Una scrittrice depressa ritrova l'ispirazione in Toscana. Espandi ▽
La prima domanda che sorge dopo avere visto un film come Sotto il sole della Toscana è: solo per il fatto che Sting, mezza Inghilterra e un quarto di Stati Uniti hanno acquistato un casale in Toscana, era proprio necessario raccontare un film ambientato nel luogo in cui è nata la lingua italiana, con il taglio "Pizza, mandolino e marmellate fatte in casa"?
Frances Mayes, abbandonata dal marito, prende la decisione della vita: va a vivere in Toscana, terra che richiama emozioni lontane, dimenticate, fonte di ispirazione e rigenerazione. In questa atmosfera bucolica poteva mancare il sentimento per eccellenza? Ed ecco l'amore apparire, con il volto di Raoul Bova, un po' buttero e un po' latin lover, che conquista la bella scrittrice (la protagonista poteva fare un lavoro diverso?) e la conduce attraverso un mondo inesplorato. Recensione ❯
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Senza Kassovitz dietro la cinepresa e soprattutto senza il romanzo originale alle spalle, il secondo episodio si inerpica su un incerto percorso di misticismo, violenza e fantascienza. Thriller, Italia, Francia, Gran Bretagna2004. Durata 100 Minuti.
Sceneggiato da Luc Besson, arriva il seguito de I fiumi di porpora, inquietante film diretto a suo tempo da Mathieu Kassovitz. Stavolta, a dirigere Jean Reno nei panni dell'ispettore Niemans, è il giovane ma rodato Olivier Dahan Espandi ▽
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Da Procida a New York, da una moglie all'altra, ma sempre senza un soldo!. Commedia, Italia2004. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Maria vive a Procida con due figli, e da tre anni è in attesa del marito Vincenzo andato negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Insoddisfatta della pr... Espandi ▽
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Siamo in Sicilia. Due ragazzi non hanno lavoro. L'intenzione (fasulla) sarebbe quella di procurarsene uno. Ma la pigrizia è tanta. Però, per salvare la faccia occorre almeno partecipare a concorsi e selezioni. Il modo di farsi bocciare lo si trova sempre. Recensione ❯
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La tragedia del 1963, quando il lago tracimò e sommerse Longarone.. Drammatico, Italia, Francia2001. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Era il 9 ottobre del 1963 quando 260 milioni di metri cubi di terra e rocce
del monte Toc si staccarono e franarono nel lago artificiale della diga del
Vajont. Espandi ▽
Era il 9 ottobre del 1963 quando 260 milioni di metri cubi di terra e rocce del monte Toc si staccarono e franarono nel lago artificiale della diga del Vajont. L'anomala, immensa onda relativa sommerse Longarone. Morirono oltre 2000 persone. Si parlò si fatalità, ma non era così. C'era stato chi aveva previsto la tragedia essendo la diga costruita su un terreno inadatto. La giornalista Tina Merlin cercò di portare alla luce la verità, indagando fra omertà e scarichi di responsabilità. Un funzionario si tolse la vita. Il processo, durato decenni, produsse solo condanne ridicole. Recensione ❯
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In "Santa Maradona" (vediamo il giocatore nei titoli) qualcosa c'è, pur nel voler fare e dire troppo. A
fronte di discorsi involuti, finto-colti e complessi ecco mezza dozzina di battute davvero buone. Espandi ▽
Andrea (Accorsi) vive a Torino, si è appena laureato, passa da un colloquio di lavoro all'altro, divide l'appartamento con Bart (De Rienzo). La vita scorre piatta, anzi, proprio nel nulla. Poi appare la bruna Dolores (Caprioli), ed è amore a prima vista con Andrea. Ma ecco che inibizioni e incomprensioni riprecipitano tutto come prima. Alla fine però ecco un sussulto: mai arrendersi, lottare. In Santa Maradona qualcosa c'è, pur nel voler fare e dire troppo. La storia diventa noiosa e astratta quando entrea in gioco Dolores. Apprezzabile comunque la scrittura (più della regia) di Ponti, esordiente che viene dalla pubblicità. Recensione ❯
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La differenza tra un pessimista e un ottimista? Il primo pensa che le cose non possano andare peggio di così, il secondo è convinto di sì. La battuta chiave di un film comicamente amaro sulla guerra in ex Jugoslavia Espandi ▽
"Qual è la differenza tra un pessimista e un ottimista? Il primo pensa che le cose non possano andare peggio di così. Il secondo è convinto di sì." È la battuta chiave di un film comicamente amaro sulla guerra in ex Jugoslavia e, per traslato, su tutte le guerre di questi nostri tempi. Ciki e Nino, un bosniaco e un serbo, nel corso della guerra del 1993 si trovanio bloccati in una trincea nella terra di nessuno. Con loro c'è un terzo combattente che è sdraiato su una mina che rischia di esplodere a un suo minimo movimento. Le truppe dell'Onu intervengono per aiutare, ma gli alti livelli creano più problemi che soluzioni in una guerra che è vista dall'esterno o come un terreno per esercitazioni diplomatiche o un grande set 'naturale' da cui far provare al mondo il brivido della morte (altrui). Recensione ❯
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Un vecchio saggio racconta alla sua tribù come nacque il mondo: Adamo ed Eva, la cacciata dall'Eden, Caino e Abele, il diluvio universale, l'arca di Noè. Espandi ▽
Un vecchio saggio racconta alla sua tribù (gente comune del popolo del Marocco, dove è stato girato) come nacque il mondo: Adamo ed Eva, la cacciata dall'Eden, Caino e Abele, il diluvio universale, l'arca di Noè. Recensione ❯
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Ciò che rimane di Francesco, una lettura di una vita evangelicamente 'sine glossa' che può far riflettere. Biografico, Italia1989. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di San Francesco d'Assisi raccontata in un Medioevo di fango, sangue e sporcizia, dall'inquieta cattolica Liliana Cavani. Espandi ▽
Nel 1226, morto Francesco, le sue vicende sono raccontate a turno da alcuni suoi compagni tra cui c'è Chiara. Violento nella rappresentazione di guerra, prigionia, miseria, malattia, nella rievocazione della santità di Francesco, specialmente quando s'interroga, con uno strazio che sfiora la disperazione, sul silenzio di Dio. Recensione ❯
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Fellini celebra se stesso, simulando di concedere un'intervista sui suoi quarant'anni e oltre di carriera. Espandi ▽
Fellini celebra se stesso, simulando di concedere un'intervista sui suoi quarant'anni e oltre a Cinecittà. Da quando arrivò, timido provinciale, alla rievocazione dei suoi anni gloriosi come regista della Dolce vita (Mastroianni e Anita Ekberg rivedono loro stessi nel 1959 nella Fontana di Trevi). La morale del film? Che il cinema continua a vivere (e Fellini ne è un po' il simbolo) nonostante il cambiare della moda e l'offensiva della tv. Recensione ❯
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"Nella vita devi sempre menà per primo": è questa la filosofia di Giggi, bulletto di periferia che passa le giornate dando e ricevendo cazzotti, divis... Espandi ▽
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