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Tonino Guerra

Tonino Guerra (Antonio Guerra). Data di nascita 16 marzo 1920 a Sant'Arcangelo di Romagna (Italia) ed è morto il 21 marzo 2012 all'età di 92 anni a Sant'Arcangelo di Romagna (Italia).
Nel 2010 ha ricevuto il premio speciale alla carriera al David di Donatello. Dal 1963 al 2010 Tonino Guerra ha vinto 11 premi: David di Donatello (1981, 1984, 1985, 2010), Festival di Cannes (1984), Nastri d'Argento (1963, 1974, 1983, 1985, 1991).

Il prolifico sceneggiatore di Antonioni, Fellini e Monicelli

A cura di Valeria Filippi

Antonio Guerra, da tutti conosciuto come Tonino, è stato poeta, scrittore e sceneggiatore italiano. Padre del noto compositore di musiche per film e sceneggiati Andrea Guerra, ha dato un contributo fondamentale al cinema scrivendo le sceneggiature per numerosi capolavori di registi italiani e internazionali come Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Théo Angelopulos, i fratelli Taviani, Federico Fellini, Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Vittorio De Sica, Elio Petri, Giuseppe De Santis e moltissimi altri.

Poeta e narratore
È una tragica circostanza quella che dà avvio alla carriera di Tonino come poeta: nel 1943, durante la seconda guerra mondiale viene deportato in Germania e internato in un campo di concentramento a Troisdorf; racconta così come iniziò a scrivere poesie in dialetto: " Mi ritrovai con alcuni romagnoli che ogni sera mi chiedevano di recitare qualcosa nel nostro dialetto. Allora scrissi per loro tutta una serie di poesie in romagnolo". Dopo la liberazione si laurea in pedagogia all'Università di Urbino nel 1946, con una tesi sulla poesia dialettale; fa leggere i suoi componimenti al critico Carlo Bo e, ottenuti riscontri positivi, decide di pubblicarli (a sue spese); la raccolta s'intitola "I scarabocc" (Gli scarabocchi). Altri lavori in romagnolo sono "La s-ciuptèda" del 1950 ("La schioppettata"), la raccolta "I bu", con introduzione di Gianfranco Contini e "Il miele" (1981) che si aggiudica il Premio Biella. In lingua italiana esordisce nel 1952 con il racconto "La storia di Fortunato", pubblicato nella collana "I Gettoni" di Einaudi curata da Elio Vittorini; seguono molti altri scritti, tra i quali "Dopo i leoni"(1956), "Storie dell'Anno Mille" (in collaborazione con Luigi Malerba nel 1972), "L'aquilone. Una favola senza tempo" (con Michelangelo Antonioni nel 1982), "Il viaggio" (1986) e "Il libro delle chiese abbandonate" (1988).

Sceneggiatore per grandi registi
Le sue prime sceneggiature nascono per i film Un ettaro di cielo di Aglauco Casadio che uscirà nel 1957 e Uomini e lupi di Giuseppe De Santis, del 1956. Da quel momento si dedica con continuità all'attività di sceneggiatore e lavora con i più grandi registi del nostro tempo, tra cui Elio Petri, Vittorio De Sica, Damiano Damiani, Mario Monicelli, Alberto Lattuada, Paolo e Vittorio Taviani, Marco Bellocchio, Francesco Rosi, Federico Fellini, Théo Angelopulos, Michelangelo Antonioni e Luchino Visconti.
Nel 1959 firma L'avventura per Antonioni e inizia con il maestro del neorealismo un sodalizio artistico che continuerà a lungo (si ricordano L'avventura, La notte; L'eclisse, Il deserto rosso e Blow-up); l'ultimo lavoro che ha visto la loro collaborazione è stato l'episodio "Il filo pericoloso delle cose" di Eros presentato al Festival di Venezia nel 2004.
Nel 1973 esce Amarcord, vincitore del Premio Oscar, prima sceneggiatura scritta per Federico Fellini, con cui realizzerà anche E la nave va, Ginger e Fred, Prova d'orchestra e Casanova.
Il prolifico sceneggiatore presta la sua opera anche a Matrimonio all'italiana e I Girasoli di Vittorio De Sica, L'assassino e I giorni contati, entrambi di Elio Petri, Il caso Mattei, Cadaveri eccellenti e Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi. Con i fratelli Taviani ha lavorato in Kaos nel 1984 e in Good Morning Babilonia nell'87; lavora anche con Giuseppe Tornatore per Stanno tutti bene e con Théo Angelopulos ne Lo sguardo di Ulisse, L'eternità e un giorno e recentemente ne La polvere del tempo, inedito in Italia. Il suo lavoro più recente è il soggetto per l'americano Everybody's Fine di Kirk Jones.

Numerosi riconoscimenti ne sanciscono il talento
Guerra vede riconosciuta la sua opera molte volte nel corso della sua decennale carriera: si aggiudica cinque volte un premio ai Nastri d'Argento, tra cui Miglior soggetto originale per I giorni contati nel 1963, Miglior sceneggiatura per Il male oscuro nel 1991 e Miglior sceneggiatura e Miglior soggetto originale per il capolavoro di Fellini, Amarcord.
Vince il David di Donatello per la migliore sceneggiatura nell' 81 per Tre fratelli di Francesco Rosi, nell' 84 con E la nave va di Federico Fellini e nell' 85 con Kaos dei fratelli Taviani; nel 2010, in occasione dei suoi 90 anni, riceve il David di Donatello alla carriera. Anche oltreoceano si accorgono di Guerra, nominandolo agli Oscar per la Miglior sceneggiatura originale per Blow-up e Amarcord.
Il talentuoso scrittore riceve anche l'alta onorificenza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Roma il 24 ottobre 2002. L'Unione sceneggiatori europei, a Strasburgo nel novembre 2004, gli conferisce il riconoscimento quale Miglior sceneggiatore europeo.
Si spegne nella sua Sant'Arcangelo di Romagna il 21 marzo 2012, pochi giorni dopo aver compiuto 92 anni.

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