Tutti i film disponibili in streaming e download del 2023 sulle maggiori piattaforme digitali al miglior prezzo: su Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, iTunes, Google Play, Rakuten TV, Rai Play, TIMVISION, Infinity e NOW TV. Sono disponibili 749 film del 2023 pronti subito per il noleggio e acquisto.
Il mélo classico viene attualizzato in un'opera raffinata che regala suggestioni non solo agli irrecuperabili sentimentali. Drammatico, USA2023. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due amici di infanzia si perdono e si ritrovano. Seguiamo l'evolversi della loro relazione in tre archi temporali. Espandi ▽
Come rendere la materia più antica e apparentemente distante dal pragmatismo odierno viva e pulsante? Come farla parlare alla generazione del terzo millennio? Quesito che Celine Song non sembra porsi, trovando la più semplice delle soluzioni possibili, ossia un racconto in parte autobiografico e in parte romanzesco, a cui fornire una struttura narrativa insolita. Quella di Celine Song, drammaturga al debutto nel lungometraggio, è una riflessione a tutto tondo sul relativismo dell’amore e su come questo sia inevitabilmente condizionato dal caso e dal destino, da avvenimenti anche ordinari o da coincidenze imprevedibili. È evidente l’amore cinefilo di Song per il mélo classico e moderno ma è altrettanto chiara, e tutt’altro che ovvia, la sua rielaborazione in forma contemporanea. Un’attualizzazione che attraversa linguaggio e contenuti e che tiene conto dei cambiamenti radicali sopraggiunti durante l’arco temporale della vicenda. Recensione ❯
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Un vertiginoso viaggio nel cuore della Hollywood sul Tevere, tra citazioni e omaggi ai grandi del cinema. Drammatico, Italia2023. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'aspirante giovanissima attrice negli studi di Cinecittà degli anni '50: la ragazza vive ore memorabili che segneranno il suo passaggio all'età adulta. Espandi ▽
Roma, anni Cinquanta. La diciottenne Mimosa si reca a Cinecittà con la sorella per partecipare ai provini delle comparse di un kolossal americano girato all’epoca della Hollywood sul Tevere, e a sorpresa viene scelta per un ruolo minore. La star del film, Josephine Esperanto, prende a cuore l’innocenza della ragazza e la sua estraneità a quel mondo di finzione, e trascina Mimosa con sé in una notte brava attraverso i luoghi della “dolce vita” romana.
Saverio Costanzo torna alla regia di una sua sceneggiatura originale dopo il successo della serie L’amica geniale, di cui conserva l’approccio alle scene iniziali, e inizia con un “film nel film” che sottolinea la finzione del cinema.
Le interpretazioni giocano bene sul contrasto fra la finzione ostentata. Tuttavia nel film nel film iniziale uno dei personaggi guardava la scena attraverso uno spiraglio, evidente rimando a Private, film di esordio di Costanzo, ed è come se anche il pubblico di Finalmente l’alba fosse costretto ad osservare una vicenda della quale non ha mai la visione coerente e completa, malgrado la messa in scena sontuosa e frontale. Recensione ❯
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D'Artagnan, mentre è alla ricerca dell'amata Constance, incontra sulla sua strada Milady. Intanto ognuno dei suoi tre amici deve risolvere i propri problemi. Espandi ▽
Francia 1627. Il giovane D’Artagnan è alla ricerca dell’amata Constance, scomparsa dopo un fallito attentato a Luigi XIII. Crede di poterla liberare ma nella cella trova la misteriosa Milady. La donna è al servizio del cardinale Richelieu e viene ricercata sia dai cattolici che dai protestanti i quali si confrontano a La Rochelle che rischia di diventare il luogo in cui si aprirà una nuova guerra di religione. Nel frattempo Athos deve lasciare il figlio per tornare a combattere e Aramis deve risolvere un problema della sorella che si trova in convento. La seconda parte della saga cinematografica da Dumas non tradisce le aspettative e dà l’appuntamento ad un terzo film. L’obiettivo di Bourboulon è riportare sullo schermo l’opera letteraria di Dumas rispettandola e al contempo consentendo al cosiddetto genere ‘cappa e spada’ di poter avere una sua dignitosa nuova riconoscibilità sul grande schermo. Riesce a realizzare entrambi i propositi grazie alla riproposizione di un cast di elevato livello in cui ognuno prende sul serio il proprio personaggio. Recensione ❯
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Tra ironia e parodia, un cinema formalista ed esibito che indaga sul desiderio femminile. Commedia, Canada2023. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un amore travolgente ma impossibile, ostacolato dalla distanza culturale tra due amanti. Espandi ▽
Sophia è una professoressa di filosofia del Quebec, quarantenne colta e benestante, da tempo sposata con Xavier. L'incontro con Sylvain, l'operaio chiamato a restaurare la casa sul lago della coppia, sconvolge finalmente la vita ordinata di Sophia: irresistibilmente attratta dall'uomo, travolgente e rude tanto quanto il marito è educato e distaccato, la donna si fa coinvolgere da un amore totale e trova il coraggio di seguire la sua passione. La distanza culturale e i pregiudizi dei due amanti finiranno però per ostacolare la relazione.
Monia Chokri prosegue dopo Babysitter l'analisi del desiderio femminile con un melodramma al tempo raffinato e sguaiato, all'incerto confine fra ironia e parodia.
La natura dell'amore è un melodramma, e come tale parla soprattutto in termini visivi, affidando alla caratterizzazione dei personaggi - gli abiti, l'ambiente in cui si muovono, le parole che usano, i gesti che compiono, anche le urla che emettono - il compito di esprimere le loro emozioni e i loro desideri. Solo prendendo alla lettera il ruolo che ogni maschera impone si finisce per incontrare la vera natura. Di sé e dell'amore. Per il resto, tanto la vita borghese quanto quella trasgressiva o liberatoria, non sono altro che recite curate e sfinenti. Recensione ❯
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Un originale noir di provincia. Con un'ottima prova di Colangeli ad amplificare la dimensione oscura. Commedia nera, Italia2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un revenge movie sulle fake news di paese, guidato da un testardo Don Chisciotte di provincia. Espandi ▽
Novembre 2015. A Castelrotto non sembra succedere mai nulla fino a quando scompare Rambaldi, un venditore ambulante. La polizia avvia le indagini e a interessarsi del caso c'è anche Ottone Piersanti, un ex cronista locale e maestro elementare in pensione. Il caso della scomparsa lo spinge a riprendere la penna in mano ed occuparsi del caso. A Castelrotto arriva per collaborare anche una giovane reporter stagista, Mina, di cui s'invaghisce l'agente della polizia locale. Il piano dell'uomo è evidente: vuole manipolare il racconto di questa scomparsa per accusare le persone che sono stati responsabili di un dramma familiare che lo ha profondamente segnato.
A volte Castelrotto ha un passo incerto come nella parte processuale, ma riesce ad essere anche decisamente originale nel parallelismo tra dimensione reale e visionaria e a portare su piste narrative che sembrano abbandonate e poi riprese.
Giorgio Colangeli diventa certamente determinante per amplificare la dimensione oscura, e la sua recitazione sottolinea prevalentemente le reazioni istintive, i demoni inquieti con cui convive il suo personaggio e che contribuisce a dare a Castelrotto una forma non lineare, dove gli umori e la dimensione torbida contano hanno maggiore importanza di una scrittura definita. Recensione ❯
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Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Drammatico, Polonia, Germania, Francia, Belgio2023. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria. Espandi ▽
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: Green Border è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini. Recensione ❯
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Lui è Sansone il Vagabondo. Lei è Margot la barboncina. Quanti guai combineranno nel teatro dell'Opera più importante di New York? Espandi ▽
Com'è dura la vita di un randagio per le strade di New York. Dura ma piena di avventure a perdifiato, sempre con la lingua di fuori, come fanno Sansone e la sua banda, Saetta, Golia e Timmy. I quattro sono l'anima di un gruppo di cani randagi che si affida al loro buon cuore - e alla riuscita delle loro imprese - per avere ogni giorno una salsiccia da poter addentare. Un giorno, mentre sta scappando dai molossi dell'accalappiacani, Sansone si intrufola nel camerino della prima ballerina del Metropolitan, Anastasia, e qui conosce la barboncina Margot. Dopo qualche screzio iniziale, i due si ritrovano a far fronte comune: la corona di diamanti che Anastasia avrebbe dovuto indossare durante l'ultimo atto della Carmen è stata rubata, e senza di quella la ballerina sarà licenziata. Sansone e Margot, insieme al resto della banda, partono così verso la loro più grande impresa. Con Sansone e Margot Rovenskiy compila un'altra pagina del suo manuale di antropomorfizzazione del regno animale, arruolando il miglior amico dell'uomo e tutto quello che ne gira attorno. E lo fa con grande attenzione, cercando di non appiattire più che i personaggi il modo in cui loro si muovono nel loro mondo e nel nostro. Recensione ❯
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Un melò assolutamente implacabile dove le interpretazioni (straordinarie) hanno la precedenza su qualsiasi velleità di struttura. Drammatico, Musical - USA2023. Durata 141 Minuti.
Adattamento musicale del romanzo di Alice Walker sulle lotte per tutta la vita di una donna afroamericana che viveva nel sud all'inizio del 1900. Espandi ▽
Nella Georgia segregazionista del primo Novecento, Celie e Nettie sono sorelle e sono inseparabili. Almeno fino al giorno in cui il padre incestuoso non 'svende' Celie al peggior offerente, Albert, un uomo alcolizzato e violento. Inconsolabile e 'battuta' dal marito, Celie sopporta tutto, i colpi, le umiliazioni, i figli del primo matrimonio. Ma un bastimento di vita e di amore bussa finalmente alla sua porta. Col vento del Sud arrivano Sofia, futura 'nuora' dalla personalità debordante che prende (letteralmente) a pugni il patriarcato, e Shug Avery, cantante blues indipendente e sensuale che insegna a Celie la bellezza e l'amore per se stessa.
Nel 1985 Steven Spielberg adatta il libro di Alice Walker, Whoopi Goldberg è la sua Celie, nel 2005 Oprah Winfrey produce a Broadway la sua popolare versione musicale. Ma evidentemente il racconto non ha finito di ispirare gli artisti e di trovare nuovi echi.
Le interpretazioni sono all'altezza della sfida, da Fantasia Barrino (Celie), che fa una brillante transizione sullo schermo, alle incandescenti Taraji P. Henson (Sofia) e Danielle Brooks (Shug), e garantiscono al musical la sua efficacia drammatica e il suo calore. Il film è un melò assolutamente implacabile dove le interpretazioni hanno la precedenza su qualsiasi velleità di struttura, di fluidità della narrazione o di limpidezza della forma. Recensione ❯
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La concretezza dei corpi filmati e la verità delle parole condivise: un doc di grande sensibilità e di estrema cura formale. Documentario, Estonia, Francia, Islanda2023. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Uno sguardo tutto al femminile, intimo e al contempo intenso, che porta sul grande schermo un rito ancestrale, quello della sauna nella tradizione estone. Espandi ▽
In una sauna costruita in un bosco rigoglioso, le donne di Voro, piccola città dell'Estonia, si ritrovano stagione dopo stagione. Nel caldo avvolgente di uno spazio scuro e protettivo, giovani e meno giovani parlano di sé stesse, dei loro figli appena nati che coccolano fra le braccia, dei loro ruoli di figlie, madri, mogli, delle loro esperienze di vita, di storie mitiche e lontane, a volte piangendo, altre ridendo o restando in silenzio. In inverno talvolta escono nella neve immergendosi nude nell'acqua gelida, mentre in primavera ed estate partecipano alle feste del villaggio.
La regista estone Anna Hints entra in un mondo riservato, ne osserva i corpi e ne ascolta le parole realizzando così un documentario di grande sensibilità e di estrema, estetizzante cura formale.
La sauna del film è un'astronave, un posto unico e assoluto, in cui spazio e tempo si confondono rimanendo sempre uguali stagione dopo stagione. Fuori c'è un mondo, dentro un altro: e solo nel buio della sauna le donne del film possono essere quello che veramente sanno di essere. Recensione ❯
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Una commedia sociale che tocca il cuore con la sua autenticità e con un cast particolarmente ispirato. Commedia, Francia2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Louis è così gentile che passa spesso inosservato. Quando scopre di avere una grave malattia, quelli intorno a lui sembrano notare la sua esistenza per la prima volta, e per Louis si aprono tante nuove opportunità. Espandi ▽
Una bugia per due è una commedia sociale che non nasce dalla tensione ma, al contrario, da un’anarchia che porta a sovvertire le regole. Il suo spirito incarna quello di Bruno, il vicino di casa di Louis interpretato proprio dal regista Rudy Milstein e, come il suo personaggio, anche il film si mostra imprevedibile soprattutto nel modo in cui usa la commedia per parlare di temi seri come la malattia, l’inquinamento e l’ingiustizia sociale. Al di là di qualche forzatura grottesca o di eccesso visionario, il suo film riesce comunque a trovare una sua autenticità e verità. Milstein preferisce mettere dentro il film qualcosa in più piuttosto che in meno, proprio perché ha l’urgenza di raccontare una vicenda coinvolgente, supportato soprattutto dai suoi ottimi attori dove, oltre a Vincent Dedienne nei panni di Louis, risultano particolarmente convincenti anche Clémence Posey in quelli di Elsa e Géraldine Nakache in quelli di Hélène. Recensione ❯
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Un'opera coraggiosa e personale che si confronta con gli spauracchi di tutti. Drammatico, Italia2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
È un fine settimana di gennaio a Roma, quando un'anomala ondata di caldo si impossessa della città. Espandi ▽
Roma, durante un'insolita ondata di caldo... in pieno inverno. Gianna vive nell'ossessione di Pupa, la pornostar che non si è fatta scrupolo di fare sesso con i mariti delle altre. Sua figlia Mia, che si mantiene facendo la badante di un'anziana nobildonna e ha un rapporto bulimico col cibo, cerca di far rispettare alla madre l'ordine restrittivo emanato affinché non continui a stalkerizzare Pupa. Caterina deve convivere con un altro tipo di ordine restrittivo, quello che il suo ex marito ha ottenuto per tenerla lontana dal loro figlio Max, poiché Caterina ha un passato di alcolizzata che cerca di superare grazie agli incontri organizzati in parrocchia da un prete italoamericano. Ma anche padre Bill ha la sua dipendenza.
Alla sua seconda prova di regia dopo Magari, Ginevra Elkann racconta una rete di rapporti famigliari disfunzionali, di disturbi alimentari e di ossessioni malsane ambientato nell'ambiente sociale che conosce meglio, quello dell'alta borghesia.
Il film ritrae un mondo appiccicoso e obliquo, ma anche di una bellezza pittorica languida e decadente, e si confronta con spauracchi che spaventano tutti, dalla paura di "non essere normale" a quella di finire arrostiti dall'innalzamento delle temperature - guarda caso accaduto davvero in tempi recenti. Recensione ❯
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Il gigante letterario Samuel Beckett: bon vivant parigino, combattente della Resistenza della seconda guerra mondiale, drammaturgo vincitore del premio Nobel, marito donnaiolo e recluso. Espandi ▽
Stoccolma, 1969. Ha vinto il Premio Nobel per la letteratura Samuel Beckett ma non sembra affatto contento. Sale sul palco, strappa bruscamente la busta dell'assegno e comincia a scalare le quinte e infilare un palco che diventa una galleria e poi un antro polveroso, dove il suo doppio lo attende. Insieme discutono chi meriterebbe davvero i soldi del premio, espiando la colpa, le tante colpe di una vita. Una lista di 'giusti' è stilata e inaugura i flashback. Dalla madre alla compagna, passando per un'amante o un amico perduto, Beckett ripercorre la sua vita: l'incontro con Joyce, la Resistenza in Francia, il teatro, il successo, il Nobel, la fine e il finale di partita.
James Marsh presenta un biopic convenzionale che non si prende i rischi della letteratura di Beckett, il drammaturgo che strappava l'infinitesimo al nulla.
Gabriel Byrne, attore segreto ed elegante che regala al protagonista un bagliore, giocando con lo spazio, interrogando e provocando. L'attore, ben oltre il dialogo, come un personaggio di Beckett, utilizza i silenzi, riproporziona lo spazio e rimanda la morte. È Vladimiro ed Estragone insieme, un atto di fede davanti al vuoto. Recensione ❯
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Mélo sportivo sull'effetto castrante di un padre padrone. Muscoli e tragedie non bastano: l'empatia non c'è. Biografico, Drammatico, Sportivo - USA2023. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vera storia degli inseparabili fratelli Von Erich, che hanno fatto la storia nel mondo altamente competitivo del wrestling professionistico nei primi anni '80. Espandi ▽
Nel 1979 Fritz Von Erich, un wrestler massiccio e tenace, sogna il titolo di campione del mondo e per costruirsi un'immagine di successo noleggia con fatica un'auto di lusso. Farà abbastanza soldi da comprarsi un piccolo ranch e mettere su una nutrita famiglia. Ora la sua missione nella vita è far sì che siano i figli a conquistare l'agognata cintura, ma il primo è morto a soli cinque anni, Kevin è imponente e abile sul ring però incespica al microfono, Kerry si è dato all'atletica e solo David sembra avere tutti i numeri necessari.
Mélo sportivo sull'effetto castrante di un padre padrone, che impone la propria ossessione ai figli. Grandi trasformazioni fisiche per il cast di The Warrior - The Iron Claw e in particolare per Zac Efron, ma non bastano i muscoli né le ripetute tragedie a creare empatia.
Durkin va dritto per la sua strada, ma se un film inizia citando Toro Scatenato e finisce con scene e cartelli da Tv movie vuol dire che qualcosa, a dispetto delle intenzioni autoriali, non ha funzionato. Recensione ❯
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Il manifesto di un'adolescenza tanto scatenata quanto fragile. Poca ideologia, tanta verità. Drammatico, Gran Bretagna, Grecia2023. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il debutto alla regia di Molly Manning Walker è un ritratto generazionale destinato a far discutere. Espandi ▽
Tara, Em e Skye sono tre tardo adolescenti inglesi in vacanza a Malia, sull’isola di Creta, con l’obiettivo di fare festa, sbronzarsi e giocare a “chi scopa di più”. Nel motel con vista su piscina dove sono alloggiate incontrano altri tre ragazzi più o meno coetanei, Paddy, Badger e Paige, con cui uniscono le forze e le aspettative per “la vacanza migliore di sempre”. Mia McKenna Bruce nei panni di Tara è straordinaria nel gestire i due tempi del racconto: il primo in cui è euforica, chiassosa e spaccona, e il secondo in cui diventa silenziosa, smarrita e a disagio. Aiutata anche da una fisicità che alterna una maturità ostentata al ricordo tangibile della bambina che è stata fino a poco tempo prima, McKenna Bruce incarna una sessualità inconsapevole e un senso di sé elusivo, una insicurezza che nemmeno lei sa di provare. How to have sex è il racconto di un’adolescenza che si sente onnipotente ma non si dà un valore reale, di anime che si staccano dai corpi senza trovare la sintesi fra desiderio alimentato e autentica partecipazione. Recensione ❯
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Un doc interessante su Klimt, il suo stile bohémien, e un bel confronto con altri grandi maestri. Documentario, Gran Bretagna2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia, la sensualità, i materiali abbaglianti e i misteri di uno dei dipinti più suggestivi, conosciuti e riprodotti del mondo. Espandi ▽
Per raccontare una storia si può partire da un unico elemento per poi ampliare la narrazione e comprendere una realtà intera. "Il bacio" (Der Kuss) di Gustav Klimt è il focus da cui si sviluppa un'intrigante vita di un personaggio che, sin dagli esordi della sua carriera di pittore, diventò unico, tra i più grandi artisti della storia.
L'opera da cui inizia il racconto sulle vicende e sui talenti di Klimt è custodita al Belvedere di Vienna. Klimt, attraverso la ripetizione delle figure femminili tipiche delle sue opere, i nudi sensuali, ma sempre moderni per le pose e i colori, i colori frammentati, le influenze dai più classici impressionisti o ritrattisti anglosassoni, attraverso il tema del ritratto e del nudo femminile - quindi di temi piuttosto classici - riesce a rivoluzionare il modo di fare e guardare la pittura.
Dunque Klimt è una figura complessa, ma anche un osservatore e studioso: una parte interessante del documentario riguarda l'accostamento con altri maestri, contemporanei o del passato, a cui Klimt si ispira; da Monet a Sargent fino a Van Gogh, per poi creare uno stile unico con i suoi irripetibili corpi creati con poche e sensuali linee, attraverso una sintesi ancora moderna. Recensione ❯
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