Il cigno nero |
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Un film di Darren Aronofsky.
Con Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey.
continua»
Titolo originale Black Swan.
Thriller,
durata 110 min.
- USA 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 18 febbraio 2011.
- VM 14 -
MYMONETRO
Il cigno nero
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Film estremo e coraggioso, con una grande Portmandi jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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mercoledì 30 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nina (Portman), ballerina classica a New York, ottiene la parte principale ne Il lago dei cigni di Tchaikovsky. Succube di una madre (Hershey) estremamente protettiva e delle sue paure, l’allenamento estremo per interpretare sia il cigno bianco che quello nero la farà crollare psicologicamente. Alla fine sarà perfetta ma pagherà la perfezione con la vita. Sceneggiato da Andrès Heinz, Mark Heyman e John McLaughlin, è un film che vuole suscitare e suscita scandalo per numerosi motivi: innanzitutto le numerose scene di masturbazione molto esplicite, accompagnate da esagerate scene di sesso, anche saffico, e autolesionismo. Ha aperto in concorso Venezia 67 e ha partecipato agli Oscar con cinque nomination, miglior film, regia, fotografia, montaggio e attrice protagonista, l’unico poi riconosciuto dall’Academy, peraltro meritatamente, ad una Portman memorabile che in una sofferta interpretazione mette tutta se stessa, impegnandosi anche in complesse scene di ballo. Difficile è attribuire un genere a questa controversa regia di Aronofsky, è un horror? In parte, sono molte le scene davvero inguardabili, ma non solo. Ci sono il melodramma e il thriller, oltre a numerosi sottogeneri. Quello che però è innegabile è che Il cigno nero è un’opera piena di ambizioni e che in realtà l’horror è solo una via per raccontare una storia di frustrazione psicologica, la storia di una bambina mai cresciuta grazie ad una madre troppo protettiva. In fondo non è esagerato dire che il film è un racconto di formazione. Un crudo racconto di formazione, in cui Aronofsky sicuramente si prende le sue discutibili libertà, ma realizza un film di abissale profondità che coinvolge, inquieta, spaventa e fa riflettere. Grazie poi alla magnifica colonna sonora di Clint Mansell, che riarrangia splendidamente le musiche di Tchaikovsky, il finale raggiunge davvero una dimensione epica e quell’ultima battuta del copione, quell’era perfetto!,raggiunge davvero alti livelli di emozione e partecipazione. Ottima fotografia di Matthew Libatique. Tutti bravissimi gli attori e, a parte la Portman di cui abbiamo già parlato, anche la Kunis si fa notare e vince il Premio Mastroianni a Venezia come attrice esordiente. Oltre all’Oscar la Portman, per la sua magistrale prova, ha ricevuto altre decine di riconoscimenti internazionali, tra cui Golden Globe e BAFTA. Il coreografo del film, Benjamin Millepied (che compare anche in una piccola parte), nel 2012 ha sposato la Portman.
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