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Un ritratto d'osservazione quotidiana che conferma la sensibile ricerca cinematografica del suo autore. Documentario, Italia2022. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gigi è un vigile di campagna dove sembra non succedere mai niente. Un giorno, però, una ragazza si suicida sotto un treno. Non è la prima volta. Comincia un'indagine su questa inspiegabile serie di suicidi. Espandi ▽
Alessandro Comodin prosegue nel suo lavoro di ricerca cinematografica sensibile e percettiva, ai confini tra il documentario, la finzione e la semplice realtà. Erano i tratti dei fortunati film precedenti e tornano oggi nel curioso Gigi la legge, un ritratto d'osservazione quotidiana attorno alla figura di un poliziotto di provincia. Comodin eccelle nel diluire il singolo momento fino a farlo divenire straniante. Qui gli bastano le poche suggestioni fuori dall'ordinario del rapporto del protagonista con la natura per infondere un'atmosfera surreale nel resto della sua esistenza, e in qualche modo far maturare uno sviluppo che arriverà soltanto alla fine, con un ultimo viaggio nell'auto di pattuglia e una sorprendente quanto sommessa conversazione su una panchina. Recensione ❯
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Un ritratto dalla fantasia brutale e virtuosa. Che suscita emozioni violente, fa paura, rivolta ed esalta. Drammatico, Germania, Italia, Paesi Bassi2022. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fatih Akin scrive e dirige con tutta l'energia del giovane rapper, mescola generi, stili e suggestioni, attraversa due continenti, colora, smorza, rallenta, accelera. Espandi ▽
Il primo ricordo di Giwar Hajabi è quello di una prigione. In cella ci tornerà più volte e a ogni età. Tra una dose di cocaina e un pugno sferrato, Giwar coltiva il sogno di fare la sua musica. Il padre, celebre compositore curdo, gli ha insegnato a suonare il pianoforte, la madre, combattente resiliente, gli ha pagato per anni le lezioni private. Giwar sogna l'oro del Reno e trova la redenzione nelle rime musicali.
Fatih Akin dirige un film che suscita emozioni violente, provoca scariche di adrenalina, fa paura, rivolta ed esalta. Questa fantasia brutale e virtuosa si appoggia su una costante attenzione alla realtà e ai suoi dettagli: dal décor al vocabolario, dalle posture ai costumi, dai suoni ai nomi dei personaggi.
A fare la singolarità di Rheingold è l'audacia della storia, la tensione permanente, il rigore febbrile della messa in scena e un cast di attori portati all'incandescenza. Fatih Akin conferma ancora una volta che il ritratto, in senso fotografico, è il cuore del suo lavoro. Recensione ❯
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Sulle tracce della voce di una cantante ed etnomusicologa che ha riscoperto la canzone popolare. Documentario, Italia2019. Durata 79 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un viaggio alle radici del folk sulla celebre interprete fiorentina. Espandi ▽
Un panorama verde di campagna: in campo lunghissimo, un gruppo di musicisti canta e suona nel piccolo cimitero fiorentino di Arcetri. È un rituale laico tra amici: sono i compagni di strada di Caterina Bueno. Nata a Fiesole nel 1943 e morta a Firenze nel 2007, padre pittore spagnolo, madre scrittrice svizzera, la Bueno è la Caterina a cui Francesco De Gregori, chiamato nel '71 da lei per il suo primo tour come chitarrista, dedicherà in Titanic (1982) la canzone omonima. Recensione ❯
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Una scuola superiore di periferia, strutture, studenti e corpo docente sono lo specchio esemplare di una depressione sociale ed economica che sembra irreversibile. Espandi ▽
Bari. Gabriele, un giovane professore bosniaco di 42 anni è stato appena trasferito in una scuola di periferia nel quartiere Libertà. Il suo obiettivo è far recuperare delle ore di lezione a sei ragazzi che sono stati sospesi per motivi disciplinari e farli ammettere agli esami di diploma. L'inizio non poteva essere peggiore. Lui però non si dà per vinto e, malgrado la rassegnazione del Preside e degli altri colleghi, riesce a motivare gli altri ragazzi - Talib, Maisa, Petra, Vasile e Arianna, ed entrarci umanamente in sintonia. Ma proprio quando mancano pochi giorni alla fine del corso, Nicolas provoca gli scontri contro i migranti del campo profughi.
La materia è incandescente solo nella scrittura ma nel film non esplode se non nelle urla, negli scatti di rabbia e in una scena di seduzione, tristezza e abbandono con equivoco sessuale accennata e poi liquidata troppo sbrigativamente.
Solo Fabrizio Ferracane, nei panni del Preside, riesce ad essere il personaggio più sfuggente. Non è intrappolato, ma spesso resta ai margini. Così l'idea di raccontare la scuola e un gruppo di studenti che diventano rappresentativi di tutte le classi italiane, resta solo un bel progetto che poi si è impantanato in un film che si è fatto soffocare dalla sua stessa mania di controllo. Recensione ❯
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Un'opera centrata sulla musica di un artista unico che ci fa ripercorrere una carriera che è andata oltre l'Italia. Documentario, Italia2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Diretto da Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano, Zucchero Sugar Fornaciari evidenzia l’unicità dell’artista emiliano nel panorama italiano. Ed è proprio sugli aspetti, anche tecnici, musicali che il documentario è molto curato innanzitutto nel modo in cui mette in luce la sua anima blues nella voce, nel ritmo, nella ricerca delle sue origini anche nel suo viaggio a New Orleans e sulle rive del Mississippi. In più segue cronologicamente le tappe della sua carriera, la nascita di alcuni brani più famosi per poi passare alle collaborazioni più importanti. E ancora, il tour con Pavarotti, i concerti a Londra con Eric Clapton, l’amicizia con Roberto Baggio, l’incontro con Miles Davis. C’è tutto quello che serve per ripercorrere l’attività musicale di Zucchero, ascoltare i suoi brani più famosi, rivederlo nelle immagini d’archivio e quindi per conoscere la sua musica e approfondirla. Resta invece un po’ più in ombra la dimensione privata. Per questo, a Zucchero Sugar Fornaciari non manca nulla rispetto agli altri documentari biografici musicali. Forse il limite è che non se ne differenzia. Recensione ❯
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Un film di distanze, dallo sguardo severo, che fa una critica sociale che non fa sconti. Drammatico, Polonia, Italia, Repubblica Ceca2021. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coppia polacca, apparentemente perfetta, affitta una casa per le vacanze su un'isola italiana assolata. Una tragedia farà emergere i lati più bui della loro relazione. Espandi ▽
Anna e Adam sono una coppia polacca che sceglie per le vacanze una bella villa su un'isola in Italia. Sportivi e sofisticati, si godono le cene e le corse nella natura, isolandosi in un relax un po' robotico. Si lamentano però con il padrone di casa per la piscina che non funziona. Quando arriva un giovane operaio a ripararla, un incidente sconvolge la calma apparente del luogo e minaccia di rovinare il soggiorno dei due protagonisti.
È un film di distanze, l'esordio alla regia della polacca Aga Woszczynska. Distanze culturali come distanze di sguardi, che si fanno spesso gelide, si prolungano al limite dell'insostenibile, separano i luoghi dai corpi. Qui il privilegio è così dannatamente controllato e ragionevole, così privo di eccessi. Eppure lo sguardo di Woszczynska si mantiene severo, in una critica sociale forse un po' didascalica che però non fa sconti allo spettatore.
Piani fissi, sound design penetrante, una rigidità che ricorda Haneke: lo straniamento è la cifra principale dell'opera, che sa essere ora voyeuristica, per come scruta i personaggi, ora offuscante, nel modo in cui li separa da ciò che osservano. Recensione ❯
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Un viaggio dentro la vita e la mente creativa di una donna capace di plasmare emozioni con poesia e musica: Gianna Nannini. Espandi ▽
Fin da piccola Gianna Nannini non vuole fare la tennista, come desidera il padre Danilo, celebre pasticciere, imprenditore e dirigente sportivo senese: lei vuole cantare, anche se (o forse proprio perché) la sua maestra di coro le dice che "non va a tempo" con gli altri. Di fronte alle rigidità paterne Gianna se ne va di casa giovanissima e si trasferisce in un albergo a ore di Milano e incontra Mara Maionchi che ne riconosce il talento insolito e che produrrà i suoi primi dischi insieme a Claudio Fabi. Nannini passerà poi a Peter Zumsteg e tramite lui al rock, dando il via alla sua carriera di superstar internazionale. Ma un esordio psicotico fermerà la sua ascesa e la metterà di fronte ai suoi fantasmi, rischiando di comprometterne la brillante carriera.
Era impresa quasi impossibile rendere giustizia all'unicità del talento e della personalità di Gianna Nannini. E infatti Sei nell'anima, il biopic che la racconta, non riesce a restituire che una pallida copia della raccolta di fotografie e frammenti video della cantante che compare alla fine: Gianna che masturba un microfono (gesto appena accennato nel film), Gianna che cavalca la cinepresa di uno studio televisivo, Gianna in prima linea durante una manifestazione - ovvero la Nannini trasgressiva e radicale che tutti conosciamo. Recensione ❯
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Paolo Sanseviero torna in Puglia con la moglie tedesca per trovare la madre in fin di vita. Ma lei, in realtà, sta benissimo. Espandi ▽
Tutto ha inizio da una telefonata: "Devi tornare, mamma sta morendo". L'ingegnere Paolo Sanseviero (Alessandro Preziosi) parte quindi dalla Germania con Martina (Tanja Wedhorn), la moglie tedesca con la quale sta attraversando un momento di crisi, e torna in Puglia. Ha lasciato l'Italia vent'anni prima, costretto a farlo dalla madre Angelina subito dopo la morte del padre avvenuta in un incidente. Incidente di cui non è mai stata chiarita la dinamica e che ancora oggi rappresenta per Paolo un incubo ricorrente. Recensione ❯
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Un film evento alla scoperta dei tesori del museo di antichità egizie più antico al mondo che accoglie oltre 900 mila visitatori all'anno. Espandi ▽
La vita e la morte per gli antichi egizi erano due dimensioni da porre in dialogo: il culto e la cura nei confronti dell'aldilà erano tematiche fondamentali. Non a caso, già dal titolo dove compaiono i termini "Uomini" e "Dei", si evince la stretta correlazione tra queste due entità. Il documentario è narrato da un affascinante e appassionato Jeremy Irons che, immerso tra buio e mistero, traccia alcune linee guida dedicate all'antica civiltà, alla custodia della sua storia e ad importanti fattori culturali che sono rimasti nel tempo. I temi e le storie raccontate sono accompagnati dalla musica creata da Remo Anzovino.
Il Museo Egizio di Torino è il circuito principale da cui parte il racconto: luogo prezioso che custodisce quarantamila reperti storici che qui vengono spiegati e descritti dagli appassionati curatori di questa istituzione e dal raffinato direttore del museo Christian Greco.
Da Giza a Tebe, da Torino a Londra e Berlino, Uomini e Dei. Le meraviglie del Museo egizio è una narrazione accurata alla scoperta di tracce ancora vive e attuali. Recensione ❯
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Nel 1981, qualche tempo dopo l'attentato a Giovanni Paolo II, la famiglia del giovane maestro di sci e provetto alpinista Lino Zani (Giorgio Pasotti), che gestisce un rifugio alpino tra le vette dell'Adamello, riceve una visita inattesa e straordinaria: proprio quel Karol Wojtyla (Aleksei Guskov) che ha, con la montagna, un rapporto profondissimo e antico. Insieme al papa arriva anche un suo caro amico, altro importante personaggio: il Presidente della Repubblica italiana, Sandro Pertini (Giuseppe Cederna). Gli Zani sono gente normale, una famiglia abituata ad accogliere nel suo rifugio sciatori e scalatori con la semplicità un po' spartana che si addice ad un luogo estremo come l'Adamello, dove per mesi non è nemmeno possibile salire. Figurarsi lo sgomento e l'emozione di trovarsi ad ospitare due fra le personalità più significative del Ventesimo secolo. Recensione ❯
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Un film tv dedicato alla figura di Lucia Annibali, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Espandi ▽
Lucia Annibali, l'avvocato sfigurata dall'acido in un agguato commissionato al culmine di una relazione tormentata è il simbolo della lotta contro la violenza alle donne. Il tv movie, tratto dall'omonimo libro di Giusi Fasano e Annibali, racconta la sua storia. Recensione ❯
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Un uomo si risveglia senza memoria e passato e presente cominciano ad intrecciarsi nella sua mente. Espandi ▽
Un uomo si risveglia in una stanza d'albergo: ha una ferita alla testa e una pistola, ma non ricorda nulla della sua identità nè del suo passato. Nel frattempo arriva in città Yuki, una giovane disegnatrice giapponese che, per il progetto di un nuovo manga, si mette alla ricerca dei personaggi indispensabili alla trama che lei dovra` disegnare a partire dalla realtà che li circonda. Passato e presente, ideazione e realtà sembrano intrecciarsi, all'insaputa della stessa Yuki, in un gioco colluso di doppifondi che porterà al metafisico approdo finale. Recensione ❯
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Un film di Carlo Giuseppe Trematerra. Con Antonio Bilangia, Umberto De Giuseppe, Biagio Gragnaniello, Virginia Formisano, Alina Hilton, Lilly Mandel, Federico Nocerino, Laura Savino, Antonio Scardigno, Carlo Giuseppe Trematerra
Un virus viene rubato dal laboratorio di Carlo Salice. L'umanità corre un grosso pericolo. Espandi ▽
La chimica è il pane quotidiano di Carlo Salice, personaggio riconosciuto in tutto il mondo per le sue scoperte in campo farmaceutico, che per conto di un'organizzazione mafiosa dà vita ad un virus letale per l'intera umanità. Il pericolo diventa reale quando un campione di questo veleno viene rubato. Recensione ❯
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Giorgio, vittima delle sue stesse bugie, per conquistare il cuore di Olga sarà costretto a diventare per la prima volta una persona sincera. Espandi ▽
Giorgio è un bugiardo, talmente bugiardo che arriva persino a fingersi gay per trovare un lavoro all'interno di una casa di moda! Olga invece è bella ragazza russa, arrivata in Italia per lavorare in quella stessa maison come vice presidente.
Giorgio, vittima delle sue stesse bugie, per conquistare il cuore di Olga sarà costretto a diventare per la prima volta una persona sincera. Recensione ❯
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Un film dolce e delicato che affronta a viso aperto il dibattito sulle adozioni per le persone single. Drammatico, Italia2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ispirato alla fantastica storia di Luca Trapanese raccontata nell'opera letteraria omonima. Espandi ▽
Luca è single, gay, cattolico, dedito al volontariato e con un grande desiderio di paternità. Alba è una neonata con sindrome di Down che è stata abbandonata in ospedale subito dopo il parto. Mentre la sua infermiera le dedica ogni tipo di cura, il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia che possa occuparsi di lei. Luca si propone per ottenerne l'affidamento, ma è single ed è omosessuale. Ad aiutarlo ci penserà un'avvocata agguerrita, esperta tanto di legge quanto di umanità.
Vuole essere un film dolce, intimo, delicato, appena sussurrato, il nuovo lavoro di Fabio Mollo, la storia (vera) di una paternità fortemente desiderata. Se a Pierluigi Gigante è affidata l'interpretazione più complessa, che sembra raccogliere il testimone di Luca Marinelli in Il padre d'Italia, a convincere sono soprattutto le interpreti femminili.
Restano ottime l'idea e l'intenzione che sorreggono questo film, come la chiara intenzione a firmare, più che un'opera battagliera di denuncia, una storia d'amore molto tenera, quella tra un padre e sua figlia. Senza bisogno di etichettare niente e nessuno, perché l'amore basta all'amore. Recensione ❯
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