catcarlo
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mercoledì 8 febbraio 2017
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ritorno all'età dell'oro
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Un film che è un omaggio al cinema degli anni ruggenti, quella che, almeno per due ore, faceva indossare un paio di occhiali rosa capaci di obliare pagine tristi dell’esistenza:che si chiamavano grande depressione o seconda guerra mondiale: un compito nel quale si distinguevano i musical, dai classici della coppia Astaire/Rogers alla visione più moderna incarnata da Gene Kelly. Ignorato con una certa fatica un brividino – il momento storico è così drammatico da dover rispolverare i musical? – non si può far altro che ammirare la perizia con cui il bravo Chazelle fa rivivere il genere non rinunciando ad aggiornarlo in modo opportuno, come nella bella scena iniziale sulla superstrada intasata che può ricordare ‘Hair’ o i momenti più malinconici che si avvicinano a ‘New York, New York’, l’altra riverenza, sebbene meno sorridente, a firma Martin Scorsese.
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Un film che è un omaggio al cinema degli anni ruggenti, quella che, almeno per due ore, faceva indossare un paio di occhiali rosa capaci di obliare pagine tristi dell’esistenza:che si chiamavano grande depressione o seconda guerra mondiale: un compito nel quale si distinguevano i musical, dai classici della coppia Astaire/Rogers alla visione più moderna incarnata da Gene Kelly. Ignorato con una certa fatica un brividino – il momento storico è così drammatico da dover rispolverare i musical? – non si può far altro che ammirare la perizia con cui il bravo Chazelle fa rivivere il genere non rinunciando ad aggiornarlo in modo opportuno, come nella bella scena iniziale sulla superstrada intasata che può ricordare ‘Hair’ o i momenti più malinconici che si avvicinano a ‘New York, New York’, l’altra riverenza, sebbene meno sorridente, a firma Martin Scorsese. Non contento, il regista immerge la sua fiaba in una Hollywood in bilico tra reale e irreale, utilizzando gli studios e i visi dei vecchi divi, nonché una location famosa come l’Osservatorio Griffith (vedi ‘Gioventù bruciata’) per una delle scene più sognanti. Sfruttando appieno technicolor e cinemascope viene fatta volare prima la cinepresa e in seguito pure gli attori in una più che mai esemplare alternanza di passaggi gioiosi, ravvivati dai colori saturi, e altri di maggiore difficoltà immersi nelle mezze tinte quando non avvolti dall’oscurità. Se la fotografia di Linus Sandgren risulta fondamentale, altrettanto importante è il montaggio di Tom Cross che ben si adatta all’azzeccata partitura di Justin Hurwitz che nel complesso preferisce i toni intimi: la combinazione di simili elementi ottiene il massimo dalle coreografie di Mandy Moore, riuscendo a regalare molti istanti che riempiono gli occhi e sollevano l’animo. Se classica è l’impostazione e classico in gran parte lo svolgimento, è inevitabile che la storia stia quasi – e il ‘quasi’ si limita pressappoco al finale – sempre nei canoni. Mia e Seb sono a Hollywood per rincorrere i loro sogni, attrice e pianista jazz rispettivamente, ma, tra provini ascoltati con disinteresse ed esecuzione di standard nei ristoranti o degli A-ha nei barbecue in giardino, la realtà pare remare contro: una serie di incontri casuali porta i due prima a innamorarsi e poi a dover scegliere fra i sentimenti e la realizzazione delle loro aspirazioni. La vicenda, scritta da Chazelle stesso, si dipana scandita da cinque stagioni - da inverno a inverno, seppur l’ultima separata da uno stacco temporale – in cui gli avvenimenti sono in sintonia con il periodo dell’anno (anche se poi a Los Angeles il brutto tempo parebbe bandito): il crescendo emotivo dei primi tre segmenti viene raffreddato da un ‘autunno’ quasi senza musica e forse un po’ troppo tirato per le lunghe prima di rimbalzare verso il nuovo ‘inverno’ che chiude – è il caso di dirlo – le danze. Con l’eccezione di John Legend che ha qualche minuto in più che serve per spiegare a Seb dove deve andare il jazz, tutto il film si incentra sugli attori protagonisti che ben si disimpegnano nelle parti cantate e danzate (Gosling ha inoltre imparato a suonare il piano, come del resto Legend la chitarra) e confermano le impressioni ogni volta positive lasciate nelle precedenti prove: se l’interprete maschile esprime intensità lavorando di sottrazione, Emma Stone esce alla grande in un ruolo che svaria da uno stato d’animo all’altro ed è seguito con cura attraverso lunghi ed espressivi primi piani. Le nomination agli Oscar sono quindi meritate per entrambi, sebbene le quattordici complessive per il film paiano un po’ esagerate malgrado l’abbondare di ruoli tecnici: in ogni caso, ‘La la land’ è un lavoro da godere senza retro pensieri, lasciandosi affascinare da una favola raccontata in maniera impeccabile.
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valeverte
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sabato 28 gennaio 2017
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un film da sognatori
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Già guardando il trailer ero entusiasta di andarlo a vedere, e direi di non essermi sbagliata. La regia ed il montaggio funzionano, sono dinamici, riescono a portare lo spettatore all'interno della storia dal punto di vista dei personaggi, come i dialoghi spontanei e reali, anche se spesso peccano di passionalità. È un musical per sognatori. Chi nella vita non ha mai sognato e poi si è perso? Chi non è mai rimasto bloccato, o impaurito, di fronte all'ignoto, al primo successo? La la land è per tutte quelle persone che in fin dei conti ci credono, lo sanno che prima o poi arriverà quel momento. Le persone che sanno i sacrifici che dovranno affrontare, anche lasciare andare qualcun altro perché raggiunga il proprio sogno.
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Già guardando il trailer ero entusiasta di andarlo a vedere, e direi di non essermi sbagliata. La regia ed il montaggio funzionano, sono dinamici, riescono a portare lo spettatore all'interno della storia dal punto di vista dei personaggi, come i dialoghi spontanei e reali, anche se spesso peccano di passionalità. È un musical per sognatori. Chi nella vita non ha mai sognato e poi si è perso? Chi non è mai rimasto bloccato, o impaurito, di fronte all'ignoto, al primo successo? La la land è per tutte quelle persone che in fin dei conti ci credono, lo sanno che prima o poi arriverà quel momento. Le persone che sanno i sacrifici che dovranno affrontare, anche lasciare andare qualcun altro perché raggiunga il proprio sogno. Non credo sia così importante che le canzoni restino impresse, ce ne sono alcune davvero carine, la colonna sonora in fondo è il terzo personaggio, è un musical ambientato in una Hollywood in salsa moderna, ma il fulcro è il messaggio ridondante della vita del sognatore e che importa dei cliché, la vita è piena di cliché ed imprevisti. La goffaggine e l'eterna insicurezza di Mia, che trovo magistralmente interpretata da un'attrice come Emma Stone, è in ognuno di noi, che abbiamo quasi sempre bisogno di qualcuno che ci sproni come Sebastian il quale Ryan Gosling ha saputo far apprezzare tra sfrontatezza ed ironia, così sicuro di sé, che non ci faccia perdere in un bicchier d'acqua e che ci aiuti.
In fondo sono i sogni che ci spingono sempre oltre.
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lorenzo_bottaparandera
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lunedì 30 gennaio 2017
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chazelle è già nell'olimpo della regia
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Questo film è decisamente oro.
Sono entrato al cinema colmo di aspettative ed entusiasmo ma con il timore che La La Land potesse rivelarsi un fiasco. Invece Chazelle non solo non delude le aspettative ma, anzi, si dimostra in grado di esibire un'opera eccezionale sotto ogni punto di vista.
Dopo una prima mezz'ora un tantino a rilento (forse l'unico difetto), la pellicola esplode nella sua vivacità. La colonna sonora è eccezionale e le canzoni orecchiabili, ben scritte, e molto ben eseguite. Gosling e Stone raggiungono un'intensità mai così profonda prima d'ora, dove un ogni singolo sguardo è esposivo; inoltre i due si dimostrano ottimi cantanti e ballerini, rendendo merito alle stupende coreografie disegnate per il film, grandi tributi ad opere del passato.
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Questo film è decisamente oro.
Sono entrato al cinema colmo di aspettative ed entusiasmo ma con il timore che La La Land potesse rivelarsi un fiasco. Invece Chazelle non solo non delude le aspettative ma, anzi, si dimostra in grado di esibire un'opera eccezionale sotto ogni punto di vista.
Dopo una prima mezz'ora un tantino a rilento (forse l'unico difetto), la pellicola esplode nella sua vivacità. La colonna sonora è eccezionale e le canzoni orecchiabili, ben scritte, e molto ben eseguite. Gosling e Stone raggiungono un'intensità mai così profonda prima d'ora, dove un ogni singolo sguardo è esposivo; inoltre i due si dimostrano ottimi cantanti e ballerini, rendendo merito alle stupende coreografie disegnate per il film, grandi tributi ad opere del passato. Di grande impatto è anche la fotografia, con una sapiente ed essenziale gestione delle luci e dei colori. La storia invece sembra essere banale ad un primo impatto, ma gli sviluppi ed i temi trattati fanno dimenticare la scarsa complessità (ed è per forza un difetto?) dell'idea di base. Ma il piatto forte è la regia: Damien Chazelle è un giovanissimo genio della cinepresa e, dopo il fenomenale esordio con Whiplash, riesce a superarsi grandiosamente con un film diretto in maniera estremamente dinamica e ipercinetica ma mai invasiva. Anche questa, come del resto ogni elemento di questa pellicola, è studiata per raggiungere il massimo livello di immersività possibile.
Il nuovo gioiello di Chazelle è in definitiva un'opera d'arte incredibile che lascerà un grande segno nella sensibilità artistica delle pellicole future, forte anche del grande impatto mediatico che raggiungerà grazie agli Oscar. La visione è consigliatissima anche ai non amanti del genere musical.
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gdahlia
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lunedì 30 gennaio 2017
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quando la regia è poesia
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Premetto di far parte di quella schiera di persone non amanti del musical, ma sinceramente che cos'è un genere se non una semplice etichetta quando ci si trova dinnanzi ad una regia di certi livelli?
Questo film è composto da elementi che messi insieme danno vita ad una storia semplice, reale ma circondata da un'aura di magia grazie soprattutto alla chimica tra i protagonisti (Gosling e Stone), alla fotografia e ad una regia fatta di piani sequenza che sono uno dei punti forti del film.
Leggo critiche rivolte alla performance "mediocre" dei due attori dovute alla loro inesperienza, per quanto mi riguarda è proprio la loro inesperienza a rendere il tutto ancora più genuino e credibile.
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Premetto di far parte di quella schiera di persone non amanti del musical, ma sinceramente che cos'è un genere se non una semplice etichetta quando ci si trova dinnanzi ad una regia di certi livelli?
Questo film è composto da elementi che messi insieme danno vita ad una storia semplice, reale ma circondata da un'aura di magia grazie soprattutto alla chimica tra i protagonisti (Gosling e Stone), alla fotografia e ad una regia fatta di piani sequenza che sono uno dei punti forti del film.
Leggo critiche rivolte alla performance "mediocre" dei due attori dovute alla loro inesperienza, per quanto mi riguarda è proprio la loro inesperienza a rendere il tutto ancora più genuino e credibile. A mio parere la canzone principale City of stars è molto bella, così come l'intera colonna sonora.
Sicuramente l'intento del regista Damien Chazelle non era di imporsi come il nuovo maestro del musical, bensì di fare un omaggio al genere e ci è riuscito alla grande.
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debrab
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lunedì 6 febbraio 2017
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un omaggio al cinema classico hollywoodiano
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In una Los Angeles da cartolina, che fa rimpiangere i bei tempi andati, si muove la vicenda (banalissima peraltro) dell'amore tra i nostri due sognatori. Mia e Sebastian, novelli Ginger Rogers e Fred Astaire, si muovono in un contesto ricco di citazioni dal passato che rendono questo film un immenso tributo al grande cinema della "classic hollywood". Come non notare tutta una serie di cliché riportati in auge, quale l'appuntamento al cinema dove quasi ci si bacia di fronte a Gioventù Bruciata oppure la passeggiata danzante al Griffith Park. E sullo sfondo una città degli angeli al tramonto, il sole tutto l'anno, i grandi manifesti colorati e i begli abitini anni 50 che compaiono in quasi ogni scena del film rendendo la bella Emma Stone una contemporanea icona di stile.
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In una Los Angeles da cartolina, che fa rimpiangere i bei tempi andati, si muove la vicenda (banalissima peraltro) dell'amore tra i nostri due sognatori. Mia e Sebastian, novelli Ginger Rogers e Fred Astaire, si muovono in un contesto ricco di citazioni dal passato che rendono questo film un immenso tributo al grande cinema della "classic hollywood". Come non notare tutta una serie di cliché riportati in auge, quale l'appuntamento al cinema dove quasi ci si bacia di fronte a Gioventù Bruciata oppure la passeggiata danzante al Griffith Park. E sullo sfondo una città degli angeli al tramonto, il sole tutto l'anno, i grandi manifesti colorati e i begli abitini anni 50 che compaiono in quasi ogni scena del film rendendo la bella Emma Stone una contemporanea icona di stile. E la musica. Omaggio al grande jazz che scompare, come anche il grande cinema, asserviti entrambi alle richieste dei gusti d'oggi: tra concerti patinati a cui Sebastian si deve arrendere e serie tv a metà tra Pensieri Pericolosi e The OC. I nostri due eroi si muovono in un mondo che non sembra assolutamente conciliarsi con i loro desideri. Eppure ce la faranno, perché dopotutto LA LA LAND non è altro che una bella favola dal retrogusto amaro, in cui due anime si incontrano, si aiutano a vicenda a raggiungere i propri sogni e si lasciano con uno sguardo a ciò che poteva essere. Tutto rimarrà nella memoria, come la colonna sonora, che ossessiona lo spettatore già dal primo tocco sul pianoforte o dal primo fischiettio di Ryan Goslin. Un film che, poi, è perfetto anche tecnicamente, con un utilizzo continuo del piano sequenza che rende ancor più difficile l'interpretazione della coppia. Insomma, un bel risultato per il giovane Chazelle a cui si può perdonare qualche forzatura un po' troppo bonaria e facilona nello svolgersi della vicenda.
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step666
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venerdì 17 febbraio 2017
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un capolavoro tecnico e non solo
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Basterebbero i primi 5 minuti per definirlo capolavoro, in un piano sequenza che ricorda il buon vecchio orson welles in "L'infernale quinlan"..senza anticipare niente il film è costruito proprio su piani sequenza con movimenti di macchina coreografici coerenti con tutto il film..il montaggio impeccabile come pure la recitazione dei protagonisti, tante sono le citazioni del cinema di una volta, in un film che vuole appunto celebrare e omaggiare il vecchio musical e i vecchi stili. Di solito non sono d'accordo con le nomination oscar ma questa volta devo dire che 12 nomination per me le vale tutte
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mike26
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venerdì 27 gennaio 2017
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i sogni fateli insieme, insieme valgono di più!
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Mia (aspirante attrice) e Sebastian (aspirante jazzista) sono due Ragazzi in cerca di fortuna in una Los Angeles come ce la immaginiamo tutti, sfarzosa, magica, incantevole e intrisa di cinema in ogni angolo, qui i due si incontrano e scontrano, si innamorano e si supportano a vicenda nel realizzare i propri sogni andando incontro a rinunce e incomprensioni.
Seconda fatica per Damien Chazelle, che dopo lo spendido Wishplash torna sul grande schermo con un film dai vari generi: commedia, sentimentale, musical..e a mio parere fa centro!..altra ottima pellicola.
La La Land quindi ci dice 2 cose: la prima è che, sognare Vale sempre!.. la seconda che, in due si sogna meglio!.
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Mia (aspirante attrice) e Sebastian (aspirante jazzista) sono due Ragazzi in cerca di fortuna in una Los Angeles come ce la immaginiamo tutti, sfarzosa, magica, incantevole e intrisa di cinema in ogni angolo, qui i due si incontrano e scontrano, si innamorano e si supportano a vicenda nel realizzare i propri sogni andando incontro a rinunce e incomprensioni.
Seconda fatica per Damien Chazelle, che dopo lo spendido Wishplash torna sul grande schermo con un film dai vari generi: commedia, sentimentale, musical..e a mio parere fa centro!..altra ottima pellicola.
La La Land quindi ci dice 2 cose: la prima è che, sognare Vale sempre!.. la seconda che, in due si sogna meglio!.
finita la parentesi aforistica, voglio sottolineare l'aspetto più pratico del film, come prima cosa i due attori Emma Stone e Ryan Gosling sono magnifici, il film gli richiede tutto (Ballare,Cantare,Recitare) e loro lo fanno con una naturalezza indescrivibile, la fotografia è eccelsa e la colonna sonora rende il tutto meraviglioso.
Il mio consiglio è dunque di guardare La La Land con spensieratezza lasciandovi trasportare dalla storia, dalle musiche e dai paesaggi, non fate l'errore di guardare il film giudicando e chiedendovi se vale o no 7 golden globe o 14 candidature all' Oscar.. Vi rovinerete la Magia!.
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(di paolorol)
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joecondor
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martedì 7 febbraio 2017
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quando il cinema e' spettacolo...da oscar
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Questo film è impeccabile ,non piacerà a tutti ma tecnicamente perfetto ...una semplice storia d'amore creata con VERO CINEMA....dalle scenografie...alla musica specialmente City of Stairs cantata da Gosling....coreografie bellissime....interpreti fantastici...regia strepitosa ....danno al film La magia del vero SPETTACOLO.....che dire un sogno Vero cinema...che ti trascina nella sua fantastica rappresentazione cinematografica fino a portarti dopo aver fatto volare con i protagonisti a fare i conti con la realtà come ? FINALE STREPITOSO....RICORDA CASABLANCA....GIOCO DI SGUARDI nella scelta tra BOGART E laBERGMAN fine triste con frase finale mitica di Bogart "Suona Sam".
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Questo film è impeccabile ,non piacerà a tutti ma tecnicamente perfetto ...una semplice storia d'amore creata con VERO CINEMA....dalle scenografie...alla musica specialmente City of Stairs cantata da Gosling....coreografie bellissime....interpreti fantastici...regia strepitosa ....danno al film La magia del vero SPETTACOLO.....che dire un sogno Vero cinema...che ti trascina nella sua fantastica rappresentazione cinematografica fino a portarti dopo aver fatto volare con i protagonisti a fare i conti con la realtà come ? FINALE STREPITOSO....RICORDA CASABLANCA....GIOCO DI SGUARDI nella scelta tra BOGART E laBERGMAN fine triste con frase finale mitica di Bogart "Suona Sam"....qui musica strepitosa GIOCO DI SGUARDI TRA GOSLING E LA STONE....e ritorno a terra nella dolorosa scelta dei protagonisti...finale struggente e strepitoso....darei l'OSCAR a tutti....Bello e Struggente
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lorenzoferraro
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martedì 7 febbraio 2017
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finalmente un film degno di questo nome
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Di recente tutti abbiamo sentito parlare di "La La Land", pubblicizzato come capolavoro in ogni dove, "il film più bello dell'ultimo decennio", capace di vincere 7 Golden Globe su 7 nomination, per non parlare dei premi di Toronto, Venezia e così tanti altri fino ad arrivare alle roboanti 14 nomination agli Oscar 2017, mettendosi al fianco di film che hanno fatto la storia come Titanic ed Eva contro Eva. Tutto ciò provoca un'estremizzazion nello spettatore: c'è chi ne esce profondamente innamorato, contento di un film con la F maiuscola, finalmente, oppure chi ne esce profondamente deluso, abbagliato da troppi complimenti e celebrazioni, o annoiato dal genere. Sicuramente non è un film che lascia indifferenti.
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Di recente tutti abbiamo sentito parlare di "La La Land", pubblicizzato come capolavoro in ogni dove, "il film più bello dell'ultimo decennio", capace di vincere 7 Golden Globe su 7 nomination, per non parlare dei premi di Toronto, Venezia e così tanti altri fino ad arrivare alle roboanti 14 nomination agli Oscar 2017, mettendosi al fianco di film che hanno fatto la storia come Titanic ed Eva contro Eva. Tutto ciò provoca un'estremizzazion nello spettatore: c'è chi ne esce profondamente innamorato, contento di un film con la F maiuscola, finalmente, oppure chi ne esce profondamente deluso, abbagliato da troppi complimenti e celebrazioni, o annoiato dal genere. Sicuramente non è un film che lascia indifferenti. Per certi versi tutta questa pubblicità, questo clamore, danneggia il film stesso. Ma tutto ciò, dal mio punto di vista, non fa altro che constatare un dato di fatto, ovvero che il film è un'opera d'arte. Finalmente un film come si deve. La regia è precisa e sicura, la fotografia grandiosa che fa coppia con una scenografia sensazionale. Le musiche, il sonoro, precisi e maniacali, danno una ritmicità più che soddisfacente. Veramente, è un godimento assoluto, un'opera da guardare e riguardare e ispirarsi. Un grandissimo capolavoro di Damien Chazelle, 32enne super talentuoso, che già ha entusiasmato in Whiplash (altra grandissima pellicola), che immerge le sue opere nel jazz, diventato indispensabile come i movimenti di macchina e i primi piani. Qua c'è solo da imparare. Giù il cappello. Non ho altro da aggiungere
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francesca
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lunedì 20 febbraio 2017
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un musical nostalgico e romantico indimenticabile
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Mia,Emma Stone, è un’aspirante attrice che si mantiene lavorando in un bar mentre cerca di sfondare a Hollywood. Un giorno conosce Sebastian ,Ryan Gosling, un pianista Jazz che si guadagna da vivere suonando nei bar mentre vorrebbe aprire un suo locale. I due si innamorano e condividono le loro passioni cercando il successo che tanto desiderano.7Golden Globe per questo musical diretto da un brillante Damien Chazelle Il regista appena 32ennne, è un batterista appassionato di Jazz e questa sua predilezione musicale è stata anche al centro dei suoi lavori precedenti (Whiplash e Madeline on a Park Bench) .La colonna sonora è di Justin Hurwitz, amico di Chazelle dai tempi del College.
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Mia,Emma Stone, è un’aspirante attrice che si mantiene lavorando in un bar mentre cerca di sfondare a Hollywood. Un giorno conosce Sebastian ,Ryan Gosling, un pianista Jazz che si guadagna da vivere suonando nei bar mentre vorrebbe aprire un suo locale. I due si innamorano e condividono le loro passioni cercando il successo che tanto desiderano.7Golden Globe per questo musical diretto da un brillante Damien Chazelle Il regista appena 32ennne, è un batterista appassionato di Jazz e questa sua predilezione musicale è stata anche al centro dei suoi lavori precedenti (Whiplash e Madeline on a Park Bench) .La colonna sonora è di Justin Hurwitz, amico di Chazelle dai tempi del College. I testi son stati scritti da Benj Pasek e Justin Paul tranne la canzone cantata e scritta da John Legend : “Start a fire”. La musica è orecchiabile, emozionante, allegra; di quel genere che non smetteresti mai di ascoltare. Trasmette la devozione e la passione di chi l’ha scritta.Il musical, per un attore, è un banco di prova dove chi ha veramente talento dimostra le sue doti complete di artista e qui, i due protagonisti, hanno dato prova di essere degni professionisti. Ryan Gosling per interpretare il musicista Sebastian ha imparato veramente a suonare il piano senza ricorrere a controfigure. Emma Stone, alias Mia, è espressiva e brava Finalmente un attrice acqua e sapone che viene premiata per la sua creatività artistica che si distingue tra tante anonime facce chirurgicamente perfette. I due se la cavano veramente bene nel ballo e nel canto pur non essendo ballerini o cantanti di professione.Tante le citazioni di vecchi film da “Gioventù bruciata” alle scene di tip tap che ricordano Fred Astaire. Tanta nostalgia per il genere musicale della Hollywood dei tempi d’oro in cui il musical era all’ordine del giorno .L’equilibrio tra musica e recitazione funziona; è equilibrato e schiva il rischio di esagerare con le parti cantate . I flashback e la divisione delle scene è un po’ retro ma non annoia mai. Le scenografie sono colorate e allegre un po’ anni 80. Insomma il film è pieno di riferimenti temporali ma riadattati in chiave innovativa e moderna. La trama dei due artisti squattrinati che cercano di realizzare le loro aspirazioni è un po’ un clichè ma il regista evita la banalità del tema con un finale non scontanto.La storia di due sognatori che cercano di fare carriera, di inseguire le loro passioni; recitazione e musica Jazz che qui si fondono in un film romantico, emozionante e indimenticabile.Un a visione che entra nel cuore e nella mente del pubblico, uno spettacolo completo di ballo, musica che è veramente riuscito perché tutta la magia del grande schermo.
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