simianrogue
|
venerdì 13 febbraio 2015
|
hai ottenuto ciò che volevi dalla vita?
|
|
|
|
Premetto che aspettavo Birdman da tempo e speravo non deludesse le mie aspettative.
Dal punto di vista tecnico il film è ineccepibile: le interpretazioni degli attori sono da manuale, una spanna su tutti, OVVIAMENTE, quella di Michael Keaton che spero vivamente vinca l'oscar; regia sempre presente e perfetta; fotografia impeccabile, musiche sempre presenti e pungenti al punto giusto.
Ovviamente il film in questione si presta ad una visione attenta e non da "salotto", è un film da gustare con calma e magari qualche volta, per le tematiche molto importanti che tratta e per la complessità con cui ci vengono propinate.
Michael Keaton è Riggan Thomson, attore infelice della propria vita, infelice del fatto che tutti lo osannano come celebrità e non come attore, proprio per questo si rimette in gioco a Broadway puntando tutto su uno spettacolo teatrale, ignaro di tutti gli avvenimenti che lo portaranno a scavare nella propria anima mettendosi a "nudo" e scoprirsi fragile e umano, a differenza di Birdman, il ruolo che lo ha consacrato come celebrità.
[+]
Premetto che aspettavo Birdman da tempo e speravo non deludesse le mie aspettative.
Dal punto di vista tecnico il film è ineccepibile: le interpretazioni degli attori sono da manuale, una spanna su tutti, OVVIAMENTE, quella di Michael Keaton che spero vivamente vinca l'oscar; regia sempre presente e perfetta; fotografia impeccabile, musiche sempre presenti e pungenti al punto giusto.
Ovviamente il film in questione si presta ad una visione attenta e non da "salotto", è un film da gustare con calma e magari qualche volta, per le tematiche molto importanti che tratta e per la complessità con cui ci vengono propinate.
Michael Keaton è Riggan Thomson, attore infelice della propria vita, infelice del fatto che tutti lo osannano come celebrità e non come attore, proprio per questo si rimette in gioco a Broadway puntando tutto su uno spettacolo teatrale, ignaro di tutti gli avvenimenti che lo portaranno a scavare nella propria anima mettendosi a "nudo" e scoprirsi fragile e umano, a differenza di Birdman, il ruolo che lo ha consacrato come celebrità. E CHI MEGLIO DI MICHAEL KEATON ALLORA? In connubio, sicuramente voluto, il ruolo gli calza a pennello, perché Michael Keaton sta a Riggan Thomson come Batman sta a Birdman.
Spero vivamente che questo STUPENDO film di Inarritu non rimanga a bocca asciutta la notte degli oscar, perché c'è un Michael Keaton (lo ripeterò all'infinito) SUPERBO e un Inarritu che ha confezionato indubbiamente il suo miglior film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a simianrogue »
[ - ] lascia un commento a simianrogue »
|
|
d'accordo? |
|
kaipy
|
venerdì 13 febbraio 2015
|
interessante
|
|
|
|
film interessante. Interessante questo labirinto della mente, interessanti i personaggi che mostrano le loro fragilità che dichiarano insicurezze, e smascherano ipocrisie. Interessante la regia che muove tra gli angusti corridoi del dietro le quinte. Interessante l'accompagnamento di batteria che sembra implodere sempre più dentro di noi. Interessante è lo sguardo di una Broadway che sembra un carosello che gira senza fermarsi mai.
|
|
[+] lascia un commento a kaipy »
[ - ] lascia un commento a kaipy »
|
|
d'accordo? |
|
i'libano
|
venerdì 13 febbraio 2015
|
capolavoro
|
|
|
|
E così Alejandro González Iñárritu alla sua quinta opera firma il capolavoro.
Si,di Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza) si può parlare di capolavoro.
Non è semplice parlare di Birdman,per il semplice fatto che questa volta
abbiamo a che fare con qualcosa di nuovo,di mai visto prima.
Un opera grandiosa,che trasuda di amore per il cinema,di vita,di passione e di modernità;è uno di quei rari casi in cui si esce dalla sala con il sorriso stampato sul viso,gli occhi colmi di stupore e la testa chissà dove.
Una regia da premio oscar,il film è interamente (o quasi) un unico "piano sequenza",ovvero privo di montaggio. Il risultato è stupefacente,lo spettatore viene letteralmente catapultato in un mondo magico,in un mondo di personaggi surreali,grotteschi ma che in qualche modo sentiamo familiari,umani,anche se spostano oggetti con la sola forza del pensiero o che riescono ad avere mega erezioni soltanto sul palcoscenico,perché veri sulla scena e non nella vita di tutti i giorni.
[+]
E così Alejandro González Iñárritu alla sua quinta opera firma il capolavoro.
Si,di Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza) si può parlare di capolavoro.
Non è semplice parlare di Birdman,per il semplice fatto che questa volta
abbiamo a che fare con qualcosa di nuovo,di mai visto prima.
Un opera grandiosa,che trasuda di amore per il cinema,di vita,di passione e di modernità;è uno di quei rari casi in cui si esce dalla sala con il sorriso stampato sul viso,gli occhi colmi di stupore e la testa chissà dove.
Una regia da premio oscar,il film è interamente (o quasi) un unico "piano sequenza",ovvero privo di montaggio. Il risultato è stupefacente,lo spettatore viene letteralmente catapultato in un mondo magico,in un mondo di personaggi surreali,grotteschi ma che in qualche modo sentiamo familiari,umani,anche se spostano oggetti con la sola forza del pensiero o che riescono ad avere mega erezioni soltanto sul palcoscenico,perché veri sulla scena e non nella vita di tutti i giorni.
Il caso è quello del protagonista,un immenso Michael Keaton alle prese con un grande spettacolo teatrale a Broadway,questa è la sua ultima occasione,vuole riscattarsi e si sta giocano il tutto per tutto.
Insegue il tempo,il nostro protagonista è costantemente perseguitato da una voce immaginaria,la voce di Birdman appunto,un personaggio che egli stesso interpretò 20 anni prima in un film blockbuster.
Questo ruolo gli regalò la celebrità,una celebrità scomoda,non guadagnata con il duro lavoro.
Si perché un vero attore è quello di teatro e non quello degli studios di Hollywood.
Questa ossessione lo sta logorando,non sa più chi è,vuole fare la cosa giusta e questo è il suo momento.
Un film sull'Ego,sulla fragilità umana,sulla celebrità,sulla polemica sui social network,sul nostro tempo inafferrabile e incontrollabile e su un mondo che non aspetta più e che ti lascia indietro.
Un cast straordinario con una immedesimazione totale con i personaggi,impossibile non citare Edward Norton,con una interpretazione tra le più riuscite della sua carriera.
Un film da vedere e rivedere,un opera che dà di nuovo ossigeno al cinema e che ci proietta chissà in quali innovative future esperienze cinematografiche.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a i'libano »
[ - ] lascia un commento a i'libano »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
venerdì 13 febbraio 2015
|
i tormenti dell'attore e del cinema
|
|
|
|
Un attore di mezza età ha deciso di smettere i panni di una fortunata serie di film su un supereroe di nome Birdman. Questa serie gli ha dato una grandissima popolarità ma l'uomo decide di cimentarsi nell'adattamento di Cosa parliamo quando parliamo d'amore di Raymond Carver.
Il film è davvero di pregevole fattura e parlando di Inarritu non ci sarebbe da meravigliarsi se non fosse che il regista decide di mettere in scena un'opera altra da quello che solitamente ha fatto servendosi di lunghissimi pianisequenze. La storia è davvero molto bella e contiene una serie di graffianti riflessioni impregnate di cinismo e sagace ironia. Ecco allora sferrato un potente colpo al mondo dei social media copevoli di distorcere la realtà e inventarsi di sana pianta notizie distorte.
[+]
Un attore di mezza età ha deciso di smettere i panni di una fortunata serie di film su un supereroe di nome Birdman. Questa serie gli ha dato una grandissima popolarità ma l'uomo decide di cimentarsi nell'adattamento di Cosa parliamo quando parliamo d'amore di Raymond Carver.
Il film è davvero di pregevole fattura e parlando di Inarritu non ci sarebbe da meravigliarsi se non fosse che il regista decide di mettere in scena un'opera altra da quello che solitamente ha fatto servendosi di lunghissimi pianisequenze. La storia è davvero molto bella e contiene una serie di graffianti riflessioni impregnate di cinismo e sagace ironia. Ecco allora sferrato un potente colpo al mondo dei social media copevoli di distorcere la realtà e inventarsi di sana pianta notizie distorte. Non manca un attacco, anch'esso feroce, al mondo dei critici sia teatrali che cinematografici accusati ormai di ragionare soltanto per etichette. Il vero allarme rosso suona però per Hollywood; in questo caso partono letteralmente delle bordate ad alzo zero. L'attacco più forte arriva ai blockbuster specialmente di supereroi; ecco allora che la voce fuori campo suggerisce al protagonista di tornare in quel mondo "dorato" dove con qualche effetto speciale e la distruzione del mondo si fanno incassi da capogiro. Si fa riferimento anche a diversi degli attori che interpretano questi film oppure ad altri (per l'esempio la battuta su Meg Ryan è meravigliosa). Naturalmente non si può non passare sopra al merito di un grandissimo cast. Keaton è fenomenale e ormai tutto hanno detto e scritto dell'analogia con la sua storia con il rifiuto del seguito di Batman. Edward Norton si conferma un grandissimo e troppo spesso sottovalutato interprete e Inarritu gli ritaglia una parte su misura che è una meraviglia. Benissimo anche il cast femminile con la Stone nei panni della classica figlia dell'attore famoso che è stata in riabilitazione e Naomi Watts. Ottimo l'uso della voce fuori campo ma soprattutto bisogna segnalare la terribile ingiustizia che per un cavillo del regolamento degli Oscar ha evitato la candidatura alla bellissima e preziosissima, nell'economia del film, colonna sonora. Un film imperdibile a cui si può fare solo un piccolo appunto sull'eccessiva durata; una piccola sforbiciata non avrebbe guastato. Un film che sa toccare tante corde e che speriamo di vedere giusto protagonista agli Oscar.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
vanessa zarastro
|
giovedì 12 febbraio 2015
|
narcisismo retro
|
|
|
|
Vedendo Birdman ho avuto la sensazione di un film volutamente retro. Di ottima confezione e fattura, unico piano-sequenza con visione teatrale leggermente claustrofobica, forse anche per dare maggiore risalto alle fughe alate del protagonista. Con un manierismo ridondante e con attori strepitosi, il film narra la storia di Riggan Thompson/Birdman che ricorda proprio quella di Michael Keaton/Batman. Un attore diventato famoso per il suo ruolo cinematografico di cui si vuole liberare e che è alla ricerca disperata della sua identità recitativa. Ma mai come nel teatro gli attori maschi sono tutte prime-donne! Sia Michael Keaton che Edward Norton, suo rivale sul palcoscenico, sono sicuramente da Oscar.
[+]
Vedendo Birdman ho avuto la sensazione di un film volutamente retro. Di ottima confezione e fattura, unico piano-sequenza con visione teatrale leggermente claustrofobica, forse anche per dare maggiore risalto alle fughe alate del protagonista. Con un manierismo ridondante e con attori strepitosi, il film narra la storia di Riggan Thompson/Birdman che ricorda proprio quella di Michael Keaton/Batman. Un attore diventato famoso per il suo ruolo cinematografico di cui si vuole liberare e che è alla ricerca disperata della sua identità recitativa. Ma mai come nel teatro gli attori maschi sono tutte prime-donne! Sia Michael Keaton che Edward Norton, suo rivale sul palcoscenico, sono sicuramente da Oscar. Meno felice è la figura della figlia di Riggan ex- tossicomane che, se da un lato rappresenta tutto ciò che c’è al di fuori del teatro e il fallimento della vita privata dell'attore, dall’altra sembra essere un po’ appiccicaticcia con i suoi legami informatici con i social networks.
Realtà e finzione, verità scenica versus verità soggettiva, fantasia e realtà sono tutte tematiche racchiuse in un mondo per l’appunto delimitato e claustrofobico che vive di narcisismi, di protagonismi e di rivalità. Ma sono ancora così interessanti queste tematiche oggi? Non a caso lo stesso Riggan in attacco di megalomania vuole mettere in scena, in un prestigioso teatro di Broadway, l'adattamento del racconto di Raymond Carver “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” in qualità di adattatore, regista e attore, trattando consapevolmente tematiche vecchie, o anni ’60 come dice Sam sua figlia. Ma non fa la stessa cosa Iñárritu?
Il rullare della batteria segue la recitazione in ogni momento, il teatro non ha più segreti sviscerato in ogni sua piega: backstage, camerini, sartoria, corridoi in mattoni, balconi in cui scappare per fumare e così via. Alcuni critici hanno fatto un paragone con Altman, sia per il riferimento a Carver sia per la messa in ridicolo del mondo dello spettacolo. Ma Nashville era del 1975 e I protagonisti del 1992, non solo ma erano anche film corali e piuttosto divertenti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vanessa zarastro »
[ - ] lascia un commento a vanessa zarastro »
|
|
d'accordo? |
|
uba37
|
giovedì 12 febbraio 2015
|
noia mortale
|
|
|
|
Un film di una lentezza ed una noia mortale!! oltretutto non condivido il pensiero del regista perchè un film non sempre deve parlare di tematiche profonde o basarsi su tematiche culturali elevate! a volte al pubblico piace vedere un film coinvolgente in cui immedesimarsi e/o appassionarsi. questo è il mio punto di vista. 8,50 € buttati
[+] ha ha ha
(di gambardella )
[ - ] ha ha ha
|
|
[+] lascia un commento a uba37 »
[ - ] lascia un commento a uba37 »
|
|
d'accordo? |
|
cinecinella
|
giovedì 12 febbraio 2015
|
quando la forma prevale sulla sostanza
|
|
|
|
Pretenzioso e presuntuoso esercizio stilistico dove non emergono assolutamente due ottimi attori come Keaton e Norton. Trama fine a se stessa, dovrebbe essere un film che denuncia la condizione dell'attore hollywoodiano ma ne esce fuori una pellicola noiosissima, in sala echeggiavano i fragorosi sbadigli del pubblico. Una film veramente mediocre e mi meraviglio dei premi ai golden globe! Quando la tecnica prevale sul resto si snatura il messaggio del cinema che è prima di tutto quello di intrattenere ed emozionare. Qui di emozioni ce ne sono ben poche data anche la scarsa credibilità dei dialoghi e purtroppo credo che anche il doppiaggio non ben riuscito abbia peggiorato le cose. La voce fuori campo stile psicotico orrenda, insomma tutto non funziona e non convince.
[+]
Pretenzioso e presuntuoso esercizio stilistico dove non emergono assolutamente due ottimi attori come Keaton e Norton. Trama fine a se stessa, dovrebbe essere un film che denuncia la condizione dell'attore hollywoodiano ma ne esce fuori una pellicola noiosissima, in sala echeggiavano i fragorosi sbadigli del pubblico. Una film veramente mediocre e mi meraviglio dei premi ai golden globe! Quando la tecnica prevale sul resto si snatura il messaggio del cinema che è prima di tutto quello di intrattenere ed emozionare. Qui di emozioni ce ne sono ben poche data anche la scarsa credibilità dei dialoghi e purtroppo credo che anche il doppiaggio non ben riuscito abbia peggiorato le cose. La voce fuori campo stile psicotico orrenda, insomma tutto non funziona e non convince. Se volete guardare veramente un film geniale surreale made in Usa provate con Donnie Darko oppure se cercate la rappresentazione teatrale dura e pura provate con il capolavoro Dogville di Von Trier e traetene voi le abissali differenze!
[-]
[+] de gustibus...
(di sebkey)
[ - ] de gustibus...
[+] a colui che si crede il supercritico..
(di cinecinella)
[ - ] a colui che si crede il supercritico..
[+] una stelletta!
(di gambardella )
[ - ] una stelletta!
|
|
[+] lascia un commento a cinecinella »
[ - ] lascia un commento a cinecinella »
|
|
d'accordo? |
|
atacama86
|
giovedì 12 febbraio 2015
|
il backstage di uno spettacolo e della vita
|
|
|
|
Birdman è un uccello rapace che ti trasporta dietro le quinte di Hollywood, di Broadway, della vita di un attore e forse anche della vita senza ulteriori specificazioni.
La sua voce fuori campo fa da alter ego, da doppio interiorizzato del personaggio principale (interpretato da Michael Keaton) per tutta la durata del film. E' una guida che ti conduce nel mondo, per nulla fittizio, che Inarritu riesce a creare. Un iperuranio dalle Idee perfette e perfettamente concretizzate che nulla ha a che vedere con il fissare ombre confuse in quella caverna che troppo spesso sembra essere diventata la cinematografia contemporanea. E il film non lesina nemmeno di sottolineare questo aspetto, lanciando un'ironica, sarcastica e nemmeno troppo velata critica alla Hollywood del 3D e dei grandi effetti speciali.
[+]
Birdman è un uccello rapace che ti trasporta dietro le quinte di Hollywood, di Broadway, della vita di un attore e forse anche della vita senza ulteriori specificazioni.
La sua voce fuori campo fa da alter ego, da doppio interiorizzato del personaggio principale (interpretato da Michael Keaton) per tutta la durata del film. E' una guida che ti conduce nel mondo, per nulla fittizio, che Inarritu riesce a creare. Un iperuranio dalle Idee perfette e perfettamente concretizzate che nulla ha a che vedere con il fissare ombre confuse in quella caverna che troppo spesso sembra essere diventata la cinematografia contemporanea. E il film non lesina nemmeno di sottolineare questo aspetto, lanciando un'ironica, sarcastica e nemmeno troppo velata critica alla Hollywood del 3D e dei grandi effetti speciali. A partire anche dalla locandina che, in parte, sembra chiamare in causa, parodiandoli, action movies e supereroi di turno. Passando, poi, attraverso le parole di Mike (Edward Norton) che parla addirittura di un "genocidio culturale" di una generazione.
In questa dimensione artistica parallela di Innarritu, che a tratti è quasi metafisica, l'unica cosa ad essere in 3D sono le emozioni, i pensieri e le anime dei personaggi, spesso dilaniate e in bilico tra la loro insostenibile pesantezza e leggerezza, tra la ricerca della fama e un equilibrio mai raggiunto nei propri affetti personali, nelle relazioni. Si crea così una confusione interiore che scambia l'adulazione e la popolarità per amore, fino a spingere Riggan sull'orlo di un precipizio da cui l'attore decaduto, che tenta il tutto per tutto nella sua messa in scena a Broadway, non è per nulla sicuro di poter spiccare il volo, pur essendo stato un tempo un supereroe cinematografico, Birdman appunto.
In pratica, si dipana un intreccio perfetto che è un film, che è una rappresentazione teatrale, che è la messa in scena di una vita o di varie vite. Si perché oltre ai mille dubbi che tormentano Riggan, sotto ai riflettori ci sono anche i suoi rapporti con la ex moglie, con l'attuale compagna, con la sua attrice di punta (Naomi Watts), con il sarcastico attore newyorchese Mike, che lo introduce al mondo della critica teatrale di Broadway, con il suo agente e soprattutto con la figlia, Sam (Emma Stone), ex tossicodipendente, che più di tutti ha pagato le conseguenze del continuo inseguimento della gloria da parte di uno padre per lei mai davvero presente.
In questo intrigo che, in fondo, riflette sull'esistenza (e lo fa magistralmente) nessuno si sentirà escluso, tanto meno lo spettatore, chiamato in causa quasi direttamente a porsi la domanda che inizia e conclude la pellicola: ho davvero ottenuto quello che volevo nella vita? Ma soprattutto: ho davvero capito cosa fosse?
E nel cercare il bandolo della matassa, i personaggi sembrano quasi auto-annientarsi e sparire, in una risoluzione del dubbio amletico essere o non essere, per lasciare spazio solo alla verità.
Siamo tutti Icaro, con le nostre ali incerte, in cerca di quel qualcosa che faccia la differenza in un battito di ali chiamato vita.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a atacama86 »
[ - ] lascia un commento a atacama86 »
|
|
d'accordo? |
|
faber28
|
giovedì 12 febbraio 2015
|
solo gli attori degni di nota
|
|
|
|
Per il resto il film non trasmette emozioni ne' entra mai in empatia con lo spettatore; anche se la mano di un regista di livello si nota in diverse scene, la sceneggiatura di Birdman non ha nulla di originale e non crea mai aspettativa; per finire con i dialoghi alquanto retorici e alcune volte banali. Non è' certamente quel capolavoro che si vuol far credere sia.....
|
|
[+] lascia un commento a faber28 »
[ - ] lascia un commento a faber28 »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
mercoledì 11 febbraio 2015
|
la profonda crisi di un attore che vuole riscattar
|
|
|
|
Film in cui si racconta di un attore, divenuto famoso negli anni per avere interpretato il personaggio di un uomo giustiziere travestito da uccello, il quale vuole convincere il pubblico che la sua fama sia dovuta più al suo talento che al personaggio dei films di cassetta a cui è stato sempre legato. Conseguentemente decide di seguire un progetto ambizioso allestendo e presentando una raffinata pièce, tratta da un dramma di Raymond Carver, in un teatro di Broadway dove impiegherà ovviamente degli attori altamente professionali e molto ben preparati. Nel corso della messa in scena dell'opera egli però verrà sempre di più assalito da numerosi dubbi sul suo reale talento che lo porteranno verso una profonda crisi d'identità professionale ed esistenziale sino all' estremo epilogo.
[+]
Film in cui si racconta di un attore, divenuto famoso negli anni per avere interpretato il personaggio di un uomo giustiziere travestito da uccello, il quale vuole convincere il pubblico che la sua fama sia dovuta più al suo talento che al personaggio dei films di cassetta a cui è stato sempre legato. Conseguentemente decide di seguire un progetto ambizioso allestendo e presentando una raffinata pièce, tratta da un dramma di Raymond Carver, in un teatro di Broadway dove impiegherà ovviamente degli attori altamente professionali e molto ben preparati. Nel corso della messa in scena dell'opera egli però verrà sempre di più assalito da numerosi dubbi sul suo reale talento che lo porteranno verso una profonda crisi d'identità professionale ed esistenziale sino all' estremo epilogo.
Questa pellicola costituisce l'ultima opera di Alejandro G. Inarritu e, a differenza delle sue precedenti, non viene costruita dal regista separando ed incastrando le vicende dei singoli personaggi sino al collegamento finale, bensì in una forma lineare che vede evolversi la trama in un sempre maggiore crescendo sino al tragico epilogo.Trattando un tema completamente nuovo per lui, Inarritu, per quanto abbia ideato una storia piuttosto interessante, qui però non raggiunge, a mio parere, la profondità e la complessità dei temi trattati invece nei suoi precedenti, per esempio, "21 Grammi" e "Babel", e crea una storia che risulta pretenziosa ed in cui la crisi professionale ed esistenziale del protagonista viene descritta in una maniera arzigogolata, facendo ricorso a delle scene visionarie e fantastiche che sono eccessive e che compromettono notevolmente la riuscita del film. Sicuramente l'argomento risulta quanto mai interessante e realistico, ma il modo in cui, appunto, il regista messicano la presenta e la sviluppa, rivela una forma ricercata troppo studiata e per nulla, dunque, naturale e diretta. Un vero peccato perchè il risultato avrebbe sicuramente potuto essere diverso e senza alcun dubbio superiore.
Ciò nonostante, non si può che non ammirare il talento artistico del protagonista principale Michael Keaton e quello di Edward Norton, i quali spiccano su tutti, seguiti da un'alquanto interessante Emma Stone nella parte della ex-tossica figlia del protagonista.
In ogni caso, sicuramente consigliabile, anche come spunto di riflessione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|