Riggan ,un passato esaltante come protagonista di film spettacolari, era Birdman ” l’uomo uccello”, è ora in declino di popolarità e di successi. Cerca nuove strade. Vuole dimostrare a se stesso,prima che agli altri, di essere un grande e vero attore . Trae spunto da un racconto di R. Carver, “ Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”, per impostare una pièce in un teatro di Broadway, di cui sarà regista e interprete.
In attesa della prima le prove sono numerose,sfibranti, nevrotizzanti. Oltre che con il testo Riggan (M.Keaton) deve confrontarsi con Mike (E. Norton) attore giovane,ambizioso e oltremodo nevrotico. Deve confrontarsi soprattutto con la sua capacità di uomo, con il suo passato,con il suo presente La figlia ,uscita da un periodo di tossicodipendenza lo accusa di non avere svolto adeguatamente il ruolo di padre. La ex moglie, che pure è la più concreta del gruppo, da cui si è staccato per una sua improvvisa intemperanza. La nuova ambigua compagna. Il manager avvocato teso al solo conseguimento di nuove conquiste economiche. C’è poi una voce ,apparentemente amica, che lo insegue e quasi lo perseguita. E’ la voce del suo doppio, la voce del supereroe Birdman, di cui è stato interprete nel passato, che gli consiglia di lasciare le mediocrità in cui si trova intruppato e volgere lo sguardo e l’impegno verso gli antichi splendori.
Riggan quindi lotta con il testo teatrale, in particolare con Mike, ma deve soprattutto far primeggiare il suo ego.
C’è di tutto. La vita privata, i rapporti con gli altri attori, con il manager, i critici, la pubblicità, il pubblico che assiste agli spettacoli. Un andirivieni nel teatro tra il palcoscenico,gli angusti corridoi, i camerini. Un passaggio continuo tra la rappresentazione e la vita reale.
Il teatro coglie le sue ispirazioni dalla vita. Ma appunto per questo sintetizza la vita in modo mirabile e risulta alla fine vita ancora più vera. I personaggi interpretati sul palcoscenico del teatro risultano a volte più veri di quelli che agiscono sul palcoscenico della vera vita. Mike, l’interlocutore-rivale di Riggan riesce ad amare fisicamente sul palcoscenico, meno nella vita. Riggan riesce ad esprimersi sul palcoscenico più di quanto non si sia espresso nella vita. Sino alla drammatica evoluzione finale.
IL supereroe Birdman, rappresentato nelle fiction, era situato al di sopra del mondo, volava sopra il mondo, dominava il mondo degli uomini. Non ha dimostrato uguale capacità Riggan nel contatto diretto con gli uomini sulla terra.
Il racconto filmico di Inarritu si avvale di dialoghi incalzanti,senza tregua. Si avvale in particolare di un linguaggio filmico innovativo. Non è stato certo Inarritu a inventare il piano-sequenza. Ma il suo film è quasi un intero piano-sequenza . Lo spettatore si sente coinvolto nella vicenda sino a restarne affascinato, a tratti sconvolto e angosciato. Il giorno dopo la visione, vi pensi ancora intensamente. Anche per merito degli splendidi attori protagonisti. Certamente il film pecca di abbondanza. Eccede nei tanti temi, nei dialoghi esuberanti. Come un fiume in piena che esonda.
Rimane tuttavia una impressione fortemente positiva. Cosa cercava Riggan ? Cosa non ha ottenuto o non ha saputo conseguire ? Amore.
Illuminanti le frasi di R. Carver che compaiono in didascalia nei titoli di testa” E hai ottenuto quello che volevi da questa vita nonostante tutto? Si. E che cos’è che volevi ancora? Potermi dire amato, sentirmi amato sulla terra”.
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