Natale 1985. Un devoto padre e commerciante di carbone, Bill Furlong, scopre sorprendenti segreti custoditi dal convento della sua città, insieme ad alcune sue scioccanti verità. Espandi ▽
Nel convento dove consegna il carbone, Bill vede come le suore trattano le ragazze che hanno “in cura”, e un giorno cerca di soccorrerne una, Sarah, che gli ricorda molto la madre scomparsa quando era bambino. Al primo snodo di una nuova fase della sua carriera, quella del post-Oppenheimer, il magnetico attore irlandese sfrutta un po’ di quella visibilità globale per aiutare una piccola opera di straordinaria intimità e ammirevole precisione della messa in scena. Non epopea di sopravvivenza attraverso gli anni per le vittime, né sguardo storico postumo sugli effetti della vicenda; la regia del belga Tim Mielants è un’essenziale parabola natalizia, che nella sua brevità coglie il profondo di un singolo istante: quello in cui una persona come tante si chiede se sia davvero possibile far finta di non vedere cosa accade nel convento in fondo alla strada del paese, in cui le ragazze sono tenute nascoste e trattate come prigioniere. Recensione ❯
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Una commedia che si porta dietro un carico di malinconia e di emozioni colme di umanità. Drammatico, Italia2024. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due giovani donne si incontrano per caso a Roma. Espandi ▽
A Roma s’incontrano per caso due solitudini, due giovani donne un po’ tristi e fragili, e indecise su cosa fare della propria vita. Nella vita delle protagoniste tutto sembra precario, ma quel legame nato per caso vuole resistere, per il tempo di una canzone o di una corsa in macchina, e finisce per commuovere. Il film procede inseguendo l’interiorità dei personaggi con la camera a mano, con sguardo sincero e non giudicante. Non mancano i momenti da commedia, specialmente nei divertenti siparietti familiari, e così la storia cresce pian piano portandosi sottotraccia quel carico di malinconia ed emozione, che fuoriesce in un bagno al mare, guidando fin lì con la patente scaduta, o in un ballo notturno. Recensione ❯
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Maria Callas scrive il suo gran finale e si aggiunge alla tribù di donne di Larraín a cui il mondo non smette di chiedere conto. Biografico, Germania, USA, Emirati Arabi Uniti, Italia2024. Durata 123 Minuti.
Il racconto degli ultimi giorni di Maria Callas. Espandi ▽
Chissà se quella di Pablo Larraín ha sempre voluto essere una trilogia, o se i suoi ritratti di icone femminili del ventesimo secolo – colte sul precipizio della tragedia in una perenne lotta tra identità e aspettative esterne – si sono semplicemente affastellati uno sull’altro come dei bellissimi misteri insolubili. Fatto sta che, dopo aver visitato Jacqueline Kennedy nei drammatici momenti successivi all’assassinio del presidente suo marito, e Diana Spencer prigioniera in una casa degli orrori reali, il regista cileno aggiunge un’artista al gruppo narrando con eleganza e riserbo degli ultimi giorni di una Maria Callas brillantemente interpretata da Angelina Jolie.
Più di ogni altra cosa il film è uno studio su come si scriva, e prima ancora si pensi, una conclusione; il senso di una fine è un istinto che si applica bene tanto al terzo atto della Callas quanto a Larraín e alla sua tribù di donne a cui il mondo non smette di chiedere conto. Recensione ❯
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Una donna intraprende una relazione con il suo giovane assistente mettendo a repentaglio la sua vita professionale. Espandi ▽
Con l’intento dichiarato di aggiornare il genere del thriller erotico secondo una prospettiva contemporanea la regista olandese Halina Reijn continua in realtà un lavoro iniziato già nel 2019 con il suo primo film Instinct, di cui Babygirl riprende anche una dinamica di gioco di potere intrecciato, per il quale parte dell’appeal sensuale nasce dal pericolo reciproco per i due amanti.
Ciò ha portato alla scrittura del personaggio di Romy, a cui Kidman dà vita con entusiasmo e trasporto, e che conferma la ricerca attoriale non banale della diva, sempre aperta a sfide rischiose.
Franca e fresca, la sceneggiatura ci mostra tutte le incertezze e il livello di negoziazione richiesto da un esperimento del genere, che non arriva sullo schermo già irrealisticamente formato ma deve passare attraverso l'imbarazzo, il ridicolo e le tantissime variabili della situazione. Insomma, il thriller erotico che si risveglia agli anni venti è un po’ meno thriller di come lo ricordavamo, e più buffo e autoironico. Recensione ❯
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Un racconto serratissimo. Uno sguardo dall'altra parte dello schermo dell'attentato delle Olimpiadi del 1972. Drammatico, Germania2024. Durata 91 Minuti.
Il racconto della copertura mediatica in diretta degli eventi che videro gli atleti israeliani presi in ostaggio durante le Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972. Espandi ▽
Il 5 settembre 1972, durante le Olimpiadi di Monaco, un commando di militanti palestinesi assalta gli appartamenti della delegazione israeliana uccidendo due persone e prendendone in ostaggio nove. La tv americana ABC si ritrova a raccontare la tragedia in diretta. Un film televisivo sul potere della televisione che osserva la storia dalla cabina di regia, sancendo l’unione tra testimonianza, giornalismo e spettacolo. Gli studi della ABC diventano una trincea e il racconto si fa serratissimo, con l’unico difetto di lavorare fin troppo di ellissi nei tempi narrativi (e ovviamente il pregio di avere interpreti straordinari: John Magaro, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Leonie Benesch). Per il resto, il racconto riesce a dare di ogni personaggio un ritratto rapido ed esauriente, come nella migliore tradizione del cinema televisivo americano, riprendendo i tipici passaggi del genere giornalistico e mostrando implicitamente come la tv ha finito per condizionare la nostra percezione del reale, un po’ per dovere di cronaca e un po’ per compiacere gli sponsor. Recensione ❯
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Un fine settimana tra amici si trasforma nel caos dopo la rivelazione che uno degli ospiti è un robot compagno. Espandi ▽
È difficile parlare del film senza svelarne i colpi di scena, il primo dei quali per altro è dichiarato già nel trailer, ma cercheremo di non farlo perché è chiaro che è stato costruito per svelarsi pezzo per pezzo solo durante la visione.
Prodotto da Zach Cregger, il regista di Barbarian, Companion è il primo lungometraggio di Drew Hancock, che si era già cimentato dietro la macchina da presa e alla sceneggiatura sul piccolo schermo. Ha infatti le caratteristiche strizzate d'occhio delle comedy televisive e un'architettura basata su sviluppi più o meno inattesi che cambiano le carte in tavole, e che funzionerebbero benissimo come cliffhanger di fine episodio in una miniserie. Tutto questo, condensato nel formato compatto di un film, fornisce un'esperienza più intensa, una piccola montagna russa di Sali e scendi e brutali sterzati o giri della morte Recensione ❯
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Visivamente spettacolare (nella seconda parte), il film di Onah funziona ma non riesce ad appassionare. Fantascienza, Avventura, Azione - USA2025. Durata 118 Minuti.
Anthony Mackie diventa Capitan America in un film dove al centro delle azioni c'è un efferato complotto globale da sventare. Espandi ▽
L'ex Generale Thaddeus "Thunderbolt" Ross è divenuto presidente degli Stati Uniti. Dopo una missione completata con successo contro i Mercenari dei Serpenti, Sam Wilson viene invitato alla Casa Bianca, accompagnato dal nuovo Falcon, Joaquin Torres, e dal Capitan America dimenticato della Guerra di Corea, vittima per decenni di esperimenti governativi: Isaiah Bradley. In questa occasione però ha luogo un attentato alla vita del Presidente. Sam Wilson dovrà cercare di venire a capo di un complesso intrigo e a complicare le cose c'è l'agente presidenziale Ruth Bat-Seraph, di origini israeliane ma addestrata nella Stanza Rossa delle Vedove.
Il tentativo di ritornare a toni più sobri e a intrighi più complessi e spionistici è evidente nel nuovo Captain America - Brave New World ma il film non riesce mai a trovare una vera intensità drammatica e solo nella seconda parte è visivamente spettacolare.
Per quanto non sia un film infelice, non riesce però mai a risultare appassionante, vuoi per il protagonista drammaturgicamente debole, vuoi per il mistero già svelato, vuoi per il tasso spettacolare che si alza tardivamente. Il ritorno in auge della Marvel ha bisogno di meglio. Recensione ❯
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Due ragazze mormone cercano di portare il loro credo di casa in casa, ma un giorno bussano alla porta sbagliata: quella del diabolico Mr. Reed. Espandi ▽
Sorella Paxton e Sorella Barnes sono due giovani missionarie della chiesa mormona, che si dedicano alla predicazione e visitano porta a porta chi si mostra interessato ad approfondire il loro credo religioso. Quando varcano, però, la soglia del signor Reed, sul principiare di uno scatenato temporale, non sanno che stanno entrando nella tana del lupo e che l'interesse dell'uomo per l'argomento sprituale nasconde in realtà oscure deviazioni mentali e terribili trappole pronte a incastrarle.
Hugh Grant è nei panni di un personaggio mai indossato prima, lontano dalla maschera seriosa di Undoing, pervaso dal sacro fuoco dell'ironia, meravigliosamente capace di nascondere il sadismo dietro un'aria compassata e intelligente.
Anche Sophie Tatcher e Chloe East, nelle vesti di Barnes e Paxton, funzionano bene; perfettamente complementari e portatrici entrambe di un elemento di sorpresa. Recensione ❯
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Una commedia a tema matrimonio, con Reese Witherspoon e Will Ferrell. Espandi ▽
Jim è un vedovo con un'unica figlia adorata, Jenni, che vuole sposare lo storico fidanzato rapper. Il luogo del matrimonio sarà un resort di lusso nell'isola di Palmetto che può contenere un numero limitato di ospiti: dunque il resort è prenotabile per un solo matrimonio ogni weekend. Per Jim l'isola di Palmetto è legata al ricordo del suo matrimonio e dunque è l'unico luogo in cui può immaginare di celebrare quel rito che gli porterà via la figlia, con suo grande dispiacere.
Margot è una produttrice televisiva di successo ma priva di una vita sentimentale, che si è trasferita a Los Angeles anche per allontanarsi dalla famiglia di origine in Georgia. La donna ha un solo legame famigliare importante, quello con la sorella minore, che ha deciso di sposare uno spogliarellista dei Chippendales. E decide di occuparsi personalmente delle nozze prenotando un weekend proprio nel resort dell'isola di Palmetto. Ma per un disguido prenota lo stesso weekend già fissato da Jim. Le due famiglie dovranno dividersi la cerimonia, in un'escalation di rivalità e dispetti reciproci che non potrà che portare al disastro
Un matrimonio di troppo è una screwball comedy che sembra studiata a tavolino per inserire tutti gli elementi che hanno decretato il successo delle più recenti commedie romantiche americane da piattaforma. Ma è infarcito di banalità narrative e di svolte improbabili, retorica familista e gag puerili. Recensione ❯
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Un thriller ambientato nel mondo della Chiesa e ispirato all'omonimo romanzo di Robert Harris. Espandi ▽
“Sede vacante!”, annuncia il cardinale statunitense Tremblay: il che significa che il pontefice è spirato, e che un conclave dovrà riunirsi a breve per decidere chi dovrà succedergli. Conclave, basato sul romanzo omonimo di Robert Harris, entra nel mondo della Chiesa come in una società segreta ricca di misteri, rivalità e tensioni, e affida alla magnifica recitazione di Ralph Fiennes nei panni del cardinale Lawrence il compito di fare da timoniere fra le correnti infide delle elezioni papali.
Gli scrutini papali si susseguono in un crescendo di tensione emotiva, rivelando tanto le debolezze personali quanto le finalità politiche del conclave. Al centro c’è la sopravvivenza della Chiesa in un’epoca in cui è messa in grande discussione e i fedeli sono sul punto di abbandonarla per sempre.
Come thriller filosofico il film lascerà soddisfatti i fan del best seller da cui è tratto. Un adattamento adulto ed elegante ancorato da interpretazioni solide e da una visione geometrica di come gli equilibri di potere si spostino lungo rette che modificano continuamente la figura iniziale. Recensione ❯
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Una tragedia immersa nel colore, nel dramma di un intenso rapporto madre e figlio. Espandi ▽
Il quasi quarantenne Julio Cesar vive con la madre in una casa alla foce del Tevere. La donna, di origine colombiana, condivide con il figlio quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana. Lavorano per uno spacciatore locale e vanno anche ballare insieme nei locali specializzati in musiche latinoamericane. La loro è una simbiosi che talvolta lascia trapelare tensioni che si acutizzano quando dalla Colombia giunge Ines, una giovane neofita corriere della droga. La gelosia della madre non tarderà a manifestarsi.
Partendo da situazioni di vita personalmente vissuta Enrico Maria Artale porta con partecipazione sullo schermo una relazione complessa. Ne è nato un film carico di sentimenti vissuti tra affetto e sofferenza in cui l'arrivo dall'esterno di una figura femminile che non sia solo un corpo a pagamento (unica 'libertà' concessa dalla madre a Julio Cesar) rappresenta la possibile apertura a una realtà diversa e, al contempo, anche un avvicinamento a radici culturali che restano sullo sfondo pur facendo sentire il loro richiamo. El Paraiso è solo il nome di una piccola imbarcazione perché in realtà quello in cui vivono i protagonisti è un Purgatorio in cui il tempo della crescita individuale è stato sospeso. Recensione ❯
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Il documentario ripercorre a dieci anni dalla scomparsa, la tappe fondamentali della vita e della carriera di Pino Daniele. Espandi ▽
"I Say I sto cca'", "A me me piace o' blues", "Quando chiove", "Voglio di pi?": sono solo alcune delle tracce di "Nero a met?", l'apprezzato album di Pino Daniele uscito nel 1980. Titolo quanto mai appropriato, che riflette la riuscita fusione linguistica e musicale tra la cultura afroamericana e le armonie incastonate nel dialetto di Partenope. Molte belle immagini d'archivio, soprattutto dei live televisivi, fanno da controcanto alle testimonianze contemporanee di un nutrito coro di musicisti e sodali, a ricordare Pino Daniele, morto il 4 gennaio del 2015.
Più che concentrarsi sulla genesi di quel disco, Pino Daniele - Nero a metà parte dai vicoli del quartiere dove il musicista era nato, per incontrare chi gli è stato vicino e strappare un ricordo. Nero a metà riesce meglio quando finalmente, e spesso all'aperto, con una macchina da presa più libera, lascia parlare la musica, mostrando come lo spirito di Daniele, l'universalità, il meticciato delle sue creazioni risplendano ancora magnificamente nelle reinterpretazioni dei suoi brani. Recensione ❯
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Il film è ambizioso ma anche decisamente sentito e dà l'opportunità a Jesse Eisenberg di confrontarsi con le sue origini. Drammatico, USA2024. Durata 90 Minuti.
David e Benji, due cugini non in sintonia tra loro, che si ritrovano per un tour in Polonia in onore della loro amata nonna. Espandi ▽
Due cugini non in sintonia tra loro, che si ritrovano per un tour in Polonia in onore della loro amata nonna. L'avventura prende una svolta quando le vecchie tensioni della strana coppia riemergono sullo sfondo della loro storia familiare. Recensione ❯
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Roma, 21 febbraio 2025. Cosa succede quando un dipinto, da sempre semplice oggetto di arredamento del soggiorno di una casa ordinaria a Madrid, si rivela essere un'opera d'arte unica al mondo? Espandi ▽
Il mondo dell'arte è un sistema complesso dove, intorno alle opere realizzate dagli artisti e al loro valore, agiscono diversi protagonisti. Nel film Maurizio Cattelan: be right back (2016) uno dei narratori che testimoniano alcuni episodi legati al mercato dell'artista italiano, dichiara che il "dietro le quinte" del mondo dell'arte cela misteri che farebbero rabbrividire il mondo della finanza di Wall Street. Ed effettivamente così è. Il mercato dell'arte è un contesto senza regole precise che, spesso, non coincide più con la storia delle opere che si vanno a cercare con lo scopo di acquistarle.
Il valore e la storia delle opere d'arte (del passato o contemporanee) diviene una questione economica e di status, basata su sfide tra personalità che vogliono raggiungere un certo contesto attraverso quell'opera d'arte. Si tratta anche una questione politica.
Il Caravaggio perduto di Àlvaro Longoria sonda questi aspetti in maniera approfondita e documentativa: il regista mette in scena i pensieri, le parole e le azioni di diversi attori del mercato dell'arte (mercanti, galleristi d'antico e di moderno, direttori di case d'arte, conservatrici, critiche e storici dell'arte) che provengono da diverse parti d'Europa e degli Stati Uniti, che si spostano alla ricerca di un dipinto di Caravaggio perduto. Recensione ❯
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Terzo film della saga legata all'omonimo personaggio letterario, il film prosegue il discorso sui mali dell'economia e della finanza contemporanea. Azione, Avventura, Drammatico - Francia, Belgio2024. Durata 100 Minuti.
Il film segue Largo Winch, che è devastato dal rapimento di suo figlio. Si rende conto che se trova i responsabili del suo fallimento, forse rivedrà suo figlio. Espandi ▽
Largo Winch deve affrontare un evento tragico dopo l'altro: prima suo figlio quindicenne viene rapito, in seguito il suo socio in affari si suicida durante una conferenza stampa in diretta, davanti lo sguardo impotente dello stesso Largo, e, infine, il suo impero commerciale sembra dirigersi verso il fallimento. Largo scopre, però, che tutto è collegato e che, riuscendo a rintracciare i criminali responsabili, potrebbe ritrovare anche suo figlio. Inizia così un viaggio, dal Canada alla Birmania a Bangkok, che lo porterà dritto all’inferno. Terzo film della saga legata all’omonimo personaggio letterario e di fumetti belga, il miliardario avventuriero che cerca una sua ‘eticità’ in una mondo finanziario globalizzato sempre più disumano. Anche Largo Winch - Il prezzo del denaro prosegue questo discorso sui mali dell’economia e della finanza contemporanea e ipertecnologica ma la sceneggiatura, scritta dallo stesso regista Olivier Masset-Depasse con Domenico La Porta e Giordano Gederlini, sceglie di schiacciare troppo l’acceleratore sugli arzigogolati doppi e tripli giochi in cui il protagonista, interpretato sempre dallo scialbo Tomer Sisley, si trova invischiato. Recensione ❯
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