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Questo e' un film che non lascia indifferenti, lo si ama o lo si detesta. E come il cigno, o e' bianco o e' nero, non esiste il cigno grigio. Lo si puo' amare per l' eccellente recitazione di tutto il cast e della protagonista in particolare. Lo si puo' amare per le musiche di Tchaikovsky sapientemente montate e distribuite lungo tutto l'arco del film, e per le magnifiche sequenze di danza del piu' famoso balletto classico. Lo si puo' amare per la sapiente capacita' del regista di rappresentare lo stato d'animo di una persona che vive prima in ansia a causa della smania di coronare la propria carriera di artista, e poi nell' angoscia di non essere all'altezza dell' incarico ricevuto.
Lo si puo' invece detestare per quelle sequenze mozzafiato che unendo sapientemente immagini e suono, fanno sobbalzare lo spettatore sulla poltrona. Oppure lo si puo' detestare per il fastidio che si prova nel vedere la protagonista detestare se stessa, arrivando ad infliggersi torture corporali che sono la rappresentazione esterna della ferite che porta all' interno della propria psicologia.
In definitiva un film che merita di essere visto, non foss'altro che per dare il proprio contributo nell' alimentare la discussione e far pendere la bilancia dalla parte del cigno bianco o dalla parte di quello nero.
Luigi.
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