Marisa Paredes nel ruolo di una moglie alla quale succede tutto il peggio. Espandi ▽
Leocadia, detta Leo, è una scrittrice attualmente in crisi con Paco, il marito che ama. Costui, tenente dell'esercito, si è proposto come volontario per un corpo di pace nei Balcani pur di non affrontare direttamente le difficoltà del loro rapporto. Leo scrive romanzi rosa di successo sotto pseudonimo ma il suo stato d'animo attuale le impedisce di ottemperare alle richieste dell'editore con cui è sotto contratto. Un'amica le suggerisce di proporre dei suoi scritti al quotidiano "El Pais".
Il film fa da ponte tra due fasi della creatività del regista madrileno.
L'opera rende omaggio ad un cinema dei sentimenti realizzato ad alto livello come è quello di Douglas Sirk, ma anche non avere pudore nel manifestare interesse per i sentimenti più profondi (e anche più quotidiani) di uomini e donne. Sapendo, al contempo, come gestire una materia che con la minima distrazione può trasformarsi in un romanzo Harmony per immagini, di fatto serializzandosi. Recensione ❯
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Visconti fa parlare il passato nel presente per riportarci alla decadenza della nobiltà siciliana. Drammatico, Italia1963. Durata 205 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il romanzo originario di Giuseppe Tomasi di Lampedusa diventa per il regista l'occasione di sviluppare la sua personalissima versione della recherche proustiana. Espandi ▽
Il principe di Salina, legato alle sue tradizioni ma capace di capire il corso delle cose, deve affrontare l'arrivo in Sicilia dei piemontesi. Il suo amato nipote Tancredi addirittura milita nelle camicie rosse di Garibaldi. Il resto della famiglia, moglie e figli, è conservatore e bigotto. All'arrivo dei garibaldini, che tutti accolgono come una tragedia, il principe capisce che il futuro è quello e si schiera col nuovo corso. Favorisce le nozze di Tancredi con la figlia di un ricco borghese (altro segnale del tempo). L'ultima scena, lunghissima, è quella del ballo, in cui il principe, osservando ospiti e cose, si rende conto di aver esaurito il suo ruolo, forse anche la sua vita. Recensione ❯
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Tra echi della New Hollywood e immaginario iperrealista, il personale e folgorante esordio di Sofia Coppola. Drammatico, USA1999. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Cinque sorelle fra i quindici e i diciannove anni vivono infelici, tormentate da genitori che credono di fare il loro bene. Espandi ▽
A metà anni '70, in una cittadina della provincia americana, i coniugi Lisbon hanno una vita agiata: lui insegna matematica, lei è casalinga e insieme allevano secondo rigidi principi religiosi cinque bellissime figlie, di età compresa fra i tredici e i diciassette anni: Cecilia, Lux, Bonnie, Mary e Therese. Dopo il primo, inspiegabile suicidio di Cecilia, la famiglia in lutto prova a riprendere a vivere, ma la voglia di libertà delle ragazze, l'interesse dei ragazzi loro coetanei e in particolare il corteggiamento di Lux da parte del bello della scuola, Trip, faranno precipitare le cose.
Torna in sala grazie alla Cineteca di Bologna l'esordio nel lungo di Sofia Coppola, all'epoca ventisettenne e già capace di esprimere uno stile personale e folgorante, tra echi della New Hollywood e immaginario iperrealista.
La luce di taglio, i colori smorti e l'aria asettica esprimono perfettamente un'idea di casa, di comunità e famiglia idealizzata e insieme misera. L'America di Sofia Coppola - che in seguito solo a tratti raggiungerà i livelli di questo film - è fin da subito un mito borghese; il frutto di una società impegnata da sempre a far dimenticare le sue origini. Recensione ❯
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Parabola di un antieroe in cerca di riscatto, infarcita di cliché dei film sulla boxe e schiacciata dal peso del suo stesso immaginario. Drammatico, USA2023. Durata 105 Minuti.
Il percorso di redenzione di un pugile tra passato e presente. Espandi ▽
In attesa di combattere un incontro al Madison Square Garden, Mikey Flanaghan, ex pugile di origini irlandese tornato a combattere dopo anni di lontananza dal ring, decide di sistemare i conti in sospeso della sua vita. Dalla mattina alla sera, l’uomo attraversa New York ripensando con dolore al passato (l’abbandono forzato della boxe, l’alcolismo, l’incidente che l’ha portato in prigione, la fine del matrimonio…) e incontrando le persone che ama: un amico di famiglia che lo aiutò dopo il suicidio della madre; un amico prete; l’ex moglie e la figlia nel frattempo diventata adolescente; il padre che lo sempre maltrattato. L’incontro sarà per Mikey l’occasione per dare un senso alla sua esistenza. C’è tutta la retorica del cinema sulla boxe, in Day of the Fight: l’autodistruzione del campione che ha portato la violenza del ring nella vita privata; il retaggio di un passato familiare che grava sull’anima del guerriero; l’insperata seconda occasione che offre la possibilità del perdono; il rimorso per peccati impossibili da cancellare; il combattimento come testimonianza di un coraggio e una forza indomiti; il mito della caduta, della rinascita e, forse, della salvezza. Tutto è ricalcato e greve, come se per il regista aderire al genere del film sulla boxe – com’è noto il più cinematografico degli sport, quello che meglio si adatta alla parabola dell’antieroe in cerca di riscatto – implicasse anche sobbarcarsi tutti i suoi cliché, senza alcuna ironia o senso della misura. Recensione ❯
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Dentro gli archivi iconici e inediti, e tra le testimonianze dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi e di coloro che lo hanno avversato e criticato. Espandi ▽
Prima le società e gli investimenti nell'edilizia, poi l'emittenza televisiva. Infine, la politica. Ma quella appartiene al Berlusconi "vecchio": la serie documentaria diretta da Simone Manetti si ferma infatti al giuramento di Berlusconi al Quirinale dell'11 maggio 1994. La parabola fortunatissima e spregiudicata di Silvio Berlusconi invece inizia nel 1976, con la costruzione del quartiere residenziale di lusso Milano 2, ai margini della metropoli, e ancora prima del complesso Edilnord di Brugherio (MB). E proprio dalla tv via cavo di Milano 2, riservata a un gruppo chiuso di residenti, il futuro creatore di Fininvest, poi Mediaset, accorpandola ad altre emittenti locali, costruisce una costellazione di tv che trasmettono in tutto il Paese, dando l'impressione di un network nazionale. L'obiettivo: vendere la pubblicità.
La docu-serie si concentra sulla filosofia aziendale, il marketing e il successo economico delle imprese berlusconiane, lasciando fuori le vicende giudiziarie e rinviando all'intelligenza dello spettatore le considerazioni sul merito dei metodi e delle condizioni che hanno permesso la sua ascesa.
Siamo di fronte ad un'operazione molto apprezzabile, dal ritmo deciso e dai riferimenti puntuali di storia della televisione e della comunicazione politica. Recensione ❯
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Vita e impegno civile di due uomini delle istituzioni: Cesare Terranova e Lenin Mancuso. Espandi ▽
Il giudice Cesare Terranova e il maresciallo di polizia Lenin Mancuso hanno combattuto la mafia e chi la proteggeva e sosteneva a livello politico. Questo loro impegno civile costò loro prima l’umiliazione di vedere gettato al vento il lavoro di dieci anni di indagini nel corso di un processo, nel 1969, che vide mandare assolti imputati che si chiamavano Liggio, Riina ecc. Successivamente costò loro la vita. Questo è un film che tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine. Scimeca gira le scene di azione con la stessa intensità con cui, a volte, sospende l’azione per consentirci di entrare nei pensieri, anche i più reconditi, di coloro che porta sullo schermo. Film come questo sono più che mai necessari perché sanno parlare al pubblico più ampio affinché non dimentichi. Non è sempre facile ma Scimeca ne è stato capace. Recensione ❯
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Il tema del Natale in cinque corti di animazione che affrontano l'argomento con delicatezza e fantasia. Animazione, Francia2024. Durata 72 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un'opera corale di sei giovani registe interamente dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie. Espandi ▽
Nella prima storia il distacco della banchisa su cui vive Babbo Natale rischia di impedirgli di portare i regali. Nella seconda un pulcino vive il suo primo Natale aiutando il gallo in difficoltà. Nella terza agli animali del bosco è rimasto un solo abete per festeggiare ma anche quello è a rischio. Nella quarta un procione si trasforma in una creatura umana. Nella quinta un gatto, seguendo tre cuccioli di un'altra specie, raggiunge la grande festa degli animali.
Sei animatrici di culture diverse affrontano con delicatezza e fantasia il tema del Natale.
Le sei animatrici (gli episodi sono cinque ma sono presenti dei simpatici raccordi che hanno come protagonisti dei cristalli di neve) hanno tutte ben presente il pubblico a cui si rivolgono a cui indirizzano le loro opere. Sono storie apparentemente molto semplici e realizzate con grafiche differenti tra loro ma in ognuna c'è un piccolo/grande messaggio che, proprio per la delicatezza con cui è stato realizzato, può arrivare direttamente alla mente e al cuore dei più piccoli. Recensione ❯
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Un film che segna una svolta nel sottogenere cibo-cinema: non più competizione ma condivisione di sapere. Drammatico, Francia2023. Durata 145 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Eugenie, stimata cuoca, e di Dodin, il raffinato gourmet con cui ha lavorato negli ultimi 20 anni. Espandi ▽
Sul finire del XIX secolo in Francia Eugenie, cuoca sopraffina, e Dodin-Bouffant, famoso gastronomo, lavorano fianco a fianco da vent’anni. Il loro è un rapporto di reciproca fiducia che progressivamente si è trasformato in una relazione sentimentale. Eugenie però si ritrae dinanzi all’idea che si consolidi in un matrimonio. Lui però non ha intenzione di arrendersi e si muove, per ottenere il risultato desiderato, sul terreno che li accomuna: la cucina. Il rapporto tra cinema e cibo è ormai di lunga data ma un film come quello diretto da Tran Anh Hung segna decisamente una svolta in quello che è diventato quasi un sottogenere. Fin dalle prime inquadrature, e per l’intera durata del film, vegetali, carni e tutto ciò che contribuisce alla riuscita di un piatto (ivi compreso un profluvio di pentole in rame) sono al centro dell’inquadratura e vengono portati sullo schermo grazie ad uno sguardo che è al contempo tecnicamente attento e sensorialmente partecipe. Su questo pentagramma sensoriale si sviluppano le note di un autunno della vita che vede due persone (una delle due preferisce l’estate mentre l’altra finisce con l’amarle tutte) comunicarsi sentimenti attraverso l’attenzione che mettono nella preparazione dei piatti. Recensione ❯
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Tra presente e passato, Patricia Font ci mostra la passione per l'insegnamento. Donandoci un messaggio universalmente valido. Biografico, Spagna2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia di coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta dalle ombre del regime franchista. Espandi ▽
Antoni Benaiges è un maestro delle scuole elementari di origini catalane a cui viene assegnata una pluriclasse a Bañuelos de Bureba (Burgos). I suoi metodi di insegnamento innovativi e il fatto di non nascondere il proprio ateismo gli alienano le simpatie del parroco e del sindaco ma non quelle degli alunni che lo sentono vicino alle loro speranze e ai loro sogni. Uno dei quali è quello di poter vedere il mare.
Un film dallo straordinario successo in Spagna che ha un messaggio universalmente valido. Patricia Font dirige un film in continua alternanza tra il presente e il passato e riesce a restituirci il clima di quell'epoca mostrandoci la passione per l'insegnamento di Antoni
Antoni Benaiges è davvero esistito e veramente ha promesso il mare a dei bambini che potevano solo immaginarlo. Quella promessa aderiva perfettamente al suo progetto didattico e pedagogico. Per comprendere meglio questo aspetto è bene ricordare che Benaiges applicava il 'metodo naturale' elaborato dal pedagogista Célestin Freinet che prevedeva una partecipazione costante da parte degli alunni, dettata dai propri bisogni, al processo di conoscenza. Recensione ❯
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Allucinato, misterico, allegorico, un film dall'imponente potenza visiva e con tantissimi momenti di grande cinema. Drammatico, Russia2024. Durata 157 Minuti.
Tratto dal romanzo di Michail A. Bulgakov capolavoro della letteratura russa del Novecento. Espandi ▽
Negli anni '30, nella grigia e repressiva Mosca staliniana, un giovane scrittore finisce travolto dallo scandalo: la sua pièce teatrale, colpevole di rappresentare Cristo con troppa umanità, viene censurata e stroncata dalla critica. Emarginato e disperato, trova conforto nell'incontro con Margherita, una donna bellissima e sposata, con cui nasce un amore travolgente e proibito. Spinto da questa passione, lo scrittore dà vita a un nuovo romanzo: una Mosca visitata dal diavolo, Woland, un enigmatico personaggio accompagnato da un seguito di figure grottesche e irresistibili. Con ironia e crudeltà, Woland spariglia le carte della realtà, seminando il caos e offrendo vendetta a chi è stato ingiustamente punito. Ma mentre giustizia e amore sembrano finalmente a portata di mano, i confini tra realtà e immaginazione si dissolvono, confondendo il mondo con la pagina scritta. Recensione ❯
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Un documentario godibile e raffinato, che racconta con semplicità e poesia la vita di un intellettuale moderno. Documentario, Italia2024. Durata 90 Minuti.
A partire dall'ultimo frenetico giorno di vita di Cesare Pavese, un doc che mette al centro della storia l'uomo e lo scrittore attraverso vari capitoli che raccontano i tanti mestieri che ha sperimentato. Espandi ▽
26 agosto 1950. Cesare Pavese si aggira per una Torino deserta, cerca amici che non trova, scrive, telefona. La domenica sera mette fine alla sua vita. Così comincia questa storia, la storia di un uomo che, partendo dal liceo classico della sua città per arrivare a lavorare con passione alla casa Editrice Einaudi, è riuscito a creare un mondo letterario e culturale capace di imprimere un segno indelebile nella seconda metà del Novecento italiano.
Attirato dall'avanguardia e dalla modernità, Pavese portò la poesia narrativa in Italia e fu autore della prima traduzione in lingua italiana di "Moby Dick". Il documentario ripercorre la sua vita personale e lavorativa, mettendo in luce la molteplicità di interessi che lo conquistarono nel corso della sua esistenza.
Si tratta di un documentario godibile e raffinato, capace di restituire con efficacia il contesto socio culturale che ha fatto da cornice alle vicissitudini relazionali e lavorative dello scrittore. Il taglio tradizionale e divulgativo consente inoltre all'opera di raccontare in modo semplice e lineare la vita di una figura centrale della letteratura italiana del Novecento. Un ritratto affettuoso di un intellettuale poliedrico, i cui interessi sono racchiusi nei titoli dei capitoli che scandiscono la narrazione. Recensione ❯
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Un'animazione vintage e nostalgica sull'elaborazione di una separazione. Divertente e istruttiva per tanti tipi di pubblici. Animazione, Spagna, Francia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Tratto dalla graphic novel omonima di Sara Varon, Robot Dreams segna l'esordio nel lungometraggio d'animazione di Pablo Berger. Espandi ▽
Lo spagnolo Pablo Berger si cimenta nella trasposizione animata della graphic novel omonima di Sara Varon, dando vita a un film interessante, del tutto peculiare rispetto al panorama del cinema di animazione internazionale. Il mio amico Robot infatti non cerca la perfezione verista del digitale né si accosta all’animazione contemporanea. Quella di Berger è un’operazione dichiaratamente vintage e nostalgica, tanto nel tratto adottato, che nei contenuti, calati nell’epoca aurea della Grande Mela di inizio anni Ottanta, al termine della creatività inesauribile dei ’70 e appena prima del reaganismo.
Divertente e istruttivo, nostalgico ma adatto anche alle nuove generazioni o a un pubblico inconsapevole dei molti riferimenti, Il mio amico robot sembra ideale per rivolgersi a un target più ampio e garantire maggiore notorietà al nome di Berger, dentro e fuori il cinema di animazione. Recensione ❯
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Un ragazzo scappa da una casa famiglia per ricongiursi con la madre. Non andrà però come si aspettava. Espandi ▽
Christian Filippi al suo primo lungometraggio trova due attori in stato di grazia. Il cinema e le fiction ci hanno già proposto innumerevoli volte, sia sul versante italiano che su quello internazionale, vicende in cui si assiste a un rapporto interrotto tra una madre e un figlio per le cause più diverse analizzandone le conseguenze.
Per tornare quindi a trattare il tema, per di più in un'opera prima, bisognava superare il rischio della ripetitività trovando un elemento che facesse la differenza. Filippi lo ha trovato nei due attori protagonisti che offrono l film una credibilità e una tensione di livello. Recensione ❯
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L'inaspettato, dolce e beffardo incontro tra una donna e un uomo entrambi soli. Espandi ▽
Vedova da una trentina d'anni, la settantenne Mahin non ha mai voluto risposarsi e da quando la figlia è partita per l'estero vive sola a Teheran nella sua grande casa con giardino. Stanca della solitudine, dopo un pranzo con le amiche che l'ha spinta a cercare la compagnia di un uomo, Mahin avvicina l'anziano tassista Faramarz, ex soldato anche lui destinato a restare solo, e con gentilezza lo invita da lei per passare una serata insieme. L'incontro inaspettato si trasformerà per entrambi in qualcosa d'indimenticabile.
A un certo punto, nella storia di Mahin e Faramarz, ogni cosa sembra pure avere un proprio posto nel mondo, una sua giustezza che dà senso alle cose. La sceneggiatura è del resto ricca di eco interne. Ed è proprio lì, nel gioco di contrasti e passaggi poi bruscamente interrotto, che si gioca il destino di Mahin.
Un destino beffardo, ingiusto, anche un po' gratuito se lo si pensa in termini meramente narrativi, ma che abbraccia in pieno la visione critica dei due registi: come a dire che in Iran, in questo Iran ottuso e forse decadente, non c'è redenzione per nessuno, nemmeno per chi prova a essere libero, felice e innamorato almeno per una sera. Recensione ❯
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Un'opera prima che non fa sconti a nessuno e affronta con empatia i diversi aspetti della discriminazione. Drammatico, Italia, Germania2024. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia di amicizia e di emancipazione in un tempo e un luogo dominati ancora da una radicata cultura patriarcale. Espandi ▽
La seconda guerra mondiale è finita ma in un piccolo paese della Calabria nulla sembra essere cambiato se non sul piano politico. Marta, che ha avuto un bambino da un ragazzo morto successivamente in guerra, dovrebbe sposare un vedovo che non ama. Lorenzo è il sacrestano del parroco il quale, pur consapevole della sua omosessualità, si avvale della sua professionalità. I pregiudizi però non mancano sia ne i confronti dell’uno che dell’altra che, per di più, cerca una strada nel mondo del lavoro. L’opera prima di Daniela Porto, che ha scritto e diretto il film con Cristiano Bortone, affronta con empatia i diversi aspetti della discriminazione. Il loro è un film che non fa sconti a nessuno prendendo le mosse dal libro omonimo di Daniela Porto. Recensione ❯
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