carloseb
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sabato 21 febbraio 2015
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bravi gli attori, meno il regista
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molto bravi tutti gli attori, belle le riprese, le scenografie ma il film l'ho trovato confuso, nodoso, assurdo. mi piacciono di più i film, magari, originali ma con un storia che scorre.
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gabryhope95
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sabato 21 febbraio 2015
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cinema innovativo e anti consumismo
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Che ci piaccia o no il cinema al giorno d'oggi tende al consumismo:dare cioè in pasto allo spetatore medio (il consumista) ció che desidera,anche se va ricordato che nell'ultimo anno abbiamo assistito a più film che si distinguevano dalla massa.E cosa desidera il consumista? Desidera l'intrattenimento fine a se stesso,denso di grandi effetti speciali,distruzione e poca trama;desidera insomma andare al cinema a cervello spento per godersi una serata tranquilla,chiaccherare del film appena visto per poi andare a letto e dimenticarsene.
Birdman non critica direttamente questa tendenza,ma scaglia su di essa scottanti dardi infuocati e si pone come una nuova ipotesi di cinema opposta al consumismo che appunto chiamerei anti consumismo;Birdman ruota attorno alla messa in scena di uno spettacolo a Broadway scritto da Riggan Thompson,una ex superstar divenuta celebre per la sua splendida interpretazione anni prima del supereroe Birdman,che lo trasformó in un'icona del cinema.
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Che ci piaccia o no il cinema al giorno d'oggi tende al consumismo:dare cioè in pasto allo spetatore medio (il consumista) ció che desidera,anche se va ricordato che nell'ultimo anno abbiamo assistito a più film che si distinguevano dalla massa.E cosa desidera il consumista? Desidera l'intrattenimento fine a se stesso,denso di grandi effetti speciali,distruzione e poca trama;desidera insomma andare al cinema a cervello spento per godersi una serata tranquilla,chiaccherare del film appena visto per poi andare a letto e dimenticarsene.
Birdman non critica direttamente questa tendenza,ma scaglia su di essa scottanti dardi infuocati e si pone come una nuova ipotesi di cinema opposta al consumismo che appunto chiamerei anti consumismo;Birdman ruota attorno alla messa in scena di uno spettacolo a Broadway scritto da Riggan Thompson,una ex superstar divenuta celebre per la sua splendida interpretazione anni prima del supereroe Birdman,che lo trasformó in un'icona del cinema.Rifiutatosi peró di girare il quarto capitolo la sua popolarità declinó e per dimostrare a se stesso di essere un bravo attore,ecco che 20 anni dopo decide di scrivere uno spettacolo teatrale.Ma nella sua mente la voce di Birdman,il suo alter ego risuona inesorabile...e desidera il successo del passato
Ancora molto fresche e trattate con originalità sono le varie tematiche:Il desiderio di successo,il metacinema,la realtà e la finzione e soprattuto una parodia del consumismo dei giorni nostri che questo film affronta con ironia e ne prende le distanze in ogni ambito persino in quello tecnico:la regia non presenta quasi mai nessuno stacco e almeno all'apparenza il film si svolge (eccetto i primi secondi iniziali e gli ultimi iniziali) in una
macrosequenza all'interno (quasi sempre)del teatro.
Ineccepibile il cast:Micheal Keaton è descrivibile con una parola:definitivo.Troviamo anche uno smagliante e tagliente Edward Norton,una giovane ribelle Emma Stone,una sensuale Naomi Watts e degno di nota anche Zach Galifianakis.
Birdman è un film da vedere:rifiuta il consumismo e preferisce raccontare una storia drammatica in chiave tragicomica che si pone all'estremo opposto dei tempi moderni
Chissà se agli spettatori medi piacerà...
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kleber
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venerdì 20 febbraio 2015
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io l'ho trovato alquanto...
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PESANTE ! Quando lo spettacolo contempla sè stesso... l'interesse scema, inoltre questo film è tutto concitato e sbraitato; con i volumi audio inutimente dirompenti che da qualche anno a questa parte, torturano il pubblico anche in sale paludate... BIRDMAN mi è sembrato una "caciara" dall'inizio alla fine. PARERE PERSONALE. fra le lodi di massa, applaudirei senza esitazione la recensione goliardica alla Villaggio-Fantozzi...
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m.barenghi
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giovedì 19 febbraio 2015
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il parente più prossimo? hugo cabret
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Quando all'indomani del divorzio (artistico, s'intende!) di Iñárritu da Guillermo Arriaga (suo sceneggiatore per "Amores perros" "21 grammi" e "Babel") il pubblico cinematografico iniziò a chiedersi chi fosse il vero genio dei due, alcuni salutarono le loro opere successive (rispettivamente "The burning plain" e "Biutiful") come la testimonianza che il genio fosse soprattutto nella scrittura cinematografica dello "scenegiatore" Arriaga. Con "Birdman" Iñárritu conferma invece che genio lo era anche lui! Non solo per la sceneggiatura originale, candidata all'oscar insieme a tanti altri "specifici" del film (9 Nominations!): c'è molto altro, a partire dalla direzione artistica.
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Quando all'indomani del divorzio (artistico, s'intende!) di Iñárritu da Guillermo Arriaga (suo sceneggiatore per "Amores perros" "21 grammi" e "Babel") il pubblico cinematografico iniziò a chiedersi chi fosse il vero genio dei due, alcuni salutarono le loro opere successive (rispettivamente "The burning plain" e "Biutiful") come la testimonianza che il genio fosse soprattutto nella scrittura cinematografica dello "scenegiatore" Arriaga. Con "Birdman" Iñárritu conferma invece che genio lo era anche lui! Non solo per la sceneggiatura originale, candidata all'oscar insieme a tanti altri "specifici" del film (9 Nominations!): c'è molto altro, a partire dalla direzione artistica. Questo film si presenta come qualcosa di assolutamente unico. Ci vuole dare l'idea di aver imitato Hitchkock (che io sappia unico regista, finora, ad avere girato un intero film con un solo piano-sequenza): e di un unico piano-sequenza il regista ci vuole rendere l'idea. Anche se, al contrario, la stessa vicenda che si svolge nell'arco di tre giornate rende IMPOSSIBILE tale pretesa. E quindi l'apparente continuità è in realtà il frutto di una pianificazione a tavolino ossessiva e precisissima, che, nel seguire i personaggi attraverso i meandri e i dintorni del teatro ove si svolge la vicenda, ottiene il risultato di proiettare direttamente lo spettatore -un po' spaesato, per la verità- all'interno dell'ambiente in cui si dipana questa fantastica storia. Spaesamento che è anche frutto dell'ambiguità (in senso positivo, ovviamente!) con cui vengono rappresentati i "superpoteri" del protagonista (dalla telecinesi, alla levitazione, al volo stesso). Allo spettatore scegliere alla fine del film in quale misura si tratti solo di allucinazioni paranoidi: in tal caso il personaggio-chiave uscirà di scena per spiaccicarsi miseramente al suolo, in contrasto con il luminoso sorriso della figlia che lo cerca e non ce lo trova.
Ha detto il regista che gli piacerebbe che il film avesse tanti finali quanti sono gli spettaori che lo guardano. A dispetto dei numerosi richiami ai temi "di morte" (come sottolineati anche ripetutamente nella raffinatissima colonna sonora, con il ripetuto incipit della nona sinfonia di Gustav Mahler, ed il suo bellissimo Lied "Ich bin der welt abhanden gekommen") il mio finale è ottimistico: Riggan Thomson, scampato al tentato suicidio in scena, finalmente affrancatosi dal suo imbarazzante e fastidioso doppio, prenderà direttamente il volo per una nuova vita. Questo testimonia il sorriso di sua figlia, e questo suggerisce la non casuale presenza-cameo di Martin Scorsese: viva il cinema, dove tutto è possibile!
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epassp
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giovedì 19 febbraio 2015
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pensavo meglio
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Film ambientato e diretto bene, ma che lascia troppo spazio al surrealismo ed a una fantasia pacchiana. Medio grado di coinvolgimento ed appagamento generale
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biso 93
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giovedì 19 febbraio 2015
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straordinario
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Non so che dire se non: una gioia per lo spettatore! Un film moderno...sia nel reparto tecnico...con un ritmo veloce..gli attori recitano senza interruzioni..riprese dalle spalle..(molto in voga ultimamente)..tanta ironia...divertimento e molto intenso senza dover ricorrere a scene da copertina!! La recitazione poi di tutto il cast e' superba..i tre attori principali sono superbi...emma stone davvero intensa...be' che dire di michael keaton...il suo ruolo....perfetto e mai banale...cosi come edward norton, anche lui in gran rispolvero!!! La regia e' fresca...un film fluido che vuole dire tante cose..e lo fa con immagini e dialoghi sopraffini....al di la della chiara critica verso hollywood, il film mostra un uomo in crisi.
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Non so che dire se non: una gioia per lo spettatore! Un film moderno...sia nel reparto tecnico...con un ritmo veloce..gli attori recitano senza interruzioni..riprese dalle spalle..(molto in voga ultimamente)..tanta ironia...divertimento e molto intenso senza dover ricorrere a scene da copertina!! La recitazione poi di tutto il cast e' superba..i tre attori principali sono superbi...emma stone davvero intensa...be' che dire di michael keaton...il suo ruolo....perfetto e mai banale...cosi come edward norton, anche lui in gran rispolvero!!! La regia e' fresca...un film fluido che vuole dire tante cose..e lo fa con immagini e dialoghi sopraffini....al di la della chiara critica verso hollywood, il film mostra un uomo in crisi...con piu nulla da perdere, vecchio ormai, rinchiuso dentro il suo costume..dentro cio' che e' stato Ma desideroso di giungere dove ha sempre voluto arrivare....una critica in fondo verso ognuno di noi...e cio" che siamo diventati.
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isin89
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mercoledì 18 febbraio 2015
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virtuoso e sensazionale
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Virtuoso, sorprendente e visionario, eccelso e sensazionale. Il nuovo lavoro del regista messicano Alejandro González Iñárritu stupisce e lo fa con stile regalando allo spettatore uno spettacolo profondamente ambizioso e visivamente fantastico. Accanto alla domanda esistenziale dell'essere o non essere si affianca la costante ricerca della verità racchiusa nello sguardo stralunato del protagonista Riggan Thompson. Birdman è un film sull'interiorità dell'uomo, il lunghissimo e impegnativo viaggio alla ricerca di noi stessi e la riscoperta difficoltosa della propria identità e del proprio Io.
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Virtuoso, sorprendente e visionario, eccelso e sensazionale. Il nuovo lavoro del regista messicano Alejandro González Iñárritu stupisce e lo fa con stile regalando allo spettatore uno spettacolo profondamente ambizioso e visivamente fantastico. Accanto alla domanda esistenziale dell'essere o non essere si affianca la costante ricerca della verità racchiusa nello sguardo stralunato del protagonista Riggan Thompson. Birdman è un film sull'interiorità dell'uomo, il lunghissimo e impegnativo viaggio alla ricerca di noi stessi e la riscoperta difficoltosa della propria identità e del proprio Io.
Riggan è un supereroe, o meglio lo era in un tempo glorioso e remoto fatto di successi e innegabili lodi. Ora, anziano e stanco, riveste i panni del semplice uomo impegnato a realizzarsi in una difficile carriera teatrale fatta di imprevisti e innumerevoli difficoltà. I tempi gloriosi della fama e del successo sono ormai un ricordo lontano, tempi in cui la maschera di Birdman gli permetteva di volare alto e spiegare le sue enormi ali sopra il tetto del mondo. Il talento dell'attore che fu pare ormai essersi dissolto nell'estremo battito delle sue ali e tutto ciò che vi rimane sono i tormenti di uomo lontano da sé stesso che cerca disperatamente di ritrovare il suo posto nel mondo e mostrare a chi gli sta intorno che lui, in qualità di uomo, esiste ancora, lui c'è. Riggan lotta follemente contro quella parte della sua persona che non vuole staccarsi dalle glorie passate, il suo folle e bizzarro ego che lo costringe a essere vittima della sua stessa ombra. L'immagine dell'uomo che era, schiacciata e oscurata dalla presenza opprimente del suo istrionico alter-ego piumato dalle cui ali spumeggianti fece dipendere la massima espressione del suo essere. L'innegabile bravura, quel talento innato in cui l'uomo-uccello spera di potersi rispecchiare ma questa volta spogliandosi delle sue vesti e rimanendo nudo e puro proprio come la natura lo ha concepito. Il bisogno di essere considerati per quello che si è, sentire che i propri sforzi e sacrifici possono raggiungere traguardi inaspettati toccando la cima di mete inarrivabili. Riggan è come tutti noi, un uomo fragile e inappagato alla ricerca di quell'effimero e prezioso momento della vita che gli permetterà di sorridere ed esclamare felicemente “ce l'ho fatta”. Voluti o no, appaiono evidenti i parallelismi con la figura dell'attore protagonista Michael Keaton, impegnato ventitré anni or sono nella sua ultima leggendaria interpretazione dell'uomo pipistrello. Forse Riggan e Michael sono la stessa persona, forse sono stati entrambi protagonisti della stessa avventura e si sono ritrovati inevitabilmente dopo due decadi nella difficile situazione di dover riemergere agli occhi del mondo. Non è un caso, quindi, che figuri in veste di protagonista un attore che in passato raggiunse l'apice del successo impersonando proprio un supereroe alato e che negli ultimi anni sia entrato, purtroppo e quasi, nel dimenticatoio.
Iñárritu infarcisce l'opera con virtuosismi registici eccezionali estasiando gli occhi e la mente di coloro che si sono apprestati ad assistere a questo magnifico spettacolo. La realizzazione cinematografica dell'atto della vita teatrale di Riggan e compagnia bella resa possibile attraverso l'utilizzo di un unico e finto piano sequenza accompagnato da stacchi di montaggio sfumati e impalpabili. Le inquadrature fisse ridotte all'osso rispetto all'uso continuo e sempre più presente della camera a mano e delle soggettive che seguono in maniera dettagliata e maniacale le disavventure dei vari protagonisti, facendoci provare la sensazione di stare vivendo quegli attimi assieme a loro. La percezione della finzione si fa più vera e reale, le inquadrature movimentate e dinamiche lasciano poco spazio alla staticità permettendoci di venire inglobati all'interno dei diabolici corridoi del teatro lungo i quali i nostri “eroi” daranno vita alle loro performance esistenziali.
Al di là del palcoscenico teatrale si apre un macrocosmo costellato da infinite situazioni paradossali, miracolose storie e intrecci di vite umane legate insieme da quel bisogno collettivo di apparire al mondo esterno rivestendo le vesti di sé stessi. Al di là del palcoscenico si apre un oceano di innumerevoli strade contorte e complicate cosi come contorte e complicate sono le labirintiche vie della mente di Riggan ma anche di Mike e di Sam, oltre che di tutti gli altri. Dialoghi esilaranti, ridicoli ma drammatici, calibrati perfettamente dalla sapiente bravura del regista che riesce a bilanciare in maniera strabiliante humor e tragedia in un'opera eccelsa accompagnata inoltre da una fotografia superlativa, calda e accogliente che ci fa entrare nel vivo dello spettacolo teatrale delle loro vite. Sarà proprio alla fine della sua avventura, cambiato e definitivamente mutato dallo spettacolo della notte scorsa, che Riggan (ri)troverà la forza di volare lasciandosi alle spalle il peso oppressivo dell'eroe che fu e spiegando le sue vecchie e polverose ali ormai celate da troppo tempo. Ad accorgersene è proprio sua figlia Sam, così ostile e problematica che mai e poi mai si sarebbe sognata di scommettere un centesimo sulla buona riuscita delle azioni di quel suo padre così distante e così assente dalla sua vita. Ma gli occhi non mentono e nell'ultimissima inquadratura del film Emma Stone guarda disorientata fuori dalla finestra dell'ospedale, alza lo sguardo al cielo e sentendosi colma di gioia e felicità spalanca i suoi occhioni brillanti e sorride per l'estasi che quella visione le ha procurato, suo padre ce l'ha fatta.
Birdman è un film eccelso, un'esperienza immancabile e necessaria che in un cinema come quello di oggi, fatto quasi esclusivamente di cazzotti e cazzate, riesce a riportare quell'ondata di freschezza e novità a cui raramente ormai riusciamo ad assistere. Iñárritu riunisce al suo cospetto attori eccelsi e perfetti facendoli a loro volta rivestire i panni di attori bizzarri e stralunati, strani ed imprevedibili. Non c'è fiacchezza né caduta di stile, uomini e attori lavorano al meglio senza mai dare l'idea di non essere all'altezza dei loro ruoli e funzionando perfettamente all'interno di quel meccanismo contorto che è la mente umana. La scrittura del regista messicano è efficacissima e le sequenze, girate con una maestria impressionante, denotano una bravura fuori dal comune. Colonna sonora spoglia ed essenziale giocata interamente su precisi tocchi di rullante e piatti richiamando in questo modo le atmosfere magiche e calde del jazz. Inutile parlare della bravura degli attori e della straordinaria prova di recitazione alla quale si sono sottoposti. Inutile parlare dell'ormai veterano Edward Norton e del suo folle e grandioso personaggio, dello psicolabile personaggio di Emma Stone, del graffiante Zach Galifianakis e della sempre più brava e bella Naomi Watts. A dirigere la ciurma ci pensa il già citato Michael Keaton che, tornato sulla cresta dell'onda (si spera), ci dà definitivamente prova del suo straordinario talento recitativo purtroppo sempre e troppo sottovalutato dal pubblico.
Uno dei migliori film del 2014, da non perdere.
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gianluca sersante
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mercoledì 18 febbraio 2015
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capolavoro.
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ci sono film e questo e uno di quelli che non hanno bisogno di ulteriori commenti o pensieri.capolavoro di emozioni senza tempo.
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pisiran
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martedì 17 febbraio 2015
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volando con i piedi a terra
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Non ho mai avuto durante la proiezione la sensazione del grande film, come per altro non ho mai sentito la certezza che non lo fosse. Sono state diverse e contrastanti le sensazioni provate, una delle quali che il film sia da consigliare a tutti. Ho avuto momenti di noia misti a momenti emozionanti, per questa storia in cui l'ego umano si pone all'attenzione dello spettatore, e non mi è stato facile capire se stavo assistendo a una favola, o a una trasposizione di una realtà umana a dimostrazione delle nostre fragilità nella ricerca di essere quanto noi vorremmo. Certo il cast è all'altezza e ogni uno eccelle nella sua parte, ben diretti da un regista che non solo sa essere pratico ma cerca di trasmettere anche quanto al cinema rimane difficile fare.
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Non ho mai avuto durante la proiezione la sensazione del grande film, come per altro non ho mai sentito la certezza che non lo fosse. Sono state diverse e contrastanti le sensazioni provate, una delle quali che il film sia da consigliare a tutti. Ho avuto momenti di noia misti a momenti emozionanti, per questa storia in cui l'ego umano si pone all'attenzione dello spettatore, e non mi è stato facile capire se stavo assistendo a una favola, o a una trasposizione di una realtà umana a dimostrazione delle nostre fragilità nella ricerca di essere quanto noi vorremmo. Certo il cast è all'altezza e ogni uno eccelle nella sua parte, ben diretti da un regista che non solo sa essere pratico ma cerca di trasmettere anche quanto al cinema rimane difficile fare. In pratica è un film che ti fa volare rimanendo a terra, mettendo davanti allo spettatore tali e tanti significativi argomenti da farti dire all'uscita cinema, " contento di averlo visto." Film per tutti, e buona visione al cinema.Pisiran-Vr
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tarantinofan96
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martedì 17 febbraio 2015
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cos'è birdman?
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Cos'è Birdman? Un piano sequenza, con tagli mascherati alla perfezione, nel quale gli attori si muovono continuamente e recitano le loro battute dando allo spettatore la sensazione di assistere più a un'opera teatrale che a un film e una descrizione di come un ruolo, amato da tutto il pubblico (blockbuster supereroistici in primis), possa rovinare la carriera di un grande att[+]
Cos'è Birdman? Un piano sequenza, con tagli mascherati alla perfezione, nel quale gli attori si muovono continuamente e recitano le loro battute dando allo spettatore la sensazione di assistere più a un'opera teatrale che a un film e una descrizione di come un ruolo, amato da tutto il pubblico (blockbuster supereroistici in primis), possa rovinare la carriera di un grande attore: prendiamo ad esempio lo stesso Keaton che dopo Batman è finito lentamente nel dimenticatoio oppure vengono citati anche Downey Jr. e Jeremy Renner ("oh mio Dio, hanno messo un costume anche a lui!?" dice a un certo punto Riggan Thomson/Michael Keaton) per Avengers e volendo anche lo stesso Edward Norton che rifiutò il ruolo di Hulk nel film (salvato in corner si può dire).
In più, il film è una critica generale al mondo di Hollywood attuata in due modi differenti: il primo è il film in se, completamente diverso dalla concezione di cinema Hollywoodiano e il secondo è dimostrato più volte durante i dialoghi e gli eventi ed è anche uno dei messaggi del film: un buon film non è fatto dagli incassi, ma dalla fatica che tutte le persone che ci lavorano impegnano per creare un'opera che trasmetta qualcosa e che rimanga impressa nella mente dello spettatore. Questo fatto si ricollega anche a un altro tipo di critica presente nel film: la critica ai critici, che in molti casi sono pronti a etichettare tutto quello che vedono senza sapere mai fino in fondo a cosa essi stiano assistendo, sminuendo il valore che l'opera possiede per il suo creatore.
Quindi cos'è Birdman? Un capolavoro, un film che elogia l'impegno, il talento vero, la determinazione, il sacrificio e il riconoscimento che attori, ma soprattutto persone necessitano per potere riscattare la propria vita, per poter prendere il volo e liberarsi una volta per tutte della voce del Birdman che li tormenta.
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