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donato prencipe
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lunedì 23 febbraio 2015
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la vita dell'attore supereroe
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Sono passati più di vent'anni da quando Michael Keaton indossò il costume dell'”uomo pipistrello” ricevendo così da Tim Burton l'onore e l'onere di impersonare la doppia vita di un supereroe, amato dal pubblico di tutto il mondo. Oggi ritorna sul grande schermo, alla corte di Alejandro Gonzalez Inarritu, per impersonare Riggan Thomson, un attore alle prese con una commedia teatrale da mettere in scena ed un passato al cinema da supereroe alato che gli fece guadagnare le luci della ribaltà. Se con i tanti film su i supereroi scoprivamo le gesta impavide di uomini mascherati, sempre al servizio dell'intera comunità presa d'assalto dal cattivo di turno, con “birdman” veniamo catapultati all'interno della sfera emozionale dell'attore che lo interpreta, o meglio che lo interpretò diversi anni prima.
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Sono passati più di vent'anni da quando Michael Keaton indossò il costume dell'”uomo pipistrello” ricevendo così da Tim Burton l'onore e l'onere di impersonare la doppia vita di un supereroe, amato dal pubblico di tutto il mondo. Oggi ritorna sul grande schermo, alla corte di Alejandro Gonzalez Inarritu, per impersonare Riggan Thomson, un attore alle prese con una commedia teatrale da mettere in scena ed un passato al cinema da supereroe alato che gli fece guadagnare le luci della ribaltà. Se con i tanti film su i supereroi scoprivamo le gesta impavide di uomini mascherati, sempre al servizio dell'intera comunità presa d'assalto dal cattivo di turno, con “birdman” veniamo catapultati all'interno della sfera emozionale dell'attore che lo interpreta, o meglio che lo interpretò diversi anni prima. Il film, difatti, ruota attorno alla vita di Riggan Thomson, con tutti i suoi dubbi amletici, le insicurezze e l'impossibilità di scrollarsi di dosso la figura del supereroe che lo rese celebre al cinema ed acclamato dal pubblico. La sua frustrazione nel cercare di convincere la platea e gli addetti al lavoro della sua bravura come attore e regista di teatro anche fuori da quel costume, diventato più una seconda pelle indelebile, piuttosto che una maschera da spettacolo. La sua ossessione di compiacere gli altri del suo talento, indubbio a lui in primis, lo porta a vivere una partita doppia tra la sua coscienza e quella del suo personaggio, come uno schizofrenico soffre la triste perdita della realtà, in continua lotta tra se e le voci prodotte dal suo io più recondito, così Riggan viene sopraffatto dal suo stesso personaggio, alternando momenti di assoluto smarrimento a momenti di presa di coscienza della realtà. La storia si sviluppa tutta all'interno del teatro St. James di Broadway, tra il palcoscenico e il dietro le quinte di uno dei teatri più importanti al mondo. Si cerca di mettere in scena una commedia sentimentale scritta diversi anni addietro e riadattata dal nostro protagonista. Il cast è di prim'ordine per una location così suggestiva, da Edward Norton che impersonifica Mike Shiner, attore di spicco chiamato in causa dopo l'infortunio di un suo collega, dotato di una personalità ricca di sfaccettature, che si scontra con l'altrettanta bipolarità di Riggan. La figlia di quest'ultimo, Sam, è rappresentata da Emma Stone, uscita da una comunità di recupero per tossicodipendenti e girovaga nei meandri del teatro, provata da un rapporto difficile con il padre, accusato di non essere mai stato presente. Completano il cast Naomi Watts (The impossible), che interpreta Leslie, una delle attrici protagoniste della commedia assieme a Laura, interpretata dalla britannica Andrea Riseborough (Oblivion), per finire a Zach Galifianakis, che svolge un ruolo inconsueto rispetto ai suoi film precedenti, difatti da assoluto casinista, combina guai in “Una notte da leoni”, a manager arrivista e tuttofare di Riggan. Il regista messicano dopo aver fatto incetta di nomination agli oscar per i suoi film antecedenti da “21 grammi” a “Biutiful” riesce a conseguire per questo film, ben quattro statuette alla notte degli oscar: miglior film, miglior regia, miglior fotografia e miglior sceneggiatura originale. Non a caso il suo film gravita su diverse onde di emozioni, suscitate nello spettatore grazie alla passione, all'esuberanza e a tutte le paure che possono avvolgere chi interpreta il lavoro d'attore. Inarritu ci porta a conoscenza delle difficoltà che un attore può incontrare ogniqualvolta viene etichettato in simbiosi al suo personaggio riuscito a livello commerciale o quando si viene spazzati via dalla critica pungente e spesse volte cattiva nel giudicare l'opera stessa solo per il gusto di farlo. Vedersi, continuamente, appesi al filo sottilissimo dell'opinione sentenziosa che deciderà se quello spettacolo potrà ancora esistere o dovrà essere dimenticato in fretta, senza tener conto che dietro ad un'opera, sia essa teatrale o cinematografica, vi è sempre l'anima di chi la realizza e in quanto tale merita rispetto.
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pissiare
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lunedì 23 febbraio 2015
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orribile
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il piu' brutto film contorto noioso e senza un briciolo di emozioni che abbia mai visto,2 ore di noia totale,doppiaggio scandaloso,attori reciclati e messi dentro una stanza per 2 ore a piangere ridere e parlare di cose insulse,che amarezza.
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.ele.
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lunedì 23 febbraio 2015
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ti fa tornare a casa affamato.
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È improvviso questo disamore post-oscar per Birdman da parte della critica? O a molti (americani ma non solo) non è piaciuto e sono io che lo scopro in ritardo? Da qualche critico ce lo si aspetta (quando la cuginetta del prestigio te la fa annusare ma non te la dà, ci si inacidisce), ma mi sfiora per la prima volta il dubbio che si possa realmente non apprezzare Birdman, e l'idea mi addolora al punto da fare autocritica. Il fatto che per deformazione professionale un film che racconta tre giorni in piano sequenza sia un capolavoro a prescindere per me e per la maggior parte delle persone con cui parlo di cinema, mi ha forse reso eccessivamente indulgente?
No.
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È improvviso questo disamore post-oscar per Birdman da parte della critica? O a molti (americani ma non solo) non è piaciuto e sono io che lo scopro in ritardo? Da qualche critico ce lo si aspetta (quando la cuginetta del prestigio te la fa annusare ma non te la dà, ci si inacidisce), ma mi sfiora per la prima volta il dubbio che si possa realmente non apprezzare Birdman, e l'idea mi addolora al punto da fare autocritica. Il fatto che per deformazione professionale un film che racconta tre giorni in piano sequenza sia un capolavoro a prescindere per me e per la maggior parte delle persone con cui parlo di cinema, mi ha forse reso eccessivamente indulgente?
No.
Peggio ancora, autocompiacente?
No.
Snob?
No.
Superficiale?
No.
Dicono che Hollywood sia particolarmente benevola coi film che parlano di film. “È metacinema.” E allora? Sì, parla con il cinema: lo prende in giro e poi lo perdona. Anzi, è il cinema, proprio, che parla. E per dimostrare di essere la settima arte guarda in faccia il suo fratellastro, il teatro, e scava nel loro rapporto incestuoso. E pure in trasferta, lo fa. Nella città in cui teatro batte cinema da sempre.
È un film che racconta sentimenti, complessi, e lo fa con una tecnica narrativa che ti costringe a entrare nella storia a suon di pugni. Lascia spazi aperti, voglia di conoscere meglio anche i personaggi secondari. Ti fa tornare a casa affamato.
È, insieme, allucinato come un ragazzino al suo primo acido e brutalmente realistico quanto un cane che defeca per strada. Una dimensione che dipende dall’altra, concatenate come normalmente accade solo nei sogni delle persone.
Riguardatevi e ricordatevi la scena della camminata in Times Square.
Dire che non emoziona solo perché usa la tecnica nega l’esistenza stessa dell’arte.
C’è verità in ogni fiato degli attori. Nessuno si permette di “recitare” senza che gli caschi qualcosa dritto in testa. L’interpretazione di Michael Keaton è un gesto d’amore. Si dà. Trasparente. E non c’è bisogno di controllare la sua filmografia su wikipedia per capire che sta salvando se stesso. “You risk nothing, nothing.” È facile etichettare tutto con il culo degli altri, sta dicendo proprio a chi è lì che non vede l’ora di chiamarlo film freddo, ricercato, presuntuoso.
La verità è che l’unica cosa che può impedire di amare Birdman è l’inaspettata virtù dell’ignoranza.
La vera verità è che sì, Birdman non piacerebbe a quei tuoi ex compagni di scuola che non si sono mai spostati da dove dove sono nati, per i quali ordinare un menu sushi-sashimi XL il prossimo sabato sera sarà il gesto più di rottura del mese. A tutti gli intellettualmente pigri, a quelli che se durante un film devi restare concentrato per tutto il tempo, che palle. A quelli che se un film fa ridere non è drammatico, se è amaro non è una commedia.
Forse non piacerebbe neanche a mia madre che quando deve stirare mette su il dvd di love actually per la sesta volta (che poi è bellissimo) perché a guardare un film nuovo non si rilassa.
A loro non piacerebbe, sicuro. E -al netto da qualsiasi giudizio di merito- sticazzi?
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alessia.mary.j
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lunedì 23 febbraio 2015
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film da oscar??
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Da enfatizzare l'ottimo cast, da applaudire la scenografia, da eliminare tutto il resto.
L'ho trovato noioso e lento, 2 ore infinite a vedere un uomo che parla col suo ego (non un ego normale, ma un volatile con una voce da uomo nero). Aspettavo il colpo di scena che desse senso al film, ma non è mai arrivato. Storia banale e inutile.
Anche se ha vinto l'Oscar resto dell'idea che sia uno dei peggiori film che abbia mai visto, accompagnato da "a serious man".
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aldo marchioni
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lunedì 23 febbraio 2015
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stupefacente
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Stupefacente la tecnica cinematografica, e molto bella la storia.
Però io l'oscar l'avrei dato a Boyhood ...
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maggie69
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domenica 22 febbraio 2015
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super realismo...
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Da vedere. Inetichettabile.
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no_data
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domenica 22 febbraio 2015
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noioso
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Noioso, deludente, per nulla interessante, forse può piacere a pochi addetti.
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spock88
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domenica 22 febbraio 2015
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birdman : thomson = batman : keaton
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Il film, ambientato quasi tutto dietro le quinte di un palcoscenico, racconta la vita di Thomson (Keaton) nei panni di attore e star famosa per aver interpretato il supereroe Birdman.
Si ritrova diversi anni dopo a dover combattere con il suo alter ego per una vita depressa, per il decadimento della sua carriera e per il fallimento di marito e padre.
Presupposti di una storia poco motivante fino all'ingresso in scena di E.Norton e E.Stone: con un'interpretazioni da oscar i due danno tono al film, i loro dialoghi hanno uno spessore enorme, entrano nella testa di ognuno di noi e guardano la vita da un altro punto di vista.
Si parla di fallimenti, cattive relazioni sociali , adolescenza rinnegata, trascuratezza fisica e psicologica.
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Il film, ambientato quasi tutto dietro le quinte di un palcoscenico, racconta la vita di Thomson (Keaton) nei panni di attore e star famosa per aver interpretato il supereroe Birdman.
Si ritrova diversi anni dopo a dover combattere con il suo alter ego per una vita depressa, per il decadimento della sua carriera e per il fallimento di marito e padre.
Presupposti di una storia poco motivante fino all'ingresso in scena di E.Norton e E.Stone: con un'interpretazioni da oscar i due danno tono al film, i loro dialoghi hanno uno spessore enorme, entrano nella testa di ognuno di noi e guardano la vita da un altro punto di vista.
Si parla di fallimenti, cattive relazioni sociali , adolescenza rinnegata, trascuratezza fisica e psicologica...il tutto tra svariate porte nel retroscena che si aprono in dissolvenza e conducono ad un cambio scena.
Thomson si ritrova a dover combattere con i fantasmi del passato e la voglia di essere ancora qualcuno in un epoca diversa, dove quello che conta, oltre all'essere popolari in rete, è stravolgere.
"Io non fingo sul palcoscenico, fingo in qualunque altro posto ma non là sopra", è quello che dice Mike (Norton).
Questa è la parola chiave, solo quando riesce a scindere le due cose Thomson raggiunge il successo...anche se ci rimette il naso!!
Anche il regista non ha finto ha fatto in questo film: sceglie Keaton, famoso per aver interpretato Batman e a distanza di anni quasi dimenticato, cerca di rifarsi con una nuova opera...insomma Birdman è la sua vita.
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spock88
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domenica 22 febbraio 2015
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birdman : thomson = batman : keaton
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Il film, ambientato quasi tutto dietro le quinte di un palcoscenico, racconta la vita di Thomson (Keaton) nei panni di attore e star famosa per aver interpretato il supereroe Birdman.
Si ritrova diversi anni dopo a dover combattere con il suo alter ego per una vita depressa, per il decadimento della sua carriera e per il fallimento di marito e padre.
Presupposti di una storia poco motivante fino all'ingresso in scena di E.Norton e E.Stone: con un'interpretazioni da oscar i due danno tono al film, i loro dialoghi hanno uno spessore enorme, entrano nella testa di ognuno di noi e guardano la vita da un altro punto di vista.
Si parla di fallimenti, cattive relazioni sociali , adolescenza rinnegata, trascuratezza fisica e psicologica.
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Il film, ambientato quasi tutto dietro le quinte di un palcoscenico, racconta la vita di Thomson (Keaton) nei panni di attore e star famosa per aver interpretato il supereroe Birdman.
Si ritrova diversi anni dopo a dover combattere con il suo alter ego per una vita depressa, per il decadimento della sua carriera e per il fallimento di marito e padre.
Presupposti di una storia poco motivante fino all'ingresso in scena di E.Norton e E.Stone: con un'interpretazioni da oscar i due danno tono al film, i loro dialoghi hanno uno spessore enorme, entrano nella testa di ognuno di noi e guardano la vita da un altro punto di vista.
Si parla di fallimenti, cattive relazioni sociali , adolescenza rinnegata, trascuratezza fisica e psicologica...il tutto tra svariate porte nel retroscena che si aprono in dissolvenza e conducono ad un cambio scena.
Thomson si ritrova a dover combattere con i fantasmi del passato e la voglia di essere ancora qualcuno in un epoca diversa, dove quello che conta, oltre all'essere popolari in rete, è stravolgere.
"Io non fingo sul palcoscenico, fingo in qualunque altro posto ma non là sopra", è quello che dice Mike (Norton).
Questa è la parola chiave, solo quando riesce a scindere le due cose Thomson raggiunge il successo...anche se ci rimette il naso!!
Anche il regista non ha finto ha fatto in questo film: sceglie Keaton, famoso per aver interpretato Batman e a distanza di anni quasi dimenticato, cerca di rifarsi con una nuova opera...insomma Birdman è la sua vita.
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beppe baiocchi
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domenica 22 febbraio 2015
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c-a-p-o-l-a-v-o-r-o
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Che cosa è Birdman?
Birdman ( o L'imprevedibile virtù dell'ignoranza) è l'ultima fatica di Alejandro Gonzales Inarittu, regista messicano, che ha nel cassetto filmoni del calibro di Amores Perros, 21 Grammi, Babel, Biutful. Uno dei registi messicani più capaci e apprezzati da hollywood (insieme a Guillermo del Toro e al premio oscar Alfonso Cuaron). Un film metacinematografico, visionario, forte, eccezionale.
Riggan Thompson (Micheal Keaton) è un attore, famoso per aver interpretanto in passato Birdman (un supereroe) ottenendo fama e gloria. Fama e gloria, che però negli anni sono sfumate, riducendo l'attore nel dimenticatoio dello star system.
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Che cosa è Birdman?
Birdman ( o L'imprevedibile virtù dell'ignoranza) è l'ultima fatica di Alejandro Gonzales Inarittu, regista messicano, che ha nel cassetto filmoni del calibro di Amores Perros, 21 Grammi, Babel, Biutful. Uno dei registi messicani più capaci e apprezzati da hollywood (insieme a Guillermo del Toro e al premio oscar Alfonso Cuaron). Un film metacinematografico, visionario, forte, eccezionale.
Riggan Thompson (Micheal Keaton) è un attore, famoso per aver interpretanto in passato Birdman (un supereroe) ottenendo fama e gloria. Fama e gloria, che però negli anni sono sfumate, riducendo l'attore nel dimenticatoio dello star system. Riggan tenterà quasi di redimersi e di dimostrare a se stesso di non essere famoso solo per essere un personaggio di un cinefumetto avanti con l'età ma di essere un grande attore. Per fare questo, porterà a Brodway uno spettacolo teatrale da lui diretto e interpretato per sfruttare la sua ultima occasione.
Una fortissima critica allo star system hollywoodiano, una critica ai cinecomics che stanno andando tanto di moda in questo momento e ai blockbuster in generale (senza però giudicarli in modo assolutamente negativo).
Ma cosa rende questo film con una sceneggiatura che tanto sa di già visto un capolavoro assoluto della cinematografia moderna?
Tutto. Davvero tutto quanto.
A partire da Inarritu stesso che alla regia risulta MOSTRUOSO, un piano sequenza dopo l'altro, una ricercatezza nei movimenti, nelle immagini, nei primi piani, nella ricerca delle espressioni. Un lavoro monumentale. Va spiegato che il film ha una regia molto particolare, infatti è girato tutto in piano sequenza, o meglio in una serie di piani sequenza sapientemente montati come se per tutto il film fosse utilizzata la stessa inquadratura ( un po' come fece Hitchcok in Nodo alla Gola).
Il cast è pazzesco, il citato Micheal Keaton nei panni del protagonista, è convincente ,perfetto,espressivo, psicotico, ben caratterizzato. Una prova non semplice anche per il peso con la realtà che Keaton ha avuto (si può fare infatti un parallelismo con la vita reale di Keaton, famoso principalmente per il Batman di Tim Burton e per davvero poco altro). Un cast di comprimari di altissimo livello, da Zach Galifianakis (l'Allan di una Notte da Leoni) alla sempre brava Emma Stone, nei panni della figlia problematica del protagonista (da citare una particolare scena dove litiga con Keaton che mette davvero i brividi per bravura e intensità) ad un DEVASTANTE Edward Norton, nei panni di un attore famoso che entra nella compagnia. Norton regala una prestazione superlativa, davvero superba (ma che Norton fosse un attore superiore lo si sapeva, basti pensare a Schegge di Paura, American History X, Fight Club, La 25a ora).
La musica, una eterna batteria jazz che accompagna per quasi tutto il film, e una fotografia tecnicamente notevole sono la ciliegina sulla torta che è questo capolavoro assoluto di cinema.
Un film che non pesa anche per i caratteri della commedia nera, grottesca, che si fondono sulla base drammatica rendendo che rendono il film sicuramente godibili e mai pesanti.
Probabilmente il miglior film dell'anno. Da non perdere per nessuna ragione al mondo.
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