Nina è una giovane ballerina di New York, fortemente repressa, incapace di ogni approccio sessuale o autoerotico.
Ha sempre vissuto con la madre, una ex-ballerina, che non è mai riuscita a diventare qualcuno, dando la colpa alla sua nascita: è da lei inconsciamente frenata.
La madre vuole che si impegni per diventare un'ottima ballerina, e la limita nell'etichetta di "Sweet girl" , dolce bambina, per questo Nina sopprime il suo lato istintivo (Es) fino a diventare unicamente (Io); la figura materna le grava addosso come un'ombra, non lasciandole modo di liberare la sua vera natura ed equilibrare la sua personalità, fungendo da Superio imposto.
Il suo superio, inteso come "Ideale dell'Io" è Beth, la ballerina perfetta, con una profonda carica autodistruttiva; è interessante notare il gioco psicologico di luci ed ombre: Nina rappresenta ciò che succede alla personalità quando si esclude l'ES, Beth è il suo estremo opposto, in quanto la parte dell'Io è in lei assente.
Nina ha difficoltà nell'intrecciare rapporti con le persone, e in particolare, con i maschi: affronta la questione del sesso con timore e reticenza, relegando nella parte sepolta di lei quella carica irrazionale che non riesce ad accettare e quando viene scelta per interpretare la parte della "Swan Queen" la sua difficoltà nell'accettare il suo Es viene alla luce.
Nina attraversa una fase di blocco quando l'arrivo di Lily cambia le carte in tavole.
Un Aronofsky magistrale ci lascia presagire dall'inizio la verità per quanto riguarda il rapporto tra Nina e Lily: quest'ultima è infatti la ragazza della metropolitana, che Nina vede come una se stessa più libera e seducente.
In un vero e proprio dramma stregato (Tanizaki) tutti i personaggi rientrano nel loro ruolo perfettamente: Nina è il cigno bianco e Lily la gemella cattiva di cui il principe (Thomas) si innamora.
Le ferite che Nina si autoproduce si ingrandiscono mano a mano che il cigno nero si manifesta, prendendo il posto della sua identità ufficiale.
Sin dal suo arrivo Nina vede in Lily la sua principale rivale, seppure sia sgraziata e imprecisa: lei ha quello che le manca, il giusto equilibrio tra Io ed Es e il fascino che porta Thomas a preferire lei.
La controversa scena onirica saffica tra Nina e Lily è la prima battaglia vinta dal cigno nero, che finalmente riesce a far valere le sue pulsioni, dando persino idea a Nina di essere riuscito a prevaricare l'imposizione materna, e serve anche da trampolino di lancio per la riconquista dell'Es, che riesce a liberarsi del Superio, a prendere il posto del cigno bianco (parlo della scena in cui Nina uccide Lily); Nina si perde, uccide la sua parte innocente e nella morte diventa finalmente una persona libera, raggiungendo la perfezione tanti desiderata.
Aggiungo solo una cosa: ho letto che il mondo del ballo è insorto contro questo film, sostenendo che trasmetta un'immagine negativa della danza.
In realtà lo scopo del film era un altro, e secondo me, il mondo del ballo fa solo da cornice; era interessante per Aronofsky giocare sul tema del doppio tra cigno nero e cigno bianco, e secondo me lo ha fatto egregiamente.
Scusate se mi avete trovata prolissa e se ho fatto un uso errato della punteggiatura.
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