Avevo letto l'autobiografia di Chris Kyle qualche mesetto fa e mi era piaciuta moltissimo, come promesso, ieri ho visto il film girato dal maestro Clint Eastwood il quale, con Gli Spietati, Million Dollar Baby, Mystic River e Gran Torino si conferma un regista di grandissimo calibro e diventa la voce narrante sincera e disillusa di una nazione che doveva fare i conti con la propria coscienza. American Sniper doveva essere diretto da Steven Spielberg e chissà cosa ne sarebbe venuto fuori. Probabilmente un film ultra-nazionalista, retorico che racconta la storia di un eroe americano. Esattamente quello di cui viene accusato oggi Eastwood!
Chi pensa che American Sniper sia un film agiografico e squallidamente patriottico, è fuori strada, forse da un evidente preconcetto politico. Da americano, repubblicano e vecchio conservatore, non critica ovviamente la guerra in Iraq (così come fece anche Kathryn Bigelow), American Sniper è, prima di tutto, la storia (dis)umana di un uomo divenuto eroe e incapace di gestire se stesso e la sua intima fragilità, per nulla aiutato da una nazione sempre terribilmente in cerca di eroi da idolatrare, ma che non riesce neppure ad assicurare a questi ultimi un recupero mentale e una vita decente dopo esperienze che segnano a vita... l'immagine del reduce di guerra che fissa la sua faccia nel riflesso del televisore spento è una delle scene più sconvolgenti del film, che da sola basta a spazzare via i preconcetti. Del resto lo stesso Clint ce ne aveva già dato piena dimostrazione in Flags Of Our Brothers, rivelando allo spettatore il difficile reinserimento dei soldati rientrati in patria dopo il secondo conflitto mondiale. E da allora non ha certo cambiato idea.
Questo film racconta la storia vera di Chris Kyle, ovvero del miglior tiratore scelto di sempre dell'esercito statunitense, cui vengono attribuite 160 vittime 'ufficiali' (ma quelle reali paiono essere addirittura quasi il doppio). Una leggenda per i suoi compagni. Di sicuro un perfetto esempio della propaganda americana: nato in Texas, cresciuto in una famiglia rigida e dai chiari princìpi morali ("Esistono tre tipi di persone: i lupi, le pecore e i cani da pastore, quelli che fanno la guardia. Noi dobbiamo essere questi ultimi"), arruolatosi nei Navy Seals dopo l'attentato alle Torri Gemelle( vi pare che un aereo di linea possa uscire dalle rotte e puntare nel cuore di New York senza che venga abbattuto in 2 minuti? Spero solo che non sia una cosa voluta come l'MK Ultra), nonchè padre di famiglia felicemente sposato con tanto di moglie attraente al suo fianco. Per l'opinione pubblica è lo stereotipo del patriota, ma la sua immagine privata è a pezzi.
E' un film americano fino al midollo, nel senso che Clint non fa altro che mostrare la vera faccia dell'America: quella della gente comune, semplice, che in assoluta buona fede è convinta di essere nel giusto e che acclama Kyle come eroe nazionale senza preoccuparsi minimamente di chi sia e cosa faccia una volta smessa la divisa. La regìa fotografa magnificamente questo contrasto: ci mostra scene di guerra brutali e terribilmente realistiche, alternando i primi piani dei soldati al fronte con riprese dall'alto che riproducono la complessità e il rischio delle loro azioni, inframezzandole con i rari momenti di vita familiare tra una missione e l'altra del protagonista, chiaramente a disagio in un ambiente che non riconosce e che lo tiene lontano dalla guerra, ormai unica sua ragione di vita.
ll suo film mostra il prezzo che le persone come Chris Kyle devono pagare al loro idealismo. La beffarda didascalia finale, impietosa e inaspettata, fa da tragico epilogo a una storia tutt'altro che apologetica, chiarendo per l'ennesima volta il punto di vista di chi, da sempre, è abituato a non illudersi più. E a quel punto è anche lecito perdonargli la sincera commozione (quella sì, patriottica) che trasuda dalle ultime immagini, quelle che scorrono sui titoli di coda e che forse disturbano non poco lo spettatore europeo, pacifista. Ma negare quelle immagini significherebbe negare la storia e la cultura di una nazione intera. Un gran bel film consigliatissimo e che ti lascia impietrito, impotente, incredulo!!
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