Il cigno nero |
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Un film di Darren Aronofsky.
Con Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey.
continua»
Titolo originale Black Swan.
Thriller,
durata 110 min.
- USA 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 18 febbraio 2011.
- VM 14 -
MYMONETRO
Il cigno nero
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Dentro di noi...di EugenioFeedback: 33954 | altri commenti e recensioni di Eugenio |
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lunedì 14 marzo 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due anni dopo i muscoli di Rourke in “The Wrestler”,Aronofsky ritorna prepotentemente alle scene con l’ultima sua fatica: “Black Swan” presentato in apertura alla 67° mostra del cinema di Venezia che ha valso l’Oscar come miglior attrice protagonista a Natalie Portman,la bella ballerina del New York City Ballet.Ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi in cui l’attrice,tredicenne,camminava con piantina al seguito a fianco del rude killer Jean Reno di Leon.. piccole donne crescono e occorre dire che il one girl show non delude grazie anche alla abilità registica del cineasta statunitense.La trama è imperniata sulla vicenda di una giovane frigida ballerina,Nina (Portman), che sogna l’emancipazione e il riscatto attraverso la danza aspirando al ruolo di protagonista nella versione rinnovata de“Il Lago dei cigni”.Per tale ragione,alla ricerca di quella perfezione desiderata,la giovane arriverà a sottoporsi a estenuanti esercizi fisici sotto l’occhio attento ed esigente del coreografo Leroy (Cassel). Quando,dopo qualche tempo,quest’ultimo notando la tenacia,la determinazione ma soprattutto l’istintualità repressa della ragazza le assegnerà la desiderata parte, per Nina inizierà un viaggio nell’abisso verso i recessi piu’ oscuri della sua anima.Imprigionata in una realtà deprimente a causa di una oppressiva madre che le impedisce ogni forma di libertà costringendola a una vita da “casa di bambola”, Nina maturerà ben presto un desiderio di rivalsa,una progressiva metamorfosi che, lenta, la muoverà da quel candore di cigno bianco verso il suo lato piu’ tenebroso,quella parte ignota cosi’ importante nello spettacolo cui non è possibile giungere attraverso normali esercizi. Cio’ che manca alla prima ballerina è la scioltezza,il lato disinibito, quel quid infernale che la giovane nel suo cristallino mondo ovattato non aveva mai conosciuto. Decisa a non deludere le aspettative di chi crede in lei e bisognosa di quel successo come della voglia di vivere, Nina intraprenderà un viaggio verso il mondo della trasgressione,accompagnata dalla mefistofelica e insidiosa rivale in nero Lily.In un continuo alternarsi tra sogno e realtà,Nina verrà travolta delle sue passioni,dalla sua incerta sessualità in un crescendo di violenza e paranoia che avrà uno sfogo doloroso anche sulla protettiva madre. Pellicola spezzata in due parti distinte che tenderanno presto a unificarsi in una sola, a metà strada tra un musical e un thriller-horror,Aronofsky,dopo un inizio ex-abrupto sulla prove della giovane,muove svelto la macchina da presa concentrandosi sull’indagine psicologica della protagonista. E’ facile riconoscere nella giovane delle somiglianze con il tormentato consigliere Goljadkin del Sosia di Dostoevskij, contestualizzato tuttavia a una realtà odierna di sesso e droga che fa da paio speculare all’eterea purezza dei balletti. Non è un caso che il regista ponga particolare accento sulla duplicità,sul tema del doppio cosi’ caro alla letteratura della crisi ottocentesca. Nel film, sono infatti frequenti le scene in cui la protagonista è ripresa dinanzi allo specchio (davanti al quale vede la sua proiezione malvagia), o in acqua,due luoghi simbolo dell’incertezza che sembrano quasi avvertire lo spettatore circa la veridicità di alcune scene.L’unico punto saldo è la bravura di una convincente Portman,sensuale e pura che nell’apoteosi finale,mostrerà a se’ stessa e agli altri, il fallimento di quella mimesis ottenuta al prezzo della sua stessa vita.
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