Un esordio autoriale e divulgativo che è pura emanazione dei codici etici ed estetici della sua autrice. Drammatico, Italia2023. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra. Espandi ▽
Delia è “una brava donna di casa” nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però “ha il difetto che risponde”, in un’epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua “mancanza”. Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa. C’è ancora domani è l’esordio alla regia di Paola Cortellesi, ed è una pura emanazione della sua persona. Il tono è divulgativo, pensato per raggiungere il più ampio pubblico possibile, ma questo non va a scapito della sua vocazione autoriale. L’aspetto più sorprendente del film è che, di fatto, è un horror, ma raccontato attraverso il filtro gentile della sensibilità di Paola Cortellesi, nel suo stile riconoscibilmente “leggero” che riassume ciò che abbiamo finora appreso di lei: la capacità di parlare di cose serissime rendendole appetibili, il rispetto della propria e altrui dignità. Recensione ❯
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Un film morbido e gentile che accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Dal romanzo di Chiara Gamberale. Drammatico, Italia2024. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Espandi ▽
Quando Niccolò lascia la moglie Bianca, dopo 18 anni di matrimonio, lei cade dalle nuvole: non si era accorta di nulla, né dell’infelicità del suo compagno di vita, né della sua relazione con un’altra donna. Da quel momento Bianca precipita in uno stato depressivo dal quale cerca di tirarla fuori una psicologa burbera dal cognome importante (si chiama Braibanti, come la vittima di un agghiacciante caso giudiziario), intenta a riportare la sua paziente ad un metro di realtà. Dieci minuti, diretto da Maria Sole Tognazzi e da lei cosceneggiato insieme a Francesca Archibugi, è liberamente ispirato al romanzo “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, di cui conserva la componente fortemente autobiografica. Tognazzi ha una bella mano di regia, e insieme ad Archibugi ha orchestrato una serie di interessanti slittamenti temporali che rendono la narrazione una sorta di detection, sfruttando proprio lo sfasamento percettivo della protagonista che siamo inizialmente chiamati a condividere. Dieci minuti si lascia vedere e accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Recensione ❯
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I due maestri del genere fantastico si sono divisi in parti uguali un omaggio allo scrittore Edgar Allan Poe. Espandi ▽
I due maestri del genere fantastico si sono divisi in parti uguali un omaggio allo scrittore Edgar Allan Poe. Romero ha trasposto La verità sul caso di Mr. Valdemar, nel quale un vecchio sta per morire ma non intende favorire nel testamento la giovane moglie. Lei cerca in tutti i modi di liberarsi di lui, ma senza perdere l'eredità. La scelta di Argento è caduta su Il gatto nero opportunamente riadattato: un fotografo specializzato in raffigurazioni sanguinose e criminali vive con una violinista che possiede un gatto nero. L'animale ossessiona il fotografo che decide di sopprimerlo. Due stili diversi attraversano gli episodi: quello di Romero ha un taglio claustrofobico, quasi televisivo, mentre quello di Argento, di gran lunga migliore, crea suggestioni di taglio visionario che lo rendono inquietante. Recensione ❯
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Alex è un regista di video che si trova a Roma per girare un clip musicale per una cantante. La trasferta in Italia dovrebbe aiutarlo a dimenticare l'... Espandi ▽
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Tre racconti di illustri autori - Maupassant ( Il telefono), Tolstoj ( I Wurdulak) e Cechov ( La goccia d'acqua) - ridotti per lo schermo, e trasformati in tre vicende dell'orrore. Espandi ▽
Tre racconti di illustri autori - Maupassant ( Il telefono), Tolstoj ( I Wurdulak) e Cechov ( La goccia d'acqua) - ridotti per lo schermo, e trasformati in tre vicende dell'orrore. Recensione ❯
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Un film che guarda sia al passato che al futuro, oltre che al presente della seconda metà degli anni Settanta. Drammatico, Italia1977. Durata 94 Minuti.
Nella colonna sonora del film compare la canzone "Se piangi, che fai?", scritta dal duo Morricone-Monico e cantata da Rita Monico. Espandi ▽
C'è un mostro che uccide personaggi in vista, ma prima di fare i suoi colpi avverte Valerio, un giornalista che gestisce una rubrica per signore. Valerio finisce a un certo punto in prigione e da lì fa la tragica scoperta: l'assassino è Luca, suo figlio sedicenne. Recensione ❯
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Un film dal fascino retrò dei b-movie anni '50. Divertente, intelligente con la voglia di approfondire senza senza nessuna spocchia. Drammatico, Italia2023. Durata 95 Minuti.
Nel quartiere "Tiburtino III", nella periferia di Roma, cade dal cielo un piccolo asteroide. Nei giorni successivi, quasi tutti gli abitanti del quartiere iniziano a comportarsi in modo inspiegabilmente strano. Espandi ▽
Tiburtino III, periferia di Roma. Una sera un meteorite arriva nel quartiere dal cielo e viene raccolto da Leonardo de Sanctis che lo porta a casa. Di notte però avviene qualcosa di strano: un verme esce dal meteorite ed entra nella narice di Leonardo. L’uomo diventa il leader di altri abitanti, anche loro invasati, e con loro decide di alzare le barricate e non far entrare più nessuno nel quartiere. La guerra del Tiburtino III ha il fascino retrò di un B-movie anni ’50 ma è anche un film coloratissimo: riesce a creare l’equilibrio giusto tra commedia e fantasy grazie a una cinefilia mai esasperata ma che diventa occasione per adeguarla a una storia che, come nel primo film della regista, parla di intolleranza, razzismo e degrado. Un cinema che ha voglia di giocare, raccontare, approfondire senza nessuna spocchia. Recensione ❯
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Mario, tranviere romano, e Silvio, un banchiere di Milano, si ritrovano a frequentare un corso di sopravvivenza e diventano amici. Il milanese s'innam... Espandi ▽
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na festa a suon di musica, all'insegna dell'allegria, in cui celebrare i valori dell'amicizia, dell'inclusione e della diversità, spiegati ai bimbi senza retorica e con il loro linguaggio spontaneo e diretto. Espandi ▽
I protagonisti di questa festa sono Carolina Benvenga, amatissima attrice e volto della Tv dei Ragazzi che negli ultimi anni è diventata un vero fenomeno del web con oltre 1 miliardo di visualizzazioni sul suo canale YouTube, le canzoni più iconiche dello Zecchino d'oro, lo storico festival di canzoni per bambini che su YouTube supera i 2 milioni di iscritti e i 2 miliardi di visualizzazioni, Nunù, l'anisello più speciale che ci sia, e tanti piccoli amici pronti a ballare e cantare.
Tutto è pronto per il più atteso dei pigiama party e per trascorrere una serata divertentissima, ballando baby dance, cantando sulle note de Il Caffè della Peppina, Il Coccodrillo come fa?, Mister Spazzolino, il Gatto Puzzolone e tanti altri brani memorabili.
Ma attenzione: all'improvviso un invisibile panda alato creerà scompiglio con scherzi e marachelle di ogni tipo. Niente paura, però! È il tenero Macchia ed è solo molto timido... Teme di essere preso in giro per le sue buffe ali e non ha ancora capito come si trovano nuovi amici. Recensione ❯
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Bocciata per il ruolo di Giulietta, una giovane attrice ritenta sotto falsa identità per dimostrare il suo talento. È così che si trasforma in Otto Novembre, si propone per il ruolo di Romeo e ottiene la parte. Cosa fare a quel punto? Espandi ▽
Vittoria è un'attrice che ha commesso un grosso errore: spacciare per proprio un testo teatrale, ricavandone un'accusa di plagio e l'impossibilità di presentarsi ai casting. Federico Landi Porrini è un regista teatrale geniale ma intrattabile. Vittoria, miracolosamente arrivata ad ottenere un provino per la parte di Giulietta, viene allontanata malamente da Landi Porrini. La giovane donna allora decide di imbastire un imbroglio ai danni del regista, travestendosi da uomo e proponendosi per il ruolo di Romeo. Inaspettatamente Federico viene conquistato proprio da quel Romeo sui generis, e Vittoria rinuncerà temporaneamente a svelare l'inganno, prendendo gusto alla possibilità di calcare di nuovo le tavole del palcoscenico.
Un po' Shakespeare in Love, un po' Tootsie, molto Victor Victoria (di cui la protagonista ha anche il nome), e ovviamente "La dodicesima notte" scespiriana, Romeo è Giulietta è una commedia degli equivoci gradevole e ben scritta da Pilar Fogliati, Nicola Baldoni e Giovanni Veronesi, che dirige con mano più leggera del solito, rispettando l'afflato gentile del testo.
Il film racconta bene la peculiarità del mondo degli artisti teatrali che "tengono più al ruolo che all'orgoglio", che sono disposti anche a truffare pur di rimanere in scena, che non conoscono altra vita che quella del palcoscenico e fanno del proprio narcisismo una bandiera. Recensione ❯
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