34ª edizione del Trieste Film Festival, il programma dei 60 film. Trieste - 21/28 gennaio 2023. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un film che offre senza sensazionalismo un punto di vista raro su un contesto ignorato da media. Documentario, Italia, Burkina Faso2022. Durata 106 Minuti.
Il film segue quattro burkinabé in un anno di lotta e resistenza. Espandi ▽
Il 27 ottobre del 2014 il regista Christian Carmosino Mereu si trova a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, per realizzare un documentario. Suo malgrado si ritrova, con la camera accesa, nel bel mezzo dello scoppio delle proteste di piazza, alle quali l'esercito risponde con il fuoco. È la sua stessa voce a commentare tutto il film e scandirne le tappe. La causa dei tumulti sta nel fatto che il presidente Blaise Compaoré, già al potere da ventisette anni, ha indetto un referendum che gli permetta la modifica di un articolo costituzionale. Un escamotage per presentarsi alle successive elezioni e ottenere un mandato ulteriore di altri quindici anni.
La popolazione reagisce con decisione a quel gesto di tirannia e per i quattro giorni successivi, anche per evitare il sequestro del girato, il regista non rientra alla base ma resta a seguire gli sviluppi. Filmando nelle strade, nota come molti rimpiangano il presidente precedente, Thomas Sankara, che si sospetta Compaoré abbia fatto assassinare nel 1987 per salire al potere. Ufficiale dell'esercito, una volta nominato, è stato Sankara a cambiare il nome della nazione da Alto Volta a Burkina Faso, che significa "il Paese delle persone integre", a indicare un programma improntato a maggior giustizia sociale e competenza ai vertici. E ha lasciato in eredità un partito che lo realizzi. Recensione ❯
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Un bambino entra in un mondo magico dopo aver inseguito un misterioso segnale d'emergenza. Espandi ▽
Insieme ai suoi compagni più fedeli, un robot e un pesce rosso, il giovane Riki vive ogni giorno delle avventure fantastiche. Inseguendo un misterioso segnale di emergenza, Riki verrà condotto in un mondo magico chiamato Yourland... Recensione ❯
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La violenza della guerra ucraina irrompe in un dramma in cui la donna è la vera vittima. Drammatico, Ucraina, Turchia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna incinta deve affrontare il difficile conflitto russo-ucraino. Premiato con l'Ecumenical Jury Prize - Panorama alla 72ª Berlinale e al 34th Palm Springs International Film Festival (miglior attrice a Oksana Cherkashyna). Espandi ▽
Il film di Maryna Er Horbac risale all’origine del conflitto ucraino indagando il dramma privato di un uomo e di una donna. Nel film, che si apre su una tranquilla situazione domestica, la guerra sfonda letteralmente il mondo privato della coppia protagonista squarciando il velo del suo isolamento. La regista sta naturalmente dalla parte ucraina, e non nasconde certo questa sua propensione: ma ciò che le interessa realmente è dare una rappresentazione della guerra che superi le contrapposizioni delle forze in campo. Per Maryna Er Horbac, come dimostrano il finale e la dedica sui titoli di coda, la guerra è una faccenda di uomini. La donna è invece vittima di una violenza che non le appartiene; è la parte incongrua di un mondo destinato all’annientamento; soprattutto, è la sola a portare la vita dentro di sé, opponendosi per questo alla realtà ineliminabile del conflitto. Recensione ❯
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Un ex militare torna a cercare la sua prima vittima nella speranza di essere perdonato. Espandi ▽
Asja, una donna quarantenne di Sarajevo, si iscrive ad un'organizzazione che si occupa di favorire l'incontro con persone dell'altro sesso. Quando Zoran, il suo partner selezionato, si presenta avrà modo di scoprire un'amara verità: è l'uomo che, nel 1993, le sparò ferendola in modo grave. Recensione ❯
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Una bambina e un gruppo di marinai aspettano il ritorno dei propri piccioni viaggiatori. Espandi ▽
Centinaia di piccioni viaggiatori vengono liberati per voli a lunga distanza nel nord della Francia. Sull'isola di Fehmarn, nel Mar Baltico, un gruppo di vecchi marinai e la dodicenne Susanne aspettano il ritorno dei loro piccioni. Ma la colomba bianca della ragazza non torna, la tempesta l'ha portata fino all'Europa centrale... Recensione ❯
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Una fiaba carceraria dal tono sognante e surreale, metafora di un'umanità spaventata dalla propria stessa natura. Commedia, Italia, Ucraina2022. Durata 88 Minuti.
Il cielo in una cella: tra coming of age surreale e fiaba carceraria, l'opera seconda di Andrea Magnani. Espandi ▽
Giacinto è nato in carcere dalla madre e dal padre entrambi condannati. Cresciuto al riparo dal mondo, protetto dalle mura della prigione e dalle cure di Jack, il burbero ma affettuoso capo delle guardie, è diventato un ragazzo innocente e sensibile. Abbandonato dai genitori, da adolescente è costretto a trasferirsi in una casa d'accoglienza per orfani, ma incapace di adattarsi al mondo di fuori farà di tutto per tornare in carcere: prima provando a farsi arrestare non appena diventa maggiorenne, poi diventando anche lui una guardia carceraria. L'amicizia con l'ergastolana Rocky mette a rischio il suo rapporto con Jack: ma proprio un inatteso regalo di quest'ultima permetterà a Giacinto di trovare finalmente il modo di uscire dalla sua prigione, sia fisica, sia mentale...
L'opera seconda di Magnini ritrova un personaggio simile al malinconico disadattato protagonista del precedente Easy, questa volta non più chiamato a trovare se stesso nel corso di un classico road movie, ma al contrario in un film fondato sull'idea di chiusura e protezione.
Il ritratto del povero Giacinto, sognatore disadattato che non sa trovare un posto nel mondo e finisce per ottenere grazie alla corsa una liberazione che in realtà non vorrebbe, funziona come immagine di un'umanità spaventata dalla propria stessa natura. Recensione ❯
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La signora scompare: l'artista e il biografo ne seguono le tracce. Espandi ▽
In Friuli-Venezia-Giulia, nei luoghi della memoria della sua infanzia, l'artista visivo Ernst Bollinger sta per allestire la sua prossima mostra. Lo studioso d'arte Adrien lo segue mentre sta lavorando alla sua biografia. All'improvviso però Helena, moglie di Ernst, scompare senza lasciare tracce. Le indagini della polizia non portano frutti, e così Ernst e Adrien iniziano la loro personale ricerca della donna nello scenario invernale della Laguna di Grado, con l'aiuto del giovane barcaiolo Giulio. Insieme, in un viaggio interiore e attraverso quella natura incontaminata, scopriranno luoghi inesplorati dell'anima, smarrendosi per ritrovarsi.
Lo smarrimento dei protagonisti in un'atmosfera sospesa è restituito dalla fotografia suggestiva, ma l'eccessiva lentezza mette a dura prova lo spettatore.
È un cinema che richiede un grande sforzo per essere visto, concedendo poco in cambio. Non agevola nemmeno il frequente e insistito commento in voice over di Adrien, come se volesse spiegare a parole un mistero esistenziale che a parole non si può spiegare. Recensione ❯
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La storia della corrispondenza tra le mamme moldave costrette a lavorare all'estero e i figli che restavano a casa. Espandi ▽
All'inizio degli anni Novanta, molte donne lasciavano la Moldavia per sostenere le loro famiglie. Non potendo tornare a casa, trovarono un modo particolare per mantenere i contatti: inviare scatoloni pieni di regali e cibo, che a quei tempi si potevano solo sognare. In cambio, i figli inviavano loro delle videocassette. Questo scambio divenne un rituale per migliaia di famiglie. Attraverso questi archivi intimi privati, il film ritrae la fragilità dei legami familiari attraverso gli occhi di una generazione di madri e figlie costrette a vivere separate per poter sopravvivere. Nel farlo, Otilia Babara ritrae un paese post-sovietico a un crocevia della storia, in cui le donne si sono involontariamente ritrovate a compiere la transizione dal comunismo al capitalismo. Recensione ❯
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Un uomo parte per la montagna per reperire i materiali necessari per costruire una casa. La moglie, lasciata sola, tradisce il marito. Espandi ▽
Un fulmine colpisce la casa di Petro Bircak. Petro, temprato dalla dura vita di montagna, inizia subito a costruirne una nuova con la moglie Marijka. Un turista di passaggio suggerisce all'oste Gluck che l'edificio sul crocevia, distrutto dall'incendio, sarebbe un buon posto per una locanda. Petro, tuttavia, rifiuta di vendere il terreno. Decide di andare in montagna a tagliare legna per fare un po' di soldi e invita il giovane Danilo ad aiutarlo nei lavori di costruzione. I boscaioli partono per Cerná Rika all'inizio della primavera... Rimasta sola, Marijka diventa sempre più intima con Danilo. La madre analfabeta di Petro trova qualcuno che scriva una lettera al figlio per informarlo dell'infedeltà della moglie, ma l'amore di questo per Marijka gli impedisce di ucciderla. Mentre i tronchi vengono portati a valle sul fiume, Petro e Danilo si ritrovano sulla stessa zattera, ne segue una colluttazione e Danilo viene ucciso. Tuttavia non ci sono testimoni e Petro può tornare a casa. Ma nel frattempo Gluck ha venduto la sua terra... Recensione ❯
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Un lavoro tragicamente interrotto che osserva l'unica possibile realtà in una zona di guerra: quella della sopravvivenza. Documentario, 2022. Durata 105 Minuti.
Un insieme di filmati raccolti da Kvedaravicius durante le guerra in Ucrania. Il regista ha perso la vita nel conflitto ma i suoi collaboratori hanno deciso di montare il suo lavoro in un film. Espandi ▽
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il regista lituano Mantas Kvedaravicius e la compagna Hanna Bilobrova sono tornati a Mariupolis, dopo l’omonimo documentario del 2016, per documentare la vita quotidiana delle persone sotto le bombe. Dopo alcune settimane, Kvedaravicius, scambiato per un cecchino e arrestato, è stato ucciso. Più che un film, quello presentato al Festival di Cannes – come omaggio a un uomo ucciso sul campo e alla donna che ha rischiato la sua stessa vita per riportare a casa il cadavere del compagno – è la testimonianza di un lavoro in corso tragicamente interrotto. Eppure anche così se ne può percepire la forza: della vita degli abitati di un quartiere di Mariupolis si osserva l’unica possibile realtà in una zona di guerra, quella della sopravvivenza. Non c’è un unico refolo di vita, nelle immagini di Mariupolis 2: la stessa durata sbilanciata, per quanto figlia dell’estemporaneità del progetto, testimonia un progredire del tempo che non ha nulla di vivo, ma solo un inutile, vuoto andare avanti. Recensione ❯
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Il dramma di due giovani costretti a separarsi. Espandi ▽
Romania, autunno dell'anno 1972. Ana, un'adolescente di 17 anni, scopre che il suo ragazzo lascerà definitivamente il paese tra pochi giorni. I due amanti decidono di trascorrere i loro ultimi giorni insieme. Recensione ❯
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Un uomo decide di aiutare uno zingaro rimasto vedovo e suo figlio. Non tutto andrà come aveva previsto. Espandi ▽
Josef Trojan torna dalle vacanze a Kuncice, dove lavora come saldatore in un cantiere. Alla stazione incontra un gruppo di zingari arrivati in cerca di lavoro. Trojan scopre con sgomento che sono tutti analfabeti e decide di aiutare almeno uno di loro. Il vedovo Gejza Fabián è rimasto solo a crescere il figlio che tutti iniziano a chiamare Fabiánek. Trojan fa entrare Fabián nella squadra in cui lavora e lo addestra a diventare un abile saldatore. L'insegnante Krásová ha preso sotto la sua ala Fabiánek che, essendo poco istruito, viene inserito in una classe di bambini molto più piccoli. Krásová organizza anche corsi serali per gli adulti. Non tutto però fila liscio. Recensione ❯
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Il viaggio di una ragazza alla ricerca dell'amore ma soprattutto dell'accettazione del proprio essere donna. Espandi ▽
Affamata di amore e accettazione, la giovane Zelma si sente incompleta. Perseguitata dal canto di tre sirene mitologiche, intraprende una ricerca di 23 anni per l'amore perfetto e un matrimonio duraturo. Recensione ❯
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La nascita di un movimento dissidente raccontato attraverso le immagini del cameraman del presidente Tito. Espandi ▽
Il dittico documentario Non-Aligned & Ciné-Guerrillas: Scenes from the Labudovic Reels è sia un film d'archivio che ripercorre i momenti salienti della nascita di un movimento in lotta per un ordine mondiale più giusto, sia la storia "dietro le immagini" raccontata dall'uomo che le ha filmate: Stevan Labudovic. Cameraman dei cinegiornali jugoslavi, Labudovic fu incaricato di seguire il presidente Tito per oltre 25 anni. Non-Aligned ripercorre la nascita del movimento dei Non Allineati, esaminando come un progetto globale di emancipazione politica sia stato plasmato dall'immagine cinematografica. Recensione ❯
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Il ritratto di un gruppo di anziani residenti in slovacchia. Espandi ▽
Un ritratto vivace di un gruppo di anziani nelle regioni slovacche di Liptov e Orava, che vivono in una condizione di grande libertà interiore, nonostante il caos che li circonda. Traendo ispirazione dalle fotografie di Martin Martincek, Dusan Hanák è ricorso alla sua genuina sensibilità per ritrarre dei personaggi davvero unici, caratterizzati da un originale atteggiamento nei confronti dell'esistenza e da un'ammirevole innocenza. Recensione ❯
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