Una banda di moschettieri a cui è stata forzatamente tolta la tuta da supereroi è costretta a reinventarsi. Espandi ▽
Dopo trent'anni di onorata attività, i moschettieri sono invecchiati: D'Artagnan fa il maialaro; Athos si diletta con incontri bisex ma ha un braccio arrugginito; Aramis fa l'abate e non tocca più le armi; e Portos è schiavo dell'oppio e del vino. Ciononostante, quando la regina Anna d’Austria affida loro un'ultima missione, i moschettieri risalgono a cavallo, di nuovo tutti per uno, e uno per tutti.
È chiaramente una nuova
Armata Brancaleone quella che Veronesi vuole portare sugli schermi. La creatività linguistica è affidata principalmente al genio attoriale di Favino, e le interazioni verbali sono divertenti e ben congegnate, con l'aggiunta di parecchie e opportune improvvisazioni. Il tallone d'Achille del film è la regia, che stenta a mantenere la tensione comica e cede al "buonismo" finale. Ma la confezione resta di livello.