elgatoloco
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mercoledì 8 settembre 2021
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notevole fillm metateatrale
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"Birdman or the Unexpected Virtue of Ignorance"(Alejandro Gonzalez Inarritu, scritto dal regista insieme a Nicolas Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo, 2014). Un attore in crisi creativa, chee però ha fatto"furore"come"Birdman", l'uomo -uccello superoe da cartoons e da film molto spettacolare, prova a mettere in scena un suo spettacolo, da lui anche diretto, tratto da un non facile romanzo di Raymond Carver. Tra rappresentazioni di moderato successo, promesse straoncature della critica teatrlale"gringa"(che negli States conta moltissimo, soprattutto in the BIg Apple), le continue critiche e autocritiche(messe in discussione del suo ruolo e della sua capacità interpretativa), l'attore si"sdoppia"in Birdman, quasi un alter ego che torna in modo ossessivo e dominante a occupare la sua personalità, convincendolo che lui è un supereroe e che come attore teatrlae vale poco.
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"Birdman or the Unexpected Virtue of Ignorance"(Alejandro Gonzalez Inarritu, scritto dal regista insieme a Nicolas Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo, 2014). Un attore in crisi creativa, chee però ha fatto"furore"come"Birdman", l'uomo -uccello superoe da cartoons e da film molto spettacolare, prova a mettere in scena un suo spettacolo, da lui anche diretto, tratto da un non facile romanzo di Raymond Carver. Tra rappresentazioni di moderato successo, promesse straoncature della critica teatrlale"gringa"(che negli States conta moltissimo, soprattutto in the BIg Apple), le continue critiche e autocritiche(messe in discussione del suo ruolo e della sua capacità interpretativa), l'attore si"sdoppia"in Birdman, quasi un alter ego che torna in modo ossessivo e dominante a occupare la sua personalità, convincendolo che lui è un supereroe e che come attore teatrlae vale poco. Una volta entra in scena nudo per vari motivi tecnico.scenografici di sattoria teatrlae, però soprattutto, unìaltra si spara nella scena finale scambiando la pistola teatrlae con quella vera, rimanendo vivo ma certo non"illeso". Il finale è una "sorpresa"totale... Metatetrale, basato sul rapporto finzione teatrale-realtà nella prima parte(tema e svolgimento non nuovi, dato che, pur se in rapporto al cinema, negli anni 1970, François Truffaut aveva realizzato quel capolavoro che è "La nuit americaine", ma sul tema esistono tante e tali variazioni da imbarazzare....), "Birdman"(cito per brevita così, ma la seconda parte , dopo la disgiuntiva"or"è molto più significativa), nella seconda si ha l'irruzione dell'uomo-uccellaccio e della sorprese che riserva. Decisamente eccelso, con la superinterpretazione di Michael Douglas(Birdman and Riggan Thomson)e di Edward Norton(attore nuovo, che sembra contendergli lo"scettro"), di Emma THomson(figlia di Birdman and Riggan, ex-"tossica"), come di Zach Galifiakanis, come miglior amico del protagonista, di Naomi Watts quale moeglie separata e di altri(e)interpreti, il film che dà l'idea(illusione.realtà)di essere stato girato in piano-sqeuenza si colloca tra i pochi film veramente intelligenti che siano stati realizzati in questi anni 2010 o meglio dopo il 2010 e più in genere dopo il "fatidico"(ma solo nell'immmaginario)ANno Duemila.... El Gato
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tunaboy
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martedì 29 giugno 2021
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recensione birdman
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Pirandello diceva che ognuno di noi è obbligato ad indossare una maschera nel grande spettacolo della vita. Alcune volte, però, risulta impossibile togliersi questa maschera.
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) accompagna lo spettatore per la durata del film nel frenetico mondo dei teatri di Broadway, in un ritmato e avvincente piano sequenza che sembra ricordare un’opera jazz.
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Pirandello diceva che ognuno di noi è obbligato ad indossare una maschera nel grande spettacolo della vita. Alcune volte, però, risulta impossibile togliersi questa maschera.
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) accompagna lo spettatore per la durata del film nel frenetico mondo dei teatri di Broadway, in un ritmato e avvincente piano sequenza che sembra ricordare un’opera jazz.
La storia segue per all’incirca tre giorni Riggan Thompson, un ex attore di cinema che cerca di redimersi e di elevarsi ad attore di teatro dopo essere stato associato per l’interezza della sua vita ad un supereroe, appunto Birdman, che aveva interpretato anni prima. Per questo motivo, Riggan decide di scrivere, dirigere e interpretare uno spettacolo teatrale che verrà inscenato in un teatro di Broadway. Il nostro protagonista si scontrerà, però, con una realtà ostile fatta di attori pazzoidi e critici arroganti che non lasceranno mai entrare un attore di Hollywood nel mondo chiuso della “vera arte”. Nonostante questi ostacoli, e dopo alcune malriuscite prove, Riggan riuscirà ad abbandonare, metaforicamente ma anche letteralmente, la sua maschera e ad entrare nel grande mondo del teatro.
In questo film, Iñárritu porta sullo schermo una profonda analisi di quello che è il mondo dell’arte contemporanea, e in particolare quello del teatro: molto spesso questo mondo risulta chiuso e spocchioso, dovendo etichettare ed incasellare ogni opera, e di conseguenza perdendo l’essenza stessa dell’arte. Con il suo spettacolo, però, Riggan riesce ad abbattere questo muro insormontabile entrando nel mondo del grande teatro e riuscendo a far riconoscere il proprio talento, a costo di rischiare la propria vita.
Perché, come ci ricorda la citazione all’inizio del film, nella nostra vita abbiamo un solo scopo, quello di essere amati dal prossimo.
“And did you get what you wanted from this life, even so?
I did.
And what did you want?
To call myself beloved, to feel myself beloved on the earth.”
Voto: 5/5
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samanta
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domenica 7 marzo 2021
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volare per fuggire ...
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Il film è uscito nel 2014 ricevette nel 2015 ben 4 Oscar, di cui 1 per la regia (meritata) di Inarritu (è anche produttore e sceneggiatore) ed 1 per il miglior film (preferivo i nominati American Sniper e Whitplash). Il regista Inarritu l'anno seguente doppiò il premio con Revenant e ha diretto diversi film tra cui 21 grammi (da me recensito).
Birdman è una storia tra fantasia e realtà, ambientata nel mondo del teatro, Riggan (Michael Keaton: Batman, Spider-man: Home coming, Dumbo) è stata una star del cinema, impersonando con grande successo Birdman un supereroe che vola con 2 ali, ma stufo di fare sequel è passato nell'oblio di Hollywood, anche se ha ancora molti fans, si trasferisce a New York per mettere in scena un dramma di Carver di 40 anni prima oltre ad essere protagonista è anche regista e sceneggiatore, l'altro protagonista è Mike (Edward Norton (Schegge di paura The Bourne Lagacy) attore esuberante chiamato all'ultimo momento, protagoniste sono Laura (Andrea Riseborough: Doppio gioco, La Battaglia dei sessi) e Lesley (Naomi Watts) fidanzata con Mike, altra protagonista è la figlia di Riggan Sam (Emma Stone) ex tossicodipendente.
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Il film è uscito nel 2014 ricevette nel 2015 ben 4 Oscar, di cui 1 per la regia (meritata) di Inarritu (è anche produttore e sceneggiatore) ed 1 per il miglior film (preferivo i nominati American Sniper e Whitplash). Il regista Inarritu l'anno seguente doppiò il premio con Revenant e ha diretto diversi film tra cui 21 grammi (da me recensito).
Birdman è una storia tra fantasia e realtà, ambientata nel mondo del teatro, Riggan (Michael Keaton: Batman, Spider-man: Home coming, Dumbo) è stata una star del cinema, impersonando con grande successo Birdman un supereroe che vola con 2 ali, ma stufo di fare sequel è passato nell'oblio di Hollywood, anche se ha ancora molti fans, si trasferisce a New York per mettere in scena un dramma di Carver di 40 anni prima oltre ad essere protagonista è anche regista e sceneggiatore, l'altro protagonista è Mike (Edward Norton (Schegge di paura The Bourne Lagacy) attore esuberante chiamato all'ultimo momento, protagoniste sono Laura (Andrea Riseborough: Doppio gioco, La Battaglia dei sessi) e Lesley (Naomi Watts) fidanzata con Mike, altra protagonista è la figlia di Riggan Sam (Emma Stone) ex tossicodipendente. Siamo alla vigilia dellle anteprime e Riggan deve lottare contro l'ombra e la voce di Birdman che lo deride, inoltre scoppiano i contrasti tra Riggan e Mike che cerca di debordare al suo ruolo nonché con Sam a cui è affezionato ma che gli rimprovera la sua assenza. Riggan riesce a condurre bene le anteprime anche per un exploit involontario che lo vede recitare in mutande (una delle migliori scene del film), ma rimane pessimista anche perché la temibile critica del New York Times gli ha promesso di distruggerlo dopo la prima perché "Tu non sei un attore ma una celebrità". Nella scena finale Riggan che si deve suicidare con una pistola ha sostituito l'arma giocattolo con una vera e sparando si ferisce al volto lievemente. Il successo anche di critica è clamoroso, Riggan riconquista l'affetto della figlia e della moglie che aveva lasciato, ma dal letto dell'Ospedale si getta dalla finestra la figlia che accorre non lo vede a terra, ma scorge uno stormo di ucccelli che vola nel cielo.
Il film è più che discreto la regia ha un'assoluta padronanza della tecnica con uso accorto degli effetti speciali (il volo tra tra i grattacieli), l'utilizzo dei piani sequenza attraverso i lunghi corridoi del teatro percorsi dagli attori che ricordano (in parte) il capolavoro L'Arca russa di Sokurov. Tuttavia si ravvisa un pò di incoerenza logica tra le varie scene del film, sono forzati eccessivamente i toni dei dialoghi, trionfa un pessimismo assoluto, il personaggio è visto in realtà in modo negativo, rammenta l'aforisma "la vita è quella cosa che ti passa accanto mentre sei occupato a fare altro", il protagonista malgrado abbia conseguito il successo e ritrovato l'amore della moglie e della figlia, si butta dalla finestra sfuggendo così alla vita che merita di essere vissuta. In certi punti la vicenda è un pò lenta con scene superflue come il bacio saffico tra Lesley e Laura (omaggio al Politically Correct), il film merita 4 stelle per la recitazione di alto livello dei protagonisti: Keaton e Norton sono discreti attori ma qui recitano da primi della classe mostrando una notevole professionalità, bravissime anche Emma Stone e Naomi Watts entrambe da Oscar (perché la Watts non ha mai vinto un Oscar?).
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fausta rosa
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lunedì 20 aprile 2020
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la mediocrità del supereroe
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La mediocrità del supereroe
Non è usuale assistere alla proiezione di un film e sentirsi parte di una realtà teatrale di cui si scandaglia il “ dietro le quinte”, per smantellare il mondo di finzione che c’è dietro ogni spettacolo, mettendo a nudo i problemi e le angosce dei vari attori.
Riggan è ossessionato dal personaggio, Birdman, che lo ha reso famoso ma lo ha condannato ad una mediocrità da cui non riesce liberarsi, tanto che l’avverte come presenza parlante e alterna lucidità a stati confusionali.
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La mediocrità del supereroe
Non è usuale assistere alla proiezione di un film e sentirsi parte di una realtà teatrale di cui si scandaglia il “ dietro le quinte”, per smantellare il mondo di finzione che c’è dietro ogni spettacolo, mettendo a nudo i problemi e le angosce dei vari attori.
Riggan è ossessionato dal personaggio, Birdman, che lo ha reso famoso ma lo ha condannato ad una mediocrità da cui non riesce liberarsi, tanto che l’avverte come presenza parlante e alterna lucidità a stati confusionali. Decide allora di mettere in scena un suo personale rifacimento di un’opera teatrale , a Broadway.
Egli teme di non contare più nulla , di aver fallito come artista, come ha fallito nel ruolo di marito e di padre. E’ convinto di poter esistere solo sul palcoscenico , ha bisogno di legittimare la propria dignità di attore e di essere umano .
Birdman, sottotitolo “ L’imprevedibile virtù dell’ignoranza”, è un film di denuncia del cinema commerciale; mostra la crudeltà del mondo dello spettacolo in cui i sogni di fare successo possono essere distrutti da una critica negativa su un giornale.
E’ il pubblico a decretare il successo o l’oblio di un artista , ma la massa
non ama riflettere , impegnarsi per comprendere un’opera.
Realizzato attraverso un piano sequenza continuo, lo spettatore si sente immerso nella realtà, in un racconto metacinematografico.
Il protagonista nella scena finale del suo spettacolo, esasperato, tenta un vero suicidio, tra gli applausi del pubblico che ne decreta il successo.
Si risveglia in ospedale.
Il suo agente è euforico per il successo; poco importa lo sventato suicidio.
E allora che Riggan corre alla finestra e sparisce nel vuoto.
L’ultima inquadratura : gli occhi della figlia che, sorridendo, guarda in alto.
Inarritu lascia lo spettatore libero di scegliere il finale, costringendolo a pensare, a prendere posizione, a diventare coautore.
A me piace pensare che Riggan ora può convivere con il suo alter ego, lo può accettare perché ha recuperato un equilibrato rapporto con se stesso e con gli altri.
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lunedì 20 aprile 2020
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brava paola
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etabeta
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giovedì 10 ottobre 2019
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noioso
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Leggo molti commenti esaltanti.. Sinceramente ho trovato il film molto noioso, dialoghi su dialoghi inutili.
Ottima interpretazione però di tutti gli attori, soprattutto di Emma Stone
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wathan
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domenica 1 settembre 2019
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vuoto.
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Il regista ha saputo accarezzare le "corde" giuste.... La santissima giuria degli Oscar meravigliata, estasiata premia, ma la verità scaturita da un giudizio corretto e non di parte evidenzia che si tratta di un filmetto piuttosto insignificante. Come di consueto non mancano i soliti boccaloni ad affibbiare le 5 stelle, forse anche ammaliati dai premi vinti da quest'ultimo. Non mi rimane che chiudere con un grosso e sincero MAH!!!!
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rmarci 05
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martedì 9 luglio 2019
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un capolavoro esistenziale, complesso, delirante
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Da una storia piuttosto semplice e lineare si sviluppa uno dei migliori film del panorama cinematografico contemporaneo: un'opera che, attraverso un antieroe magnificamente interpretato da Michael Keaton, si interroga sull'importanza dell'amore nella vita di un uomo ossessionato dall’immagine pubblica e vittima di quest’ultima. Egli è, inoltre, prigioniero di un personaggio che, nonostante gli abbia donato successo e popolarità, non gli ha mai dato né approvazione o soddisfazione da parte della feroce critica cinematografica né tantomeno l'amore da parte della famiglia, in quanto è un padre fallito ed un pessimo marito.
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Da una storia piuttosto semplice e lineare si sviluppa uno dei migliori film del panorama cinematografico contemporaneo: un'opera che, attraverso un antieroe magnificamente interpretato da Michael Keaton, si interroga sull'importanza dell'amore nella vita di un uomo ossessionato dall’immagine pubblica e vittima di quest’ultima. Egli è, inoltre, prigioniero di un personaggio che, nonostante gli abbia donato successo e popolarità, non gli ha mai dato né approvazione o soddisfazione da parte della feroce critica cinematografica né tantomeno l'amore da parte della famiglia, in quanto è un padre fallito ed un pessimo marito. Motivato da queste disavventure, è ostinato a dimostrare il proprio presunto talento artistico che in realtà, e lui ne è perfettamente consapevole, non possiede e non possiederà mai. La potente complessità tematica è magistralmente raffigurata dall'alternarsi di inquadrature statiche a lunghissimi piani-sequenza, accompagnati da una particolare colonna sonora, che seguono lo sviluppo di una storia di riscatto arricchita da dialoghi irresistibili, da un'ironia intelligente e beffarda, dalle ottime interpretazioni da parte dei comprimari e da una perfetta miscela tra realtà e finzione, due elementi che si conciliano e si scindono continuamente come Riggan Thompson e il suo alter-ego Birdman. L’opera di Inarritu è anche profondamente meta-cinematografica in quanto, oltre alle citazioni del Batman di T. Burton, presenta un discorso sull’immedesimazione da parte di un attore nel personaggio che interpreta fino ad assorbirne completamente la personalità, riflessione che si ricollega al rapporto tra realtà e finzione. Gli unici difetti che si potrebbero rimproverare al regista (ed al direttore della fotografia Lubezki) sono una lieve sensazione di manierismo autocompiaciuto e una linea tematica molto ambiziosa, che comunque qui, rispetto alle precedenti opere dei due artisti, risultano più misurati e molto meno fastidiosi. Per il resto, davvero un grandissimo film, che riconferma Inarritu come uno degli autori più talentuosi della sua generazione. 4,5 stelle su 5.
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rmarci 05
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giovedì 18 aprile 2019
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ottima recensione
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Complimenti alla signora Casella: una recensione completa, scritta molto bene e mai noiosa, che analizza il film nei suoi molti pregi e nei suoi pochissimi difetti, ma soprattutto nella sua complessità tematica e meta-cinematografica. L'unico elemento su cui sono in disaccordo è il voto: personalmente gli avrei assegnato quattro stelle e mezzo. P.S. perché non date anche al pubblico la possibilità di assegnare le mezze stelline?
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elisa ravasi
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giovedì 11 aprile 2019
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lo amo!
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Montare il film su una colonna sonora così...beh, è valorosi..Inarritu forever!
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