cinephilo
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venerdì 16 novembre 2018
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uno dei miei film preferiti
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Tutto il genio di Alejandro Gonzalez Inarritu, tutta la classe di Lubezki in un film che definisco senza ombra di dubbio un capolavoro. La sceneggiatura è una delle più belle che siano mai stata scritte per un film. Forse la più bella. Geniale anche la scelta degli attori. Michael Keaton interpreta un ex attore cinematografico perseguitato dalla fantasma del supereroe che lo ha reso popolare al mondo che cerca il riscatto a Broadway, dove vuole mettere in scena un suo spettacolo teatrale per dimostrare al mondo di saper anche recitare e non soltanto indossare maschere. Un Keaton,che di fatto è come se interpretasse sè stesso. Edward Norton veste invece i panni di un cinico, arrivista e super esigente attore di teatro pronto a tutto pur di sfondare.
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Tutto il genio di Alejandro Gonzalez Inarritu, tutta la classe di Lubezki in un film che definisco senza ombra di dubbio un capolavoro. La sceneggiatura è una delle più belle che siano mai stata scritte per un film. Forse la più bella. Geniale anche la scelta degli attori. Michael Keaton interpreta un ex attore cinematografico perseguitato dalla fantasma del supereroe che lo ha reso popolare al mondo che cerca il riscatto a Broadway, dove vuole mettere in scena un suo spettacolo teatrale per dimostrare al mondo di saper anche recitare e non soltanto indossare maschere. Un Keaton,che di fatto è come se interpretasse sè stesso. Edward Norton veste invece i panni di un cinico, arrivista e super esigente attore di teatro pronto a tutto pur di sfondare. L'incontro e la collaborazione tra questi due personaggi sono fantasticamente narrati dal regista messicano attraverso lunghi piani sequenza che permettono allo spettatore di seguire il film tutto in un respiro e, di fatto, di non annoiarsi mai. Una delle pellicole più originali che abbia mai visto.
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jonny
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sabato 10 novembre 2018
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capolavoro
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Alejandro Gonzalez inarritu si dà alla commedia firmando un capolavoro Birdman.Il film racconta la storia di Riggan Thompson attore che dopo il successo avuto per l'interpretazione di Birdman(Cinefumetto)si dà al teatro creando uno spettacolo a Broadway;il suo obbiettivo è di scrollarsi di dosso l'immagine di attore scarso capace di recitare solo con una maschera addosso. Il film è un concentrato di nervosismo,originalitá,fantasia,il reale si mischia col surreale in maniera perfetta,non stona per niente. Subito veniamo capultati nel mondo di Riggan e il suo alter ego Birdman che hanno vedute diverse,Riggan vuole finalmente scegliere di fare arte cioè uno spettacolo di qualitá dove mette fatica,sudore mette in gioco sè stesso,invece Birdman rinnega la scelta di Thompson poteva scegliere di fare un reality o un altro film su birdman,scegliere la via del commerciale che non contempla l'arte ma conquista la fama e la ricchezza facendo pochissimo sforzo.
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Alejandro Gonzalez inarritu si dà alla commedia firmando un capolavoro Birdman.Il film racconta la storia di Riggan Thompson attore che dopo il successo avuto per l'interpretazione di Birdman(Cinefumetto)si dà al teatro creando uno spettacolo a Broadway;il suo obbiettivo è di scrollarsi di dosso l'immagine di attore scarso capace di recitare solo con una maschera addosso. Il film è un concentrato di nervosismo,originalitá,fantasia,il reale si mischia col surreale in maniera perfetta,non stona per niente. Subito veniamo capultati nel mondo di Riggan e il suo alter ego Birdman che hanno vedute diverse,Riggan vuole finalmente scegliere di fare arte cioè uno spettacolo di qualitá dove mette fatica,sudore mette in gioco sè stesso,invece Birdman rinnega la scelta di Thompson poteva scegliere di fare un reality o un altro film su birdman,scegliere la via del commerciale che non contempla l'arte ma conquista la fama e la ricchezza facendo pochissimo sforzo.Attraverso il personaggio di Riggan/Birdman inarritu fa una critica alla societá moderna che non apprezza più l'arte ma invece preferisce un film fatto male ma con due supereroi che si picchiano per due ore, fa un discorso su cosa alla fine vuol dire diventare famoso nel epoca dei social. È un film che inarritu fa con rabbia perché rispecchia un po il suo lavoro:dirigere un film di supereroi diventando famoso nel grande pubblico ma odiato dalla critica oppure fare un film di qualitá con un significato profondo e complicato che però incasserà poco sará apprezzato dalla critica ma snobbato dal pubblico;in questo film inarritu mischia le due creando un capolavoro. Il cast è fatto da interpretazioni formidabili e personaggi scritti molto bene. Naomi Watts come sempre è fantastica ed Edward Norton ha tra le mani un personaggio bellissimo,costantemente sopra le righe lui finge nella vita reale ma vuole essere il più vero possibile sul palcoscenico;Emma Stone è bravissima ci regala alcune scene che hanno un grandissimo impatto drammatico sul film;Michael keaton molto bravo, per me meritava l'oscar come miglior attore protagonista. A livello tecnico il film è perfetto,i piani sequenza di inarritu calzano a pennello con gli spazi ristretti del dietro le quinte,ci fanno capire come funziona uno spettacolo mostrandoci quello che di solito non vediamo e poi ci fa percepire molto bene L'emozioni dei protagonisti seguendone i movimenti,la telecamera diventa un vero e proprio personaggio. La colonna sonora è fatta con il solo suono della batteria che aumenta quando il personaggio è nervoso e diminuisce quando il personaggio è calmo. Quindi alla fine il film risulta un grandissimo capolavoro che mischia un cast eccezionale una tecnica perfetta è un messaggio morale molto vero ed attuale.
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valekiddo
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lunedì 5 marzo 2018
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il canto del cigno ad hollywood
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Osannato dalla critica, dall'Academy e dal pubblico, Inrarritu propone una pellicola irripetibile dal punto di vista tecnico scegliendo di girare tutto in piano sequenza, ma, ahimé, al di là della capacità filmografica non si va. Keaton riveste un ruolo che pare cucito appositamente per lui; l'attore-supereroe di blockbuster dell' industria cinematografica hollywoodiana caduto nel dimenticatoio e con la voglia di riscattarsi rimettendosi in gioco con progetti ambiziosi quanto fallimentari per le proprie possibilità, ma che deve affrontare una concorrenza più giovane e spregiudicata (meraviglioso quanto folle Nortorn). Straordinaria Emma Stone nei panni della figlia ex tossicodipendente, ma comunque dipendente dai social e rappresentazione dell'assenza del padre votato alla carriera, rivelatasi fallimentare.
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Osannato dalla critica, dall'Academy e dal pubblico, Inrarritu propone una pellicola irripetibile dal punto di vista tecnico scegliendo di girare tutto in piano sequenza, ma, ahimé, al di là della capacità filmografica non si va. Keaton riveste un ruolo che pare cucito appositamente per lui; l'attore-supereroe di blockbuster dell' industria cinematografica hollywoodiana caduto nel dimenticatoio e con la voglia di riscattarsi rimettendosi in gioco con progetti ambiziosi quanto fallimentari per le proprie possibilità, ma che deve affrontare una concorrenza più giovane e spregiudicata (meraviglioso quanto folle Nortorn). Straordinaria Emma Stone nei panni della figlia ex tossicodipendente, ma comunque dipendente dai social e rappresentazione dell'assenza del padre votato alla carriera, rivelatasi fallimentare. Un sacco di elementi interessanti e di grande rilievo, tuttavia il film non prende quota come dovrebbe (a proposito di Birdman e di voli) e a tratti diventa noioso e pesante, dato che non riesce a trovare un equilibrio tra la drammaticità dell' interiorità complessa dei personaggi e gli alterchi, a volte, comici e grotteschi. Un buon film, tecnicamente virtuso m una storia non indimenticabile col classico finale aperto che lascia con più dubbi che altro; in altre parole, un filo sopravvalutato.
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dandy
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martedì 17 ottobre 2017
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bye bye black birdman.
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Il racconto di ex-celebrità in declino che vuole a tutti i costi tornare a brillare ma è incapace di confrontarsi col mondo odierno,e in primis,con chi lo circonda.Inarritu si attacca ai personaggi in modo quasi opprimente,seguendoli con lunghi piani seqenza e ambientando quasi tutta la vicenda in teatro o in strade adiacenti.Vuole parlare di molte cose,d all'analisi del protagonista si spazia a riflessioni ironiche e impietose su cinema commerciale hollywoodiano odierno e teatro pomposo di Broadway,di confine tra vita e recitazione,di seconde opportunità,di stampa scandalistica,di critici impietosi,di sberleffi agli attori(Michael Fassbender,Meg Ryan,Ryan Gosling,ecc.
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Il racconto di ex-celebrità in declino che vuole a tutti i costi tornare a brillare ma è incapace di confrontarsi col mondo odierno,e in primis,con chi lo circonda.Inarritu si attacca ai personaggi in modo quasi opprimente,seguendoli con lunghi piani seqenza e ambientando quasi tutta la vicenda in teatro o in strade adiacenti.Vuole parlare di molte cose,d all'analisi del protagonista si spazia a riflessioni ironiche e impietose su cinema commerciale hollywoodiano odierno e teatro pomposo di Broadway,di confine tra vita e recitazione,di seconde opportunità,di stampa scandalistica,di critici impietosi,di sberleffi agli attori(Michael Fassbender,Meg Ryan,Ryan Gosling,ecc...)dei fan,di Twitter e Facebook.....uff....Parecchia carne al fuoco,forse troppa.Si rischia il sovraccarico,e il finale ambiguo è un tantino ruffiano,visto l'esito del pre-finale.Ma almeno c'è una sana cattiveria di fondo,e i rapporti di Riggan coi familiari e soprattutto con la figlia evitano le trappole del buonismo facile.E l'espediente della voce dell'alter ego di Riggan le sue visioni sono tutto sommato funzionali.Alcuni momenti(la mini conferenza stampa,l'incontro con la critica letteraria nel bar,la camminata in mutande per le strade)sono irresistibili,ed è innegabile la capacità del regista di spaziare dall'humor al drammatico al fantastico e al dolente.La scelta di Keaton non poteva essere più azzeccata(inevitabile vedere in Birdman il mitico Batman a lui interpretato 25 anni prima),e il resto del cast gli tiene testa con grinta(Norton è fantastico).Quattro Oscar:film;regia;sceneggiatura originale e fotografia.
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veronica
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lunedì 1 maggio 2017
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semplicemente perfetto
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Credo che per alcune rare pellicole la descrizione meticolosa della storia faccia perdere la bellezza inestimabile del valore di un emozione.
Essendo Birdman particolarmente strutturato , sia dal punto di vista della regia che della sceneggiatura, voglio lasciare a voi la piena libertà di scoprire scena dopo scena, la complessità di una storia creata dal talentuoso Alejandro González Iñárritu e la straordinaria performance di un inaspettato cast, perchè Michael Keaton ( Riggan Thompson ) è molto inaspettato. Sono contentissima che le nuove generazioni possano scoprire questo brillante attore dimenticato, io ho dei bellissimi ricordi : Beetlejuice, Jackie Brown e lui per me è il solo ed unico Batman.
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Credo che per alcune rare pellicole la descrizione meticolosa della storia faccia perdere la bellezza inestimabile del valore di un emozione.
Essendo Birdman particolarmente strutturato , sia dal punto di vista della regia che della sceneggiatura, voglio lasciare a voi la piena libertà di scoprire scena dopo scena, la complessità di una storia creata dal talentuoso Alejandro González Iñárritu e la straordinaria performance di un inaspettato cast, perchè Michael Keaton ( Riggan Thompson ) è molto inaspettato. Sono contentissima che le nuove generazioni possano scoprire questo brillante attore dimenticato, io ho dei bellissimi ricordi : Beetlejuice, Jackie Brown e lui per me è il solo ed unico Batman...!
Zach Galifianakis che noi tutti ricordiamo in Una Notte Da leoni nei panni di Alan, entra nell'inquadratura nelle vesti del manager di Riggan e avendolo visto in film totalmente lontani da un genere come questo direi...BRAVO Zach!
L'artista Edward Norton sempre perfetto e nel personaggio ( non ho mai capito perchè abbia fatto Hulk bah!)...comunque Emma Stone, Naomi Watts, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Merritt Wever insomma il cast dell'anno !!!
e aggiungo che adoro i finali dove ognuno può dare la propria interpretazione, come nel capolavoro "Inception", la trottola si sta per fermare?? o continua a girare?? dipende solo dagli occhi di chi guarda ed è questa la bellezza dell'arte cinematografica, come per quella letteraria e musicale, ognuno ha le proprie percezioni, io Birdman l'ho sentito come un film di denuncia.
Verso i guardiani di Hollywood, che danno più valore al guadagno che alla sostanza di una buona morale e in questo si racchiudono due denunce in realtà, l'altra è rivolta alla generazione del box-office mondiale, che di questi tempi predilige il genere supereroi, non che io li disprezzi ( non tutti ) come si può non amare il Tony Stark dell'affascinante Robert Downey Junior, ma credetemi...la sua bravura è soffocata in quell'armatura, guardate Charlot del 1992 se volete respirare il suo vero talento, comunque per quanto riguarda la gente mascherata...siamo onesti...è sempre la stessa solfa.
La denuncia verso i social , i burattinai delle nostre menti, la realtà distorta in qui viviamo o ci nascondiamo, abusandone con avidità, giudizio e falsità ignorante.
Ed infine verso l'uomo e le proprie fragilità. Una rappresentazione perfetta di ciò che può fare un forte ego che trova ambizione, egoismo e mancanza di valori lungo il proprio cammino.
CONSIGLIATISSIMO!!!!
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lucascialo
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martedì 28 febbraio 2017
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triste constatazione del degrado culturale
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Alejandro Gonzalez Inarritu è un regista a cui piace basare i propri film su intensità dei personaggi, inquadrature ad effetto, storie coinvolgenti. Lo ha dimostrato con 21 grammi prima, Biutiful poi, questa pellicola ancora e l'ultimo Revenant. Riuscendo perfino nell'impresa di far vincere un Oscar a Leonardo Di Caprio per l'intensità che dona al suo personaggio.
In questa pellicola, invece, riesce nell'impresa di mostrarci un Michael Keaton finalmente profondo, dall'interpretazione densa e coinvolgente. Interpreta Riggan Thompson, attore che ha raggiunto l'apice interpretando una trilogia ispirata a un eroe dei fumetti: Birdman.
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Alejandro Gonzalez Inarritu è un regista a cui piace basare i propri film su intensità dei personaggi, inquadrature ad effetto, storie coinvolgenti. Lo ha dimostrato con 21 grammi prima, Biutiful poi, questa pellicola ancora e l'ultimo Revenant. Riuscendo perfino nell'impresa di far vincere un Oscar a Leonardo Di Caprio per l'intensità che dona al suo personaggio.
In questa pellicola, invece, riesce nell'impresa di mostrarci un Michael Keaton finalmente profondo, dall'interpretazione densa e coinvolgente. Interpreta Riggan Thompson, attore che ha raggiunto l'apice interpretando una trilogia ispirata a un eroe dei fumetti: Birdman. Ma la sua carriera si è arenata lì, a quel blockbuster, e molti ritengono che non sappia nemmeno recitare. Così, decide di darsi al teatro e trasporre come regista e attore protagonista, un racconto di Raymond Carver: Di cosa parliamo quando parliamo d'amore. E pure in un teatro storico di Broadway. Ma oltre allo scetticismo generale, di quanti ritengono che non sia un bravo attore (tra cui una recensionista del New York Times pronta a stroncarlo), deve vedersela anche con la sua vita privata disastrosa (una ex moglie tradita e la figlia tossica), e attori pieni di sé o insicuri.
Nella mente però gli ritorna sempre la voce di quel personaggio che ha interpretato, che alla fine gli rivela una triste verità: la gente vuole sangue, esplosioni, sparatorie. E dovrà adeguarsi a questo, così come ai Social pronti a dare risalto alle cose utili.
Un'amara constatazione di quanto la cultura sia genuflessa alla futilità del web e alla superficialità degli effetti speciali.
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laurence316
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sabato 4 febbraio 2017
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semplicemente sopravvalutato
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Fra i film più osannati dell’anno, Birdman, la nuova fatica di Innaritu, è, ovviamente, da notare in particolare per il suo virtuosismo, essendo girato come un unico, lungo piano-sequenza (apparentemente) senza stacchi. Altro sicuro punto forte del film sono le eccellenti interpretazioni degli attori: accanto ad un “ritrovato” Keaton, l’eccezionale Norton, l’ottima Stone e la Watts, ma anche gran parte dei comprimari, a cominciare da Galifianakis. Tuttavia, nonostante i suoi indubbi meriti tecnici, Birdman ha più che altro il sapore dell’esperimento, più che di un vero film, e tra l’altro spesso non troppo riuscito, quantomeno sul piano della narrazione.
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Fra i film più osannati dell’anno, Birdman, la nuova fatica di Innaritu, è, ovviamente, da notare in particolare per il suo virtuosismo, essendo girato come un unico, lungo piano-sequenza (apparentemente) senza stacchi. Altro sicuro punto forte del film sono le eccellenti interpretazioni degli attori: accanto ad un “ritrovato” Keaton, l’eccezionale Norton, l’ottima Stone e la Watts, ma anche gran parte dei comprimari, a cominciare da Galifianakis. Tuttavia, nonostante i suoi indubbi meriti tecnici, Birdman ha più che altro il sapore dell’esperimento, più che di un vero film, e tra l’altro spesso non troppo riuscito, quantomeno sul piano della narrazione. La sceneggiatura, infatti, non conta più di tanto in un film che è senz’altro molto ironico e satirico, ma anche piuttosto tragico e drammatico, e spesso fatica a bilanciare questi due piani. E, inoltre, procede per scenette e squarci sulla vita interiore del protagonista (ex-attore cinematografico di scadenti film di supereroi, da cui il titolo) che non sono sempre riusciti. Ma nonostante tutto è da subito glorificato dalla critica, forse anche eccessivamente. Dopotutto, si tratta sicuramente di un buon film, ma di certo non di un capolavoro. Non è un film unico e irripetibile come invece molti sembrerebbero portati a pensare (plagiati soprattutto dall’abile mossa del regista di girare l’intero film senza stacchi). Ed è, poi, alquanto prolisso e porta, talvolta, a qualche sbadiglio. In sintesi: il virtuosismo dello stile non basta.
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giorpost
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martedì 22 novembre 2016
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film sbalorditivo girato con una tecnica sublime
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Riggan Thomson è un famoso attore sessantenne che ha quasi sempre recitato in film ad alto budget; tuttavia la sua carriera è irrimediabilmente legata all'immagine del super-eroe Birdman per il quale, anni prima, ha rifiutato di recitare nel terzo capitolo dell'omonima saga per dimostrare al mondo di essere, oltre che una star tutto muscoli ed azione, anche un interprete dotato di sensibilità. Decide, così, di buttarsi nel teatro e lo fa in grande stile dedicandosi anima e corpo, in quel di Broadway, alla realizzazione di un'opera tratta da un romanzo di Raymond Carver pubblicato 20 anni prima, ricoprendo il duplice ruolo dell'attore principale e del regista.
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Riggan Thomson è un famoso attore sessantenne che ha quasi sempre recitato in film ad alto budget; tuttavia la sua carriera è irrimediabilmente legata all'immagine del super-eroe Birdman per il quale, anni prima, ha rifiutato di recitare nel terzo capitolo dell'omonima saga per dimostrare al mondo di essere, oltre che una star tutto muscoli ed azione, anche un interprete dotato di sensibilità. Decide, così, di buttarsi nel teatro e lo fa in grande stile dedicandosi anima e corpo, in quel di Broadway, alla realizzazione di un'opera tratta da un romanzo di Raymond Carver pubblicato 20 anni prima, ricoprendo il duplice ruolo dell'attore principale e del regista.
La sua scelta si rivelerà molto presto un boomerang viste le molteplici difficoltà affrontate: trovare, all'ultimo momento, un attore coprotagonista all'altezza della situazione, gestire la sua ansia da prestazione, tenere a bada la pressione esercitata dall'ambiente (produttori, distributori di biglietti) e dalle persone a lui vicine, come l' amico manager, la figlia ex tossica dal carattere complesso, un'ex moglie che ogni tanto esce dall'ombra e la (difficoltosa) nuova compagna con la quale condivide letto e palco. Presto scopriamo che Thomson ha una personalità devastata, una fragilità causata dall'atavica paura di sbagliare e non piacere al pubblico, di cadere rapidamente nell'oblio e di fallire miseramente sul lavoro come già accaduto nella vita privata; tutto ciò lo ha portato, col tempo, a sentire una voce interiore che lo perseguita (e che corrisponde -in verità- al suo alter ego per eccellenza e dal quale non è mai riuscito a liberarsi del tutto, l'Uomo Uccello), oltre ad essere convinto di possedere poteri psico-cinetici.
I suoi repentini sbalzi d'umore, l'alcol e il fumo, i catastrofici rapporti con la new entry Mike Shiner ed altre varianti spingono Riggan sull'orlo del collasso emotivo, il cui apice è raggiunto in due momenti salienti: l'incontro in un bar con Tabitha Dickinson, la più feroce critica della stampa americana, che gli anticipa l'intenzione di voler distruggere a prescindere lo spettacolo (delizioso lo sfogo conseguente), e la sbornia che ne deriva, la quale gli provoca una mega-allucinazione. E' a questo punto che l'attore di “What We Talk About When We Talk About Love” prenderà una decisione drastica che cambierà le sorti dello show e della sua stessa esistenza...
Birdman (USA, 2014) è il sesto lungometraggio di un regista ormai di livello mondiale, quel Alejandro González Iñárritu che molti di noi hanno apprezzato, soprattutto ma non solo, per 21 grammi. La storia non è semplice, non è banale, non è raccontabile in due righe, perché è anzitutto un insieme di elementi che possono caratterizzare l'esistenza di un individuo, nella fattispecie di un attore famoso che, almeno di facciata, non dovrebbe avere nessun tipo di problema. Ma proprio da qui parte la prima analisi: esiste, al mondo, uno status sociale che ci consente di essere assolutamente tranquilli e sereni? A quanto pare, no, ed il personaggio carismatico di Thomson lo dimostra in pieno. Birdman, oltretutto, è una sorta di film nel film in stile François Truffaut, una specie di gigantesca auto-citazione di Michael Keaton (grandissima prova la sua) che ripercorre una carriera intervallata, ad un bivio, dall'Uomo Pipistrello. Facile trovare assonanze, vero? Ed in effetti basta scorrere la filmografia di Keaton per renderci conto che, successivamente, ha cercato di interpretare ruoli più complessi per dimostrare di essere “bravo” senza mai ottenere davvero un consenso globale. L'opera di Iñárritu è colma di altre citazioni come quella di Robert Downey Jr che, in un'intervista in tv, rivela l'uscita dell'ennesimo capitolo di Iron Man mentre viene sbeffeggiato da Riggan che dice di avere “molto più talento di quello lì...”; una pellicola che vuole ergersi a manifesto di un certo Cinema, parzialmente autonomo da Hollywood e più indipendente, scritto con maggiore sensibilità ed accuratezza ma senza per questo rinunciare a sequenze sbalorditive che caratterizzano il fiume di hero-movies in circolazione.
E come non citare la tecnica registica? Gli interminabili piani sequenza (veri o artefatti) sono un must tra i registi messicani e Cuaròn prima, Iñárritu poi, ne sono diventati maestri. E se da un lato la bravura del regista determina la riuscita di un film, lo stesso vale per il cast e, in questo lavoro, le prestazioni sono tutte di alto livello proprio per l'alto tasso di concentrazione richiesta e per la dinamicità delle riprese; partendo -come accennato- da Michael Keaton, convincente e ispirato (incredibile la sequenza della traversata in mutande per rientrare nel teatro), passando per un Edward Norton in stato di grazia e finendo alle tre donne, una più in forma dell'altra, si assiste ad una prova corale di assoluta bravura.
Film pieno di delizie, colmo di sequenze affascinanti, dialoghi surreali e, per certi versi, assurdamente comici, il tutto mescolato ad un pizzico di splatter, erezioni sparse ed una spolverata di social media, senza dimenticare una fotografia spettacolare di un genio: Emmanuel Lubezki (inutile citare i titoli, sono troppi).
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) è una storia sull'egocentrismo e sull'apparire ad ogni costo, sulla paura di fallire, ma su molto altro ancora e rientra, senza troppi probemi, tra le 10 migliori opere del nuovo millennio. Finora.
Voto: 9
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great steven
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lunedì 12 settembre 2016
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guarda in faccia alla realtà del mestiere d'attore
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BIRDMAN (USA, 2015) diretto da ALEJANDRO GONZALES IňARRITU. Interpretato da MICHAEL KEATON, ZACH GALIFIANAKIS, NAOMI WATTS, EDWARD NORTON, EMMA STONE, ANDREA RISEBOROUGH, AMY RYAN, MERRITT WEVER, LINDSAY DUNCAN, BILL CAMP, ANTONIO SANCHEZ
Riggan Thomson deve la sua notorietà al personaggio di Birdman, supereroe con costume da volatile che ha interpretato in una trilogia cinematografica, di cui avrebbe dovuto essere distribuito anche un quarto capitolo, che poi non è stato realizzato. La cosa pesa alquanto negativamente sulla personalità dell’attore, che si sente la vocazione e il talento del grande artista e fa di tutto per rimarcarlo a sé stesso, ai colleghi e a tutti gli individui che gli lavorano accanto.
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BIRDMAN (USA, 2015) diretto da ALEJANDRO GONZALES IňARRITU. Interpretato da MICHAEL KEATON, ZACH GALIFIANAKIS, NAOMI WATTS, EDWARD NORTON, EMMA STONE, ANDREA RISEBOROUGH, AMY RYAN, MERRITT WEVER, LINDSAY DUNCAN, BILL CAMP, ANTONIO SANCHEZ
Riggan Thomson deve la sua notorietà al personaggio di Birdman, supereroe con costume da volatile che ha interpretato in una trilogia cinematografica, di cui avrebbe dovuto essere distribuito anche un quarto capitolo, che poi non è stato realizzato. La cosa pesa alquanto negativamente sulla personalità dell’attore, che si sente la vocazione e il talento del grande artista e fa di tutto per rimarcarlo a sé stesso, ai colleghi e a tutti gli individui che gli lavorano accanto. Riggan fa il diavolo a quattro per far rappresentare a Broadway (ora infatti, abbandonato il cinema, opera a teatro) una pièce di Raymond Carver, nella quale figura come regista, tentando contemporaneamente di ricucire i legami della sua vita deterioratisi col tempo e di fare chiarezza dentro sé stesso. Ma è una lotta senza speranza: il suo alter ego afferma sempre con maggiore violenza la convinzione che Thomson abbia sprecato il suo talento e si sia ridotto davvero male, spingendolo infine a commettere il suicidio. Le persone che ruotano intorno alla sua esistenza turbata e auto- commiserevole, molte delle quali anime in pena come lui, sono il suo produttore e avvocato Jake, il capriccioso e testardo attore Mike, la disillusa e incattivita primattrice Leslie e la figlia di Riggan, Sam, recentemente disintossicata ma con la voglia ancora di ricadere nel vizio. Il film ha portato a casa quattro Oscar alla cerimonia 2015, e per una volta si può dire che la pellicola che s’è guadagnata l’Academy Award più ambito e importante lo ha fatto con meriti pieni e innegabili: sottotitolato Or The Unexpected Virtus of Ignorance, l’opus n° 5 di Iňarritu si propone come un’analisi spietata del mondo della recitazione statunitense, entrando a testa alta nell’universo del teatro più pagato e stimato del pianeta per raccontare le inquietudini, i vizi capitali, le insicurezze e i problemi radicati degli esseri umani che ci vivono dentro e lo utilizzano per mantenersi, insistendo in particolar modo sul bisogno di un’arte pura e genuina che deve servire allo scopo di creare, quasi dal nulla, prodotti artistici di innegabile qualità. È una riflessione sul mestiere dell’attore come lo era stato, nel 1982, il riuscitissimo Tootsie di Sydney Pollack, benché le differenze tra le due opere non si contino certo sulla punta delle dita. Ma Birdman ha un non so che di shakespeariano nel tracciare il grigiore imperante che alberga nelle anime dei suoi personaggi, infondendo ad un cast di prim’ordine un impenetrabile mantello di regalità e austerità, il quale gioca con le paure e le angosce per enfatizzarle sempre più e condurle a determinare le decisioni di uomini e donne che, in fondo, vogliono soltanto ritagliarsi un angolo di pace e un mezzo espressivo in un mondo sempre più caotico e alienante. Il problema è appunto ritagliarselo nel mondo dell’arte, un veicolo di creazione umana che ormai, questo lo sostengono a ragione in molti, è considerata una cosa inutile e infruttuosa. E su questo neanche il più ignorante degli uomini può essere d’accordo: Iňarritu ribatte la preponderanza dell’arte, in questo caso facendo leva sulla recitazione, attraverso un discorso umanitario che vede negli esecutori della stessa l’atto fautore della sua bellezza, del suo stile e della sua eterna trasversalità. Conta innumerevoli pezzi di bravura che, visti una seconda volta, stupiscono e meravigliano ancora di più: i duetti fra Keaton e Galifianakis sulle prospettive future degli spettacoli a Broadway; la discussione animata e focosa fra Keaton e Norton su come raffigurare i dialoghi nel testo teatrale da mettere in scena; la ramanzina sentimentalista della moglie del protagonista sul suo troppo trascurato ruolo di genitore e marito; l’esplosione emotiva della figlia nuovamente drogata nei confronti del padre, ricca di un risentimento troppo a lungo covato e ora improvvisamente scoppiato. Non c’è un solo aspetto del tran-tran quotidiano dell’attore che non venga esaminato con estremo puntiglio e doviziosa accuratezza, e sempre senza scivolare nella trappola dei luoghi comuni o della ripetitività. Attori eccezionali, che meritano, anche alla seconda visione, applausi scroscianti: le loro performance si dimostrano straordinarie specialmente nelle interazioni a due a due, nelle quali gli interpreti sfoderano il meglio di sé. E c’è anche da sottolineare come alla maggior parte degli interpreti sia stata affidata una parte che non è nelle loro corde abituali, soprattutto per quanto concerne il carattere di Z. Galifianakis. Lo stesso Keaton recita in un concentrato di commiserazione, paura, tradimento ed esaltazione interiore che ben difficilmente poteva essere assegnato ad un altro, anche per via della difficoltà di attuarlo a livello pratico. Godibilissimo e magnifico: non centra la perfezione, specialmente a causa di qualche insistenza eccessiva sulla cupezza e sulla tetraggine, ma ribadisce la sua natura di apologo della condizione umana mediante la necessità di riscatto e l’affermazione del proprio Io sopra le altrui polemiche e gli eventi incontrollabili delle circostanze.
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raysugark
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mercoledì 10 agosto 2016
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birdman or (the unexpected virtue of ignorance)
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Le pellicole teatrali vengono riconosciute per essere ambientati in un solo luogo, accompagnati da pochi personaggi. Spesso le riprese sono lente oppure rapide, a seconda di come il regista vuole elaborare le riprese, pochi cineasti hanno girato le pellicole teatrali in una sola inquadratura come lo ha fatto Alfred Hitchcock con il suo capolavoro Rope. Il cineasta Alejandro González Iñarritu doveva girare The Revenant, ma Leonardo DiCaprio era occupato a realizzare con Martin Scorsese The Wolf of Wall Street. Così Iñarritu prima di ritornare a realizzare The Revenant, propone questo stile teatrale girando in una sola inquadratura con Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) con protagonisti Michael Keaton, Emma Stone, Naomi Watts ed Edward Norton.
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Le pellicole teatrali vengono riconosciute per essere ambientati in un solo luogo, accompagnati da pochi personaggi. Spesso le riprese sono lente oppure rapide, a seconda di come il regista vuole elaborare le riprese, pochi cineasti hanno girato le pellicole teatrali in una sola inquadratura come lo ha fatto Alfred Hitchcock con il suo capolavoro Rope. Il cineasta Alejandro González Iñarritu doveva girare The Revenant, ma Leonardo DiCaprio era occupato a realizzare con Martin Scorsese The Wolf of Wall Street. Così Iñarritu prima di ritornare a realizzare The Revenant, propone questo stile teatrale girando in una sola inquadratura con Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) con protagonisti Michael Keaton, Emma Stone, Naomi Watts ed Edward Norton. In questa pellicola si percorre l'avventura dell'attore Riggan Thomson interpretato da Keaton, colui che era famoso per aver recitato il supereroe Bridman. Adesso Thomson è impegnato a dirigere e a recitare con gli attori, su un pezzo di teatro tragico scritto da Thomson stesso a Broadway. Mentre Riggan è pienamente stressato con il pezzo di teatro, cerca di ritrovare il successo che ha avuto con Birdman scontrandosi duramente con il suo alter-ego. Le performance degli attori sono straordinari specialmente quella di Keaton, riesce a cambiare le sue espressioni da positivo a negativo così bizzarro da non farne fatica. Emmanuel Lubezki è stato straordinario come direttore della fotografia, per quanto la macchina da ripresa riesce a riprendere le scene in modo fluido, con le luci maneggiati con molta accuratezza per l'atmosfera della storia. La colonna sonora viene composta da Antonio Sánchez e viene utilizzato solo la batteria suonato da Sánchez stesso, dando un ritmo calzante senza aver bisogno di una completa orchestra musicale. I dialoghi e i monologhi vengono scritti così bene, da poter caratterizzare specificatamente i personaggi. Il luogo principale dove viene girato maggiormente in Birdman è il teatro a Broadway, dove oltre essere il luogo di cui viene svolto il pezzo di teatro è anche il luogo dove caratterizza maggiormente i personaggi.
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