Piove, un'opera seconda solidissima che segue schemi tutti suoi e ha il coraggio di dirci le cose come stanno. Drammatico, Belgio, Italia2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film gioca coi codici del genere thriller/horror applicati a un dramma familiare, per raccontare una società contemporanea sempre più rancorosa e sotto pressione. Espandi ▽
Roma è sommersa dalla pioggia. Le fogne tracimano, i tombini saltano. Incappucciati e zuppi vagano per la città Thomas e la sua famiglia. La loro vita si sta rompendo. Come si stanno rompendo le vite degli altri, amici, vicini, sconosciuti. Dalle fogne e dagli scarichi viene fuori una nebbia che ti entra in corpo e ti fa uscire fuori tutto il male che hai accumulato dentro. Il male che tutti hanno. Piove è il secondo titolo nella carriera di Paolo Strippoli, un altro punto a suo favore nella scalata al sistema-cinema italiano. Il regista-sceneggiatore, già segnalato l’anno scorso per il successo mondiale su piattaforma di A Classic Horror Story (co-firma Roberto De Feo, lancia Netflix), continua a lavorare sugli schemi dell’horror in un modo tutto suo, molto più personale e riconoscibile di quanto la confezione faccia intravedere. Recensione ❯
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Vicari non giudica ma cerca di comprendere le ruvidità di un uomo di poche parole. Con Michele Placido in uno dei suoi ruoli più intensi. Drammatico, Italia2022. Durata 122 Minuti.
Una favola moderna, dove un vecchio e una bambina, divisi tra modernità e mondo rurale, tra il dover scegliere se partire o restare, si incontrano e mutano la traiettoria delle loro vite. Espandi ▽
Orlando è un anziano contadino della Sabina che da molti anni non ha più alcun rapporto con il figlio Valerio emigrato in Belgio. Un giorno però arriva una telefonata che comunica che Valerio è ricoverato in ospedale. Orlando parte ma arriva a Bruxelles in tempo solo per assistere alla chiusura di una bara. La porta dell'appartamento gliel'ha aperta Lyse, la nipote dodicenne che non sapeva di avere.
Daniele Vicari offre a Michele Placido uno dei ruoli più intensi di tutta la sua carriera di attore cinematografico. L'attore regala al suo Orlando tutta la ruvidità di un uomo che non ha saputo accettare una separazione, e che, soprattutto, vive come un'enorme fatica, quasi un disonore, il far emergere in superficie i propri sentimenti.
Conosciamo un Orlando che va dall'orgoglio ferito alla disponibilità ad affrontare l'ignoto con il denaro cucito all'interno della giacca buona. Ogni sguardo rivolto verso il basso, ogni quasi impercettibile reazione contribuiscono alla costruzione di un personaggio che Vicari segue con partecipe vicinanza. Recensione ❯
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Roma, 1944. La città è stata liberata e il egista Roberto Rossellini e lo sceneggiatore Sergio Amidei hanno in mente una storia. Espandi ▽
Roma, 1944. La città è stata liberata, un gruppo di cineasti cerca di fare un film. Il regista Roberto Rossellini (Ghini) e lo sceneggiatore Sergio Amidei (Giannini) hanno in mente una storia che non ha nulla a che fare con quelle di moda, romantiche e rassicuranti. Si tratta di una vicenda di grande realismo e il film si intitolerà Roma città aperta. Rossellini e Amidei cercano un produttore, non c'è pellicola e gli attori sono diffidenti. Alla fine Anna Magnani accetta il ruolo della protagonista Pina, dopo il rifiuto di Clara Calamai. Il film è pronto, ma non trova distribuzione, la censura lo accusa di comunismo, disfattismo, di tutto. Ma ci pensa un ufficiale americano a portare la pellicola oltreoceano e a farla proiettare in una manifestazione. Comincia così la leggenda di uno dei titoli che hanno fatto la storia del cinema italiano nel mondo. Chi ha conosciuto Rossellini e Amidei dice che avevano personalità diverse da quelle espresse dagli attori. Nonostante molte critiche (incomprensibilmente) cattive, Lizzani ha lavorato bene. Suggestive, dolci e nostalgiche le situazioni di confezione del film: un coreografo gay che farà il comandante nazista, un giornalista che farà il partigiano. E poi la grande sequenza della morte di Pina. Risulta forse strana la rappresentazione di un Rossellini persino troppo domestico, minimale, senza assolutamente appeal. Se il maestro italiano era davvero così non si riesce a capire come abbia potuto conquistare la divina Ingrid Bergman. Recensione ❯
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Un film di genere fluido nel racconto, con un'estetica chiara e una notevole chimica fra i protagonisti. Drammatico, Italia2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'avventura lunga una notte tra le pieghe della quotidianità, della percezione e delle vite personali. Espandi ▽
Tarek si sta recando ad una festa e procura (controvoglia) quel po’ di erba che gli amici gli hanno chiesto di comprare. Ma un poliziotto in borghese intercetta il momento dell’acquisto e costringe Tarek a salire in macchina con lui. Alla sua terza regia di lungometraggio dopo Guarda in alto e Il colpo del cane, Fulvio Risuleo si cimenta con una sorta di road movie allucinato e straniante che riesce a raccontare molte cose contemporaneamente, senza fare proclami e innalzare manifesti ideologici: l’immigrazione, la desolazione urbana, la perdita di direzione e di senso di figure maschili in qualche modo sotto scacco, e la definizione stessa di virilità contemporanea. Notte fantasma è un film di genere con un’estetica chiara e una fluidità di racconto che aggiungono un tassello interessante nel percorso artistico di Risuleo e nel panorama del giovane cinema italiano contemporaneo. Recensione ❯
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Un atto d'amore verso gli attori e il ricordo autobiografico di un tempo intenso e libero. Drammatico, Francia, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fine anni Ottanta. Le storie di Stella, Victor, Adèle ed Etienne. Espandi ▽
Parigi, 1986. È il momento delle audizioni per entrare nella prestigiosa scuola di recitazione del Théâtre des Amandiers, il cui direttore artistico era il carismatico Patrice Chéreau. Fra i pochi fortunati ammessi ci sono la bella Stella, concupita dal tenebroso e tormentato Etienne come dall'entusiasta Victor, Adèle la rossa e Frank che è già sposato e in attesa di un figlio, una ragazza incinta, un'altra gay, un cantante: tutti intorno ai vent'anni, tutti posseduti dal sacro fuoco della recitazione. È l'epoca dell'amore libero, ma lo spettro dell'Aids comincia già a farsi strada, e sarà destinato a porre fine alla gioiosa promiscuità cui i ragazzi sono abituati; così come le droghe facili taglieranno le gambe a chi fatica a gestire il proprio equilibrio interiore. Qualcuno ce la farà, nel teatro e nella vita, qualcun altro soccomberà alle pressioni di un mondo esterno in cambiamento. Recensione ❯
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Buon dramma israeliano che va dritto al cuore di una storia essenziale e straziante. Drammatico, Israele, Italia2020. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un road movie israeliano firmato dal creatore di In Treatment, Nir Bergman. Espandi ▽
Uri è un ragazzo israeliano affetto da autismo. Vive con il padre Aharon, che si prende cura di lui e di ogni suo bisogno con dedizione totale, al punto da aver messo da parte la carriera per stare a fianco del figlio. La madre di Uri, Tamara, vive lontano e non ha lo stesso rapporto con il ragazzo, ma insiste perché Uri si trasferisca in un istituto specializzato per farlo stare a contatto con persone della sua età. Padre e figlio però hanno una relazione troppo stretta, e Aharon fa di tutto per impedire che Uri gli venga portato via.
Pur senza brillare dal punto di vista dell'inventiva e del rigore formale, tra le mani di Bergman il materiale viene trattato con delicatezza e con la capacità di mettere da parte tutto ciò che non è necessario, andando dritto al cuore di una storia essenziale e straziante.
Il rapporto tra Uri e Aharon è denso e sempre tangibile, con particolare attenzione ai gesti quotidiani: lo dimostrano le scene che ritraggono i due in bicicletta, o nudi davanti allo specchio mentre si radono cantando "Gloria" di Umberto Tozzi. Recensione ❯
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Un film che guarda sia al passato che al futuro, oltre che al presente della seconda metà degli anni Settanta. Drammatico, Italia1977. Durata 94 Minuti.
Nella colonna sonora del film compare la canzone "Se piangi, che fai?", scritta dal duo Morricone-Monico e cantata da Rita Monico. Espandi ▽
C'è un mostro che uccide personaggi in vista, ma prima di fare i suoi colpi avverte Valerio, un giornalista che gestisce una rubrica per signore. Valerio finisce a un certo punto in prigione e da lì fa la tragica scoperta: l'assassino è Luca, suo figlio sedicenne. Recensione ❯
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In una famiglia dell'alta borghesia milanese giunge, annunciato da un telegramma, un misterioso giovane. Espandi ▽
In una famiglia dell'alta borghesia milanese giunge, annunciato da un telegramma, un misterioso giovane. Questi ha rapporti sessuali con tutti i componenti della famiglia - padre, madre, figlia, figlio e domestica - che prendono a comportarsi in maniera insolita e bizzarra. Recensione ❯
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La rappresentazione della baby gang rimane grezza e brutale ma questo non basta a eliminare del tutto il rischio di emulazione. Drammatico, Italia2019. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Cinque ragazzi iniziano a delinquere per guadagnare soldi, coinvolgendo anche delle amiche sedicenni. Espandi ▽
Ambientato in una cruda e attualissima Roma, un film che punta l'obiettivo della macchina da presa su una baby gang che vuole prendere il controllo del quartiere e fare soldi, intrecciandone le vite dei componenti con quelle dei coetanei che svolgono, invece, una vita da normali sedicenni. Recensione ❯
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Una commedia sfacciatamente popolare con una misura di leggerezza ed efficaci tempi comici. Commedia, Italia2022. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo ricco e avido nel tentativo di recuperare del denaro necessario si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio a cavallo tra passato, presente e futuro. Espandi ▽
Il principe di Roma sembra un incrocio fra il Canto di Natale dickensiano, cui è dichiaratamente ispirato, e Il marchese del Grillo monicelliano, da cui “ruba” il protagonista reso immortale da Alberto Sordi, e certamente ricalca da entrambi lo stile e la morale, aggiungendo qua e là una spruzzata di Luigi Magni e un’evocazione di Fantasmi a Roma. Edoardo Falcone ha un innato senso del ritmo di commedia, dunque al netto di tutte le ispirazioni precedenti, che lo rendono palesemente derivativo, il suo film ha una misura di leggerezza e di divertimento che gli ingrazieranno il pubblico popolare. Non c’è pretesa di originalità in questa storia, né di accuratezza storica o filologica, ma ci sono una bonomia e una capacità di gestire gli attori dando loro lo spazio comico necessario senza lasciarli tracimare (specialmente Giallini). Recensione ❯
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Un uomo alla ricerca di se stesso attraverso esperienze, ricordi e paesi. Espandi ▽
Alexander si congeda. Magistralmente incarnato da Bruno Ganz in diverse fasi della vita, il poeta di Salonicco ha ancora un solo giorno da trascorrere in questo mondo. E poi l'eternità, ovunque sia. Recensione ❯
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Un'ode al saper vivere femminile, quasi un musical dalle tinte sfumate. Biografico, Italia, Belgio2022. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di Chiara cambia quando decide di scappare di casa e raggiungere l'amico Francesco. Espandi ▽
1211. Chiara, ragazza di buona famiglia, decide di lasciare la casa del padre per seguire il percorso di Francesco d'Assisi, obbedendo alla regola di castità e di rinuncia ai beni materiali. Inizia così per lei una vita di preghiera, di servizio e di comunità, accanto a fratelli e sorelle, presso il monastero di San Damiano. A poco a poco Chiara emerge come una figura guida per le consorelle, opera miracoli senza nemmeno rendersene conto e raccoglie un seguito sempre crescente, che sfocerà nella creazione di un ordine sancito dal Papa. Ma non tutto sarà lineare e semplice, perché Chiara è una donna, e ad una donna molto di ciò che è consentito ad un uomo, ad esempio Francesco, è invece ostacolato.
Come nel caso dei precedenti Nico, 1988 e Miss Marx, la regista e sceneggiatrice Susanna Nicchiarelli affronta una figura femminile centrale giustapponendola alla sua epoca e contestualizzandola all'interno della società patriarcale.
Nicchiarelli fa di Chiara quasi un musical, tutto sommato più vicino a Fratello sole, sorella luna (del quale però, per scelta, non ha la leggerezza) nella descrizione di una letizia tranquilla che a un film rivoluzionario come era stato all'epoca Jesus Christ Superstar, e resta un'ode al saper vivere femminile "sole ma insieme". Recensione ❯
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Una war-comedy che respira l'aria del tempo ma non domina la materia incandescente che racconta. Commedia, Italia2022. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Stavano "così bene" che per innamorarsi avevano bisogno di una guerra... Espandi ▽
Thomas detto Tom è laureato in Lingue romanze ma fa l’allevatore e il commerciante di vongole. Lea è la figlia di un ex generale dell’Aeronautica diventato viceministro e ha un fratello minore soldato, ma è radicalmente contraria a qualunque conflitto armato. Quando l’Italia entra in guerra con la Spagna e la Francia, i due vedranno i propri destini trasformarsi e incrociarsi con esiti inaspettati e in qualche misura “privi di un perché”. Osa moltissimo, Gianni Zanasi, insieme ai suoi sceneggiatori Michele Pellegrini e Lucio Pellegrini che hanno scritto questo film “nel 2019, prima dell’invasione russa dell’Ucraina”, come recita una precisazione iniziale. È infatti assai rischioso aggirarsi in un ambito fantapolitico che la realtà ha reso molto poco fantasy, e il film di Zanasi fa da cartina di tornasole di molti mali della contemporaneità: la rabbia e la frustrazione pronte a trasformarsi in violenza esplosiva (e a dare a certi uomini un senso di ritrovata virilità); le tentazioni neofasciste cui soccombono coloro che si sentono ignorati dalla società e dalla Storia; il clima di delazione che si è instaurato durante la pandemia. Ma non basta respirare l’aria del tempo, o addirittura prevederla: forse proprio perché la materia è tanto attuale e incandescente, War – La guerra desiderata è un insieme confuso che affastella accadimenti senza trovare una sua coesione, e non a causa del caos della situazione che racconta, ma a causa della scarsa plausibilità dei caratteri e delle loro azioni. Recensione ❯
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