lella sabadini
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venerdì 10 aprile 2015
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inarritu questa volta non mi convince del tutto
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Ho sempre amAto i film di Inarritu e in effetti questo si discosta molto dagli altri e lascia spiazzati fin dalla prima scena Mi è piaciuto molto il vagbondare della macchina da presa fra corridoi angoli, stanze , esterni ed interni che fa sì che lo spettatore si senta realmente sul set.
A parte la bravura degli interpreti che riscatta alcuni momenti , purtroppo sono costretta a scrivere, di noia, penso che questo film possa essere apprezzato maggiormente dagli " addetti ai lavori" che ben conoscono ciò che accade dietro le scene e i rapporti fra attori, registi e produttori.
Geniale la "vocina " di Birdman che diventa una specie di alter ego di Michael Keaton prendendone alla fine il sopravvento.
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Ho sempre amAto i film di Inarritu e in effetti questo si discosta molto dagli altri e lascia spiazzati fin dalla prima scena Mi è piaciuto molto il vagbondare della macchina da presa fra corridoi angoli, stanze , esterni ed interni che fa sì che lo spettatore si senta realmente sul set.
A parte la bravura degli interpreti che riscatta alcuni momenti , purtroppo sono costretta a scrivere, di noia, penso che questo film possa essere apprezzato maggiormente dagli " addetti ai lavori" che ben conoscono ciò che accade dietro le scene e i rapporti fra attori, registi e produttori.
Geniale la "vocina " di Birdman che diventa una specie di alter ego di Michael Keaton prendendone alla fine il sopravvento.
Il finale aperto è interessante ed è una splendida chiusura di un film che vuole essere realistico ma onirico allo stesso tempo ed è concepito appositamente per sorprenderci ogni volta. Vi sono anche parecchi colpi di scena sia nella fase delle anteprime che in quella finale in cui tutti siamo portati a pensare che Keaton si sia ucciso per poi ritrovarcelo in una stanza di ospedale a curarsi il naso rifatto...La critica inaspettatamente positiva che viene letta con tanto entusiasmo rimarca il fatto che il pubblico vuole letteralmente "il sangue" dagli attori.Col risultato che spesso, dopo averli vampirizzati, li abbandona al loro destino cotringendoli ad una corsa ( corsa metaforicamente rappresentata "dall'inseguimento "continuo della macchina da presa in corridoi angusti che per lo spettatore diventano un labirinto )affannosa per la sopravvivenzache li può portare a perdere la ragione.
Film sul film e sul teatro, non facile ma che ci offre parecchie spunti di riflessione e chiavi di lettura come quella sui social network che sono diventati , purtroppo , col numero di visualizzazioni, la prova della visibilità e del successo "questo è il potere papà"...
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mirko bradley
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lunedì 30 marzo 2015
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con birdman hollywood si fa il verso
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Riggan Thompson (Michael Keaton) è una vecchia celebrità del cinema che ha indossato i panni, ormai dismessi da un ventennio, di un supereroe hollywoodiano. Schiacciato dal passato e sofferente di allucinazioni uditive, sta preparando, a Broadway, un adattamento teatrale di un’opera letteraria. Oltre che dalla drammatica situazione familiare e dalla pena di sentirsi finito, è ossessionato dal collega-rivale Mike Shiner (Edward Norton) e da Tabitha (Lindsay Duncan), micidiale critico teatrale del New York Times.
La chiave di lettura del film può essere rintracciata nel sottotitolo: L’imprevedibile virtù dell’ignoranza.
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Riggan Thompson (Michael Keaton) è una vecchia celebrità del cinema che ha indossato i panni, ormai dismessi da un ventennio, di un supereroe hollywoodiano. Schiacciato dal passato e sofferente di allucinazioni uditive, sta preparando, a Broadway, un adattamento teatrale di un’opera letteraria. Oltre che dalla drammatica situazione familiare e dalla pena di sentirsi finito, è ossessionato dal collega-rivale Mike Shiner (Edward Norton) e da Tabitha (Lindsay Duncan), micidiale critico teatrale del New York Times.
La chiave di lettura del film può essere rintracciata nel sottotitolo: L’imprevedibile virtù dell’ignoranza. Alejandro González Iñárritu, di cui si ricordano soprattutto Babel (2005) e Biutiful (2010), si scaglia contro il cinema-spazzatura e la subcultura trash che spopola nel web, dove un uomo che attraversa in mutande Times Square fa molto più notizia di un articolo del più prestigioso quotidiano newyorkese, «che non legge più nessuno». Questa è letteralmente la «virtù» dell’ignoranza, il nuovo potere al quale tutti sembriamo destinati a piegarci. La pellicola, profondamente intellettualistica, dosa bene la mescolanza di realtà e finzione, per cui vita e recitazione si scambiano i ruoli fino a costituire una sorta d’inscindibile unità.
Così come la performance teatrale di Riggan Thompson diviene, fuori programma, off-off-Broadway, pur essendo rappresentata a Broadway, allo stesso modo González Iñárritu tenta un’impresa off-Hollywood, usando la stessa macchina hollywoodiana. Ma non vi riesce, poiché il suo pur pregevole attacco a un modo di fare cinema che mira a intrattenere il pubblico distraendolo, senza lasciare spazio a riflessione alcuna, e la sua ragionevole critica alla cultura di elite, che spesso viaggia come sospesa un metro dal suolo, non sono bilanciati dalla proposta di una valida alternativa estetica. Pertanto, l'opera rimane invischiata in quell'immenso tritatutto che è Hollywood e Birdman non spicca il volo.
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ilpuntov
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giovedì 26 marzo 2015
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birdman: un appassionante viaggio nell'animo umano
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Birdman è la storia di un attore holliwoodiano,Riggan Thomson(Micheal Keaton)che vive in pieno la fase discendente della sua carriera artistica,il quale,dopo aver interpretato in gioventù il ruolo di un gigante pennuto dai poteri soprannaturali,si imbarca nella rischiosa avventura di mettere in scena una pièce teatrale a Broadway.Sin dall’inizio,il suo appare come un tentativo sgangherato,di liberarsi della scomoda figura del supereroe cui deve la notorietà,nonché di dimostrare di essere un attore tutt’altro che finito.Sostenuto dal suo produttore,Jake(Zach Galifianakis),Thomson riunisce la compagnia,nella quale spicca la figura di Mike Shiner,attore eccentrico ed arrogante,che,insieme a Lesley,con cui intrattiene una relazione destinata al fallimento,Laura e lo stesso Thomson,avrà l’onore e l’onere di mettere in scena il riadattamento di un’ opera di Raymond Carver.
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Birdman è la storia di un attore holliwoodiano,Riggan Thomson(Micheal Keaton)che vive in pieno la fase discendente della sua carriera artistica,il quale,dopo aver interpretato in gioventù il ruolo di un gigante pennuto dai poteri soprannaturali,si imbarca nella rischiosa avventura di mettere in scena una pièce teatrale a Broadway.Sin dall’inizio,il suo appare come un tentativo sgangherato,di liberarsi della scomoda figura del supereroe cui deve la notorietà,nonché di dimostrare di essere un attore tutt’altro che finito.Sostenuto dal suo produttore,Jake(Zach Galifianakis),Thomson riunisce la compagnia,nella quale spicca la figura di Mike Shiner,attore eccentrico ed arrogante,che,insieme a Lesley,con cui intrattiene una relazione destinata al fallimento,Laura e lo stesso Thomson,avrà l’onore e l’onere di mettere in scena il riadattamento di un’ opera di Raymond Carver.Le difficoltà di tenere riunita la compagnia,di gestire le pressioni interne ed esterne,divengono sempre più evidenti per Thomson che,nonostante tutto,rimane intenzionato a perseguire il suo obiettivo.Letteralmente perseguitato dal suo alter ego Birdman,Thomson giunge alla prima,che,con un colpo di scena finale,si rileverà un successo.Quando l’attore sembra essersi ormai liberato dalla ossessionante presenza del supereroe alato,la sua sottomissione al personaggio che lo ha consacrato star di Holliwood,si rivela totale.Birdman è un viaggio prima di tutto attraverso l’uomo e le sue ossessioni,i suoi vizi,le sue debolezze,i fantasmi del passato,i fallimenti relazionali.Ma è anche un viaggio attraverso il mondo tormentato dell’attore,dipendente dall’immagine che è in grado di restituire al suo pubblico,che paradossalmente trova in scena e non nella sua vita reale,la sua naturale collocazione nel mondo. È un viaggio attraverso la realtà convulsa del teatro,di ciò che il teatro è dietro il sipario e non sul palco,dei protagonismi personali che si scontrano e si fondono con l’obiettivo comune del successo,di portare a compimento un progetto nonostante imprevisti e difficoltà.È una critica pungente alla società contemporanea,nella quale la parola successo non può prescindere dal consenso che viene dai social network,dove l’indice di gradimento si esprime attraverso il numero di condivisioni e il seguito dei follower,dove tutto fa rapidamente notizia per poi,altrettanto rapidamente,dissolversi nel nulla,facendo spazio al nuovo “fenomeno” di turno.Il film ha l’originalità di essere girato in un unico piano sequenza:il passaggio da una scena all’altra avviene cioè in un continuum che,da un lato,cala lo spettatore direttamente nella realtà della pellicola,tenendolo letteralmente inchiodato allo schermo,ma dall’altro,finisce con l’essere eccessivo,quasi convulso,contribuendo comunque a connotare quella crescente sensazione di spasmodica attesa del finale.L’interpretazione di Keaton,che torna da protagonista sul grande schermo,è di altissimo livello,tanto da aver meritato la candidatura all’Oscar come migliore attore:a lui l’arduo compito di dare vita a Riggan Thomson e soprattutto ai suoi angoscianti “dialoghi” con Birdman.Pieni voti per l’intero cast stellare della pellicola, che ha senza dubbio contribuito al successo del film di Inarritu.
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pier delmonte
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domenica 22 marzo 2015
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dietro le quinte del successo!
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Come sbranare una corteccia, l’attore pupazzo in cerca di vera recitazione, l’attore pieno di se’, l’attrice alle prime armi preda di paure, non e’ un capolavoro questo film ma il regista (tale Inarritu Gonzalez) sbrana il teatro come si toglie una corteccia dall’albero, narrando Broadway a pugni in faccia, complimenti! E ovviamente complimenti anche a Keaton!l
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pier delmonte
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sabato 21 marzo 2015
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dietro le quinte del successo!
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Come sbranare una corteccia, l’attore pupazzo in cerca di vera recitazione, l’attore pieno di se’, l’attrice alle prime armi preda di paure, non e’ un capolavoro questo film ma il regista (tale Inarritu Gonzalez) sbrana il teatro come si toglie una corteccia dall’albero, narrando Broadway a pugni in faccia, complimenti! E ovviamente complimenti anche a Keaton!
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postino70
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domenica 15 marzo 2015
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osceno
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Inguardabile ma veramente ha 4 nomination per premi oscar VERGOGNOSO
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homer52
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domenica 15 marzo 2015
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com'è difficile prendere il volo
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Non mi era mai capitato di vedere un film vincitore di Oscar che fosse veramente meritevole si tale onorificienza. Il tema del film (con un inizio fantastico) è il rapporto fra ciò che si vorrebbe essere e ciò che gli altri vorrebbero che noi fossimo con ciò che in realtà si è ( ammesso che tale posizione possa essere coscientemente apprezzata ) che se ne sta eternamente in ansia a rodere il fegato per la difficoltà di riuscire a mediare fra queste opposte situazioni. La regia è di pregevole fattura ma la sceneggiatura non è da meno. Un film con le cadenze da rappresentazione teatrale, che fa rimpiangere la possibilità di poterlo vedere in lingua originale.
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Non mi era mai capitato di vedere un film vincitore di Oscar che fosse veramente meritevole si tale onorificienza. Il tema del film (con un inizio fantastico) è il rapporto fra ciò che si vorrebbe essere e ciò che gli altri vorrebbero che noi fossimo con ciò che in realtà si è ( ammesso che tale posizione possa essere coscientemente apprezzata ) che se ne sta eternamente in ansia a rodere il fegato per la difficoltà di riuscire a mediare fra queste opposte situazioni. La regia è di pregevole fattura ma la sceneggiatura non è da meno. Un film con le cadenze da rappresentazione teatrale, che fa rimpiangere la possibilità di poterlo vedere in lingua originale. Una trama che tanto somiglia agli impacci della vita quotidiana di tutti noi, indaffarati come siamo fra l'essere e l'apparire, in un mondo che si preoccupa solo di quanto siamo in grado di dare piuttosto di quanto bisogno abbiamo di ricevere.
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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un film difficile da dimenticare
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Riggan Thompson è un attore diventato famoso per aver interpretato il ruolo di un eroe alato di nome Birdman. Dopo gli anni scintillanti del successo, però, l’ex star di Hollywood rischia di sprofondare nell’oblio e, deciso a rilanciare la propria immagine, si dedica completamente ad un ambizioso progetto: scrivere l'adattamento di un racconto di Raymond Carver e portarlo in scena a Broadway.
Nei giorni che seguono la prima, però, l’uomo dovrà affrontare una serie di problemi personali, familiari e lavorativi che rischiano di mettere in crisi la sua performance.
Il 5 febbraio è finalmente arrivato nelle sale italianeBirdman (o L'inattesa virtù dell'ignoranza), uno dei film più attesi del 2015.
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Riggan Thompson è un attore diventato famoso per aver interpretato il ruolo di un eroe alato di nome Birdman. Dopo gli anni scintillanti del successo, però, l’ex star di Hollywood rischia di sprofondare nell’oblio e, deciso a rilanciare la propria immagine, si dedica completamente ad un ambizioso progetto: scrivere l'adattamento di un racconto di Raymond Carver e portarlo in scena a Broadway.
Nei giorni che seguono la prima, però, l’uomo dovrà affrontare una serie di problemi personali, familiari e lavorativi che rischiano di mettere in crisi la sua performance.
Il 5 febbraio è finalmente arrivato nelle sale italianeBirdman (o L'inattesa virtù dell'ignoranza), uno dei film più attesi del 2015. Candidato a ben 9 premi Oscar, l’ultimo lavoro di Alejandro González Iñárrituè un’avvincente black comedy, un film tragicomico e surreale in cui i protagonisti devono costantemente confrontarsi con le proprie paure e insicurezze, consapevoli e, allo stesso tempo, spaventati dai propri limiti.
A differenza di altri film del regista messicano (impossibile non ricordare 21 grammi e Babel) Birdman sembra essere girato senza soste in un unico ciak. Questa scelta stilistica dona al lungometraggio una profondità e un ritmo eccezionali. Iñárritu analizza in profondità l’<io> dei protagonisti portando a galla i loro demoni interiori e il concetto di fama che è sempre fugace. Il regista, inoltre, gioca con le etichette, distinguendo tra star da copertine e attori “impegnati” sulla scena teatrale.
Birdmanci mostra una fotografia agghiacciante degli artisti hollywoodiani. Uomini e donne all’affannosa ricerca di un po’ di fama, indispensabile per le loro esistenze.
La colonna sonora è costituita dal suono quasi martellante della batteria jazz che sembra tradurre in melodia le ansie del protagonista.
Birdmanè ricco di momenti eccitanti e divertenti, con dialoghi sopra le righe ma mai eccessivi, inseriti in un contesto più ampio e profondo.
Il cast voluto da Iñárritu è brillante. Riggan Thomson è egregiamente interpretato da Michael Keaton, mentre Emma Stone, nei panni della problematica figlia Sam, ci regala una delle sue performance più fresche e genuine di sempre. A completare il cast ci sono Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryane Naomi Watts.
Per concludere, Birdmanè un’opera che cattura l’attenzione del pubblico, un film che è difficile dimenticare.
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il viaggio
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venerdì 13 marzo 2015
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si e no
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Ottimo film, grande regia ed un grande Norton...
Ora mi è più chiaro del perche Keaton non abbia mai vinto un nobel...
Sembra la copia di Hopkins..stessa faccia, stessa espressione.....
Attore sopravvalutato....
Film non da Oscar...
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massual
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lunedì 9 marzo 2015
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la riscossa del facilone
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Riggan Thompson è un uomo di 60 anni, una celebrità, un professionista maturo alle prese con un progetto che dovrà consacrarlo come abile attore divincolandolo dall'etichetta da supereroe da cinema facilone, etichetta che gli è stata attribuita in seguito alla sua interpretazione di "Birdman" diversi anni prima.
Birdman è il suo alterego, il suo ponte per la celebrità. Veglia su di lui, lo sprona. Gli ricorda che ha superpoteri, che aveva il mondo in mano, che la polvere dei teatri di Broadway puzza di marcio ("questo posto sa di palle sudate" cit.) mentre Hollywood, il suo passato, sapeva di bigliettoni, di successo, di lusso.
Per la riuscita del suo spettacolo Riggan è pronto a tutto. I suoi attori sono scelti tra i migliori disponibili, creano attorno a lui un caleidoscopio di caratteri estremizzati e personaggi a tratti surreali.
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Riggan Thompson è un uomo di 60 anni, una celebrità, un professionista maturo alle prese con un progetto che dovrà consacrarlo come abile attore divincolandolo dall'etichetta da supereroe da cinema facilone, etichetta che gli è stata attribuita in seguito alla sua interpretazione di "Birdman" diversi anni prima.
Birdman è il suo alterego, il suo ponte per la celebrità. Veglia su di lui, lo sprona. Gli ricorda che ha superpoteri, che aveva il mondo in mano, che la polvere dei teatri di Broadway puzza di marcio ("questo posto sa di palle sudate" cit.) mentre Hollywood, il suo passato, sapeva di bigliettoni, di successo, di lusso.
Per la riuscita del suo spettacolo Riggan è pronto a tutto. I suoi attori sono scelti tra i migliori disponibili, creano attorno a lui un caleidoscopio di caratteri estremizzati e personaggi a tratti surreali. Ognuno di loro ha interesse per la riuscita dello spettacolo: chi per un sogno puerile, chi per amore dello stesso Reggan, chi per esigenza, poiché intrappolato nel mestiere dell'attore si riconosce in se stesso solo quando interpreta un ruolo (un bravissimo Edward Norton nel corso di una ripetizione dello spettacolo ha un'erezione potente, e il personaggio ammette di riuscire a vivere nel pieno delle proprie facoltà fisiche solo calcando la scena).
Dalla consacrazione o denigrazione della critica, dipende la carriera di Thompson.
Il film "Birdman" ci parla di teatro. Sfiora tematiche e saggi celeberrimi nello svolgersi dell'azione narrativa, primo tra tutti "il lavoro dell'attore su se stesso". Tema principale è quanto un personaggio possa diventare parte della persona, quanto il trasporto di una vita interpretata possa trasformare quella finzione in vita vera. Deliri che diventano scene, scene realistiche che inciampano e si rialzano paradossali; attori che interpretano altri attori, in questo film opera di meta-teatro in cui lo stesso Keaton si trova ad interpretare il ruolo di se stesso: torna alla ribalta con questo conclamato film di Inarritu dopo aver interpretato quasi 30 anni fa il protagonista nelle due pellicole di Batman firmate da Tim Burton. E si interpreta, come supereroe in pensione, in maniera sublime. E non vince l'oscar, nonostante fosse il favorito, proprio come Riggan Thompson, nonostante Birdman, non potesse mai raggiungere la consacrazione da parte di un'istituzione come il New York Times ad attore a tutto tondo.
E se non fosse per un suicidio malriuscito, che ridicolizza Thompson alla stregua di Stanlio e Ollio, quel riconoscimento non arriverà mai.
Con lo svolgersi dell'azione narrativa i due, Reggan e Birdman, finiscono per ritornare e unirsi in una cosa sola; erano sdoppiati e due distinti personaggio all'inizio del film, arrivano a concidere alla fine; e con un volo sia fisico che pindarico, guardando il mondo reale dall'alto, Birdman si staglia nel cielo per riprendere ad esistere. Si comincia con Riggan Thompson sospeso nell'aria -accompagnato da voce di Birdman fuori campo, quasi fungesse da narratore onnisciente- e termina con un'allusione di Riggan-Birdman in volo, con perfetta circolarità.
Come per Michey Rourke in "The Wrestler", altro mostro sacro del cinema anni '80, Keaton si trova intrappolato nella propria storia.
Storia che entrambi magistralmente interpretano, mettendo a tacere chi avesse mai dubitato delle loro virtù attoriali.
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