guglia74
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domenica 1 marzo 2015
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bel film, grande edward eaton
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La struttura del film e' originale, e la cosa bella che pur svolgendosi quasi esclusivamente su un teatro e intorno a 4 anteprime e una prima serata, con la sua impronta altamente riflessiva non fa innescare la noia. Gli attori tutti bravi e soprattutto Edward Eaton. Il finale poteva essere risolto dandogli un tono più importante e
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nerone bianchi
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sabato 28 febbraio 2015
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psiche e teatro
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Le immagini nei “vicoli” del retropalco restano come un lungo e affannoso andirivieni tra una stanza e l'altra della psiche umana, si va dal palco al camerino, alla terrazza, al bar, ogni luogo è un ambito della nostra memoria, un affresco delle relazioni che allacciamo, un termometro di ciò che cerchiamo nella realtà, nelle persone che ci circondano e di cui ci circondiamo. E' un film labirintico, mentale, poetico e visionario, ricco di invenzioni, che procede con ritmo incalzante e spietato, che non concede pause. Straordinaria la sequenza del volo sulla città. Non penso, come ho letto, che questo film parli in particolare degli attori, bensì utilizza il teatro e il suo edificio come formidabile luogo in grado di evocare e rappresentare il cervello umano.
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Le immagini nei “vicoli” del retropalco restano come un lungo e affannoso andirivieni tra una stanza e l'altra della psiche umana, si va dal palco al camerino, alla terrazza, al bar, ogni luogo è un ambito della nostra memoria, un affresco delle relazioni che allacciamo, un termometro di ciò che cerchiamo nella realtà, nelle persone che ci circondano e di cui ci circondiamo. E' un film labirintico, mentale, poetico e visionario, ricco di invenzioni, che procede con ritmo incalzante e spietato, che non concede pause. Straordinaria la sequenza del volo sulla città. Non penso, come ho letto, che questo film parli in particolare degli attori, bensì utilizza il teatro e il suo edificio come formidabile luogo in grado di evocare e rappresentare il cervello umano. C'è l'aspetto pubblico sul palcoscenico e quello intimo nel camerino, tra questi poli scorre la vita, con la gente che si incontra, fa sesso, litiga, poi gli amici, gli affetti, i figli, le scelte, le proccupazioni e tutto il vociante seguito che ciascuno di noi si porta dietro ogni giorno, come i barattolli attaccati all'auto degli sposi. E' un grande film e proprio per questo ciascuno può vederci e trovarci molte cose, e forse ci stanno tutte. Una cosa che mi è rimasta in sospeso è la capacità del protagonista di muovere gli oggetti e di starsene in levitazione, perché questo elemento torna spesso. Chissà nei suoi vicoli quale immagine sarà riaffiorta a chi lo ha scritto e diretto.
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dana scully
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giovedì 26 febbraio 2015
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straordinario
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Decisamente il miglior film da tempo. Eccezionali gli attori, originale lo script, straordinari piani sequenza, perfetto il commento musicale. per una volta un oscar strameritato.
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borghij
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mercoledì 25 febbraio 2015
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vivere sul palco e birdman.
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Grandissimo Inarritu che con questo film candidato a 9 oscar e vincitore di 4 compreso miglior film, cambia modo di fare cinema, con la telecamera che non si stacca mai dai personaggi, che li segue in questo capolavoro pieno di soprese .
L'attore Riggan Thompson è ormai decaduto da grande attore Hollywoodiano qual' era e ora invece recita in un teatro di Broadway per dimenticare ciò che lo ha reso famoso ma che ora lo tormenta: Birdman (il personaggio che interpretava nella sua giovenezza da attore acclamato, un eroe uccello, che ora gli si presenta davanti spesso come una visione e gli parla in testa spronandolo a ributtarsi nel mondo del cinema, ormai dimenticato).
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Grandissimo Inarritu che con questo film candidato a 9 oscar e vincitore di 4 compreso miglior film, cambia modo di fare cinema, con la telecamera che non si stacca mai dai personaggi, che li segue in questo capolavoro pieno di soprese .
L'attore Riggan Thompson è ormai decaduto da grande attore Hollywoodiano qual' era e ora invece recita in un teatro di Broadway per dimenticare ciò che lo ha reso famoso ma che ora lo tormenta: Birdman (il personaggio che interpretava nella sua giovenezza da attore acclamato, un eroe uccello, che ora gli si presenta davanti spesso come una visione e gli parla in testa spronandolo a ributtarsi nel mondo del cinema, ormai dimenticato).
Nel mentre Mike Shiner (eccezionale Norton) si presenta come attore per recitare nello spettacolo teatrale di Riggan... si mostra subito un brillante attore e soprattutto improvvisatore, dato che predilige improvvisare sul palco; all' inizio Thompson ne è entusiasta e lo trova perfetto per la parte, mentre poi nelle anteprime si rivelerà piuttosto scandaloso e inprertinente, e inizierà ad avere battibecchi con Riggan per il suo modo di recitare spontaneo e naturale come se fosse nella vita reale, infatti lui sul palco è se stesso e non recita assolutamente, infatti in una scena mentre sta recitando sul palcoscenico si arrabbia perché le cose sul palco sono finte, mentre lui vuole che ci siano cose vere per poter entrare davvero nella parte. Nel mondo reale al contrario recita, e non si trova a suo agio.
Mentre la cinepresa continua a seguire gli attori come se tutto fosse uno spettacolo teatrale, come se tutto fosse davvero reale, a riggan succedono svariate sventure e battibecchi anche con una critica cinematografica, inoltre ha di nuovo uno scontro con Birdman e preso dall' ira distrugge tutto il suo camerino.
Dopo aver litigato con la critica si ubriaca e si addormenta per strada, al risveglio si trova davanti a sé Birdman che lo segue stuzzicandolo e questa volta lo convince a ricordare chi è davvero, cioè l'uomo uccello, colui che ha fatto sognare una generazione, e questi non può consumarsi in un teatro.
Allora apparentemente prende il volo, e vola fino al teatro (anche se poi si capirà che avrà preso il taxi, ma è la sua mente che ha immaginato tutto, simbolo che sta ritornando a vagare con la mente) dove recitando ad un certo punto decide di farla finita e si spara alla testa.
Si scoprirà solo dopo che si sarà colpito il naso con il proiettile, e all' ospedale lo raggiungono i suoi amici e persone care per dirgli che è diventato un eroe e la scena molto realistica con la pistola ha sconvolto tutti e ora tutti pregano che si rimetta.
Dopo che tutti l'avranno lasciato da solo, Riggan si reca in bagno e vede di nuovo Birdaman, probabilmente l'incontro con Birdman scatena qualcosa in lui che decide di buttarsi dalla finestra, quando la figlia rientra a salutare il padre, vede la finestra aperta, prima guarda in basso (cosa negativa, perché ha paura che si sia suicidato, mentre poi sente degli uccelli e guarda in alto, verso il cielo, verso il positivo, e sorride, probabilemente vedendo Riggan volare (metaforicamente), poiché probabilmente lui davvero è morto cadendo dalla finestra ma si è finalmente liberato delle sue inquietudini che ora volano in cielo libere con gli uccelli.
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ezioct
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martedì 24 febbraio 2015
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meglio una recita a scuola elementare
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CHE FILM RAGAZZI ,, MA QUALE FILM ,,IO NON HO CAPITO COME SI POSSA PARLARE DI BEL FILM BELLA TRAMA ,,HO SVEGLIA ,,,ANDIAMO A VEDERE UN ARECITA DI BAMBINI , ALMENO CI EMOZIONIAMO ,,,BIRDMAN ,,MA VAAAAAAAAAAAA
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ezioct
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martedì 24 febbraio 2015
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birdman ma finiamola
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ezioct [24/02/2015]
ma dico ci siamo impazziti oscar a questa specie di film se cosi si puo' definire ..mai visto nulla di piu stupido, scandaloso , senza trama senza senso , senza ,,nulla , no non ci siamo se a qualcuno e' piaciuto, mi piacerebbe mettermi in contatto ,magari sono io che non capisco di film ,,,bo?
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[+] il senso di inàrritu per il cinema
(di starbuck)
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jacopo b98
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lunedì 23 febbraio 2015
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ambiziosissimo e geniale! un grande film
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Riggan Thomson (Keaton), star del cinema hollywoodiano in quanto ex-interprete di Birdman, supereroe adorato dalle masse, è ora un attore invecchiato e indurito che cerca tramite la messa in scena di uno spettacolo teatrale a Broadway di essere riconosciuto come vero artista. Attorno a lui ruota una cerchia di buffi personaggi: il suo amico avvocato (Galifianakis), la figlia drogata (Stone), un attore (Norton) sulla cresta dell’onda, un’amante (Riseborough) che pretende da lui più di quello che lui sia realmente disposto a darle e la ex-moglie Sylvia (Ryan) di cui è ancora innamorato. Ce la farà Riggan a lasciarsi alle spalle il suo alter-ego Birdman e a diventare un “vero attore”? Sceneggiato dal regista con Nicolas Giacobone, Armando Bo e Alexander Dinelaris, è il quinto film del messicano Iñarritu, che con questa commedia umana sul successo e sulla solitudine ha conquistato pubblico, critica e Academy, che lo ha difatti premiato con 4 Oscar pesantissimi: miglior film, regia, sceneggiatura originale e fotografia (Emmanuel Lubezki, al suo secondo Oscar consecutivo).
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Riggan Thomson (Keaton), star del cinema hollywoodiano in quanto ex-interprete di Birdman, supereroe adorato dalle masse, è ora un attore invecchiato e indurito che cerca tramite la messa in scena di uno spettacolo teatrale a Broadway di essere riconosciuto come vero artista. Attorno a lui ruota una cerchia di buffi personaggi: il suo amico avvocato (Galifianakis), la figlia drogata (Stone), un attore (Norton) sulla cresta dell’onda, un’amante (Riseborough) che pretende da lui più di quello che lui sia realmente disposto a darle e la ex-moglie Sylvia (Ryan) di cui è ancora innamorato. Ce la farà Riggan a lasciarsi alle spalle il suo alter-ego Birdman e a diventare un “vero attore”? Sceneggiato dal regista con Nicolas Giacobone, Armando Bo e Alexander Dinelaris, è il quinto film del messicano Iñarritu, che con questa commedia umana sul successo e sulla solitudine ha conquistato pubblico, critica e Academy, che lo ha difatti premiato con 4 Oscar pesantissimi: miglior film, regia, sceneggiatura originale e fotografia (Emmanuel Lubezki, al suo secondo Oscar consecutivo). Il regista di Babel e Biutiful qui ha abbandonato il proprio stile classico e si è accostato a un’operazione più complessa, stratificata ed ambiziosa. Forse troppo ambiziosa. Iñarritu e i suoi sceneggiatori infatti tramite la storia di Riggan si propongono di realizzare uno spaccato della società moderna in tutti i sensi e ci buttano dentro recitazione, successo, solitudine, infelicità, realizzazione, trionfo e potere, potere, potere… E se spesso l’affresco risulta affascinante e riuscito comunque alla fine c’è quasi una certa idea di incompiutezza, come se nello sforzo di parlare di tante cose la riflessione, per lo meno su certi argomenti, sia rimasta solo a livello superficiale. Non possiamo fargliene una colpa: Birdman è bellissimo così com’è, ed è una potentissima e inquietante riflessione sul nostro tempo, ma si sa, il troppo stroppia. Con ciò le grandi scene non si contano e il finale aperto con Emma Stone che guarda al cielo è semplicemente perfetto. La regia di Iñarritu è a dir poco sublime: l’immenso piano sequenza cui il film gira attorno è indimenticabile, i movimenti di macchina sono di un virtuosismo spericolato, quasi sfacciato oserei dire, il tutto al servizio di un cast di attori perfetto. Michael Keaton, scelto non a caso, chiaramente, ci lascia la più grande interpretazione della sua carriera, al servizio di un ruolo complesso e maturo, ma a spalleggiarlo sono tutti gli altri attori, uno più bravo dell’altro (Emma Stone era da Oscar!). Alla fine in sostanza Birdman è un grande film che avrebbe potuto essere più grande ancora, ma non ci lamentiamo troppo: si tratta di una ventata d’aria fresca, un film grondante creatività! Non è cosa da poco.
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joker 91
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lunedì 23 febbraio 2015
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capolavoro umano
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Inarritu è un grande regista,difficilmente sbaglia e questo film ne è la prova. Keaton finalmente ritorna agli occhi del grande pubblico in modo spavaldo e grandioso,il film racconta un uomo che è stato una grande star e che ora con gli anni arranca nel peggio sempre più. Deciderà di sperimentarsi in un lavoro teatrale a New York... Birdman si interroga sulla vita inutile di oggi fatta di selfie e visualizzazioni twitter con l'arte e il sacrificio sempre più in secondo piano. Keaton ritorna in grande spolvero e ci rappresenta un uomo che non riconosce più il mondo,un uomo che ha visto cambiare la gente in peggio e non si capacità del perchè,un uomo che cerca di tornare a galla ma infondo nemmeno lui apprezza più la vita che lo circonda.
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Inarritu è un grande regista,difficilmente sbaglia e questo film ne è la prova. Keaton finalmente ritorna agli occhi del grande pubblico in modo spavaldo e grandioso,il film racconta un uomo che è stato una grande star e che ora con gli anni arranca nel peggio sempre più. Deciderà di sperimentarsi in un lavoro teatrale a New York... Birdman si interroga sulla vita inutile di oggi fatta di selfie e visualizzazioni twitter con l'arte e il sacrificio sempre più in secondo piano. Keaton ritorna in grande spolvero e ci rappresenta un uomo che non riconosce più il mondo,un uomo che ha visto cambiare la gente in peggio e non si capacità del perchè,un uomo che cerca di tornare a galla ma infondo nemmeno lui apprezza più la vita che lo circonda. Un viaggio nell' oscurità di ogni uno di noi
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carlonicolosi
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lunedì 23 febbraio 2015
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alejandro gonzález iñárritu, semplicemente.
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Alejandro González Iñárritu, semplicemente.
Ormai basterebbe semplicemente pronunciare il nome di questo regista messicano, per non avere dubbi sulla qualità del film che ci si presta a vedere. Basti pensare ai suoi cinque lungometraggi che hanno raccolto complessivamente ventuno nomination agli Oscar.
Ma questa pellicola non è soltanto Iñárritu.
Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts e tutto il resto del cast è meraviglioso, una collaborazione che è un piacere unico, per palati fini.
Il Regista mescola ironia, desiderio di riscatto, malinconia, amore familiare, e sentimento d'invidia senza mai perdere l'attenzione dello spettatore, che si ritrova coinvolto in una storia mai monotona o sottotono.
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Alejandro González Iñárritu, semplicemente.
Ormai basterebbe semplicemente pronunciare il nome di questo regista messicano, per non avere dubbi sulla qualità del film che ci si presta a vedere. Basti pensare ai suoi cinque lungometraggi che hanno raccolto complessivamente ventuno nomination agli Oscar.
Ma questa pellicola non è soltanto Iñárritu.
Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts e tutto il resto del cast è meraviglioso, una collaborazione che è un piacere unico, per palati fini.
Il Regista mescola ironia, desiderio di riscatto, malinconia, amore familiare, e sentimento d'invidia senza mai perdere l'attenzione dello spettatore, che si ritrova coinvolto in una storia mai monotona o sottotono.
Michael Keaton interpreta un uomo che cerca di riscattarsi innanzitutto da sé stesso, il 'se stesso di un tempo ormai passato', cercando di mettere da parte il ruolo che l'ha reso famoso, mettendo in scena una personale rappresentazione teatrale di un' opera di Raymond Carver, lontana dagli effetti speciali che un tempo facevano da sfondo per i suoi film d'azione. Le anteprime però si rivelano disastrose, e decide così di suicidarsi durante l'atto finale della 'prima', davanti a pubblico e critica.
L'intero film è girato con la tecnica del 'piano sequenza', dimostrando l'ottima capacità del regista e degli attori a girare delle scene di una durata notevole senza possibilità di interrompere le riprese.
La strada per l'Oscar è ormai in discesa per il messicano.
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donato prencipe
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lunedì 23 febbraio 2015
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la vita dell'attore supereroe
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Sono passati più di vent'anni da quando Michael Keaton indossò il costume dell'”uomo pipistrello” ricevendo così da Tim Burton l'onore e l'onere di impersonare la doppia vita di un supereroe, amato dal pubblico di tutto il mondo. Oggi ritorna sul grande schermo, alla corte di Alejandro Gonzalez Inarritu, per impersonare Riggan Thomson, un attore alle prese con una commedia teatrale da mettere in scena ed un passato al cinema da supereroe alato che gli fece guadagnare le luci della ribaltà. Se con i tanti film su i supereroi scoprivamo le gesta impavide di uomini mascherati, sempre al servizio dell'intera comunità presa d'assalto dal cattivo di turno, con “birdman” veniamo catapultati all'interno della sfera emozionale dell'attore che lo interpreta, o meglio che lo interpretò diversi anni prima.
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Sono passati più di vent'anni da quando Michael Keaton indossò il costume dell'”uomo pipistrello” ricevendo così da Tim Burton l'onore e l'onere di impersonare la doppia vita di un supereroe, amato dal pubblico di tutto il mondo. Oggi ritorna sul grande schermo, alla corte di Alejandro Gonzalez Inarritu, per impersonare Riggan Thomson, un attore alle prese con una commedia teatrale da mettere in scena ed un passato al cinema da supereroe alato che gli fece guadagnare le luci della ribaltà. Se con i tanti film su i supereroi scoprivamo le gesta impavide di uomini mascherati, sempre al servizio dell'intera comunità presa d'assalto dal cattivo di turno, con “birdman” veniamo catapultati all'interno della sfera emozionale dell'attore che lo interpreta, o meglio che lo interpretò diversi anni prima. Il film, difatti, ruota attorno alla vita di Riggan Thomson, con tutti i suoi dubbi amletici, le insicurezze e l'impossibilità di scrollarsi di dosso la figura del supereroe che lo rese celebre al cinema ed acclamato dal pubblico. La sua frustrazione nel cercare di convincere la platea e gli addetti al lavoro della sua bravura come attore e regista di teatro anche fuori da quel costume, diventato più una seconda pelle indelebile, piuttosto che una maschera da spettacolo. La sua ossessione di compiacere gli altri del suo talento, indubbio a lui in primis, lo porta a vivere una partita doppia tra la sua coscienza e quella del suo personaggio, come uno schizofrenico soffre la triste perdita della realtà, in continua lotta tra se e le voci prodotte dal suo io più recondito, così Riggan viene sopraffatto dal suo stesso personaggio, alternando momenti di assoluto smarrimento a momenti di presa di coscienza della realtà. La storia si sviluppa tutta all'interno del teatro St. James di Broadway, tra il palcoscenico e il dietro le quinte di uno dei teatri più importanti al mondo. Si cerca di mettere in scena una commedia sentimentale scritta diversi anni addietro e riadattata dal nostro protagonista. Il cast è di prim'ordine per una location così suggestiva, da Edward Norton che impersonifica Mike Shiner, attore di spicco chiamato in causa dopo l'infortunio di un suo collega, dotato di una personalità ricca di sfaccettature, che si scontra con l'altrettanta bipolarità di Riggan. La figlia di quest'ultimo, Sam, è rappresentata da Emma Stone, uscita da una comunità di recupero per tossicodipendenti e girovaga nei meandri del teatro, provata da un rapporto difficile con il padre, accusato di non essere mai stato presente. Completano il cast Naomi Watts (The impossible), che interpreta Leslie, una delle attrici protagoniste della commedia assieme a Laura, interpretata dalla britannica Andrea Riseborough (Oblivion), per finire a Zach Galifianakis, che svolge un ruolo inconsueto rispetto ai suoi film precedenti, difatti da assoluto casinista, combina guai in “Una notte da leoni”, a manager arrivista e tuttofare di Riggan. Il regista messicano dopo aver fatto incetta di nomination agli oscar per i suoi film antecedenti da “21 grammi” a “Biutiful” riesce a conseguire per questo film, ben quattro statuette alla notte degli oscar: miglior film, miglior regia, miglior fotografia e miglior sceneggiatura originale. Non a caso il suo film gravita su diverse onde di emozioni, suscitate nello spettatore grazie alla passione, all'esuberanza e a tutte le paure che possono avvolgere chi interpreta il lavoro d'attore. Inarritu ci porta a conoscenza delle difficoltà che un attore può incontrare ogniqualvolta viene etichettato in simbiosi al suo personaggio riuscito a livello commerciale o quando si viene spazzati via dalla critica pungente e spesse volte cattiva nel giudicare l'opera stessa solo per il gusto di farlo. Vedersi, continuamente, appesi al filo sottilissimo dell'opinione sentenziosa che deciderà se quello spettacolo potrà ancora esistere o dovrà essere dimenticato in fretta, senza tener conto che dietro ad un'opera, sia essa teatrale o cinematografica, vi è sempre l'anima di chi la realizza e in quanto tale merita rispetto.
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