un immenso tributo al grande cinema della "classic hollywood". Come non notare tutta una serie di cliché riportati in auge, quale l'appuntamento al cinema dove quasi ci si bacia di fronte a Gioventù Bruciata oppure la passeggiata danzante al Griffith Park. E sullo sfondo una città degli angeli al tramonto, il sole tutto l'anno, i grandi manifesti colorati e i begli abitini anni 50 che compaiono in quasi ogni scena del film rendendo la bella Emma Stone una contemporanea icona di stile.
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In una Los Angeles da cartolina, che fa rimpiangere i bei tempi andati, si muove la vicenda (banalissima peraltro) dell'amore tra i nostri due sognatori. Mia e Sebastian, novelli Ginger Roger e Fred Aister, si muovono in un contesto ricco di citazioni dal passato che rendono questo film un immenso tributo al grande cinema della "classic hollywood". Come non notare tutta una serie di cliché riportati in auge, quale l'appuntamento al cinema dove quasi ci si bacia di fronte a Gioventù Bruciata oppure la passeggiata danzante al Griffith Park. E sullo sfondo una città degli angeli al tramonto, il sole tutto l'anno, i grandi manifesti colorati e i begli abitini anni 50 che compaiono in quasi ogni scena del film rendendo la bella Emma Stone una contemporanea icona di stile. E la musica. Omaggio al grande jazz che scompare, come anche il grande cinema, asserviti entrambi alle richieste dei gusti d'oggi: tra concerti patinati a cui Sebastian si deve arrendere e serie tv a metà tra Pensieri Pericolosi e The OC. I nostri due eroi si muovono in un mondo che non sembra assolutamente conciliarsi con i loro desideri. Eppure ce la faranno, perché dopotutto LA LA LAND non è altro che una bella favola dal retrogusto amaro, in cui due anime si incontrano, si aiutano a vicenda a raggiungere i propri sogni e si lasciano con uno sguardo a ciò che poteva essere. Tutto rimarrà nella memoria, come la colonna sonora, che ossessiona lo spettatore già dal primo tocco sul pianoforte o dal primo fischiettio di Ryan Goslin. Un film che, poi, è perfetto anche tecnicamente, con un utilizzo continuo del piano sequenza che rende ancor più difficile l'interpretazione della coppia. Insomma, un bel risultato per il giovane Chazelle a cui si può perdonare qualche forzatura un po' troppo bonaria e facilona nello svolgersi della vicenda.
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cristian
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mercoledì 8 febbraio 2017
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la felicità nel sogno.
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Scritto (Whiplash; 10 Cloverfield Lane) e diretto (Whiplash) dal giovane e oramai lanciatissimo regista statunitense Damien Chazelle, La La Land, già premiatissimo, si appresta ad essere il mattatore della serata degli Oscar (con ben 14 nominations) e a diventare, probabilmente e non per tutti, uno dei film più importanti degli ultimi anni. Fotografia affidata a Linus Sandgren (Promised Land; American Hustle - L’apparenza inganna; Joy). Musiche di Justin Hurwitz (Whiplash). Ryan Gosling ed Emma Stone appaiono perfettamente connessi l’un con l’altro sfoggiando una prestazione molto fresca e credibile.
Mia (Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling) sono due giovani sognatori in cerca di fortuna e ispirazione nella cinematografica Los Angeles.
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Scritto (Whiplash; 10 Cloverfield Lane) e diretto (Whiplash) dal giovane e oramai lanciatissimo regista statunitense Damien Chazelle, La La Land, già premiatissimo, si appresta ad essere il mattatore della serata degli Oscar (con ben 14 nominations) e a diventare, probabilmente e non per tutti, uno dei film più importanti degli ultimi anni. Fotografia affidata a Linus Sandgren (Promised Land; American Hustle - L’apparenza inganna; Joy). Musiche di Justin Hurwitz (Whiplash). Ryan Gosling ed Emma Stone appaiono perfettamente connessi l’un con l’altro sfoggiando una prestazione molto fresca e credibile.
Mia (Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling) sono due giovani sognatori in cerca di fortuna e ispirazione nella cinematografica Los Angeles. Mia aspira a diventare un’attrice e nel frattempo, tra un provino e l’altro, lavora in una tavola calda, mentre Sebastian è un pianista jazz col sogno di riaprire un vecchio club dismesso dove poter suonare la sua musica, legata ai grandi del passato. I due si incontreranno e si ameranno, ma riusciranno a far convivere aspirazioni così diverse?
Damien Chazelle, con La La Land,mette tra le mani del pubblico un’opera frizzante, giovane, malinconica e sognatrice. E così, dopo il buon riscontro ottenuto con Whiplash, il regista e sceneggiatore statunitense confeziona un prodotto alla portata di tutti ma non per questo da tutti apprezzata. La La Land arriva nelle sale italiane già con un bel carico di premi guadagnati (e ancora da guadagnare) ed è forse proprio questo che ha creato delle aspettative troppo alte in una parte di pubblico la quale alla fine, come avviene quasi sempre in tali casi, rimane delusa. E’ già di per sé difficile scrollarsi di dosso le montagne di giudizi altrui prima di entrare in sala (ci vorrebbe una stanza dedicata alla purificazione sacra lungo i corridoi. Devo proporlo!), figuriamoci in un caso come questo in cui il film è pluripremiato ancor prima di poterne appurare personalmente la genuina qualità. Anyway… La La Land ci presenta una Los Angeles tutta cinematografica. Più volte viene da chiedersi in che periodo storico ci si trovi. Come una sorta di materializzazione dei sogni e della malinconia dei due protagonisti Mia e Sebastian, ogni cosa lungo le strade e nei locali losangelini sembra portare lo spettatore continuamente avanti e indietro nel tempo. Chazelle fa sì che le parti recitate risultino prevalenti in modo percepibile rispetto a quelle musicali le quali costituiscono la porzione maggiormente citazionista del film (si va da Singin’ in the rain a West Side Story). Limitate le abilità canore di Gosling e Stone le quali però risultano tutt’altro che spiacevoli all’ascolto quando messe alla prova. I due attori interpretano egregiamente i rispettivi ruoli. E’ sui loro volti che si rende visibile il protagonista della pellicola, ovvero il sogno, così intangibile eppure sempre percepito come realizzabile. Scopo stesso della vita di ognuno dovrebbe essere quello di riuscire a realizzare i propri sogni. Percorrere quella strada che si conosce soltanto all’imbocco, il cui percorso è misterioso e sconosciuto, può condurre così vicino al sogno da poterlo sfiorare e può a volte, il più delle volte, ingannare, deludere tanto da far pensare che in realtà non ne vale la pena. E’ proprio però dallo sconforto che si deve ricavare nuova linfa utile a ricominciare il tragitto verso ciò che si desidera. Sebastian e Mia sono innamorati ma con sogni personali tanto diversi da farli essere consapevoli, da sempre, che da un momento all’altro le loro strade dovranno dividersi per poi, chissà, incrociarsi nuovamente in un futuro che vedrà i loro desideri realizzati o meno. Nel film viene inoltre mostrata la ramificazione del sogno, ovvero quella strada secondaria, meno tortuosa da percorrere, che si intraprende quando si decide di mollare, quando si viene vinti dall’esasperazione e ci si accontenta di una brutta copia di ciò che si inseguiva all’inizio. La La Land è un abbraccio alla vita nonostante tutto. Sogno, speranza, malinconia pervadono i nostri protagonisti in una pellicola leggera, che si fa seguire con piacere, e mai con noia, fino alla fine. Tuttavia, nonostante l’indiscutibile qualità di musiche, scenografia e interpretazione, in La La Land manca, per me, il trasporto emotivo. Il film ha emozione, nostalgia, freschezza ma sembra che queste restino lì, che si tengano a debita distanza, non varchino lo schermo e non colpiscano in pieno lo spettatore. La trama non è difficilmente prevedibile e inoltre Chazelle cade in alcuni dei più classici cliché del cinema. Se mi fosse stato concesso avrei aggiunto mezza stella in più alla mia valutazione ma nemmeno mi son sentito di arrotondare a quattro. La La Land glorifica il sogno innalzandolo a fonte primaria della nostra felicità.
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scilawells
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venerdì 10 febbraio 2017
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musical si e no
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Complimenti agli attori davvero incisivi, la caratterizzazione dei personaggi è ottima. Ryan Gosling bravo nonostante il timbro di voce non propriamente da cantante. Emma Stone brillante,altrettanto scarsina come cantante si conferma però un attrice sorprendente che dietro ad un faccino cosi, un po' anonimo, nasconde doti recitative davvero importanti. La storia di due giovani con il sogno americano in tasca che fanno delle scelte che cambieranno la loro vita per sempre. Molto bello e triste allo stesso tempo, poter aprire quella finestra sul "se inceve fosse andata cosi...'" un film, piacevole ed emozionate! Non adatto ai più teneri di cuore che sperano sempre nel lieto fine!
Scila Wells
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