Giornalismo serrato, in tempo reale. Un documento destinato a diventare riferimento per altri film a venire. Documentario, USA2022. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Alexei Navalny ripercorre la storia del suo avvelenamento in Russia. Espandi ▽
Agosto 2020. Dopo una trasferta in Siberia “per fare un bel film sulla corruzione locale”, Alexei Navalny, avvocato russo fondatore del movimento Russia del futuro e della Fondazione anti corruzione, aperto oppositore di Putin, si sente male mentre è sul volo con cui da Tomsk sta rientrando a Mosca. Qualche giorno poco emerge la causa: avvelenamento da Novichok, agente nervino, in uso nell’esercito russo. Approfittando della riabilitazione di Navalny in un paesino della Foresta nera, il regista Daniel Roher coglie l’occasione di intervistarlo. Apologia di un self made man, testimone di Chernobyl, eroe fin troppo solitario (lo suggerisce la sequenza nella neve, ripresa dall’alto), instant movie, inchiesta collaborativa, Navalny è documento destinato a diventare punto di riferimento per altri film a venire. Recensione ❯
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L'influenza de Il mago di Oz su Lynch: un'analisi critica che incuriosisce, una collezione di suggestioni messa al servizio della ricerca. Documentario, USA2022. Durata 108 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Alexandre O. Philippe indaga i legami tra Il mago di Oz (1943) di Victor Fleming e l'universo
inquietante e fiabesco di David Lynch. Espandi ▽
Tra gli autori di cinema più amati dal pubblico e studiati dalle accademie, David Lynch ha ammantato la sua opera, già pervasa di un forte senso di inquietudine, del mistero più fitto. Con un movimento contrario, il regista Alexandre O. Philippe ripassa la filmografia lynchiana come lo si potrebbe fare solo in una sala di montaggio, per dimostrare il suo stretto e duraturo debito di ispirazione con un classico statunitense del 1939, altrettanto ricco di significati e livelli di lettura: Il Mago di Oz di Victor Fleming.
A sostegno di un'idea e di un testo di riferimento comune, il film può dispiegare così, nell'arco di oltre 100 minuti, un considerevole numero di immagini e suggestioni. E grazie allo split screen, la tecnica che moltiplica lo schermo in più parti, anche lo spettatore meno informato può apprendere con chiarezza i rimandi visivi e tematici.
Incorniciato in un'ambientazione teatrale mimetica di quell'immaginario, in un'ossessione cinefila al quadrato, se da una parte Lynch/Oz dà per scontata la conoscenza profonda dell'autore di Missoula e di un titolo fortemente allegorico come Il mago di Oz, dall'altra senz'altro incuriosisce a scoprirli o riscoprirli. Si pone, più che uno studio, come una collezione di suggestioni messa a servizio della ricerca. Recensione ❯
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Per migliaia di anni le donne sono state escluse dal suonare i tamburi Taiko. Ora on più. Espandi ▽
Un gruppo di donne e persone non binarie, un ritmo intrecciato alle loro storie, una performance, una rivoluzione. Il ritmo di un tamburo, il taiko, una forma di percussione tradizionalmente limitata agli uomini, in questo documentario sradica i ruoli e la performance artistica, in uno spettacolo messo in scena da donne di tutto il mondo che, con un ritmo che descrive allo stesso tempo la forza fisica della performance a quella più sottopelle che si innesta tra le donne/tra loro, riscopriranno le loro vita in una piccola grande rivoluzione culturale in Giappone. Recensione ❯
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Un doc stratificato che associa, tramite la forza delle immagini, il fare artistico a una presa di posizione politica. Documentario, USA2022. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia intima ed emozionante di Nan Goldin una delle più influenti fotografe contemporanee e attivista di fama internazionale, a partire dalla sua battaglia contro la potente famiglia Sackler. Espandi ▽
Nel 2018, insieme all'associazione da lei fondata, PAIN (acronimo di Prescription Addiction Intervention Now), la nota fotografa Nan Goldin è protagonista di un'azione di protesta presso il MET di New York. È la prima di una serie di contestazioni plateali che puntano alla cancellazione del nome della famiglia Sackler (fondatrice e proprietaria di una delle più importanti case farmaceutiche statunitensi) dall'elenco dei nomi dei sostenitori e dalle sale o donazioni a loro intitolate. Il primo passo simbolico per denunciare le micidiali ricadute del fenomeno noto come "epidemia degli oppioidi", il consumo massiccio e indotto di farmaci a base di ossicodone (che provocano una forte dipendenza e portano a dipendenze maggiori): centosettemila morti per overdose negli Stati Uniti solo nel 2021, con tutte le conseguenze sociali ed economiche derivanti. In quanto parte di una generazione che ha avuto grande familiarità con le droghe, sopravvissuta lei stessa a un'overdose e alla tragica sottovalutazione dell'AIDS, Goldin è particolarmente decisa a combattere la battaglia. E racconta senza filtri alla macchina da presa di Laura Poitras, che la segue per tre anni, molte questioni personali. In primo piano sta invece quasi sempre l'insieme dell'opera di Nan Goldin, intrecciata a una biografia selvaggia, ai margini. Recensione ❯
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L'intimo e vibrante docu-film su un artista leggendario: Carlos Santana. Prodotto dai Premi Oscar Ron Howard e Brian Grazer. Espandi ▽
Leggenda musicale da 50 anni e vincitore di 10 Grammy, Santana continua a essere uno degli artisti più importanti del mondo, capace di fondere jazz, blues e musica Mariachi con la spiritualità del rock n' roll, mostrando il senso di connessione e il legame primordiale tra la musica e le nostre emozioni più profonde. Il film raccoglie nuove interviste a Santana e alla sua famiglia, filmati d'archivio mai visti prima, tra cui video casalinghi registrati dallo stesso artista, filmati di concerti, scene di backstage, interviste con luminari dell'industria musicale e collaboratori, tra cui Clive Davis e Rob Thomas. Recensione ❯
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La storia vera, emozionante e d'ispirazione dell'uomo dietro la leggenda: Wolfgang Puck. Espandi ▽
Da adolescente in Austria, Wolfgang Puck sfrutta il suo amore per la cucina per sfuggire alla dura educazione imposta dal patrigno. Inizia il suo percorso di formazione in un rinomato ristorante francese prima di sbarcare in America all'età di 24 anni. Negli anni '70 a Hollywood, Puck inizia a lavorare al Ma Maison, creando un menu originale con ingredienti freschi e rendendo il locale, un tempo kitsch, un gioiello popolare e acclamato. Tuttavia, la mancanza di riconoscenza da parte del proprietario di Ma Maison spinge Puck a correre il più grande rischio della sua carriera e ad aprire il suo primo ristorante, Spago, che riscuote subito successo, apprezzato dalla clientela famosa sia per la nuova American cuisine che per la personalità di Puck. Recensione ❯
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Un'esplorazione accurata dell'intersessualità e della sua storia scientifica. Espandi ▽
Il film segue tre esponenti intersessuali, ognuno proveniente da diversi campi di attivismo, mentre denunciano le dannose conseguenze, sociali e psicologiche, delle chirurgie non consensuali subite in giovane età. Questo potente documentario svela come la società spesso misconosca l'intersessualità e il bisogno di mettere fine alla pressione e alla segretezza imposte alle persone intersex. Un richiamo all'importanza dell'autodeterminazione dei corpi e alla consapevolezza. Recensione ❯
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Un'opera che deve rendere conto della complessità di un genio restituendola in un vortice ricchissimo di ritratti. Documentario, USA2022. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'odissea cinematografica attraverso l'arte di David Bowie. Espandi ▽
Vita, canzoni, esibizioni, travestimenti, interviste, video, film, visioni di una delle più grandi rockstar di sempre, David Bowie, artista prolifico dai mille volti, figura chiave della cultura glam nei primi anni ’70, sperimentatore con Brian Eno alla fine del decennio, icona del pop e del cinema negli anni ’80, sempre al centro della scena, sempre magnetico, sempre unico. Montando quattro decadi di materiale d’archivio, il film crea un flusso visivo e sonoro che rende conto della complessità di un genio della musica e di un simbolo della cultura di massa. Chi era Bowie il documentario di Brett Morgen lo dice attraverso il suo ritmo vorticoso e il suo montaggio ricchissimo: un artista eccessivo, un musicista dalle infinite risorse, un esibizionista sorprendente, un’icona impossibile da definire, al massimo dello splendore in ogni sua manifestazione. Utilizzando materiale d’archivio video e audio, concentrandosi soprattutto sulle esibizioni live restaurate per l’occasione e su 48 canzoni rimasterizzate, Morgan e i suoi collaboratori – che a partire dal 2017 hanno avuto accesso agli archivi di Bowie messi a disposizione dalla famiglia – costruiscono un flusso senza soluzioni di continuità che non lascia mai la presa sullo spettatore. Recensione ❯
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Un documentario biografico surrealista sul musicista elettronico all'avanguardia e attivista per i diritti degli animali. Espandi ▽
Il documentario biografico surrealista è narrato dallo stesso Moby, un uomo che, presente in numerosi documentari musicali, ha sempre mostrato una testa parlante.
L'artista rifletterà sulla sua turbolenta vita personale e sulla sua musica iconica.
Dalle band punk underground all'artista solista ai vertici delle classifiche, da dipendente in difficoltà ad attivista vegano. Recensione ❯
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Un documentario che racconta le elezioni nello Zimbabwe. Espandi ▽
Lo Zimbabwe è a un bivio. Il leader del partito di opposizione MDC, Nelson Chamisa, sfida la vecchia guardia ZANU-PF guidata da Emmerson Mnangagwa, conosciuta come "The Crocodile". L'elezione mette alla prova sia il partito al governo che l'opposizione. Recensione ❯
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Una celebrazione affettuosa e nostalgica nel senso più sincero all'irripetibilità dell'era analogica. Documentario, USA2019. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il fotografo Jim Marshall cattura i momenti più importanti della storia del rock and roll, dai Beatles e Jimi Hendrix, ai movimenti per i diritti civili e ad alcuni dei momenti più iconici degli anni '60. Espandi ▽
New York, 2010. Solo, in una camera d'albergo, moriva James "Jim" Joseph Marshall. Fotogiornalista indipendente e irrequieto, classe 1936, dal carattere e dalla fisicità alla John Belushi, come lui figlio di immigrati e nato a Chicago. Un accreditato insider, per circa mezzo secolo, dell'ambiente musicale, tra tour e concerti epici, una strenua dipendenza dalle droghe e un momento di inattività per possesso e uso di coltelli e pistole e una pena scontata in carcere ("the lost years", gli anni perduti, si legge sul suo sito ufficiale). Nel '98 aveva incontrato e nominato sua assistente Amelia Davis, che in mancanza di eredi, dopo la sua morte ne gestirà e deterrà l'ingente collezione di stampe e negativi. Recensione ❯
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A partire dagli anni cinquanta le cime della Yosemite Valley sono diventate uno dei centri nevralgici dalla controcultura americana. Beatnicks e vagabondi vi trovarono la scenografia ideale per uno stile di vita fieramente opposto al consumismo, praticando l'arrampicata come sintesi perfetta di libertà e tensione verso l'assoluto. Fu un luogo di grandi sfide tra modi diversi di concepire le scalate, tra la società borghese e la ricerca della libertà, ma soprattutto fu il luogo della sfida con se stessi. Recensione ❯
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Un repertorio eloquente, con un montaggio affollato di voci e archivi originali, per ragionare sulle culture urbane di strada. Documentario, USA2022. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un periodo in cui i marciapiedi di New York prosperavano grazie a due subculture di riferimento che hanno iniziato a integrarsi: hip-hop e skateboard. Espandi ▽
La direzione di All the Streets Are Silent è pienamente dichiarata dal sottotitolo originale: "the convergence of hip hop & skateboading". Vuole indicare cioè l'intersezione tra hip hop, inteso sia come genere musicale che come movimento artistico nato dalla strada, e cultura degli skaters. Il set è New York, gli anni quelli a cavallo tra Ottanta e Novanta. In un'era pre YouTube e pre social, che quindi sembra lontanissima dall'ipercondivisione dei tempi attuali, e a pochi anni dalla rivoluzione di MTV, il film catapulta lo spettatore all'interno di due sottoculture nate spontaneamente ai margini, socioeconomici ma anche geografici della città, e poi deflagrate.
Spinte, in particolare, da un club aperto a più generi musicali e a una clientela di ogni ceto sociale e discendenza, il Mars di Yuki Watanabe, da un programma radio notturno condotto da Dj Stretch e Bobbito Garcia, e a partire dal '93, dallo Zoo York e Supreme, negozi pionieri e punti d'incontro. Espressioni artistiche rese mainstream, in una seconda fase, dal mercato, discografico e della moda, secondo una parabola già sperimentata da molti altri fenomeni culturali.
Più autocelebrazione e omaggio a una città che sistematica rielaborazione dei processi di integrazione tra culture, All the Streets Are Silent è un repertorio eloquente per ragionare sulle culture urbane di strada. Recensione ❯
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Un documentario sull'Harlem Cultural Festival. Espandi ▽
Durante l'estate di Woodstock si tenne anche l'Harlem Cultural Festival, una manifestazione che celebrava la cultura e la musica afroamericana. Le immagini di questo documentario sono state ritrovate dopo 50 anni in un seminterrato. Recensione ❯
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La regista britannica Tara Pirnia ripercorre la straordinaria carriera del calciatore portoghese Cristiano Ronaldo. Espandi ▽
La regista britannica Tara Pirnia firma un documentario sul calciatore Cristiano Ronaldo, ripercorrendone la carriera dagli esordi in Portogallo agli anni straordinari trascorsi al Real Madrid, senza naturalmente dimenticare il boom nel Machester United, le delusioni con la nazionale portoghese e la vittoria dei tre palloni d'oro. Recensione ❯
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