Eros

Film 2004 | Drammatico 104 min.

Regia di Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh, Wong Kar-wai. Un film con Christopher Buchholz, Regina Nemni, Luisa Ranieri, Robert Downey Jr., Alan Arkin. Cast completo Genere Drammatico - Francia, Cina, Italia, USA, 2004, durata 104 minuti. Uscita cinema venerdì 3 dicembre 2004 - MYmonetro 2,32 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 25 marzo 2024

Corpi stupendi a cui manca l'anima. Ma non per la storica 'incomunicabilità' del cinema di Antonioni. Molto più semplicemente per banali vizi di scrittura. Una lunga attesa per 'quasi' nulla
In Italia al Box Office Eros ha incassato 702 mila euro .

Consigliato nì!
2,32/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 2,64
CONSIGLIATO NÌ
Tre episodi di grande raffinatezza formale per tre grandi autori.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Tre episodi. "La mano" di Wong Kar-wai in cui, nella Shanghai del 1931, un sarto raffinato prova una passione insoddisfacibile per una prostituta raffinata. "Equilibrium" di Steven Soderbergh. Un paziente descrive a un analista un suo sogno erotico mentre costui dalla finestra lancia segnali a qualcuno. "Il filo pericoloso delle cose" di Michelangelo Antonioni. Due donne che hanno avuto un rapporto con lo stesso uomo, si incontrano nude sulla spiaggia di Capalbio. Atteso da tempo a causa di una lunga gestazione giunge sugli schermi "Eros". Vorremmo poter dire 'finalmente' ma non è così. Perché se Wong kar-wai, ormai manierista di se stesso, ci racconta sempre la stessa vicenda ambientandola in tempi diversi ma con grande raffinatezza formale, non altrettanto accade ai suoi compagni di avventura. Soderbergh filma una barzelletta allungata che perde di interesse (a causa della ripetitività) dopo pochissimi minuti e che non vine salvata dalla 'sorpresa' finale. Su Antonioni il discorso si fa inevitabilmente più complesso. Perché resta intatto lo 'sguardo' di straordinaria lucidità sugli spazi ma quewllo sui personaggi viene inficiato da un'apparente ricerca di nudità femminili più o meno esplicite da esibire. Senza però un supporto di sceneggiatura adeguato e con qualche momento di evidente incertezza. Corpi stupendi a cui manca l'anima. Ma non per la storica 'incomunicabilità'. Molto più semplicemente per banali vizi di scrittura.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 17 ottobre 2014
lillyseven

Dissento assolutamente dal giudizio negativo che viene dato a questo film, che equivale praticamente ad una stroncatura...L' episodio dell ' analista è un po' debole, ma " La mano " è splendido nela sua intensità e delicatezza, considerando il tema trattato, ed anche l' episodio diretto da M. Antonioni mi piace molto, Tomas Milian è bravissimo. Infine la colonna sonora con la voce struggente di Caetano [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Lietta Tornabuoni
La Stampa

La proiezione per i critici di «Eros» è stata funestata da uno degli innumerevoli incidenti di questa Mostra: invece dell'episodio di Antonioni è arrivata sullo schermo la rissa di bande giovanili in un bar d'un film canadese, e ci son voluti urli («Buffoni»), proteste, ululati e un quarto d'ora per ripristinare l'ordine di proiezione. Donne nude (Luisa Ranieri, Regina Nemni) ne «Il filo pericoloso [...] Vai alla recensione »

Redazione
Il Tempo

IERI sera, per un omaggio a Michelangelo Antonioni, «Eros», un film a episodi realizzato da tre autori diversi. Il primo, «La mano», è di Wong Kar Wai, uno dei più noti registi di Hong Kong, il secondo, «Equilibrium», è dell’americano Steven Soderbergh e il terzo, «Il filo pericoloso delle cose», è appunto di Antonioni; tratto da alcuni racconti della sua raccolta «Quel Bowling sul Tevere» e sceneggiato [...] Vai alla recensione »

Stefano Lusardi
Ciak

Lunga e complessa la genesi di Eros, già atteso a Venezia nel 2003 e approdato solo quest’anno al festival fuori concorso. Nato dal desiderio di Michelangelo Antonioni di affrontare nuovamente uno dei temi cardine del suo cinema e diventato anche un film omaggio al maestro (nelle animazioni di raccordo, firmate dal bravo Lorenzo Mattoth, Gaetano Veloso canta una struggente Michelangelo Antonioni), [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Due bellezze brune molto diverse, Regina Nemni e Luisa Ranieri, danzano in riva al mare. Una, longilinea, quasi severa, esegue una coreografia, forse è il lato apollineo del femminile. L'altra invece, prosperosa e istintiva, è dionisiaca, dunque disordinata nei comportamenti come nella danza, e sessualmente aggressiva («Hai paura del caos? Che tipo di caos? Totale»).

Valerio Caprara
Il Mattino

Il venerabile Antonioni - a cui è dedicata la canzone di Caetano Veloso echeggiante sui disegni di Lorenzo Mattotti che fungono da raccordo degli episodi - ritorna con «Il filo pericoloso delle cose» alla scomposizione poetica delle immagini. Una coppia in crisi s’azzuffa deambulando tra ville e dune di Capalbio, quando l’uomo è attratto dall'apparizione di una voluttuosa figliola.

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Un film a episodi realizzato da tre autori diversi. Il terzo, «La mano» è di Wong Kar-wai, uno dei più noti registi di Hong Kong, il secondo, «Equilibrium» è dell’americano Steven Soderbergh, il primo, «Il filo pericoloso delle cose», è del nostro grande Michelangelo Antonioni: tratto da alcuni racconti della sua raccolta «Quel Bowling sul Tevere» e sceneggiato con Tonino Guerra.

Alberto Crespi
L'Unità

Un tempo non lontano, i film a episodi erano vanto e lustro della commedia all’italiana: come dimenticare i Mostri di Risi, o piccoli gioielli come il mitico «Dentone» di Sordi? Da qualche tempo, la struttura del film a episodi è invece diventata occasione per avventure seriose e corrusche: valga per tutti il film collettivo sull’11 settembre 2001, dove pure c’erano due o tre momenti notevoli.

Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

È rimasto fuori concorso in questo strano cartellone della 61 Mostra di Venezia forse perché a rischio Leone d'oro, anzi leoni d'oro, tre. A Wong Kar Wai, Steven Soderbergh e Michelangelo Antonioni, autori del trittico Eros. Tre episodi incandescenti, modulati su diversi toni dell'erotismo in una composizione di unico splendore emozionale. L'opera, prodotta dalla Fandango di Domenico Procacci, nasce [...] Vai alla recensione »

Simonetta Robiony
La Stampa

Michelangelo Antonioni non si risparnmia nulla sulla terrazza del Des Bains: le tv, le foto, le riprese video. Accetta ogni intrusione, sereno. Arriva perfino alla conferenza stampa ufficiale, nel palazzo del Casinò. Antonioni ha 92 anni. E' seduto su una sedia a rotelle. Si muove male. Non parla. Però con la testa annuisce o dissente a quel che sente dire intorno a sè.

Antonio Valenzi
L'Indipendente

E’ l’eros declinato in almeno tre forme quello che dà vita agli altrettanti episodi del film omonimo, rispettivamente diretti da Wong Kar-wai, Steven Soderbergh, Michelangelo Antonioni. Si passa dalla forma più sublime, mutuata dell’eros quale semidio che tramite la sua ineguagliabile bellezza innesca il ciclo doloroso dell’esistenza mortale, a quella più terra-terra di veicolo per l’attrazione tra [...] Vai alla recensione »

Francesco Bolzoni
Avvenire

Si intitola Eros. Ma, se si toglie qualche barlume nell'episodio diretto da Michelangelo Antonioni, l'elemento erotico è scarso in questo film presentato fuoriconcorso. Eros nasce dal desiderio di Antonioni di realizzarsi, lui ostacolato dall'ictus nei rapporti interpersonali, nelle immagini. Al di là delle nuvole fu una scommessa vinta. Con formula analoga la stessa produttrice, Stéphane Tchal Gadjieff, [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Una trilogia sull'erotismo nata per volontà e tenacia del vecchio maestro italiano, seguito solo dopo dai due molto più giovani talenti internazionali che, per loro espressa ammissione, appartengono alla vasta schiera dei cineasti influenzati da Antonioni. Il progetto è stato sviluppato con grande e reciproca libertà creativa e produttiva (tanto da risultare alla fine più una lussuosa vetrina che non [...] Vai alla recensione »

Fabrizio Corallo
Il Mattino

La Fandango lancerà nei cinema venerdi prossimo «Eros», il film in tre episodi diretti da Michelangelo Antonioni («Il filo pericoloso delle cose»), Steven Soderbergh («Equilibrium») e Wong Kar Wai («La mano»). Incentrati sugli enigmi dell'erotismo e dell'amore sono stati affrontati da ogni autore secondo il proprio stile: Antonioni con una riflessione filosofica sull'abisso tra uomo e donna, Soderbergh [...] Vai alla recensione »

Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

Inspiegabilmente fuori concorso all'ultima Mostra di Venezia, Eros è firmato da Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh, Wong Kar Wai. Tre episodi incandescenti, modulati su diversi toni dell'erotismo in una composizione di unico splendore emozionale. L'opera nasce come antologia dedicata ad Antonioni, maestro dell'indicibile amoroso, ed è il silenzio, la sospensione, l'impalpabile attesa a ispirare [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

L'episodio Il filo pericoloso delle cose firmato da Michelangelo Antonioni è stato portato al primo posto, seguono gli altri due di Steven Sodeberg e Wong Kar Wai. Ci si confronta sul tema dell'erotismo, lasciato piuttosto da parte recentemente dal cinema in favore di tematiche più urgenti come l'intrigo, la furbizia, la guerra, la velocità della percezione, la ripetizione.

Alessandra Levantesi
La Stampa

L'eros, per Michelangelo Antonioni, è la nudità delle donne. L'eros, per Steven Soderberg, può essere uno scherzo. L'eros, per Wong Kar-wai, è l'eros. L'opera in tre parti realizzata come omaggio al novantaduenne maestro del cinema internazionale, non vince le difficoltà tipiche del film a episodi, ma regala con «La mano» di Wong Kar-wai, l'ammirato regista cinese di «Happy Togheter», «In the Mood [...] Vai alla recensione »

Gloria Satta
Il Messaggero

Sesso, nudi, natura selvaggia, dialoghi filosofici. Nove anni dopo il controverso Al di là delle nuvole , Venezia ritrova Michelangelo Antonioni. Il maestro novantaduenne, già sbarcato al Lido con la moglie Enrica Fico, oggi presenta fuori concorso Eros , il nuovo e attesissimo film realizzato a sei mani con due colleghi. Ieri sera, silenzio e attenzione massima hanno accolto le prime proiezioni per [...] Vai alla recensione »

Mauro Gervasini
Film TV

Pensato come omaggio a Michelangelo Antonioni e al tema principe del suo cinema, l’amore, Eros mette in gioco sullo stesso argomento tre sensibilità molto diverse come quelle di Wong Kar-wai, Steven Soderbergh e dello stesso Michelangelo. E ha almeno un merito complessivo: fotografa bene l’effettiva incisività poetica, oggi, dei tre cineasti. Sottolineiamo “oggi” perché è evidente come l’Antonioni [...] Vai alla recensione »

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