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Quale sarà il nuovo Black Swan?

Marco Müller non ha dubbi e ci racconta i nuovi cigni in concorso.
di Robert Bernocchi

Il direttore della Mostra Marco Muller.
Marco Müller (70 anni) 7 giugno 1953, Roma (Italia) - Gemelli.

venerdì 29 luglio 2011 - News

L'anno scorso, ad aprire il Festival di Venezia c'era Il cigno nero di Darren Aronofsky. Il passaggio a Venezia si è chiuso con un premio minore (miglior giovane attrice per Mila Kunis), ma ha aperto la strada a uno straordinario successo di pubblico e all'Oscar per la protagonista Natalie Portman. Quest'anno, chi potrebbe ricalcare queste gesta? Alla domanda, risponde il direttore della Mostra Marco Müller.

"A noi sembra che ci siano parecchi potenziali Il cigno nero, soprattutto in concorso. Ovviamente, non avremmo messo Le Idi di Marzo come titolo di apertura se non fossimo molto fiduciosi, ma voglio ricordare anche un film sorprendente come A Dangerous Method. Cronenberg vuole raccontare, oltre a quei personaggi storici fondamentali, anche il nostro presente. La cosa più importante è che ci sono tanti film che mostrano decisamente quello che siamo oggi. Per esempio, Carnage, il film di Roman Polanski, ci dice come siamo nelle nostre case e nei nostri salotti, buoni o meno buoni".

In effetti, questi sono probabilmente i titoli che vanno tenuti maggiormente d'occhio, soprattutto per i loro interpreti. A Dangerous Method sembra essere un trampolino di lancio perfetto per un attore come Michael Fassbender, che già da diversi anni è acclamato per le sue interpretazioni e che peraltro vedremo in concorso anche in Shame di Steve McQueen. Difficile invece non pensare che gli interpreti di Carnage (Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly), che complessivamente nelle loro case hanno quattro Oscar, non verranno celebrati nei prossimi mesi. Discorso simile si può fare per La talpa di Tomas Alfredson, che propone interpreti come Gary Oldman, Colin Firth, Tom Hardy e John Hurt. Infine, Le Idi di marzo, che presenta grandi interpreti come Philip Seymour Hoffman, Marisa Tomey, Jeffrey Wright e lo stesso Clooney, potrebbe finalmente consacrare l'enorme talento del protagonista Ryan Gosling.

Del film di Clooney parla anche l'amministratore delegato di Raicinema Paolo del Brocco. "Sicuramente Le Idi di Marzo ha una grande visibilità essendo il film d'apertura, ma può vantare anche due premi Oscar, con attori importanti come Ryan Gosling e Philip Seymour Hoffman. Venezia gli farà sicuramente ottenere una notevole attenzione da parte dei media, ma comunque già di suo ha delle gambe forti". In generale, "tutti i nostri titoli avranno una spinta e una visibilità importanti dal passaggio al Lido, perché sono diversi per linguaggio e per genere, quindi per i rispettivi pubblici di riferimento questa vetrina è utilissima".

Dell'importanza di Venezia ci parla anche Gianluca Pignataro, responsabile marketing della Fandango. "È enorme. Noi abbiamo avuto esperienze importanti di uscite a ridosso della presentazione al Festival, con il caso più eclatante rappresentato da Pranzo di ferragosto. Faremo così anche quest'anno, visto che Ruggine passa l'1 settembre al Lido e arriva in sala il 2 in una trentina di copie, mentre L'ultimo terrestre di Gipi viene presentato in anteprima l'8 e il 9 esce in una cinquantina di sale. È chiaro che l'impatto del festival dipende anche dai film, ma noi siamo molto fiduciosi. Anche per le vendite estere questa rappresenta una vetrina importante, ci sono film italiani che hanno difficoltà a uscire, mentre per esempio il già citato Pranzo di ferragosto grazie al passaggio alla Settimana della critica ha ricevuto la spinta per essere venduto in tutto il mondo".

Non c'è dubbio che un premio alle altre due pellicole italiane in concorso, Terraferma di Emanuele Crialese e Quando la notte di Cristina Comencini (a cui dobbiamo l'ultima candidatura italiana all'Oscar per il miglior film straniero), farebbe benissimo alle loro potenzialità commerciali e all'interesse per i mercati esteri. Ma non sarebbe sorprendente che a emergere possa essere, direttamente dalla sezione Controcampo, Scialla di Francesco Bruni, film su cui chiaramente 01 punta molto, come indicato anche dal direttore della distribuzione Luigi Lonigro alle giornate professionali di Riccione.

In definitiva, è molto difficile (meglio, quasi impossibile) pensare che nel 2011 a Venezia ci sarà un nuovo Il cigno nero, capace di ottenere più di 300 milioni di dollari di incassi mondiali. Ma di titoli che daranno soddisfazioni ai loro produttori ce ne saranno sicuramente molti…

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